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PubblicatoLorenza Leonardi Modificato 10 anni fa
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CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci
Corso di Storia delle Istituzioni Politiche, Prof. Martucci, a.a. 2007/2008 CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci Unità 8 (Lezioni n.15/16) I SEMESTRE A.A Elaborazione: de Ciocchis, Tamburrini, Zanconi – Facoltà di Scienze Politiche
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15.1 LA LEGGE PICA 15 AGOSTO 1863 A. INCHIESTA PARLAMENTARE SUL BRIGANTAGGIO Comitato segreto 15.XII.1862: la Camera delibera l’inchiesta (porte chiuse e nessun resoconto agli Atti P.)
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Seduta serale 17.XII.1862 Presenti: 80 deputati Assenti:
15.2 INCHIESTA PARLAMENTARE SUL BRIGANTAGGIO Seduta serale 17.XII.1862 Presenti: 80 deputati Assenti: 363 deputati Manca numero legale: Salta la nomina CPIB
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Una volta eliminato il quorum
15.3 A. INCHIESTA PARLAMENTARE SUL BRIGANTAGGIO Una volta eliminato il quorum Nino Bixio e Stefano Castagnola: rattazziani Antonio Ciccone, Donato Morelli, Giuseppe Massari: governativi moderati Gen. G. Sirtori: moderato Achille Argentino, Aurelio Saffi (ex triumviro della Rep. Romana), Stefano Romeo: sinistra parlamentare
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3 mesi di viaggi sotto scorta militare
15.4 A. INCHIESTA PARLAMENTARE SUL BRIGANTAGGIO 3 mesi di viaggi sotto scorta militare Capitano Stanislao Mocenni (dello Stato Maggiore) Cfr. 15/5 e seguenti
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15.5 B. LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA VISITA IL MEZZOGIORNO IN PIENA GUERRA CIVILE PLENARIA A Avellino Ariano Irpino Foggia
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1) Sirtori, Bixio, Argentino, Saffi
15.6 B. LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA VISITA IL MEZZOGIORNO IN PIENA GUERRA CIVILE 2 SOTTOCOMMISSIONI 1) Sirtori, Bixio, Argentino, Saffi Capitanata, Fortore, Molise (Larino), Foggia, Melfi, Rionero in Vulture, Avigliano, Potenza 2) Castagnola, Ciccone, Morelli, Romeo, Massari Puglia e Potenza
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Salerno confine pontificio
15.7 B. LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA VISITA IL MEZZOGIORNO IN PIENA GUERRA CIVILE PLENARIA B Salerno confine pontificio N.B. ESCLUSI DALL’ISPEZIONE: CALABRIA e ABRUZZO Rel. Massari: “Negli Abruzzi il brigantaggio si restringe entro i confini del circondario di Vasto […] Nella Calabria il brigantaggio o non esiste affatto , oppure è faccenda d’assai poco momento…”
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C. CAMERA DEI DEPUTATI: SEDUTE 3-4 MAGGIO 1863
15.8 C. CAMERA DEI DEPUTATI: SEDUTE 3-4 MAGGIO 1863 Guardia Nazionale Palazzo Carignano Batterie di cannoni agli incroci [sede della Camera] Riunione in Comitato segreto Sono aboliti Verbali Resoconti stenografici
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Presidente G.B. Cassinis
15.9 C. CAMERA DEI DEPUTATI: SEDUTE 3-4 MAGGIO 1863 Presidente G.B. Cassinis Vieta ai deputati di prendere appunti Fa rileggere i documenti ufficiali in un solo megavolume consultabile da 1 deputato per volta Relazione Massari Rinvio (cfr.15/11)
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Dibattito sulla relazione
15.10 C. CAMERA DEI DEPUTATI: SEDUTE 3-4 MAGGIO 1863 All’o.d.g. 31.VII.1863 Dibattito sulla relazione N.B. il 2 agosto 1863 era già prevista la chiusura della Sessione parlamentare Strozzare dibattito
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D. RELAZIONE MASSARI STRUTTURATA IN 4 PARTI
15.11 D. RELAZIONE MASSARI STRUTTURATA IN 4 PARTI N.B. documento di notevole importanza 1) Analisi della grave situazione economica
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15.12 D. RELAZIONE MASSARI STRUTTURATA IN 4 PARTI 2) Censura della magistratura meridionale e delle eccessive garanzie processuali Arresti di massa scarcerazioni N.B. Logica attenuativa anche in epoca borbonica Tradizione legalitaria (rafforzata ora dallo Statuto) ‘troppe libertà provvisorie’ florilegio Il processo ‘ ricco di guarentigie, ma necessariamente pieno di lentezze(…) per via dei giurati’
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3) Rimedi di tipo strutturale
15.13 D. RELAZIONE MASSARI STRUTTURATA IN 4 PARTI 3) Rimedi di tipo strutturale 4) Giustificazione del ricorso massiccio alla pena di morte
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E. PROGETTO DI LEGGE 1°.VI.1863 PER LA REPRESSIONE DEL BRIGANTAGGIO
15.14 E. PROGETTO DI LEGGE 1°.VI.1863 PER LA REPRESSIONE DEL BRIGANTAGGIO Diviso in due titoli I° Titolo Prevenzione A- Parlamento dichiara lo stato di brigantaggio B- Chiusura Sessione R.D. dichiara lo stato di brigantaggio
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C- Giunta provinciale di P.S. - la presiede il prefetto
15.15 E. PROGETTO DI LEGGE 1°.VI.1863 PER LA REPRESSIONE DEL BRIGANTAGGIO I° Titolo Prevenzione C- Giunta provinciale di P.S. - la presiede il prefetto - compila mensilmente liste br. - mobilita corpi franchi - chiusura masserie - sospensione sindaci e G.N. - sospetti: confino - resistenza all’arresto: si spara
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II° Titolo Repressione
15.16 E. PROGETTO DI LEGGE 1°.VI.1863 PER LA REPRESSIONE DEL BRIGANTAGGIO II° Titolo Repressione A- reato di brigantaggio: reato qualunque commesso da banda di tre persone B- deportazione: a chi si è unito momentaneamente alle bande C- nuovo reato: eccitamento al brigantaggio D- competenza dei tribunali militari
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N.B. Come mai non si utilizza il codice penale ordinario?
15.17 N.B. Come mai non si utilizza il codice penale ordinario? c.p. sardo del 1859 ha abolito la pena di morte per i crimini politici Governo italiano (nei Memoranda alle Potenze estere) Insorgenza cittadina Presenta come sommosse politiche Brigantaggio
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Una legge penale speciale Introduce il nuovo reato di brigantaggio
15.18 N.B. Come mai non si utilizza il codice penale ordinario? Una legge penale speciale Introduce il nuovo reato di brigantaggio Lo punisce con la pena di morte quindi consente di ‘aggirare’ le disposizioni del Codice Penale
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F. LA LEGGE PICA 15 AGOSTO 1863 n°1409
15.19 F. LA LEGGE PICA 15 AGOSTO 1863 n°1409 1- Stato di brigantaggio R.D. (art.1) 2- Tribunali militari competenti a giudicare (art.1) 3- Rei di brigantaggio Fucilazione (se resistono a mano armata) Lavori forzati a vita (attenuanti)
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Lavori forzati a tempo (attenuanti)
15.20 F. LA LEGGE PICA 15 AGOSTO 1863 n°1409 4- Complici Lavori forzati a vita Lavori forzati a tempo (attenuanti) 5- Domicilio coatto (1 anno) Oziosi, vagabondi, sospetti (nozione vaga) (disoccupati)
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La legge Pica non definisce il reato N.B
15.21 F. LA LEGGE PICA 15 AGOSTO 1863 n°1409 La legge Pica non definisce il reato N.B Legalizza la prassi precedente (= fucilazione sommaria) Retoscena: a mezzogiorno del 1°.VIII.1863 l’on. Giuseppe Pica (Aquila) chiede la sospensione della discussione sul progetto Massari e presenta un suo d.d.l. (stralcio) firmato da 41 deputati della Destra N.B anche Giuseppe Massari firma il d.d.l./stralcio
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STATUTO ALBERTINO 4 MARZO 1848 A. GENESI DELLO STATUTO
16.1 STATUTO ALBERTINO 4 MARZO 1848 A. GENESI DELLO STATUTO a) Precedente napoletano 23.I.1848 Re Ferdinando II di Borbone sommossa in Sicilia concede la costituzione b) 3.II.1848 i ministri di re Carlo Alberto all’unanimità chiedono la costituzione c) Consiglio di Conferenza straordinario 7.II.1848 7 ministri, 10 personalità
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Proclama Regio 8.II.1848 (14 articoli)
16.2 A. GENESI DELLO STATUTO Proclama Regio 8.II.1848 (14 articoli) annuncia un “compiuto sistema di governo rappresentativo” Promulgazione dello Statuto 4.III.1848 Manifesti murali nella città Gazzetta Piemontese N.B. Consiglio di Conferenza antenato del Consiglio dei ministri
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B. PRODOTTO ORIGINALE OPPURE TESTO COPIATO ?
16.3 B. PRODOTTO ORIGINALE OPPURE TESTO COPIATO ? a) Interpretazione tradizionale Lo Statuto si è ‘ispirato’ alla Charte francese e alla Costituzione belga del 1831 1. G. Maranini, Storia del potere in Italia , Firenze, Vallecchi, 1967, p. 105
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2. C. Ghisalberti, Storia costituzionale d’Italia
16.4 B. PRODOTTO ORIGINALE OPPURE TESTO COPIATO ? 2. C. Ghisalberti, Storia costituzionale d’Italia Bari, Laterza, 1974, p. 30 3. Umberto Allegretti, Profilo di storia costituzionale italiana, Bologna, il Mulino, 1989, p. 374
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Improponibile il confronto 1814-Restaurazione
16.5 B. PRODOTTO ORIGINALE OPPURE TESTO COPIATO ? b) la risposta può venire solo dal raffronto testuale tra Statuto e i due testi tirati in ballo Charte francese Costituzione belga 1831 Improponibile il confronto 1814-Restaurazione 1830- Monarchia di Luglio Sistema costituzionale completamente diverso da quello statuario
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C. ANALOGIE E DIFFERENZE
16.6 C. ANALOGIE E DIFFERENZE a) MODALITÀ DI ADOZIONE Concessione dall’alto (Francia 1814; Regno di Sardegna 1848) Insurrezione contro l’Olanda Potere costituente (Belgio 1831) Congresso costituente
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b) STRUTTURA INTERNA Centralità del RE (Francia 1814, 1830;
16.7 C. ANALOGIE E DIFFERENZE b) STRUTTURA INTERNA Centralità del RE (Francia 1814, 1830; Regno di Sardegna 1848) Parlamento Centralità di: (Belgio 1831) Consiglio dei Ministri
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c) DEBITI LESSICALI E CONTENUTO
16.8 C. ANALOGIE E DIFFERENZE c) DEBITI LESSICALI E CONTENUTO Disposizioni identiche (Charte 1814, 1830; Regno di Sardegna) Ma inserite in modo diverso Contenuti opposti (Belgio 1831)
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D. LO STATUTO E LA CHARTE a) ANALOGIE 1) Centralità del RE Consiglio
16.9 D. LO STATUTO E LA CHARTE a) ANALOGIE 1) Centralità del RE Consiglio dei Ministri 2) Assenza disposizioni Presidente del Consiglio 3) Parlamento bicamerale Camera dei deputati: eletta su base censitaria Senato del Regno: nominato dal Re Nomina a vita Charte 1830 Statuto Parìa ereditaria (Charte 1814)
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b) DIFFERENZE gerarchia di valori
16.10 D. LO STATUTO E LA CHARTE b) DIFFERENZE gerarchia di valori Charte (1814, 1830) Art. 1. Principio di uguaglianza Droit public des Français (artt.1-12) recezione Déclaration des droits de l’Homme et du citoyen Art. 1. Religione cattolica di Stato Statuto Artt Re e famiglia reale Art. 24. Uguaglianza
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E. COSTITUZIONE BELGA DEL 1831
16.11 E. COSTITUZIONE BELGA DEL 1831 Parlamento bicamerale (Camera e Senato, elettive entrambe) Consiglio dei Ministri governo (Presidente del Consiglio) Re esercita i poteri fissati dalla costituzione
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successione al trono non è mai automatica modalità
16.12 E. COSTITUZIONE BELGA DEL 1831 successione al trono non è mai automatica modalità a) erede al trono minorenne (il Consiglio dei ministri esercita la Reggenza) b) erede maggiorenne 1) CdM convoca le due Camere 2) CdM esercita le prerogative della Corona 3) il re giura fedeltà alla costituzione Da quel momento è il capo dello Stato
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Analogia con il protagonismo di
16.13 E. COSTITUZIONE BELGA DEL 1831 Malgrado quanto stabilito dalla costituzione i re belgi Leopoldo I e Leopoldo II sono sovrani “forti” (Regno del Congo al di fuori del controllo del Parlamento) N.B. Analogia con il protagonismo di Luigi Filippo Vittorio Emanuele II
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F. CARATTERI ESSENZIALI DELLO STATUTO
16.14 F. CARATTERI ESSENZIALI DELLO STATUTO a) Concesso dall’alto b) Adotta il sistema orleanista appena crollato in Francia c) È una carta flessibile Non è prevista una procedura “rinforzata” per la sua modifica Modificabile con legge ordinaria (cfr. art. 138 cost. Rep.)
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d) Immutabile centralità del re (artt. 5, 6, 9, 65)
16.15 F. CARATTERI ESSENZIALI DELLO STATUTO d) Immutabile centralità del re (artt. 5, 6, 9, 65) governo e Parlamento nelle mani del re il trono non è mai vuoto proroga e scioglimento Ricasoli silurabile dal re Minghetti Cavour 1859
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e) Valore metalegislativo
16.15 F. CARATTERI ESSENZIALI DELLO STATUTO e) Valore metalegislativo Testo importante politicamente Non è in rapporto di supremazia con la legislazione ordinaria
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16.17 F. CARATTERI ESSENZIALI DELLO STATUTO I codici albertini (civile e penale) contrastano con lo Statuto ma restano in vigore fino alle leggi Rattazzi del 1859 N.B. Non risultano sentenze giudiziarie rese in applicazione di disposizioni statutarie
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