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I genitori degli alunni di scuola media di fronte allimmigrazione Treviso, dicembre 2003 Analisi e rapporto di ricerca a cura di: Mariano Alberton, Sergio.

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1 I genitori degli alunni di scuola media di fronte allimmigrazione Treviso, dicembre 2003 Analisi e rapporto di ricerca a cura di: Mariano Alberton, Sergio Betto, Giuseppe Martini, Armida Nussio, Mario Schiavon, Renato Tomasella, Sante Velo Presentazione a cura di: Giuseppe Martini

2 Treviso, Dicembre 2003 2 I genitori: chi e dove Sei gruppi focus Prima media: 25 Terza media: 24 Madri: 27 Padri: 22 Età media delle madri: 43 anni Età media dei padri: 48 anni 1) Scuola media Sarto Castelfranco 2) SMS Montebelluna 3) Scuola media IC Cordignano 4) Scuola media IC Follina 5) Scuola media Ponte di Piave 6) Scuola media Serena Treviso 49 genitori italiani

3 Treviso, Dicembre 2003 3 I genitori e lincontro con lo straniero accettazione condizionata Latteggiamento verso lo straniero è, nella maggioranza degli intervistati, di accettazione condizionata. volontà di adattarsirispetto per le regole inserirsi nel sistema produttivo Il diverso da sé è ok quando dimostra volontà di adattarsi, rispetto per le regole del Paese ospitante, capacità di inserirsi nel sistema produttivo. stato di bisogno meno diverso doti o positività particolari Il diverso, inoltre, è più facilmente accettato quando è portatore di un significativo stato di bisogno (economico, relazionale e così via), quando è visto come meno diverso (p. es. pratica la stessa religione, ha uno stile di vita, un impianto culturale, un modo di pensare come il nostro), quando esprime doti o positività particolari (p. es. sensibilità artistica, capacità di ascoltare gli altri…).

4 Treviso, Dicembre 2003 4 Problemi e positività dellincontro dei genitori con gli extracomunitari direzione negativa Lincontro con gli extracomunitari è, nellesperienza degli intervistati, connotato prevalentemente in direzione negativa. episodi opinione Quando dalla memoria personale emergono episodi, le frequenze delle valenze positive e negative si equivalgono; ma quando la testimonianza si attesta sullopinione (non è la narrazione di un fatto personale, ma lesposizione di una generalizzazione), le valenze negative sono più che doppie rispetto a quelle positive.

5 Treviso, Dicembre 2003 5 Le emozioni del genitore italiano il cui figlio ha compagni di classe extracomunitari_1 pensieri ed emozioni Quando ladulto è invitato a vestire i panni di genitore e ad esplorare i propri pensieri ed emozioni associati al fatto che tra i compagni di classe del figlio ci sono anche ragazzi extracomunitari (e che il loro numero continua ad aumentare), negatività allora la sfera della negatività (disagio, ansia, percezione di difficoltà e problemi, preoccupazione) ha un volume molto più grande rispetto alla sfera della positività (amicizia, aiuto, serenità, ricchezza, solidarietà…).

6 Treviso, Dicembre 2003 6 Le emozioni del genitore italiano il cui figlio ha compagni di classe extracomunitari_2 organizzazione e gestione della vita scolastica Le preoccupazioni dei genitori si concentrano su aspetti legati allorganizzazione e gestione della vita scolastica dei figli: mancano le strutture; le integrazioni sono selvagge e mancano filtri per linserimento a scuola degli alunni extracomunitari; gli insegnanti non sono pronti; il Ministero taglia i posti; in alcune classi sono concentrati troppi alunni extracomunitari; in altre classi vengono inseriti ragazzi extracomunitari a fianco di alunni di due o tre anni più giovani.

7 Treviso, Dicembre 2003 7 I rapporti interpersonali tra gli alunni italiani e gli alunni extracomunitari positive Le testimonianze dei genitori sui rapporti interpersonali del figlio con i compagni extracomunitari sono di gran lunga più frequentemente positive che negative. scuolaluogo elettivo Appare con tutta evidenza che il contesto scuola è il luogo elettivo – per frequenza, durata e spessore – dellincontro interetnico e della costruzione della relazionalità.

8 Treviso, Dicembre 2003 8 Leffetto della presenza di alunni extracomunitari sul rendimento della classe non occupa un posto centrale La preoccupazione che la presenza in classe di alunni extracomunitari provochi un effetto di rallentamento della didattica e abbia quindi conseguenze negative per lapprendimento degli figlio non occupa un posto centrale nei pensieri dei genitori. modelli di comportamento Piuttosto, il genitore si preoccupa quando ci sono modelli di comportamento – mal gestiti dagli insegnanti e dallistituzione scuola – di non rispetto delle regole e di non (volontà di) inserimento nel lavoro comune della classe.

9 Treviso, Dicembre 2003 9 Le azioni della scuola per favorire convivenza e apprendimento di alunni italiani e non conoscono poco I genitori conoscono poco le azioni che la scuola realizza per favorire lintegrazione. sconosciuto il valore È pressoché sconosciuto il valore del poco che si conosce: mancano i pareri sullefficacia delle iniziative realizzate. laula è un luogo ignoto Hanno visibilità iniziative pubbliche come feste e mostre; si è a conoscenza di corsi per linsegnamento della lingua italiana; si possiede anche qualche rara notizia su interventi di riorganizzazione dellorario o della composizione dei gruppi classe. Ma laula – i processi di insegnamento-apprendimento e la costruzione della vita comunitaria di classe – è un luogo ignoto.

10 Treviso, Dicembre 2003 10 Che cosa andrebbe fatto per favorire convivenza e apprendimento di alunni italiani e non_1 ricchi di idee I genitori sono ricchi di idee su ciò che andrebbe fatto affinché a scuola convivano e apprendano tutti gli alunni, italiani ed extracomunitari: alfabetizzazione linguisticalalfabetizzazione linguistica; micro-esperienze di vitala moltiplicazione dei contesti che fanno mettere in comune micro-esperienze di vita; scambio di/tra culturela creazione di occasioni di scambio di/tra culture. politiche di sostegno Tutto questo preceduto, accompagnato e monitorato da politiche di sostegno incardinate su risorse finanziarie, formazione di operatori professionali, messa in rete di politiche per lintegrazione, pianificazione.

11 Treviso, Dicembre 2003 11 Che cosa andrebbe fatto per favorire convivenza e apprendimento di alunni italiani e non_2 alfabetizzazione linguisticaalfabetizzazione linguistica micro- esperienze di vitamoltiplicazione dei contesti che fanno mettere in comune micro- esperienze di vita scambio di/tra culturecreazione di occasioni di scambio di/tra culture Azioni Favorire convivenza e apprendimento di tutti gli alunni, italiani ed extracomunitari Obiettivo risorse finanziarie formazione di operatori professionali messa in rete di politiche per lintegrazione pianificazione Politiche di supporto

12 Treviso, Dicembre 2003 12 Il ruolo degli attori sociali per favorire convivenza e apprendimento di alunni italiani e non rete sociale organica I genitori chiamano in gioco soggetti i cui ruoli si distribuiscono su una rete sociale organica: gli amministratori e i politici, il mondo dei professionisti scolastici (insegnanti e dirigenti), la comunità (attori sociali, genitori e gli alunni stessi). autodeterminazione dei cittadini extracomunitari I richiami allautodeterminazione dei cittadini extracomunitari (più potere per partecipare alle decisioni sul domani proprio e dei propri figli) sono invece quasi assenti.


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