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IL PROGETTO D’IMPRESA.

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Presentazione sul tema: "IL PROGETTO D’IMPRESA."— Transcript della presentazione:

1 IL PROGETTO D’IMPRESA

2 NATI - MORTALITA’ DELLE IMPRESE IN BASILICATA
(2000 – 2003) Fonte: Elaborazione propria su dati dell’osservatorio economico della Basilicata

3 NATI - MORTALITA’ DELLE IMPRESE PER PROVINCIA
(Valori semestrali: 1° Semestre 2004) Fonte: Elaborazione propria su dati dell’osservatorio economico della Basilicata

4 LA BASILICATA VANTA UN’ELEVATA “DENSITÀ IMPRENDITORIALE”
N° Imprese per 100 ab. Basilicata Mezzogiorno Italia 10,4 9,2 10,1 Percettori di reddito d’impresa su pop.(%) Basilicata Mezzogiorno Italia 27,6 24,9 26,4 Fonte: Osservatorio economico della Basilicata

5 IL PROFILO DEI NUOVI IMPRENDITORI:
oltre 35 anni 41% giovani 59% donne 34% uomini 66% Fonte: Osservatorio economico della Basilicata

6 LA NUOVA IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE: I SETTORI “PREFERITI”
Servizi sociali e personali Turismo Industria manifatturiera Trasporti Servizi alle imprese 75 71 67 65 % di giovani tra i neo-imprenditori e …. Servizi sociali e personali Agricoltura Servizi alle imprese Turismo Commercio 59 44 40 36 34 % di donne Fonte: Osservatorio economico della Basilicata

7 TRATTI CARATTERIALI E MOTIVAZIONI DELL’IMPRENDITORE
Desiderio di realizzare qualcosa con le proprie forze Predilezione per attività che assicurino risultati tangibili Capacità di sostenere duri ritmi di lavoro Bisogno di autonomia Fiducia nelle proprie capacità di controllare gli eventi esterni Moderata propensione al rischio Moderato bisogno di affiliazione Rapporto distaccato con il potere creatività e tendenza verso la trasgressione e la ribellione Capacità di leadership Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

8 ASPETTI CONTRARI AL DIVENTARE IMPRENDITORE
Rinunciare alla possibilità di un posto di lavoro sicuro Rischiare di perdere i propri risparmi ed, eventualmente, anche il denaro riveniente da prestiti Accettare nella fase iniziale dell’iniziativa un reddito probabilmente inferiore rispetto a quello assicurato da un lavoro dipendente Carico di responsabilità Possibilità di dover decidere contro il proprio senso morale o i propri sentimenti Rischiare quotidianamente che una causa (incendio, nuova tecnologia, fallimento di un cliente importante) esterna possa distruggere o danneggiare quanto realizzato Coinvolgimento totale nel lavoro con difficoltà a lasciare in azienda i problemi legati alla gestione Tempi di lavoro irregolari con riduzione del tempo libero Disponibilità a svolgere inizialmente qualsiasi tipo di mansione a partire dalle più umili Problemi con la propria famiglia nel caso di insuccesso dell’iniziativa imprenditoriale.

9 ASPETTI FAVOREVOLI AL DIVENTARE IMPRENDITORE
Realizzare il progetto che si è sempre sognato Disporre a piacimento del proprio tempo libero e delle proprie capacità Avere il proprio destino nelle proprie mani Trovarsi al vertice di una impresa importante Godere di un livello di reddito che il lavoro dipendente non potrà mai assicurare Possibilità di diventare famoso e potente Nessun rischio di prevaricazioni nella struttura aziendale Nessuna possibilità di sottostare agli ordini di superiori irragionevoli, ingiusti o disonesti.

10 LE PRINCIPALI CAUSE DI INSUCCESSO
Motivazioni personali insufficienti o economicamente non valide Incapacità di coalizzare un valido gruppo imprenditoriale Mancato coinvolgimento di collaboratori chiave Incapacità di realizzare alleanze strategiche Problemi tecnici sul prodotto Scarsa attenzione agli aspetti economico-finanziari Scarsa conoscenza del mercato e del comportamento di acquisto della clientela Sottovalutazione dei tempi necessari per l’introduzione del prodotto sul mercato Previsioni di vendita errate Sottovalutazione del fabbisogno finanziario, in particolare di quello generato dal capitale circolante Sottovalutazione dei problemi operativi Controllo finanziario e amministrativo inadeguato

11 LA RICERCA DI UN’OPPORTUNITA’
Non si è ancora deciso la direzione da prendere. Si può cominciare a individuare possibili opportunità in modo più sistematico: Prestando attenzione alle storie di successo Lavorando sui propri interessi INNOVARE O IMITARE? Una nuova impresa per avere successo non sempre deve basarsi su idee innovative ed originali anche se la capacità di innovare dà a qualsiasi impresa una marcia in più rispetto alla concorrenza. Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

12 LE FONTI DI OPPORTUNITÀ INNOVATIVE
L’evoluzione scientifica e tecnologica L’evoluzione demografica e sociale L’evoluzione in atto nelle risorse naturali e ambientali Gli “anelli mancanti” Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

13 DALL’IDEA ALLA MISSION
MERCATO PRODOTTO STRUTTURA MERCATO PRODOTTO STRUTTURA Dalla vision……… alla Formula imprenditoriale

14 LA FORMULA IMPRENDITORIALE
IMPORTANTE! Per realizzare un progetto d’impresa che possa sperare di avere successo è indispensabile mettere a punto la formula imprenditoriale che sappia mettere insieme con coerenza: quello che intendete offrire (il sistema di prodotto/servizio), a chi lo volete offrire (il mercato prescelto) le modalità per offrirlo (la struttura aziendale). Concorrenza Mercato A CHI Sistema Prodotto COSA Sistema Aziendale COME Gli elementi della formula imprenditoriale-

15 LA FORMULA IMPRENDITORIALE : IL SISTEMA PRODOTTO
Caratteristiche materiali del prodotto o servizio (qualità intrinseca, livello tecnologico, affidabilità) Gamma dei prodotti o servizi offerti Livello e modalità di applicazione del prezzo Elementi immateriali (prestigio, eleganza, sicurezza) Servizi collaterali (tempi di consegna, assistenza pre e post-vendita, altri servizi periferici) Tempi e modalità di pagamento Condizioni di trasporto Garanzie e assicurazioni Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

16 LA FORMULA IMPRENDITORIALE : IL MERCATO
Dimensioni del MERCATO: né troppo ampio né troppo ristretto La quota di MERCATO MERCATO e concorrenza Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

17 LA FORMULA IMPRENDITORIALE : LA STRUTTURA
Elementi materiali (immobili, macchinari e impianti, automezzi ecc…) Risorse finanziarie Variabili organizzative Competenze e conoscenze Risorse umane e clima aziendale Immagine aziendale Legami con altre imprese Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

18 LA STRATEGIA SOCIALE I lavoratori e le loro associazioni
I conferenti capitali di prestito e capitale proprio Le associazioni ecologiste Le associazioni dei consumatori Le associazioni religiose I partiti politici Gli enti pubblici La collettività in genere Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

19 RELAZIONI TRA AMBIENTE GENERALE, SETTORE E IMPRESA
IMPRESE DI SETTORE Ambiente sociale economico politico Ambiente legislativo Ambiente tecnologico AMBIENTE GENERALE MKT APPROVVI GIONAMENTI MKT LAVORO MKT FINANZIARIO DI SBOCCO COMPETIZIONE

20 I FATTORI DELL’AMBIENTE GENERALE
Fattori economici Livello Sviluppo economico Prodotto Nazionale Lordo Reddito pro-capite Politica fiscale Inflazione Tassi di interesse Costo del Lavoro Fattori sociali Popolazione Costumi Gruppi sociali Status symbol Fattori politici Forma di governo Ideologia politica Stabilità di governo Forza dei gruppi di opposizione Clima politico e sindacale Politica estera Fattori normativi Giurisprudenza Efficacia del sistema legale Trattati internazionali Normativa nazionale Normativa regionale Fattori tecnologici Innovazione di processo prodotto Organizzativa Fattori fisici Livello di infrastrutture Risorse naturali Clima Fattori culturali Valori e credenze Linguaggio Sviluppo reti biblioteche Presenza Circoli Fattori religiosi Credenze religiose

21 GLI ELEMENTI DELL’AMBIENTE INTERNO
Rete di comunicazione Struttura organizzativa Esempi di successo Gerarchia degli obiettivi Politiche, procedure e ruoli Abilità dei manager Organizzazione Relazioni industriali Criteri di selezione Programmi di formazione Sistema di valutazione Sistema premiante Turnover e assenteismo Personale Segmentazione Prezzo Prodotto Promozione Distribuzione Marketing Layout impianti Ricerca e sviluppo Livello tecnologico Selezione dei materiali Controllo delle scorte Utilizzo dei subfornitori Produzione Liquidità Profittabilità Turnover dei capitali Opportunità di investimento Finanza

22 I CONTENUTI DELLA BUSINESS IDEA
Prodotto/Servizio offerto: ciò che la nuova iniziativa intende offrire ai propri clienti Mercato servito: tipologia di clienti della nuova impresa (segmenti ed aree geografiche) Tecnologia: soluzione tecnologica ritenuta più adeguata alla produzione di un bene o alla erogazione del servizio Obiettivi e filosofia aziendale: valori e finalità che muovono i promotori verso la creazione della nuova impresa Immagine aziendale: messaggio che l’azienda vuole trasmettere al mercato Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

23 PERCORSO LOGICO DALL’IDEA AL BUSINESS PLAN
PRE-VERIFICA INFORMALE NO STOP SI ANALISI DEL SETTORE DEFINIZIONE BUSINESS IDEA CONFIGURAZIONE DEL PRODOTTO SERVIZIO BUSINESS PLAN

24 IL BUSINESS PLAN Il Business Plan (definito anche “Studio di fattibilità” o “Piano strategico d’impresa”) rappresenta lo strumento operativo necessario per presentare in maniera organica ed efficace un’idea imprenditoriale, al fine di pianificarla, analizzarla nei suoi punti critici e valutarla in tutte le possibili ricadute. E’ un documento di programmazione da sottoporre ai potenziali soci per convincerli a finanziare l’iniziativa o agli istituti di credito per avviare un rapporto. Come tale la sua stesura deve configurarsi come un processo iterativo che richiede nel tempo una revisione del documento ed un continuo aggiornamento delle strategie adottate. Un Business Plan efficace deve convincere il potenziale investitore che si è individuato un prodotto/servizio ad alto potenziale e che il gruppo imprenditoriale possiede le capacità manageriali necessarie per sviluppare l’iniziativa.

25 IL PROGETTO D’IMPRESA O BUSINESS PLAN DEVE CONTENERE DATI OGGETTIVI
CONVINCENTE PROGETTO D’IMPRESA CREDIBILE Convincere noi stessi della validità dell’iniziativa 2. Essere credibili nei confronti di eventuali finanziatori DEVE CONTENERE DATI OGGETTIVI

26 UTILIZZI DEL BUSINESS PLAN
In generale i vantaggi derivanti dalla formulazione di un business plan possono essere esaminati da due punti di vista: Punto di vista dell’imprenditore Punto di vista del finanziatore Nel primo caso consente di valutare ex ante gli effetti delle possibili scelte alternative, nonché di quantificare le risorse umane e finanziarie necessarie per lo sviluppo dell’iniziativa. Nel secondo caso è la principale fonte di informazioni su cui basare le decisioni di investimento. Ad attività avviata è anche un primo strumento di verifica gestionale in quanto consente di valutare i risultati dell’impresa nel tempo, e di apportare, sulla base degli scostamenti rilevati, le conseguenti azioni correttive.

27 STRUTTURA DEL BUSINESS PLAN
Sintesi del progetto imprenditoriale L’impresa Il gruppo imprenditoriale e le posizioni chiave La formula imprenditoriale Il Mercato di sbocco La concorrenza I Mercati di approvvigionamento Il Prodotto/Servizio La commercializzazione Il Patrimonio tecnico-industriale Aspetti organizzativi Il Network Le proiezioni economico – finanziarie I rapporti con il destinatario del Business Plan Allegati

28 PERCORSO ITERATIVO DEL BUSINESS PLAN
IDEA COMPAGINE MERCATO PIANIFICAZIONE TECNICO ORGANIZZATIVA PIANIFICAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA

29 IL BUSINESS PLAN : L’IDEA
CLIENTELA PRODOTTO SERVIZIO SETTORE ECONOMICO Vengono esaminati tre aspetti: L’Idea La compagine sociale I requisiti di accoglibilità

30 IL BUSINESS PLAN : LA COMPAGINE SOCIALE
MOTIVAZIONI Desiderio di raggiungere il benessere economico e di affermare se stessi Predilezione per attività che assicurino risultati tangibili La necessità di trovare uno sbocco lavorativo Bisogno di autonomia Fiducia nelle proprie capacità di controllare gli eventi esterni Capacità di leadership La conoscenza del processo produttivo L’opportunità del mercato Il livello di scolarità e/o le esperienze lavorative dei promotori debbono coprire: L’area commerciale e di MKT L’area tecnico-produttiva L’area amministrativa COMPETENZE

31 IL BUSINESS PLAN : I REQUISITI DI ACCOGLIBILITA’
L’età non costituisce ostacolo all’avvio di una iniziativa imprenditoriale, però è requisito soggettivo indispensabile per poter beneficiare delle leggi sulla imprenditorialità giovanile (Legge 95/95 – Legge 236/93) I requisiti di accoglibilità dovranno essere analizzati in relazione alla fonte di finanziamento che si vuole utilizzare per l’iniziativa imprenditoriale.

32 IL BUSINESS PLAN : IDEA COMPAGINE
OK COMPAGINE Si prosegue nel percorso OK REQUISITI OK Nel caso di: Carenza di competenze della compagine Rafforzamento della sua struttura. Non rispondenza dei requisiti di accoglibilità per la fonte di finanziamento prescelta Rivedere la linea strategica dell’iniziativa attraverso la modifica di alcuni aspetti dell’idea di partenza oppure trovare altre fonti di finanziamento.

33 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
FATTURATO E’ necessario definire: La gamma dei prodotti /servizi Il Mercato in cui si intende operare e la sua quantificazione La struttura commerciale e le relative attività promozionali

34 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
COSA PRODURRÒ DOVE LO VENDERÒ ? A CHI LO VENDERÒ PERCHÉ LO VENDERÒ CON CHI MI CONFRONTERÒ COME LO VENDERÒ A QUANTO LO VENDERÒ

35 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
Cosa produrrò? (Descrizione del prodotto: tecnologia, innovazione, qualità, applicazioni e funzione d’uso, esigenze che soddisfa, fase del ciclo di vita). Dove lo venderò? (Aree geografiche). A chi lo venderò? (Destinatari finali, gruppi di clienti e loro tipologia) Come lo venderò? (Pubblicità, promozione, distribuzione) A quanto lo venderò? (Scelte strategiche per la determinazione del prezzo finale: prezzi orientati al mercato, ai costi o alla concorrenza). Con chi mi confronterò? (Analisi dell’offerta: chi sono i concorrenti, quanti sono, dove sono localizzati, le loro caratteristiche, andamento delle loro attività, loro strategia di promozione, pubblicità, distribuzione e prezzo). Perché lo venderò? (Descrivere i vantaggi competitivi: cosa offro di più e di diverso rispetto alla concorrenza).

36 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – CLASSIFICAZIONE DEI BENI
Prodotti/Servizi Beni industriali/Beni di consumo Beni di consumo immediato/Beni durevoli Commodities/Beni differenziabili Beni di lusso/Beni di prima necessità Beni soggetti/non soggetti alla moda Beni di recente introduzione/Beni maturi Beni a consumo costante/Beni stagionali

37 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
Vendite Tempo Fasi Introduzione Sviluppo Maturità Declino Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

38 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – PROCESSO DI ACQUISTO
VARIABILI ESTERNE VARIABILI INDIVIDUALI COMPORTAMENTO ACQUISTO STIMOLI Cultura Classe sociale Sensibilità all’influenza del gruppo di appartenenza Motivazioni Personalità Fattori cognitivi Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità

39 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – RUOLI NEL PROCESSO DI ACQUISTO
INIZIATORE (colui che per primo manifesta il bisogno) INFLUENZATORE (condiziona la scelta del tipo di prodotto e della marca) DECISORE (decide cosa , quanto, dove e quando comprare) ACQUIRENTE (compie l’atto di acquisto) UTILIZZATORE (colui che utilizza il prodotto) Studio Prodotto Messaggio Decisore Influenzatore Utilizzatore

40 IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
MERCATO OK TECNICO ORGANIZZATIVO Nel caso contrario possono esserci delle carenze che richiedono opportune azioni correttive. Le carenze possono essere di due tipi: Carenze legate ai dati provenienti dalla ricerca di mercato Carenze legate alle competenze necessarie per vendere il prodotto.

41 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
OBIETTIVI: Dimensionamento Proporzionamento MEZZI RISORSE Per realizzare tali obiettivi è necessario rispondere alla seguente serie di domande: Quali saranno le mie strategie produttive? Quale sarà il ciclo produttivo? Quale sarà l’organizzazione della mia azienda? A quali costi produrrò? Quale sarà il margine che rimarrà?

42 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
FLOW CHART MATERIALI TEMPI LAY OUT AMBIENTI MEZZI Definizione strategia produttiva: make or buy Definizione processo produttivo Dislocazione ottimale dei mezzi di lavoro

43 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
DIREZIONE AREA PRODUZIONE AREA COMMERCIALE AREA AMMINISTRATIVA L’organizzazione dell’azienda richiederà un’attenta analisi dello organigramma funzionale, per determinare le risorse sia interne che esterne del sistema aziendale riguardanti le aree: Commerciale Tecnico-produttiva Amministrativa

44 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
COSTI MATERIALI ONERI INDUSTRIALI MANODOPERA Costi di Produzione: Quantificare manodopera diretta e indiretta Quantificare gli oneri industriali, cioè tutti quei costi aziendali non univocamente addebitabili al singolo prodotto, ripartendoli proporzionalmente su tutta la gamma dei prodotti Individuare materiali diretti e indiretti Identificati i costi di produzione noto il prezzo di vendita avremo il MARGINE di ciascun prodotto o servizio, che dovrà avere valore positivo, in modo da coprire anche quei costi esterni al processo produttivo, in questa fase non ancora calcolati (oneri finanziari, ecc.).

45 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
% DI SCARTO PROCESSO MANUALITA’ COMPLESSITA’ ESPERIENZA Occorrerà tener presente che la produttività della manodopera sarà legata all’esperienza acquisita; sarà perciò opportuno stimare una percentuale di disefficienza, tipica dell’avviamento di una nuova attività produttiva.

46 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
CARENZE MARGINE COMPETENZE Margine non soddisfacente: 1. Costi del prodotto elevati a causa di: volumi di produzione troppo bassi – Attività: Prevedere un incremento di produzione attraverso ulteriore verifica dati sul Mercato. inadeguato dimensionamento mezzi e proporzionamento delle risorse – Attività: Rivedere il processo produttivo per contenere i costi. Revisione dati Tecnico - Organizzativi 2. Prezzi di vendita non remunerativi (corretto dimensionamento dei mezzi e delle risorse). Attività: Verifica dati Mercato Carenti competenze tecnico-organizzative- Attività: rafforzare la compagine sociale

47 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
OK ECONOMICO FINANZIARIO TECNICO ORGANIZZATIVO Si passa al successivo capitolo dopo aver eliminato le carenze rilevate, quantificato correttamente: i costi di produzione gli investimenti necessari le risorse umane con i loro profili professionali e convalidato il fatturato precedentemente definito nel capitolo del mercato.

48 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
OBIETTIVI REDDITIVITA’ CAPACITA’ FINANZIARIA La valutazione economico – finanziaria verifica: La redditività dell’iniziativa La capacità di sostenerla dal punto di vista finanziario E’ necessario redigere i seguenti documenti: Conto economico previsionale per una serie di anni Situazione patrimoniale previsionale per una serie di anni Prospetto del flusso di cassa previsionale per una serie di anni

49 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO – FINANZIARI – Predisposizione del Piano Economico-finanziario Diagramma di flusso DATI ED IPOTESI DI INPUT MODULI DI CALCOLO ELABORATI DI OUTPUT Piani operativi di 1° livello: Piano di MKT Piano di produzione di 2° livello: Piano degli investimenti Piano del personale Ricavi/Costi operativi Imposte e tasse Analisi degli investimenti Costo del personale Oneri finanziari Conto Economico Stato patrimoniale Flussi di cassa Indici di redditività

50 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
STATO PATRIMONIALE 31 Dicembre Lo Stato patrimoniale è la fotografia dell’azienda ad una certa data. Riflette le decisioni di investimento e di finanziamento. E’ costituito da due sezioni: ATTIVITÀ, tutto quanto l’azienda possiede ad una certa data di riferimento (Immobilizzazioni, magazzino e crediti, cassa e banca). Indicano come sono stati investiti i capitali dell’azienda. PASSIVITA’, rappresentano i mezzi necessari per possedere i beni riportati nelle attività (Mezzi di terzi, Mezzi propri ). Indicano le fonti di finanziamento dell’azienda. Le immobilizzazioni sono beni destinati a permanere in azienda per più esercizi. Possono essere: tecniche (terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature); immateriali (brevetti, marchi); finanziarie (partecipazioni finanziarie in altre attività)

51 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
PASSIVITA' MEZZI PROPRI TERZI BANCA E’ necessario che ci sia un giusto equilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi per evitare: Proprietà azienda nelle mani dei finanziatori esterni Oneri finanziari elevati, quindi ulteriori costi Verificare la capacità di sostenere finanziariamente l’iniziativa significa accertare che l’insieme dei mezzi propri e dei mezzi di terzi coprano le attività, fermo restando un giusto equilibrio tra questi elementi.

52 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
STATO PATRIMONIALE Capitale sociale Riserve Fondo Ammortamento Fondo Indennità licenziamento Fondo imposte e tasse Mutuo Sviluppo Italia Debiti verso fornitori Banche passive Utile Terreni Fabbricati Impianti, Macchinari, Attrezzature Giacenze M.P. Giacenze S.L. Giacenze P.F. Crediti verso clienti Banche attive Cassa PASSIVITA’ ATTIVITA’ Totale Attività Totale Passività

53 Costi Ricavi IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
CONTO ECONOMICO – Esercizio 200. COSTI RICAVI Materie Prime Personale Spese generali industriali Spese generali amministrativi Spese generali commerciali Interessi passivi Imposte e tasse Ammortamenti Ricavi Netti Totale costi Utile TOTALE Il conto economico descrive i COSTI sostenuti ed i RICAVI conseguiti imputabili all’esercizio, mettendo in evidenza il RISULTATO ECONOMICO. E’ rappresentato da due sezioni: Costi Ricavi

54 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
COSTI FISSI VARIABILI Restano costanti al variare del Volume di Produzione Sono costi della struttura aziendale Non dipendono dalle decisioni attuali dell’imprenditore in quanto sono originati da decisioni prese in passato, anche se determinano effetti economici irreversibili sull’esercizio in corso e su quelli futuri (manodopera indiretta, impiegati tecnici, illuminazione, riscaldamento, ammortamenti, impiegati amministrativi e commerciali, spese postali, telefoniche, interessi passivi su mutui, viaggi, rappresentanze, spese pubblicitarie) Variano al variare del Volume di Produzione Sono costi di prodotto Dipendono dalle decisioni attuali dell’imprenditore( materie prime, manodopera diretta, materiale di consumo forza motrice, interessi passivi di c/c, provvigioni a rappresentanti, imposte e tasse) COSTI INDUSTRIALI – strettamente legati al processo produttivo COSTI COMMERCIALI – legati alla commercializzazione del prodotto. I costi industriali e commerciali potranno essere fissi e variabili, mentre i costi amministrativi saranno, in genere, fissi.

55 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI
RICAVI FATTURATO CONTRIBUTI DI GESTIONE INTERESSI BANCARI I ricavi, intesi come proventi dell’attività aziendale, potranno essere costituiti da: FATTURATO, cioè dai proventi della vendita dei prodotti INTERESSI BANCARI, cioè dagli investimenti finanziari CONTRIBUTI PREVISTI PER LEGGE

56 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI – CONTO ECONOMICO
Confrontando i COSTI e i RICAVI di ciascun esercizio si potrà verificare: UTILE COSTI 1° che i RICAVI superano i COSTI, la differenza darà l’UTILE di esercizio RICAVI 2° che i COSTI superano i RICAVI, la differenza darà la PERDITA di esercizio COSTI PERDITA RICAVI

57 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI
CRITERIO DI COMPETENZA CONTO ECONOMICO Il conto economico esamina i costi e i ricavi di esercizio in funzione del criterio di competenza. FLUSSI FINANZIARI MOVIMENTI EFFETTIVI I flussi finanziari confrontano le effettive entrate ed uscite di denaro che hanno interessato il medesimo esercizio. Il costo e le relative uscite di denaro potranno non coincidere temporalmente con le relative entrate di denaro.

58 IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI – FLUSSI DI CASSA
Dall’analisi dei flussi di cassa e dal confronto tra le entrate e le uscite di ciascun esercizio si potranno verificare due condizioni: CASH OUT FLOW USCITE ENTRATE 1° se le USCITE superano le ENTRATE per quell’esercizio, si avrà un FLUSSO DI CASSA NEGATIVO(cash out flow) USCITE CASH FLOW ENTRATE 2° se le ENTRATE superano le USCITE si avrà un FLUSSO DI CASSA POSITIVO (cash flow)

59 IL PUNTO DI PAREGGIO O BREAK EVEN POINT
Il Punto di pareggio rappresenta il Volume di vendite in corrispondenza del quale i Ricavi sono esattamente uguali ai Costi sostenuti per produrli. R Ricavi e Costi CF 1 – incidenza%CV sui Ricavi PP= U C PP RC CV CT CF Vpp Volume delle Vendite

60 Bisognerà porre rimedio:
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI Definita la fase di analisi economico-finanziaria, occorrerà verificare se sono stati raggiunti i due obiettivi: 1° REDDITIVITA’ ° CAPACITA’ FINANZIARIA REDDITIVITA’ INADEGUATA Bisognerà porre rimedio: Riducendo i costi – Attività: ritornare all’analisi tecnico-economica per modificare gli aspetti già esaminati attraverso l’aumento del Margine di contribuzione; Nel caso questa modifica non risultasse praticabile, si cercherà di aumentare il fatturato. Attività: ritornare agli aspetti relativi al Mercato per verificare la sussistenza delle condizioni per un incremento del fatturato, aumentando i prezzi e/o i volumi di vendita. Ciò obbligherà a rivedere anche gli aspetti tecnico-organizzativi per una verifica delle strategie produttive ed i costi di produzione.

61 REDDITIVITA’ SODDISFACENTE CARENZE FINANZIARIE
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI NEL CASO DI : REDDITIVITA’ SODDISFACENTE CARENZE FINANZIARIE per eccessivo ricorso a mezzi di terzi (incremento oneri finanziari), occorrerà: ridefinire la compagine sociale o ridimensionare l’iniziativa. Se invece i dati e le informazioni elaborate risultassero soddisfacenti, si potrà ritenere conclusa l’analisi di fattibilità e si verificherà se gli scopi prefissati all’inizio del percorso sono stati raggiunti. La metodologia ed il percorso utilizzato consentiranno una verifica positiva perché: saremo convinti della validità dell’iniziativa disporremo di elementi oggettivi e documentati che convinceranno il finanziatore esterno di avere a che fare con persone che, oltre a possedere talento imprenditoriale, hanno anche un piano razionale e credibile per avviare l’attività.

62 Siamo ora pronti a presentare il nostro progetto
IL BUSINESS PLAN : PRESENTAZIONE Siamo ora pronti a presentare il nostro progetto Un Business Plan deve: Iniziare con una sintesi di due pagine in modo da catturare immediatamente l’interesse del destinatario e trasmettere una chiara idea della missione aziendale Trasmettere un senso di professionalità, chiarezza e completezza Non superare le quaranta pagine ed avere una copertina sulla quale siano indicati titolo, denominazione dell’azienda o del proponente, indirizzo e numero di copie Avere un indice e le pagine numerate Poter essere presentabile facilmente ed efficacemente in una esposizione orale Avere possibilmente una struttura modulare.

63 FONTI DI FINANZIAMENTO A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO
D.LGS. 185/2000 – TITOLO II Prevede incentivi per: LAVORO AUTONOMO MICROIMPRESA FRANCHISING

64 Non occupazione alla data di presentazione della domanda Requisiti
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO Persone fisiche interessate ad avviare un’attività di lavoro autonomo con forma giuridica di ditta individuale da costituire dopo la presentazione della domanda Destinatari Non occupazione alla data di presentazione della domanda Requisiti Maggiore età alla data di presentazione della domanda Residenza alla data del 1° gennaio 2000 nei territori di applicazione della legge oppure da almeno 6 mesi alla data di presentazione della domanda

65 INIZIATIVE AMMISSIBILI
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO Produzione di beni INIZIATIVE AMMISSIBILI Fornitura di servizi Commercio ATTENZIONE! Sono escluse: le attività di produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli trasporti (di merci o di persone oltre le 9 unità).

66 INVESTIMENTI AMMISSIBILI
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO INVESTIMENTI AMMISSIBILI Investimenti fino ad un massimo di euro, IVA esclusa, strettamente connessi al ciclo produttivo aziendale e che non siano stati oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche. Comprendono: Attrezzature e Macchinari (anche usati) Impianti e Allacciamenti Beni immateriali ad utilità pluriennale Ristrutturazione di immobili entro il 10% del valore degli investimenti ammessi Attenzione! Le spese ammissibili sono quelle effettuate dopo la data di ammissione alle agevolazioni. I beni oggetto delle agevolazioni sono vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per 5 anni.

67 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
AGEVOLAZIONI PREVISTE Mutuo Agevolato per gli investimenti, restituibile in 5 anni, nella misura del 50% del totale delle agevolazioni concedibili (investimenti ammissibili + contributo max in c/gestione) e comunque per un importo non superiore ai euro. Contributo a fondo perduto per gli investimenti in misura pari alla differenza tra gli investimenti ritenuti ammissibili e l’importo del mutuo agevolato. Contributo a fondo perduto sulle spese di gestione per il 1° anno per un ammontare massimo di euro

68 SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI Materie prime, semilavorati, materiale di consumo, prodotti finiti Utenze e canoni di locazione per immobili Oneri finanziari (esclusi gli interessi relativi al mutuo agevolato) Polizza assicurativa sui beni finanziati.

69 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
SPESE NON AMMISSIBILI Acquisto di terreni Acquisto di immobili Prestazione di servizi Oneri relativi al mutuo agevolato Stipendi e salari Tasse, imposte e oneri contributivi

70 EROGAZIONE FINANZIAMENTI
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO EROGAZIONE FINANZIAMENTI ANTICIPO: alla stipula del contratto di agevolazione, è previsto un anticipo pari al 40% delle agevolazioni totali sugli investimenti, nonché il 40% delle spese previste per la gestione del 1° anno. SALDO: il saldo delle agevolazioni sia per gli investimenti che per la gestione, è erogato una volta completati gli investimenti a seguito di presentazione della documentazione di spesa.

71 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
Definizione Per “Microimpresa” si indica l’impresa che, nel rispetto dei limiti di indipendenza, di fatturato e di totale di bilancio fissati per la piccola impresa, occupa un numero di dipendenti non superiore a 10, come previsto dalla Raccomandazione della Commissione, del 3 aprile 1966,n° 280 CE, pubblicata sulla G.U.C.E. n° L 107 del 30 aprile 1996. Soggetti Beneficiari Società di persone (snc, sas e società semplici) in cui almeno la metà numerica dei soci che detenga la metà delle quote di partecipazione sia in possesso dei seguenti requisiti: Maggiore età Non occupazione alla data di presentazione della domanda Residenza nei territori di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure da almeno 6 mesi alla data di presentazione della domanda.

72 INIZIATIVE AMMISSIBILI Fornitura di servizi
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA Produzione di beni INIZIATIVE AMMISSIBILI Fornitura di servizi INIZIATIVE AMMISSIBILI Non possono superare i euro IVA esclusa INVESTIMENTI Produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli Trasporti di merci e di persone superiore a 9 Commercio INIZIATIVE ESCLUSE

73 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE Concedibili entro il limite del “de minimis” pari a euro sono: CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO e MUTUO AGEVOLATO (di durata non superiore a 7 anni) che può anche arrivare a completa copertura dell’investimento proposto. Il rapporto quantitativo tra le due agevolazioni è determinato in relazione alle specificità di ciascun progetto CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO per le spese di gestione per il 1° anno

74 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
INVESTIMENTI AMMISSIBILI Macchinari (anche usati) Attrezzature (anche usate) Impianti ed allacciamenti Beni immateriali ad utilità pluriennale Ristrutturazione di immobili entro il 10% del valore degli investimenti ammessi. SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI Materiale di consumo, semilavorati, prodotti finiti Utenze e canoni di locazione di immobili Oneri finanziari (ad esclusione degli interessi del mutuo agevolato Prestazione di servizi Prestazioni garanzie assicurative sui beni finanziati.

75 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
SPESE NON AMMISSIBILI 1. INVESTIMENTO Acquisto terreno Costruzione e/o acquisto di immobili 2. GESTIONE Oneri relativi al mutuo agevolato Salari e stipendi Tasse, imposte e oneri contributivi. ASSISTENZA TECNICA Assistenza tecnica gratuita nella fase di avvio per un periodo massimo di 1 anno

76 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
FASI DI EROGAZIONE ANTICIPO Successivamente alla stipula del contratto si può chiedere un’anticipazione in misura pari al 20% del totale delle agevolazioni concesse in conto investimenti ed il 30% per quelle in conto gestione SALDO A seguito del completamento degli investimenti e sulla base di fatture che possono essere quietanzate successivamente all’erogazione del saldo. Per le spese di gestione il saldo sarà erogato a seguito della presentazione delle fatture quietanzate.

77 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
Forma di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni e servizi fra un imprenditore affiliante e uno o più imprenditori affiliati, giuridicamente ed economicamente indipendenti uno dall’altro. FRANCHISOR (Affiliante) Concede al franchisee il diritto di utilizzare la propria formula commerciale, comprensiva del diritto di sfruttare il suo know-how e i propri segni distintivi (marchi, insegne) in uno specifico mercato e con riferimento ad uno o più prodotti/ servizi. FRANCHISEE (Affiliato) Si impegna a far proprie le politiche commerciali e l’immagine del franchisor, rispettando le condizioni contrattuali pattuite.

78 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
SOGGETTI BENEFICIARI DITTE INDIVIDUALI SOCIETA’ di persone o di capitali di nuova costituzione (escluse le cooperative, le società di fatto). Le società devono costituirsi prima della presentazione della domanda, le ditte individuali dopo. I titolari delle ditte individuali e almeno la metà numerica dei soci, nelle società, che detenga almeno la metà delle quote di partecipazione, devono possedere i seguenti requisiti: maggiore età alla data di presentazione della domanda non occupazione alla data di presentazione della domanda residenza alla data del 1° gennaio 2000 oppure da almeno 6 mesi in Basilicata.

79 INIZIATIVE AMMISSIBILI INIZIATIVE NON AMMISSIBILI
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING INIZIATIVE AMMISSIBILI Commercializzazione di beni e servizi INIZIATIVE NON AMMISSIBILI Produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli

80 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE Concedibili entro il limite del “de minimis” pari a euro sono: CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO e MUTUO AGEVOLATO che può anche arrivare a coprire il 100% dell’investimento (restituibile in un max di 10 anni). Il rapporto quantitativo tra le due agevolazioni è determinato in relazione alle specificità di ciascun progetto CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO per le spese di gestione anche su base pluriennale.

81 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
INVESTIMENTI AMMISSIBILI Macchinari, Attrezzature, Impianti ed allacciamenti Beni immateriali ad utilità pluriennale Ristrutturazione di immobili entro il 10% del valore degli investimenti ammessi. SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI Materie prime, materiale di consumo, semilavorati, prodotti finiti Utenze e canoni di locazione di immobili Oneri finanziari Prestazione di servizi Prestazioni garanzie assicurative sui beni finanziati.

82 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
SPESE NON AMMISSIBILI INVESTIMENTO Acquisto terreno Costruzione e/o acquisto di immobili GESTIONE Oneri relativi al mutuo agevolato Salari e stipendi Tasse, imposte e oneri contributivi. SERVIZI DI SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO Guida on line, seminari informativi, assistenza gratuita casella di posta elettronica da parte di Sviluppo Italia

83 INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
FASI DI EROGAZIONE ANTICIPO Successivamente alla stipula del contratto si può chiedere un’anticipazione sulla base dello stato di avanzamento dei lavori in misura compresa tra il 30 ed il 60% del totale delle agevolazioni per gli investimenti. Per le spese in conto gestione è previsto un anticipo pari al 30% SALDO A seguito del completamento degli investimenti e sulla base di fatture che possono essere quietanzate successivamente all’erogazione del saldo. Per le spese di gestione il saldo sarà erogato a seguito della presentazione delle fatture quietanzate.

84 FINANZIAMENTI A FAVORE DELL’AUTOIMPRENDITORIALITA’
D.LGS. 185/2000 – TITOLO I Fornitura di servizi Misure per il subentro in agricoltura Misure per le cooperative sociali Misure nei settori di: Produzione di beni e servizi alle imprese

85 PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
DESTINATARI Nuove società costituite: in maggioranza sia numerica che di quote di partecipazione da giovani di età tra i 18 e i 29 anni interamente da giovani tra i 18 e i 35 anni I giovani devono essere residenti nei territori di applicazione della legge dal 1° gennaio 2000 Sede legale, amministrativa e operativa della nuova società ubicata nei territori di applicazione della legge.

86 PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE INIZIATIVE AMMISSIBILI
Sono finanziate le nuove iniziative di: produzione di beni in agricoltura, nell’ industria e artigianato fornitura di servizi alle imprese Attenzione: I progetti in agricoltura devono essere compatibili con le disposizioni contenute nei POR e nel PSR INIZIATIVE ESCLUSE I servizi rivolti alle persone ed alla PP.AA. Le attività socio-sanitarie e le attività di commercio e turismo Settori esclusi sulla base della vigente normativa comunitaria

87 INVESTIMENTI AMMISSIBILI: fino a 2.582.000 euro
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI: fino a euro Per gli investimenti iniziali la copertura finanziaria può essere nel Sud dell’80- 90%, sotto forma di contributi in conto capitale e di mutuo agevolato SPESE DI GESTIONE: fino a euro nel rispetto della soglia “de minimis”, sotto forma di contributi a fondo perduto a copertura delle spese di funzionamento relative al 1° triennio di attività FINANZIAMENTI PER LA FORMAZIONE E/O ASSISTENZA TECNICA: fino a euro nel rispetto della soglia “de minimis” sotto forma di contributi a fondo perduto a copertura delle spese di assistenza tecnica per il settore agricolo e per la formazione generale e specifica negli altri settori

88 Allacciamenti, Macchinari, Impianti ed attrezzature
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato Terreno Opere edilizie Allacciamenti, Macchinari, Impianti ed attrezzature Altri beni materiali ed immateriali ad utilità pluriennale SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI Materie prime, semilavorati, prodotti finiti Servizi ricevuti concernenti l’attività aziendale Oneri finanziari

89 PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA) Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10% e non superiore al 50% dell’investimento complessivo. L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%. DOCUMENTAZIONE Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture relative al 1° SA possono non essere quietanzata. ACCERTAMENTI Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate subordinatamente all’esito positivo della verifica finale

90 Nuove società costituite:
FORNITURA DI SERVIZI DESTINATARI Nuove società costituite: in maggioranza sia numerica che di quote di partecipazione da giovani di età tra i 18 e i 29 anni interamente da giovani tra i 18 e i 35 anni I giovani devono essere residenti nei territori di applicazione della legge dal 1° gennaio 2000 Sede legale, amministrativa e operativa della nuova società ubicata nei territori di applicazione della legge.

91 INIZIATIVE AMMISSIBILI
FORNITURA DI SERVIZI INIZIATIVE AMMISSIBILI Sono finanziati i progetti relativi alla fornitura di servizi nei settori : fruizione dei beni culturali (ad esclusione di quelli statali) turismo manutenzione di opere civili ed industriali innovazione tecnologica, tutela ambientale agricoltura: trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali.

92 SPESE DI GESTIONE: fino a 100.000 euro
FORNITURA DI SERVIZI INVESTIMENTI AMMISSIBILI : fino a euro Per gli investimenti iniziali la copertura finanziaria può essere nel Sud dell’80- 90%, sotto forma di contributi in conto capitale e di mutuo agevolato SPESE DI GESTIONE: fino a euro nel rispetto della soglia “de minimis”, sotto forma di contributi a fondo perduto a copertura delle spese di funzionamento relative al 1° triennio di attività FINANZIAMENTI PER LA FORMAZIONE E/O ASSISTENZA TECNICA: fino a euro nel rispetto della soglia “de minimis” sotto forma di contributi a fondo perduto a copertura delle spese per la formazione generale e specifica dei giovani imprenditori

93 SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
FORNITURA DI SERVIZI SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato Opere edilizie entro il limite del 10% dell’investimento complessivo per ristrutturazione e/o sistemazione imm.li Allacciamenti Macchinari e impianti Altri beni materiali ed immateriali ad utilità pluriennale SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI Materie prime, semilavorati, prodotti finiti Servizi ricevuti concernenti l’attività aziendale Oneri finanziari

94 MODALITA’ DI EROGAZIONE
FORNITURA DI SERVIZI MODALITA’ DI EROGAZIONE A STATI DI AVANZAMENTO (SA) Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10% e non superiore al 50% dell’investimento complessivo. L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%. DOCUMENTAZIONE Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture relative al 1° SA possono non essere quietanzata. ACCERTAMENTI Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate subordinatamente all’esito positivo della verifica finale

95 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
DESTINATARI Giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni che: subentrino ad un parente entro il 3° grado (genitori, nonni, fratelli, sorelle, zii) nella conduzione dell’ azienda agricola. siano residenti nei territori di applicazione della legge alla data del subentro abbiano la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale Attenzione! Sono agevolate solo le ditte individuali.

96 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
INIZIATIVE AMMISSIBILI: Progetti riguardanti la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli, comprese le attività di agriturismo Scopi da perseguire (almeno uno): Ridurre i costi di produzione Migliorare e riconvertire la produzione Tutelare e migliorare l’ambiente, le condizioni igieniche e di benessere degli animali Promuovere la diversificazione delle attività agricole Attenzione! Sono esclusi i progetti che prevedono investimenti di mera sostituzione di beni preesistenti.

97 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
INVESTIMENTO MAX CONSENTITO: Fino a di Euro AGEVOLAZIONI PREVISTE: Contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato, secondo i limiti fissati dall’Ue in termini di ESL. In particolare: Settore produzione agricola (50% zone svantaggiate e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati); Settore trasformazione e commercializzazione (50% nelle regioni Obiettivo 1 e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati). Le agevolazioni riguardano: progetti di sviluppo o consolidamento di aziende agricole esistenti. ATTENZIONE! NON SI FINANZIANO INIZIATIVE DI NUOVA IMPRENDITORIALITÀ E NON SONO PREVISTI CONTRIBUTI PER SPESE DI GESTIONE.

98 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI (Progetti di Produzione) Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato Opere agronomiche e di miglioramento fondiario Opere edilizie da acquistare o da eseguire Oneri per il rilascio della concessione edilizia Allacciamenti, impianti, macchinari ed attrezzature Servizi di progettazione Acquisto di animali e piante Brevetti e licenze

99 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI (Progetti di Trasfor.ne e Commercializzazione) Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato Opere agronomiche e di miglioramento fondiario Opere edilizie da acquistare o da eseguire Oneri per il rilascio della concessione edilizia Allacciamenti, impianti, macchinari ed attrezzature Servizi di progettazione Brevetti e licenze

100 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
Le agevolazioni sono subordinate alla sussistenza delle seguenti condizioni: Comprovata redditività dell’azienda agricola Adeguata professionalità del proponente Rispetto dei requisiti comunitari minimi in materia di ambiente, igiene Esistenza di normali sbocchi di mercato dei prodotti. VINCOLI

101 SUBENTRO IN AGRICOLTURA
Assistenza tecnica Le agevolazioni sono concesse, per un importo max di ,00 € e per un periodo di 3 anni, per coprire fino al 100% i seguenti costi: Istruzione e formazione Prestazione di servizi di gestione aziendale e di servizi ausiliari Organizzazione di concorsi, mostre e fiere, incluse le spese connesse alla partecipazione a tali manifestazioni Altre attività finalizzate alla diffusione di nuove tecniche.

102 SUBENTRO IN AGRICOLTURA MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA) Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10% e non superiore al 50% dell’investimento complessivo. L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%. DOCUMENTAZIONE Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture relative al 1° SA possono non essere quietanzata. ACCERTAMENTI Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate subordinatamente all’esito positivo della verifica finale

103 COOPERATIVE SOCIALI DESTINATARI Cooperative sociali di tipo B), di inserimento lavorativo che si caratterizzano per la presenza al loro interno di una quota pari almeno al 30% di soggetti svantaggiati. Sono previste due tipologie: le nuove cooperative, nelle quali la componente non svantaggiata deve essere composta in maggioranza da giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni o interamente da giovani di età tra i 18 e i 35 anni, con residenza in Basilicata dal 1° gennaio 2000. le cooperative già esistenti ed operative i cui soci devono essere residenti in Basilicata dal 1° gennaio 2000. Le cooperative devono avere la sede legale, amministrativa ed operativa nei territori di cui all’art.2 del D.Lgs. 185/2000

104 INIZIATIVE AMMISSIBILI
COOPERATIVE SOCIALI INIZIATIVE AMMISSIBILI Produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato Fornitura di servizi alle imprese (sono esclusi i servizi prevalentemente rivolti alle persone, alle PP.AA. e le iniziative nei settori del commercio, del turismo e le attività socio-sanitarie). Attenzione! A livello settoriale vi sono divieti e limitazioni derivanti dalle vigenti normative dell’Ue.

105 INVESTIMENTO MAX CONSENTITO:
COOPERATIVE SOCIALI INVESTIMENTO MAX CONSENTITO: Per le nuove cooperative fino a 516 mila euro; Per le cooperative già avviate fino a 258 mila euro AGEVOLAZIONI PREVISTE: Contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato secondo i limiti fissati dall’Ue. Per le regioni del Sud le agevolazioni possono raggiungere l’80-90% del valore dell’investimento. FINANZIAMENTI PER LA GESTIONE : Contributi a fondo perduto nel rispetto della soglia del “de minimis”, pari a euro, a copertura delle spese sostenute nel primo triennio di attività. Per i progetti nel settore agricolo non sono previste agevolazioni. Per giovani agricoltori è previsto un premio unico dell’importo max di €

106 COOPERATIVE SOCIALI Per l’Agricoltura Contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato, secondo i limiti fissati dall’Ue in termini di ESL. In particolare: Settore produzione agricola (50% zone svantaggiate e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati); Settore trasformazione e commercializzazione (50% nelle regioni Obiettivo 1 e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati).

107 MODALITA’ DI EROGAZIONE
COOPERATIVE SOCIALI MODALITA’ DI EROGAZIONE A STATI DI AVANZAMENTO (SA) Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10% e non superiore al 50% dell’investimento complessivo. L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%. DOCUMENTAZIONE Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture relative al 1° SA possono non essere quietanzata. ACCERTAMENTI Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate subordinatamente all’esito positivo della verifica finale

108 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
La legge 215/92 “Azioni Positive per l’Imprenditorialità Femminile” offre più opportunità, più servizi, più risorse: CHE COS’E’ LA LEGGE 215/92 alle donne che vogliono avviare un’attività imprenditoriale o acquistare un’attività preesistente alle donne che hanno imprese già operanti e intendono sviluppare progetti aziendali innovativi alle donne che intendono acquistare servizi reali per migliorare la produttività, inserire nuove tecnologie, ricercare nuovi mercati

109 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
CHI FINANZIA Le Aspiranti Imprenditrici per le seguenti iniziative: avvio di attività imprenditoriale; acquisto di attività preesistente, o di ramo di azienda, anche mediante contratto di locazione per almeno 5 anni; acquisizione di servizi reali per l’incremento della produttività, l’innovazione organizzativa, il trasferimento delle tecnologie, la ricerca di nuovi mercati di sbocco dei prodotti, l’introduzione di nuove tecniche di produzione, di gestione e commercializzazione, nonché di sviluppo di sistemi qualità. Settori ammessi: Agricoltura Manifatturiero e assim.ti Commercio, turismo e servizi

110 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
CHI FINANZIA Le Imprenditrici in attività per le seguenti iniziative: progetti aziendali innovativi connessi all’introduzione di qualificazione e di innovazione di prodotto tecnologica o organizzativa anche se finalizzata all’ampliamento e all’ammodernamento dell’attività; acquisizione di servizi reali per l’aumento della produttività, l’innovazione organizzativa, il trasferimento delle tecnologie la ricerca di nuovi mercati di sbocco dei prodotti, l’introduzione di nuove tecniche di produzione, di gestione e commercializzazione, nonché di sviluppo di sistemi qualità. Attenzione! Possono presentare domanda per “avvio attività” solo le imprese che non hanno avuto fatturato per i due esercizi precedenti alla data di avvio del programma di investimento. L’acquisizione dei servizi reali può anche essere abbinata a ciascuna delle altre tipologie di iniziative previste.

111 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SOGGETTI BENEFICIARI Le imprese individuali, cooperative, società di persone e società di capitali, anche artigiane aventi i seguenti requisiti: Dimensione di piccola impresa: numero dipendenti: inferiore a 50 fatturato annuo: non superiore a 7 milioni di euro, oppure, in alternativa, totale di bilancio annuo non superiore a 5 milioni di euro partecipazione di altre imprese medie o grandi (una o più anche congiuntamente): inferiore al 25%. Prevalente partecipazione femminile: ditte individuali: il titolare deve essere una donna società di persone e società cooperative: almeno il 60% dei soci devono essere donne società di capitali: almeno i 2/3 delle quote devono appartenere a donne e l’organismo di amministrazione deve essere composto da donne per almeno i 2/3

112 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
AGEVOLAZIONI Contributi in c/capitale concedibili nei limiti massimi consentiti dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di stato alle imprese in relazione alla localizzazione ed espressi in Equivalente Sovvenzione Netto (ESN), e/o Equivalente Sovvenzione Lordo (ESL). MISURE MASSIME IN ESN E ESL PER LE PICCOLE IMPRESE Basilicata Area in deroga 87.3.a trattato CE 35% ESN + 15% ESL LA REGOLA DEL “DE MINIMIS” L’impresa può optare in alternativa alle misure in ESN ed ESL per il regime “de minimis” che eleva la percentuale di agevolazioni al 75% (nelle aree svantaggiate) delle spese ammissibili, nel limite massimo di euro in tre anni. Attenzione! Il regime “de minimis” è più conveniente per investimenti inferiori a circa euro. Non si applica al settore trasporto merci ed al settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

113 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SPESE AMMISSIBILI Opere Murarie (max 25% investimenti in Im./Macch.) Impianti generali Macchinari ed attrezzature Acquisto Brevetti Acquisto software Oneri di progettazione (max 5% spesa O. M.) Studi di fattibilità e Piani di impresa (max 2% del Totale Investimento) ivi comprese le quote iniziali dei contratti di franchising.

114 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SPESE NON AMMISSIBILI Acquisto di minuterie ed utensili di uso manuale comune Spese per manutenzione ordinaria Scorte di M.P., semilavorati e materiale di consumo Spese di avviamento Beni usati (ad eccezione del caso di acquisto di attività preesistenti) Acquisto di terreni e fabbricati Servizi reali non compresi nell’All. 2 della circolare Mezzi targati trasporto merci Acquisto di beni di uso promiscuo (PC p., Autovet.)

115 LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
Attenzione! Sono ammissibili le spese sostenute: Dal giorno successivo al termine di chiusura del bando precedente per coloro che optano per il regime “de minimis” (data ultimo bando 31/05/01) Dopo la data di presentazione della domanda per chi chiede il contributo secondo la regola ESL ed ESN Le spese devono essere al netto dell’IVA e di altre imposte e tasse I beni possono essere acquistati direttamente o tramite leasing I beni devono essere nuovi di fabbrica, fatta eccezione per quelli rilevati con l’acquisto di un’attività preesistente I mezzi propri dell’impresa, esenti da aiuti pubblici, devono essere pari ad almeno il 25% dell’importo complessivo delle spese ammissibili. Tale disposizione non si applica alle richieste di agevolazioni secondo la regola “de minimis”.


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