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CAMBIAMENTI CLIMATICI, ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, RISPARMIO ENERGETICO, RICICLAGGIO DEI RIFIUTI E TUTELA DELLA SALUTE Sala del Consiglio Comunale di.

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1 CAMBIAMENTI CLIMATICI, ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, RISPARMIO ENERGETICO, RICICLAGGIO DEI RIFIUTI E TUTELA DELLA SALUTE Sala del Consiglio Comunale di Montefelcino Venerdì 22 gennaio 2010 Dr. Romeo Salvi Presidente Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino

2 Iscritti allOrdine dei Farmacisti della Provincia di PESARO E URBINO 650

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7 FARMACOVIGILANZA Disciplina scientifica che consiste nella valutazione del rischio connesso allassunzione dei farmaci e nel monitoraggio dellincidenza degli effetti collaterali potenzialmente associati ad essa, spesso non riscontrati prima dellimmissione del farmaco sul mercato

8 Articolo da: Il Resto del Carlino del 27/12/09

9 www.ordfarmacistips.it Pubblicato a marzo 2005 e visitato da oltre 200.000 navigatori (con punte di 12.000 internauti ad aprile e maggio in occasione del mese della Pediculosi)

10 Aprile 2008: mese della PEDICULOSI Adesione dei Comuni che rappresentano i 2/3 della popolazione provinciale Collaborazione di Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale e Asl Il ruolo del farmacista

11 ESEMPI DI CORRELAZIONE AMBIENTE-SALUTE: 1.RINITE ALLERGICA 2.ZANZARA TIGRE 3.PROTEZIONE SOLARE

12 Rinite allergica Mygind N., Dahl R.; 7 suppl 9: 57-62. 20% della popolazione generale nei paesi industrializzati D. Passàli, Siena 2005

13 >20% della popolazione nelle nazioni altamente industrializzate (USA, GB, Scandinavia e Nuova Zelanda) 10-20% nell Europa Occidentale e Mediterranea <10% nell Europa Centro-Orientale e Balcanica, Messico, Etiopia, India, Cina e Indonesia In Italia il 15% della popolazione presenta una manifestazione allergica 100-150 milioni di individui nel mondo sono affetti da asma: GB (30.4%), USA (12%), Italia (9-10%). C. Zanussi Trattato Italiano di Allergologia - 2002 Epidemiologia della rinite allergica

14 Prevalenza della Rinite Allergica 12% 14% D. Passàli, Siena 2005 Bambini 20% Adulti Anziani 3%

15 Lincidenza della rinite allergica è aumentata parallelamente al diffondersi della industrializzazione e dellurbanizzazione e oggi è stimabile attorno al 15% in Italia. Le forme stagionali, la cui incidenza è del 60-65%, interessano principalmente le aree urbane e per spiegare questa apparente contraddizione, cè una duplice motivazione: 1.Lirritazione causata dallinquinamento urbano favorisce la sensibilizzazione ai pollini 2.La mancanza di un costante contatto con basse concentrazioni di polline (presenti invece in ambiente rurale) non consente una naturale iposensibilizzazione.

16 Prurito nasale Rinorrea Starnuti Ostruzione Sintomi associati Congiuntivite (specialmente nelle forme da pollini) Asma (specialmente nelle forme da acari e gatto) I sintomi tipici di rinite allergica

17 Congiuntivite Prurito Arrossamento Lacrimazione Chemosi

18 DIAGNOSI DIFFERENZIALE RINITE ALLERGICA: 2 o + dei seguenti sintomi: Rinorrea acquosa Starnutazione Ostruzione nasale Prurito nasale +/-Congiuntivite RINITE NON ALLERGICA: Sintomi unilaterali Ostruzione nasale senza altri sintomi Rinorrea mucopurulenta Scolo rinofaringeo con muco denso e/o rinorrea anteriore Dolore Epistassi ricorrente Anosmia

19 Alcune piante ed erbe allergizzanti

20 GATTO Gatto ed altri animali domestici

21 - Il calendario pollinico varia a seconda di: --zona geografica --condizioni metereologiche --Altitudine. -Classicamente si distinguono 4 periodi di pollinazione: -gennaio-febbraio: pollinazione precoce degli alberi (cipresso, betulla, nocciolo, ontano…). -Marzo-giugno: pollinazione delle erbe da campo (graminacee, composite, lanciuola, parietaria, farinaccio, solidago…) -Luglio agosto: continua la pollinazione di parietaria, composite e inizia la comparsa di micofiti. - fine agosto-settembre: riduzione dei pollini di lanciuola e parietaria e ripresa, in tono minore, dei pollini di graminacee. IL CALENDARIO POLLINICO

22 ZANZARA TIGRE Originaria del sud-est asiatico, questa zanzara ha sfruttato i trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone del mondo: nella metà del XX secolo si diffuse in Africa e nel Medio Oriente e a seguire nel continente sudamericano, negli USA, in Oceania e per ultima in Europa. I primi esemplari riprodotti in Europa sono stati ritrovati in Albania (databili 1988), mentre in Italia fa la sua comparsa 10 anni dopo. Da qui si è diffusa praticamente in tutta la penisola (alta diffusione nelle città Romagnole, principalmente nei comuni del ravennate).

23 ZANZARA TIGRE Nei paesi tropicali la zanzara tigre può trasmettere malattie come la febbre gialla, la febbre del Nilo, la dengue, la chikungunya e alcune encefaliti. Nel luglio del 2007, per la prima volta, anche in Italia (ravennate) la zanzara tigre è stata vettore di trasmissione di una di queste malattie tropicali: la chikungunya. La caratteristica principale della zanzara tigre è la sua aggressività ed il fatto di essere attiva sia di giorno che di notte, anche se predilige la mattina ed il pomeriggio. Si riscontra inoltre una sua forte resistenza a veleni comuni ed una straordinaria capacità di adattamento all'ambiente.

24 ZANZARA TIGRE La zanzara tigre (Aedes albopictus) ha un corpo scuro con anelli bianchi sulle zampe e una striscia bianca sul dorso. Il netto contrasto tra i due colori la rende particolarmente riconoscibile. Vola basso, a pochi centimetri dal suolo e punge soprattutto alle gambe e alle caviglie. La sua puntura provoca vistose bolle e pruriti particolarmente fastidiosi nelle persone più sensibili. Depone le uova sulle pareti interne di contenitori in cui è presente acqua. Le uova si schiudono quando vengono sommerse dallacqua e ne fuoriescono larve che si trasformano in zanzare adulte. In estate lintero ciclo di sviluppo si completa in massimo due settimane. Sopravvive bene alle avversità ambientali perché è in grado di deporre le uova in ambienti asciutti e poco luminosi dove possono superare inverni anche molto rigidi.

25 ZANZARA TIGRE Cosa possiamo fare in concreto per evitare di essere punti dalla zanzara tigre? evitare di abbandonare o lasciare allaperto materiali che possano raccogliere lacqua piovana (vasi, sottovasi, teli plastici, bottiglie, barattoli, copertoni, ecc.); pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli allinterno durante i periodi freddi; labitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano, allarrivo della primavera (quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate), la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara stessa nellambiente; introdurre pesci rossi, che si nutrono di larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini; trattare i tombini, e tutti i recipienti posti allesterno dove si raccoglie acqua piovana, ogni 7-10 giorni con prodotti antilarva specifici che si acquistano in farmacia.

26 UV-C ( UV corti: 190-290 nm.): sono nocivi per luomo ma, fortunatamente, sono assorbiti dallo strato di ozono. UV-A ( UV lunghi: 320-400 nm.): vengono suddivisi in UVA corti, i cui effetti biologici sono più vicini a quelli degli UVB, e UVA lunghi. Attraversano il vetro e provocano una immediata leggera pigmentazione, cosiddetta pigmentazione diretta, il cui grado di abbronzatura dipende dal tipo di cute del soggetto, dal grado di abbronzatura precedente e dalla durata dellesposizione. Sarà più intensa nei soggetti di carnagione scura e tanto maggiore quanto era il grado di abbronzatura precedentemente acquisita. Questa abbronzatura è molto rapida ad apparire ma altrettanto rapida nello sparire specie dopo brevi esposizioni, potendo però durare anche più di un giorno e mezzo se lesposizione ad UVA ad alta intensità è prolungata. Non essendo dovuta alla produzione di nuova melanina né ad aumentato trasferimento di melanosomi nei cheratinociti questa pigmentazione è priva di azione fotoprotettiva e non porta mai alla abbronzatura duratura. Anche lUVA possiede effetto eritemigeno ma in misura enormemente inferiore Inoltre essendo la quantità di raggi UVA che raggiunge la terra circa 10 volte più grande di quella degli UVB, gli effetti cumulativi a lungo termine delle radiazioni UVA possono essere importanti quanto quelli degli UVB, considerando anche che gli UVA di maggior lunghezza donda ( oltre 340 nm.) sarebbero in grado di svolgere effetto mutageno e perciò carcinogeni, probabilmente per azione sinergica con gli UVB. UV-B ( UV medi: 290-320 nm.): Bloccati dal vetro, vengono assorbiti dallepidermide per il 90% (soprattutto a livello dello strato corneo, 80%) mentre il restante 10% raggiunge il derma. Sono responsabili delleritema solare (fotoustione di I grado o scottatura) che inizia dopo circa 6-8 ore dallirradiazione raggiungendo il massimo nelle 12- 24 ore successive per attenuarsi nel giro di qualche giorno. Ad essi si deve anche la cosiddetta pigmentazione indiretta dovuta allattivazione di una reazione biochimica a catena a livello dei melanociti (vedi melanogenesi). Gli UVB inoltre, più energetici degli UVA, come effetto a lungo termine (anni), possono esporre al rischio di fotocarcinogenesi, ossia alla comparsa di tumori cutanei, a seguito dei processi fotochimici che inducono mutazioni somatiche. Lo sviluppo di tumori cutanei sarebbe altresì favorito dalle alterazioni del sistema immunitario cutaneo, in senso immunosoppressivo, che gli UV sono in grado di indurre. FOTOBIOLOGIA CUTANEA - gli UV

27 EFFETTI DELLE RADIAZIONI UV Benefici Sintesi della vitamina D Azione antisettica e antibatterica Azione benefica verso alcune malattie della pelle (eczemi, dermatiti, ecc.) Fotosintesi della melanina Sudorazione con produzione di acido urocanico sostanza dotata di attività filtrante solare Liberazione di sostanze antiossidanti, vasoattive e filtranti Effetto antidepressivo Dannosi Invecchiamento della pelle (photoaging) Degradazione dei fosfolipidi di membrana Fotosensibilizzazione (foto-tossicità, foto-allergia) Danni al DNA, specialmente in occasione di esposizioni prolungate, con conseguente rischio di insorgenza di alterazioni neoplastiche.

28 LOZONO Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette (trattenendo da solo circa il 99% della radiazione UV solare), che possono essere dannose per la pelle (melanomi), causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante (con conseguente rischio di diminuzione dei raccolti) e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. Si definisce comunemente buco nell'ozono la riduzione temporanea dello strato di ozono (ozonosfera) che avviene ciclicamente durante la primavera nelle regioni polari (la diminuzione può arrivare fino al 70% nell'Antartide e al 30% nella zona dell'Artide). Per estensione il termine viene utilizzato per indicare il generico assottigliamento dello strato di ozono della stratosfera che si è riscontrato a partire dai primi anni ottanta (stimata intorno al 5% dal 1979 al 1990).

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31 sei diventata nera nera nera sei diventata nera come il carbon sei diventata nera nera nera sei diventata nera come il carbon distesa ogni giorno tra il mare e la sabbia dal sole che scotta ti lasci bruciar sul naso e sulle spalle sei pelata che matta

32 FOTOTIPI PELLE In dermatologia, il fototipo di una persona è determinato dalla qualità e dalla quantità di melanina presente in condizioni basali nella sua pelle. Esso indica le reazioni della pelle all'esposizione alla radiazione ultravioletta ed il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere tramite essa.

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34 I FOTOTIPI

35 MED pelle protetta la dose visiva minima eritematogena per pelle protetta è definita come la quantità di energia radiante richiesta per produrre un rossore inequivocabile, che eguaglia quello riscontrato per la corrispondente MED non protetta. MED pelle non protetta la dose minima eritematogena per pelle non protetta è definita come la quantità di energia radiante richiesta per produrre il primo percettibile ed inequivocabile rossore con confini ben definiti. FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE

36 MED per un bianco fototipo intermedio 15 minuti Usando un solare con SPF 20 Potrà esporsi al sole senza scottarsi per 15 min X 20 = 300 min (5 ore) UN ESEMPIO

37 FILTRI SOLARI Sostanze in grado di ridurre la quantità di radiazioni solari che penetra nella cute FILTRI FISICIFILTRI FISICI FILTRI CHIMICIFILTRI CHIMICI

38 Prodotti Solari: Protezione SPF potrà essere espresso utilizzando quattro classi di protezione: bassamediaalta molto alta e otto valori di SPF: 6 o 10 = bassa; 15 o 20 o 25 = media; 30 o 50 = alta; 50+ = molto alta.

39 I PRODOTTI PER LA PROTEZIONE SOLARE SONO TUTTI UGUALI ? NO

40 COME SI SCEGLIE UN BUON PRODOTTO? Lasciarsi consigliare da personale QUALIFICATO: dermatologi, pediatri e farmacisti Preferire prodotti senza conservanti In caso di soggetti con allergie e particolarmente sensibili, verificare che nella composizione non ci siano le sostanze cui si è allergici Verificare che il profumo inserito non contenga gli allergeni limonene, farnesol, citral, eugenol, geraniol, citronellol. Se in etichetta trovate scritto PARFUM siete certi di acquistare un prodotto senza gli allergeni sopra indicati. Preferire prodotti SENZA PARABENI (conservanti che possono irritare la cute es: methylparaben, propylparaben, butylparaben, ethylparaben) Preferire sempre e comunque protezioni alte o medie Non lasciarsi ingannare da frasi come: protezione totale; protegge per tutto il giorno; protezione 100%.

41 UN ESEMPIO DI ETICHETTA PROTEZIONE BABY SPF 50+ (MOLTO ALTA) Aqua, Ethylhexyl methoxycinnamate, Octocrylene, Cyclopentasiloxane, methylene bis-benzotriazolyl tetramethylbutylphenol, Butyl methoxydibenzoylmethane, Caprylic/capric triglyceride, Bis-ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine, Glycerin, Stearic acid, Polysorbate 60, Steareth-2, Tricontanyl PVP, Hydrolyzed malt extract, Titanium dioxide, Decyl glucoside, Xanthan gum, Lecithin, Sodium lactate, Porphyra umbilicalis extract, Calendula officinalis extract, Schinziophyton rautanenii oil, Propylene glycol, Pentaerithrityl tetra-di-t-butyl hydroxyhydrocinnamate, Dimethicone, Triethanolamine, Disodium EDTA, Parfum, Alcohol, Acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer, Ethylhexylglycerin, Aluminum hydroxide, Phenoxyethanol. QUESTO PUO RITENERSI UN BUON PRODOTTO PERCHE: La sola scritta PARFUM indica che non ci sono allergeni nel profumo Non contiene parabeni I filtri inseriti sono di ultima generazione dunque stabili; inoltre li troviamo in concentrazione elevata (sono ai primi posti degli ingredienti) I filtri presenti coprono sia gli UVA che UVB

42 UN ESEMPIO DI ETICHETTA PROTEZIONE ADULTO SPF 30 (ALTA) Aqua, cyclopentasiloxane, ethylhexyl methoxycinnamate, octocrylene, butyl methoxydibenzoylmethane, caprylic/capric triglyceride,glycerin, polysorbate 60, bis-ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine, titanium dioxide, stearic acid, steareth-2,pentaerithrityl tetra-di-t-butyl hydroxyhydrocinnamate, tricontanyl PVP, methylsilanol hydroxyproline aspartate,dimethicone, acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer, triethanolamine, aluminum hydroxide, disodium EDTA, parfum,ethylhexylglycerin, phenoxyethanol. QUESTO PUO RITENERSI UN BUON PRODOTTO PERCHE: La sola scritta PARFUM indica che non ci sono allergeni nel profumo Non contiene parabeni I filtri inseriti sono di ultima generazione dunque stabili; inoltre li troviamo in concentrazione elevata (sono ai primi posti degli ingredienti) I filtri presenti coprono sia gli UVA che UVB

43 CONSERVAZIONE Prodotto aperto: si consiglia luso per qualche mese, in ogni caso non nellanno successivo (per sbalzi di temperatura, sabbia e tutti gli elementi che potrebbero averlo alterato) In caso di confezione integra: 3 - 5 anni secondo indicazioni del produttore

44 SUNRISE MONTE ARDIZIO Viva la natura !


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