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PubblicatoAmerigo Zanetti Modificato 11 anni fa
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I principali risultati dell8° Censimento Istat dellIndustria e dei Servizi Seminario Centro Studi Roma, 21 aprile 2005
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I principali risultati dell8° Censimento Istat dellIndustria e dei Servizi LE UNITA GIURIDICO ECONOMICHE SONO 4,3 MILIONI: 1.Il numero di tali unità è aumentato dal 1991 al 2001; 2.La dimensione media delle imprese si è ridotta. I POSTI DI LAVORO SONO AUMENTATI DI 1,4 MILIONI
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8 SVILUPPO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE
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10 DENSITA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO- UNITA LOCALI PER 1000 AB.
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12 NUMERO MEDIO ADDETTI PER UNITA LOCALE
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13 I CAMBIAMENTI Crescita esplosiva degli altri servizi, +60% le imprese e +33% gli addetti; apparente crescita dellindustria, ma in realtà il settore manifatturiero, che assorbe i tre quarti degli addetti, arretra rispetto al 1991 dell1,5% in termini di imprese e del 7,7% in termini di occupati; la crescita delle imprese industriali è tutta concentrata, a seguito delle privatizzazioni e della liberalizzazione del mercato, nel settore energia, gas, acqua che tuttavia perde pesantemente occupazione (- 27%) e nel comparto delle costruzioni (+55% in termini di imprese, +15% in termini di addetti );
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14 I CAMBIAMENTI Si razionalizza il commercio, che riduce le imprese (-4%) e gli addetti (-4,5%), sotto la spinta del ridimensionamento della capacità di spesa delle famiglie, della liberalizzazione del settore operata dalla Bersani, del ridimensionamento del dettaglio tradizionale, essenzialmente coincidente con il lavoro autonomo; cresce loccupazione femminile, esclusivamente nella componente dipendente, che aumenta in media la quota sul totale dal 35% al 38,4%, con punte del 49% negli alberghi e ristoranti, del 43% nelle attività immobiliari, informatica e ricerca e del 38,5% nel commercio.
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15 I CAMBIAMENTI cresce la voglia di fare impresa, soprattutto nel Nord-est, dove le imprese aumentano del 12% rispetto al 1991, trainate ovviamente dagli altri servizi, in formidabile espansione anche nelle altre aree territoriali, ad eccezione delle Isole, dove le forti riduzioni di addetti nellindustria e nel commercio (-6% e –9%, rispettivamente) non sono state compensate dalla crescita negli altri servizi (+14%).
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16 LE CONFERME il Nord-ovest mantiene il primato dellassorbimento occupazionale, in quanto circa il 32% degli addetti lavora nelle regioni nord-occidentali ; il sistema produttivo italiano conferma di essere malato di nanismo, sia perché restano pochissime le imprese plurilocalizzate (in media il rapporto unità locali/imprese a livello nazionale è pari a 1,08), sia perché si è ulteriormente ridotto il numero medio di addetti per impresa passato dal 4,4 del 1991 al 3,8 del 2001: non a caso il 59% circa delle imprese ha un solo addetto, e quasi il 95% delle imprese ha meno di 10 addetti.
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