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FLESSICUREZZA 2.0 La riforma del mercato del lavoro

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Presentazione sul tema: "FLESSICUREZZA 2.0 La riforma del mercato del lavoro"— Transcript della presentazione:

1 FLESSICUREZZA 2.0 La riforma del mercato del lavoro
claudio arlati

2 Indice La crisi e il mdl Il mdl italiano ed Emiliano Romagnolo
Ammortizzatori sociali Le ricette in campo Il metodo italiano per fare le riforme I provvedimenti claudio arlati

3 Disoccupazione giovani (16 – 25 anni)
Dati 2011 (OCSE) Paese / Area Disoccupazione Disoccupazione giovani (16 – 25 anni) Italia 9,2% 27,8% Spagna 21,8% 46,5% Grecia 16,9% 42,6% Slovacchia 13,4% 32,8% Irlanda 14,7% 29,4% Portogallo 12,9% 28,1% Media UE 27 9,6% 21,1% Germania 5,7% 9% Olanda __ 7,5% claudio arlati

4 Crisi e mdl La crisi dall’industria finanziaria è transitata all’economia reale È aumentato il tasso di disoccupazione e diminuito quello di occupazione Diminuisce anche il tasso di attività - in Italia il tasso di partecipazione al mercato del lavoro si attesta al 62% contro il 71,1% della media europea Anche se proprio grazie alla strumentazione messa in campo l’Italia riesce ad affrontare meglio la crisi di altre economie Si accentua la segmentazione del mdl a danno dei più giovani e delle donne - particolarmente grave in Italia claudio arlati

5 Crisi e mdl A differenze che in altri Paesi in Italia storicamente la disoccupazione è dei giovani meno dei capifamiglia (Reyneri, 2011) claudio arlati

6 Ammortizzatori sociali
Gli ammortizzatori di sospensione italiani sono una buona prassi copiata da francesi e tedeschi: Kurtzarbeit : contratti di solidarietà previsti in Germania dal 2009 – 1,4 milioni di lavoratori non licenziati Chomage partiel : nel 2008 viene inventata dal Governo francese una sorta di cassa integrazione Ma … non sono ammortizzatori universali (per questo ci siamo inventati le deroghe, tollerate dal FSE …) Ma … non sono ammortizzatori che attivano, ma che rendono passivi … Le indennità di disoccupazione sono poco diffuse e poco generose (vedi slide successiva) claudio arlati

7 Indennità di disoccupazione (indice di generosità, grado di copertura)
claudio arlati

8 Collocamento In Italia i servizi per l’impiego funzionano poco e male (Reyneri, 2011) claudio arlati

9 Collocamento Nel 2007 su 100 disoccupati che avevano trovato un lavoro nei 12 mesi precedenti soltanto 3,7 di essi indicavano che il risultato fosse dovuto ad un Centro per l’Impiego Nel Regno Unito, dove la spesa complessiva per le politiche del lavoro è molto simile a quella italiana, questo tasso è doppio e in Germania è pari al 13% claudio arlati

10 Rigidità del mdl In realtà l’Italia è tra i Paesi meno rigidi (cioè che meno limitano la discrezionalità delle imprese nell'assumere e licenziare i lavoratori) Nel corso degli anni è diminuita pure la rigidità relativa alle forme di lavoro temporaneo (Reyneri, 2011) claudio arlati

11 L’articolo 18 è uno spauracchio con poco fondamento:
Rigidità del mdl L’articolo 18 è uno spauracchio con poco fondamento: il tasso di rottura del rapporto di lavoro non presenta un «salto» alla soglia di 15 dipendenti la mobilità diminuisce all'aumentare della dimensione anche nei paesi ove non vi è soglia per la protezione dell'occupazione claudio arlati

12 Rigidità del mdl Anche se è vero che in Italia esiste una forte correlazione tra protezione degli insiders e penalizzazione degli outsiders (Reyneri, 2011) claudio arlati

13 Rigidità del mdl Ma tale dato si può spiegare anche con l’efficienza del sistema formativo : (Germania) offre alle imprese segnali affidabili su attitudini e competenze dei giovani → assunzioni dei giovani anche se protezione del lavoro è elevata (Italia) il livello di protezione degli insiders è lo stesso della Germania, ma il sistema formativo NON funziona non fornisce segnali adeguati e le imprese I paesi più innovativi danno più attenzione alle relazioni tra scuola e sistema produttivo claudio arlati

14 Ricette possibili per governare il mdl
L’UE sta cercando di realizzare non solo il fiscal compact, ma anche il social compact – fare riforme per affrontare il cambiamento cercando di tenere assieme competitività e coesione sociale Definendo degli orientamenti comuni per governare i mercati del lavoro nazionali (non esiste ancora un mdl europeo) Nel 2006 con il Libro verde sul diritto del lavoro la Commissione UE lancia l’idea della flexicurity (“la flessibilità dal volto umano” – L. Gallino, 2007) Lavoro flessibile con maggiore protezione sociale – superamento della segmentazione claudio arlati

15 Flessicurezza I principi cardine sono definiti dalla Comunicazione della Commissione Ue del giugno 2007 “Verso principi comuni di flessicurezza: più occupazione e migliore qualità attraverso flessibilità e sicurezza” Sono da contemperarsi con la Carta di Nizza (2000) – articolo 30 : “ogni lavoratore ha diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato” claudio arlati

16 Dimensioni della flessicurezza
Flessibilità contrattuale, attuata attraverso leggi sull’occupazione e soluzioni di organizzazione del lavoro moderne Politiche attive sul mercato del lavoro miranti a garantire e facilitare le transizioni al/nel/dal lavoro e la mobilità dei lavoratori Sistemi di formazione con un approccio forte sulla lifewide e lifelong learning al fine di garantire l’adattabilità e la competitività di lavoratori e imprese Sistemi di sicurezza sociale moderni con adeguato supporto finanziario, con approcci universalistici ed infrastrutture di assistenza per combinare le responsabilità familiari con la partecipazione al mercato del lavoro Senso civico da parte dei percettori dei sussidi claudio arlati

17 Il triangolo della flessicurezza
claudio arlati

18 Ricette a confronto Ammortizzatori Politiche attive
Flessibilità in uscita Neoliberismo Indennità di disoccupazione bassa e a tempo Poco sviluppate (ci pensa il mercato) Elevata Difesa del posto del lavoro Ammortizzatori di sospensione o di condivisione del lavoro Poco sviluppate (non servono) Limitata Flessicurezza Indennità di disoccupazione a scalare Con consistenti investimenti claudio arlati

19 Il triangolo della flessicurezza
La flessicurezza è la risposta alla fine del lavoro basato sul “posto fisso” – non garantisce più un reddito fisso La flessicurezza (mutuata dal modello danese) deve tradursi in una migliore gestione delle transizioni economiche, nella lotta alla disoccupazione, nell’incremento della produttività In tale sistema le politiche attive – formazione professionale e “collocamento” divengono strategiche - occupabilità claudio arlati

20 La “paccata” o la patacca? (dati Sole 24 Ore - % PIL)
I Paesi che sperimentano la flessicurezza spendono molto in politiche attive e collocamento! (l’Italia no!) Paese Collocamento Politiche attive Sussidi Spagna 0,12% 0,67% 3,11% Danimarca 0,38% 1,41% 1,58% Francia 0,3% 0,83% 1,45% Germania 0,56% 1,33% Grecia 0,01% 0,21% 0,69% Italia 0,03% 0,35% 1,46% Media UE15 0,25% 0,57% 1,42% claudio arlati

21 Il triangolo della flessicurezza
Il modello diviene parte della strategia dell’UE “Europa 2020” (comunicazione della Commissione Ue del marzo 2010) diretta a sostenere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva L’obiettivo è occupare il 75% degli europei nella fascia 20/64 anni (oggi : 69%) – far rimanere / entrare nel mdl: giovani, donne, anziani, migranti, disabili claudio arlati

22 Flessicurezza in Italia (Reyneri, 2011)
claudio arlati

23 Flessicurezza in Italia
Le istituzioni europee di fronte all’incapacità della politica italiana di fare le riforme pone all’Italia il tema della flessicurezza Con lettera della BCE e del commissario UE Oli Rehn (6/8/2011) Con documento della Commissione Ue e della BCE al Governo Berlusconi di chiarimento sul piano delle riforme (domande da 17 a 21) claudio arlati

24 Flessicurezza in Italia
Domanda n° 19 : “per quanto riguarda le previste nuove norme sul licenziamento per ragioni economiche nei contratti di lavoro a tempo indeterminato, interesserebbero la legge che riguarda i licenziamenti individuali o collettivi? Quali parti della legge il Governo sta pensando di rivedere e correggere, e in quale modo? In quali modi concreti la nuova legislazione contribuirà ad affrontare la segmentazione del mondo del lavoro tra lavoratori a tempo indeterminato protetti e precari? E a questo proposito esistono piani rivolti a ridurre l’alto numero (46) delle tipologie di contratto di lavoro oggi esistenti?” claudio arlati

25 Fare le riforme in Spagna
D’altro canto … Il premier spagnolo Rajoy ha varato la riforma del mdl per decreto lo scorso 10 febbraio senza consultare i sindacati : rendendo più facile licenziare riducendo le indennità di licenziamento sgravi fiscali per le assunzioni di giovani sotto i 30 anni per le imprese con meno di 50 dipendenti contratti a tempo determinato limitati a 25 mesi apprendistato sino a 25 anni claudio arlati

26 Fare le riforme in Francia
In Francia è stato negoziato un accordo interconfederale con il Governo (2008), non firmato dalla CGT L’accordo introduce una nuova forma di licenziamento regolamentato (rupture conventionnelle) : un accordo tra lavoratore (assistito dal sindacato) e datore di lavoro sull’indennità di buona uscita – validato dalla direzione provinciale del lavoro claudio arlati

27 DDL di riforma del mdl claudio arlati Ammortizzatori sociali
Flessibilità in uscita Tipologie contrattuali Politiche attive claudio arlati

28 Obiettivi della riforma
Un mdl : più inclusivo lavoro subordinato a tempo indeterminato dominante apprendistato trampolino di lancio – prevalente ridistribuzione più equa delle tutele occupabilità (politiche attive) no uso elusivo dei contratti e de relativi obblighi contributivi e fiscali maggiore inclusione di donne e ultra 50enni più dinamico più occupazione, più crescita più occupazione di qualità (stabilità) claudio arlati

29 Flessibilità in uscita
claudio arlati

30 Licenziamenti individuali
La riforma si propone di : Ri – regolare la flessibilità in uscita Maggiore investimento sulle procedure extragiudiziarie Aumento sensibile dei costi a carico dell’impresa per licenziare L’articolo 18 non ha mai evitato i licenziamenti, li regolamenta nel caso in cui il licenziamento non risulti giustificato dalla causa per cui è compiuto Viene applicato per le aziende con più di 15 dipendenti claudio arlati

31 Licenziamenti individuali
Esistono quattro tipologie di licenziamenti individuali, che ora verranno regolamentate in modo differente (per quel che riguarda quelli collettivi non cambia nulla) : Licenziamento discriminatorio Licenziamento disciplinare (giusta causa, giustificato motivo soggettivo) Licenziamento comminato irregolarmente Licenziamento economico (giustificato motivo oggettivo) La comunicazione del licenziamento dovrà specificare i motivi per cui avviene (prima della riforma l. 604/66 : motivazioni su richiesta del lavoratore) Il licenziamento individuale potrà essere impugnato entro 180 gg. (prima 270) presso la cancelleria del tribunale competente – nuovo termine dall’entrata in vigore della legge claudio arlati 31

32 Discriminazione A seguito della legge 108/1990 – articolo 3 – la reintegra in caso di licenziamento per ragioni discriminatorie si applica a tutte le aziende “quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro” La reitegrazione nel posto di lavoro e il risarcimento (almeno 5 mensilità + conguaglio contributivo) viene prevista in caso di licenziamenti per: credo politico, religioso, appartenenza a un sindacato, partecipazione a attività sindacali (vedi anche legge 604/66) razza, origine etnica, discriminazione indiretta molestie, intimidazioni, mobbing handicap età orientamento sessuale genere claudio arlati

33 Discriminazione La reitegrazione nel posto di lavoro e il risarcimento (almeno 5 mensilità + conguaglio contributivo) viene prevista anche in caso di licenziamenti: intimato in concomitanza di matrimonio (d.lgs. 198/06) nel periodo di tutela previsto per la lavoratrice madre derivante dalla domanda o dalla fruizione di congedi parentali licenziamento intimato solo per via orale Le norme sulla discriminazione sono definitive anche dai d.lgs. 215 e 216 del 2003 claudio arlati

34 Discriminazione Il dipendente può sempre chiedere un’indennità risarcitoria omnicomprensiva pari a 15 mensilità pagate con la contestuale risoluzione del rapporto di lavoro Scelta da effettuarsi entro 30 gg. dal deposito della sentenza o dall’invito del datore a rientrare in servizio claudio arlati

35 Licenziamento disciplinare
Per giusta causa, giustificato motivo soggettivo L’onere della prova è sempre a carico del datore di lavoro (art. 5 legge 604/66) Il giudice prevederà il reintegro + risarcimento (max 12 mensilità) + conguaglio contributivo è prevista nei seguenti casi : se il fatto contestato non sussiste se il lavoratore non ha commesso quello specifico fatto il fatto rientra tra quelli che il CCNL di riferimento o il codice disciplinare aziendale ritiene punibile con una sanzione di tipo conservativa (con mantenimento del posto di lavoro) – es. il ritardo di pochi minuti può essere sanzionato con una multa, non con il licenziamento claudio arlati

36 Licenziamento disciplinare
Il dipendente può sempre chiedere un’indennità risarcitoria omnicomprensiva pari a 15 mensilità pagate con la contestuale risoluzione del rapporto di lavoro Scelta da effettuarsi entro 30 gg. dal deposito della sentenza o dall’invito del datore a rientrare in servizio claudio arlati

37 Licenziamento disciplinare
Per gli altri casi – in caso di licenziamento disciplinare senza giusta causa o giustificato motivo i giudice prevederà risarcimento da 12 a 24 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto – in base all’anzianità del lavoratore, del comportamento, delle condizioni economiche delle parti Trattasi di tutte le volte in cui il giudice ritiene il licenziamento fondato, ma debolmente giustificato – es. in una ditta n lavoratore è licenziato per avere schiaffeggiato un collega, ma lo ha fatto dopo essere stato pesantemente provocato claudio arlati

38 Licenziamento senza rispetto procedure
È previsto un regime sanzionatorio particolare per il licenziamento intimato: senza il rispetto dell’art. 7 della legge 300 senza che sia stata fornita la motivazione (ora è obbligatorio metterla nella lettera di licenziamento) senza che il licenziamento siamo messo per iscritto Dall’entrata in vigore della riforma per queste fattispecie : solo indennità (6-12 mensilità) , non reintegro Ovviamente : su richiesta del lavoratore il giudice verificherà se si tratta di licenziamento discriminatorio, disciplinare o economico claudio arlati

39 Licenziamento economico
Per giustificato motivo oggettivo In caso di licenziamento economico nelle aziende con più di 15 dipendenti il datore dovrà inviarne comunicazione pure alla DPL Nella comunicazione il datore dovrà : dichiarare l’intenzione del licenziamento economico illustrarne i motivi individuare le eventuali misure di assistenza al ricollocamento offerte al lavoratore claudio arlati

40 Licenziamento economico
Prevista una procedura di conciliazione preliminare al licenziamento presso la DPL (vedi slides successiva) – è condizione di procedibilità nel licenziamento! Se ritenuto illegittimo dal giudice : su domanda del lavoratore in caso in cui il giudice verifica la manifesta insussistenza del motivo a base del licenziamento o nel caso in cui il licenziamento sia dovuto a discriminazione o ragioni disciplinari : può reintegrare nel posto di lavoro (+ arretrati + conguaglio contributivo) se il motivo economico non sussiste senza che si scada nel manifestatamente infondato, nella discriminazione o nel disciplinare : pagamento al lavoratore di un’indennità omnicomprensiva a risarcimento da 12 a 24 mensilità (es. violazione obbligo del ripescaggio) al lavoratore potrà essere attribuito un voucher per fruire di un servizio di outplacement (in caso di riuscita conciliazione) claudio arlati

41 Un esempio concreto Licenziamento economico manifestatamente infondato: Mario Rossi è un centralinista che viene licenziato perché l’azienda sostiene di volere sostituirlo con un software per smistare le chiamate – ma poi non acquista il software e sostituisce Mario Rossi con Giovanni Neri – il giudice può reintegrare Licenziamento economico debolmente giustificato : I centralinisti sono due – l’azienda ha licenziato proprio Mario Rossi, benché sia il più anziano e con carichi familiari – il giudice prevede l’indennizzo claudio arlati

42 Licenziamento economico (nuova procedura)
L’azienda decide di sostituire il centralinista Mario Rossi con un sistema automatizzato e procedere al licenziamento dello stesso per soppressione del posto di lavoro L’azienda comunica alla DPL la volontà di licenziare per motivi economici Mario Rossi Le parti sono convocate presso la commissione di conciliazione della DPL entro 7 giorni per esperire il tentativo – verbale anche in caso di mancata conciliazione – possibile farsi assistere da : sindacalista, avvocato, consulente del lavoro - Le parti esamineranno opzioni alternative al recesso! In assenza di conciliazione parte la lettera di licenziamento In caso di mancata conciliazione il lavoratore ha 60 gg. di tempo per impugnare il provvedimento di licenziamento e 180 gg. per depositare l’impugnazione La parola passa al giudice che dovrà stabilire se il licenziamento Mario Rossi è supportato da giustificato motivo –il giudice non potrà entrare nel merito delle scelte aziendali – ciò costituisce motivo di impugnazione per violazione del diritto del lavoro claudio arlati

43 Licenziamento per inidoneità
Oggi trattasi di licenziamenti inefficaci La riforma prevede l’estensione del regime della tutela reale (reintegro + indennità max 12 mensilità) ai licenziamenti intimati : Durante il periodo di comporto Infortunati in servizio A causa di malattia o infortunio Per motivazioni dovute a inidoneità psico-fisica alla mansione non giustificate claudio arlati

44 Licenziamento collettivo
Almeno 5 licenziamenti nell'arco di 120 giorni in un'unica unità produttiva (o in più unità produttive in una stessa provincia) – legge 223/91 Nella prima fase (in sede sindacale): ricevimento della comunicazione di avvio che il datore di lavoro è tenuto ad inviare in forma scritta alle rappresentanze sindacali aziendali ed alle rispettive associazioni sindacali (motivazione, individuazione personale eccedente) Il DDL prevede che ogni possibile vizio della comunicazione di avvio della procedura possa essere sanato dall'accordo sindacale eventualmente raggiunto nel corso della procedura Inoltre : il regime sanzionatorio applicabile sarà quello previsto in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo claudio arlati

45 Processo del lavoro – tutela urgente
Previsto un nuovo “rito speciale”- corsia privilegiata Riguarderà l’applicazione del nuovo articolo 18 (licenziamenti individuali) e le cause relative alla qualificazione del rapporto di lavoro Il giudice fissa l’udienza di comparazione con le parti in causa anche via PEC entro 30 gg. dal deposito del ricorso del lavoratore Il giudice procedere nella fase istruttoria omettendo formalità Terminata l’istruttoria giudice emana una ordinanza immediatamente esecutiva di accoglimento o rigetto dell’istanza Possibile opposizione dinnanzi allo steso giudice entro 30 gg. dal deposito dell’ordinanza con memoria difensiva scritta (che deve richiamare eventuali terzi a testimonianza) Il giudice di opposizione fissa l’udienza entro 60 gg. successivi - procede nel modo che ritiene più opportuno entro 10 gg. sentenza depositata presso cancelleria del tribunale Possibili successivi ricorsi alla Corte d’appello e alla Cassazione claudio arlati

46 Pubblico impiego Il d.lgs. 29/93 (ora 165/01) ha previsto l’applicazione integrale della legge 300/1970 al pubblico impiego La stessa normativa regolamenta il licenziamento per motivi disciplinari del pubblico dipendente (art. 55 sexies) La legge di stabilità 2012 (183/11) ha normato l’istituto del licenziamento per giustificato motivo oggettivo nella p.a. claudio arlati 46

47 Pubblico impiego La riforma del mdl prevede il trasferimento dei principi e dei criteri della riforma stessa al pubblico impiego Previsto un DDL “di armonizzazione” successivo al confronto avviato tra Governo e sindacati maggiormente rappresentativo claudio arlati 47

48 In Germania … Si parla tanto di “modello tedesco” – sistema caratterizzato da relazioni industriali di tipo partecipativo (e l’Italia?) In Germania solo l’11% delle cause per licenziamento senza “giustificato motivo sociale” finisce davanti al tribunale del lavoro L’89% delle cause è risolto in sede di arbitrato – promosso dal consiglio aziendale (presente in tutte le aziende con più di 10 dipendenti) È prevista la possibilità per l’azienda di offrire al lavoratore un’indennità sostanziosa parametrata all’anzianità di servizio se lo stesso accetta il licenziamento senza ricorrere al tribunale claudio arlati 48

49 In Germania … I casi di ricorso al tribunale sono così pochi che, quando se ne verifica uno, finisce sui giornali e provoca interventi del Presidnete della Repubblica … Il caso“Emmely”: una cassiera a Berlino, era stata licenziata in tronco dal proprio datore di lavoro (supermercati Tengelmann) per il solo sospetto di aver sottratto due buoni per il vuoto a rendere, dal valore complessivo di 1,30 euro (cosiddetti: Pfandzettel) claudio arlati 49

50 In Germania … I giudici della Corte federale del lavoro hanno messo fine ad una giurisdizione considerata troppo dura e a senso unico (famosa la sentenza del 1984 di conferma del licenziamento di una dipendente che aveva mangiato una fetta di torta senza chiedere il permesso al datore di lavoro) Il licenziamento della cassiera è nullo, perché il datore di lavoro non ha considerato il fatto, che “Emmely” ha lavorato per più di tre decenni al supermercato, con diligenza e senza aver mai dato motivo di rimprovero claudio arlati 50

51 Ammortizzatori sociali
claudio arlati

52 Obiettivi della riforma
Estendere gli ammortizzatori sociali Limitare distorsioni e spazi per usi impropri Previsione di strumenti che agevolino la gestione delle crisi aziendali per i lavoratori vicino al pensionamento Malgrado le intenzioni originarie del Governo sono stati mantenuti gli ammortizzatori in sospensione Mantenimento di una forma di prepensionamento a carico delle parti sociali claudio arlati

53 Fase transitoria Prevista per il periodo 2013-16
Per questo periodo possibili interventi “in deroga” in riferimento a specifici settori produttivi e aree regionali – limite a 12 mesi - rifinanziamento specifico – accordi tra le parti sociali La “deroga” è prevista solamente in presenza di specifici programmi di re – impiego claudio arlati

54 Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)
Non è una semplice assicurazione sociale per i disoccupati– avrebbe l’ambizione di attivare le persone Trattasi dell’assicurazione destinata a sostituire, a partire dall’1 gennaio 2013: indennità di disoccupazione non agricola ordinaria attuale indennità di mobilità (dall’1/1/17) indennità di disoccupazione speciale edile indennità di disoccupazione con requisiti ridotti I soggetti assicurati saranno: i lavoratori dipendenti del settore privato e della P.A. anche con contratto di lavoro a tempo determinato, CFL, inserimento … apprendisti, artisti soci lavoratori di coop con rapporto di lavoro subordinato Esclusi dalla fruizione i dimissionari o coloro che accettano la risoluzione consensuale (come oggi) – vale per i licenziati claudio arlati

55 Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)
Il periodo massimo di sospensione dell’ASPI è di 6 mesi Entro quei termini sarà possibile lavorare per poi riprendere a percepire l’ASPI L’ASPI viene mantenuta nel caso di lavoro autonomo comunicato all’INPS i cui proventi preventivati siano inferiori ai limiti fissati per la conservazione dello stato di disoccupazione – riduzione dell’indennità Le parti potranno costituire fondi a integrazione dell’ASPI (con le risorse liberate dalla mobilità – 700 milioni di euro) claudio arlati

56 Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)
Indennità di disoccupazione attuale ASPI Esclusi apprendisti, artisti, soci lavoratori delle coop Inclusi apprendisti, artisti, soci lavoratori di coop Requisiti di accesso : 2 anni di anzianità contributiva Almeno 52 settimane nell’ultimo biennio Durata : 8 mesi (under 50) 12 mesi ( da 50 anni) Durata : 12 mesi (under 55) 18 mesi (da 55 anni) – a regime 2016 Ammontare : 60% della retribuzione media percepita nei 3 mesi precedenti il licenziamento per i primi 6 mesi – poi a scalare (50%, 40%) Massimali : 931,28 (per retribuzioni sino a 2.014,77) – 1.119, 32 euro (per retribuzioni superiori) Ammontare : 75% della media delle retribuzioni del biennio di assicurazione sino a euro – 25% per la parte eccedente per i primi 6 mesi – poi a scalare (50%, 40%) Massimale unico : 1.119,32 euro claudio arlati

57 Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)
La contribuzione sarà: pari a 1,31% per i lavoratori a tempo indeterminato (= situazione attuale) maggiorata del 1,4% per i lavoratori non a tempo indeterminato, con eccezione per i lavoratori assunti in sostituzione di altri, per i lavoratori stagionali, nonché per gli apprendisti E’ previsto anche un contributo di licenziamento a favore dell’INPS a carico del datore di lavoro all’atto della risoluzione per i rapporti a tempo indeterminato: l’importo è pari ad una quota del 50% dell’ASPI per ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni – si versa anche per il licenziamento dell’apprendista Dal 1/1/17 tale contributo è moltiplicato per tre volte in assenza di accordo sindacale per licenziamento collettivo Il nuovo trattamento di sostegno del reddito dovrebbe entrare in vigore dal 2013 con un periodo transitorio fino al 2015 ed entrata a regime dal 2016 claudio arlati

58 Aspi (assicurazione sociale per l’impiego)
È previsto un meccanismo di malus – bonus per favorire l’assunzione dei precari La maggiorazione dell’1,4% potrà essere restituita al datore di lavoro (sino a max 6 mensilità) se assumerà a tempo indeterminato lo stesso precario – trascorso il periodo di prova Tale maggiorazione sarà restituita anche se il datore assume il tempo determinato entro 6 mesi dalla scadenza del contratto claudio arlati 58

59 Indennità a requisiti ridotti
Mini- ASPI (dal ) Sostituisce l’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti Indennità a requisiti ridotti Mini-ASPI risultano assicurati da almeno 2 anni, (hanno versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre dell'anno precedente al biennio in cui sono stati maturati i 78 giorni di lavoro) nell'anno precedente lavorato almeno 78 giornate comprese le festività e le giornate di assenza indennizzate ( malattia, maternità ecc.) pagata al beneficiario l’anno successivo della maturazione del diritto almeno un biennio di assicurazione all’Inps almeno 13 settimane (= 78 giornate) di contributi versate nei 12 mesi precedenti pagata in corso d’anno durata max pari alla metà delle settimane di contribuzione versate negli ultimi 12 mesi Ad esempio se il lavoratore è stato occupato per 8 mesi negli ultimi 12 prima del licenziamento avrà diritto a un massimo di 4 mesi di trattamento, se ha lavorato 4 mesi, ne avrà diritto a due e cosi via per beneficiarne il lavoratore deve essere disoccupato e tale requisito deve permanere per tutto il periodo di godimento del trattamento (possibili brevi periodi lavorativi di max 5 gg.) claudio arlati

60 Fondi bilaterali di solidarietà
Superamento deroghe Estensione ai settori attualmente non coperti dalla cassa integrazione ordinaria e straordinaria Attraverso fondi di solidarietà bilaterali da costituire a cura della parti sociali entro 180 gg. dall’entrata in vigore della legge - contribuzione a carico dei datori di lavoro (2/3) e dei lavoratori (1/3) + contributo addizionale per i datori che ricorrono ai fondi I Fondi saranno obbligatori dal 2013 per le aziende, che occupano più di 15 dipendenti, facoltativi per le altre – gestiti da INPS (in base a un d.m.) claudio arlati

61 Fondi bilaterali di solidarietà
Nel caso di non accordo per comparti particolari : istituito con d.m. un fondo residuale presso INPS Obbligo di bilancio in pareggio e divieto di erogare prestazioni in carenza di disponibilità Su decisione delle parti sociali i fondi interprofessionali (0,30%) potranno essere devoluti ai fondi di solidarietà bilaterali Le casuali di intervento sono le stesse della CIGO e della CIGS claudio arlati

62 Fondi bilaterali di solidarietà
Prestazioni : almeno un assegno pari ad 1/8 delle ore lavorabili in riferimento ad un biennio mobile integrazione all’ASPI in termini di durata o importo assegni per agevolare l’esodo per i lavoratori che andranno in pensione di vecchiaia o anticipata nei successivi 5 anni risorse per finanziare programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale anche in concorso con fondi nazionali ed europei contribuzione previdenziale relativa a ciascuna delle prestazioni succitate claudio arlati

63 Estensione CIGO/CIGS CIG e CIGS vengono finalmente poste a regime per quelle aziende interessate in virtù di provvedimenti reiterati anno su anno : imprese di commercio da 50 a 200 dipendenti agenzie di viaggio sopra i 50 dipendenti guardie giurate sopra i 15 dipendenti trasporto aereo (CIGS) servizi aeroportuali (CIGS) claudio arlati

64 CIGS Dal 2014 non sarà più possibile prevedere CIGS in caso di procedura concorsuale con cessazione di attività La cassa integrazione straordinaria, come i contratti di solidarietà, continuerà ad essere prevista per i casi di ristrutturazione e crisi aziendale claudio arlati

65 Liquidazione lavoratori a progetto
La L.2/2009 aveva introdotto un sostegno al reddito in favore dei collaboratori a progetto nel solo caso di fine lavoro – la riforma lo pone a regime dal 1/1/2013 e ritorna sulle condizioni previste allargando la platea dei beneficiari potenziali e prevedendo come causale la disoccupazione: siano iscritti in via esclusiva alla gestione separata INPS no con partita IVA operino in regime di mono-committenza abbiano conseguito nell’anno precedente un reddito lordo non superiore a euro annualmente rivalutati (prima da euro o inferiore a euro) per l’anno di riferimento abbiano un numero di mensilità accreditate alle gestione separata non inferiore a 1 (prima 3) siano stati disoccupati almeno 2 mesi nell’anno precedente abbiano almeno 4 mensilità accreditate nella gestione separata INPS l’anno precedente claudio arlati

66 Lavoratori anziani Per affrontare eccedenze di personale che coinvolgono almeno 15 lavoratori con accordi tra le parti sociali maggiormente rappresentative in azienda (validati dall’INPS) Esodi a carico delle aziende (fondi di solidarietà ex legge 662/96) – es. banche, edili, postali Per chi? Lavoratori ai quali mancano max 4 anni alla pensione di vecchiaia o anticipata Per fare cosa? Dare un incentivo all’esodo in termini di indennità sostitutiva allo stipendio (= pensione prevista) + contribuzione da versarsi all’Inps Prima dotazione (2016) : fondo Inps per la mobilità claudio arlati

67 Tipologie contrattuali
claudio arlati

68 Tipologie contrattuali (obiettivi generali)
Preservare l’uso virtuoso della flessibilità Limitare l’uso improprio / patologico della flessibilità Più tutele per i lavoratori flessibili Repressione di pratiche scorrette (es. dimissioni in bianco) Apprendistato contratto prevalente claudio arlati

69 Apprendistato La riforma lo definisce “contratto prevalente “ (porta d’accesso privilegiata al lavoro) Già ora assorbe il 40% della spesa complessiva destinata alle politiche attive del lavoro Contratto a tempo indeterminato, garantito dal licenziamento arbitrario (anche se il lavoratore può essere licenziato ad nutum alla fine del periodo formativo) Le tre forme di apprendistato previste dal testo unico (d.lgs. 167/11) prevedono l’inserimento sia delle fasce deboli che delle alte professionalità – da implementare a cura delle parti sociali entro il 25/4/12 claudio arlati

70 Apprendistato Clausola di stabilizzazione : l’azienda può continuare ad utilizzarlo se stabilizza almeno il 50% degli apprendisti assunti nel triennio (meccanismo già oggetto di taluni CCNL) – con esclusione dei licenziati per giusta causa e dimessi – per i primi 36 mesi : 30% Durata minima : 6 mesi (tranne che nelle attività stagionali), per evitare abusi dell’istituto Rapporto apprendisti / lavoratori qualificati : da 1/1 a 2/3 (è possibile assumere 3 apprendisti ogni 2 lavoratori qualificati) Formazione : il datore deva certifica la formazione in attesa si seguito al libretto del cittadino (attraverso apposito schema Preavviso : se l’apprendista non è confermato dal momento in cui gli viene comunicato il recesso alla fine del contratto avrà il contratto d’apprendista claudio arlati

71 Contratto a tempo determinato
Il primo contratto di durata max 6 mesi potrà essere sottoscritto senza causale (art. c.1 del dlgs. 368/01) – non prorogabile senza causale Lo stesso vale per l’assunzione a tempo determinato di un interinale e per la prima missione Contrasto all’eccessiva reiterazione del contratto a tempo determinato (vedi slides successive) Ribadito il limite alla successione di contratti per mansioni equivalenti : 36 mesi (comprensivi di proroghe e rinnovi) – novità : nei 36 mesi computati anche eventuali periodi di lavoro somministrato con la stessa azienda e per mansioni equivalenti claudio arlati

72 Contratto a tempo determinato
Maggiorazione contributiva finalizzata all’estensione degli ammortizzatori sociali (ASPI) – con l’eccezione dei contratti con causale “sostituzione” e degli stagionali (DPR 1525/63) Vedi meccanismo malus - bonus La mini ASPI sostituisce la disoccupazione a requisiti ridotti e verrà pagata nell’anno del versamento e non l’anno dopo claudio arlati

73 Contratto a tempo determinato
Nel caso in cui il contratto sia ritenuto illegittimo dal giudice : conversione a tempo indeterminato + risarcimento (da 2,5 a 12 mensilità) – il risarcimento è “plafonato”, non più dall’inizio del contratto (anche a seguito di sentenza della Corte Costituzionale n.303/11) I tempi di impugnazione del contratto che si ritiene illegittimamente costituito sono adeguati a quelli previsti dal “collegato lavoro” claudio arlati

74 Contratto a tempo determinato
Riassunzione : se il lavoratore è riassunto più volte dalla stessa azienda in caso di non rispetto di un tempo di sospensione si prevede la presunzione di subordinazione a tempo indeterminato I tempi di sospensione verranno notevolmente allungati Prima della riforma Dopo la riforma Tempi determinati con durata iniziale inferiore a 6 mesi 10 giorni 60 giorni Tempi determinati con durata iniziale superiore a 6 mesi 20 giorni 90 giorni claudio arlati

75 Contratto a tempo determinato
Proroga (a salario maggiorato + 20% % oltre il decimo gg.) : proseguimento del contratto oltre la scadenza per un tempo limitato I tempi di possibile proroga verranno incrementati Previsto che la proroga sia comunicata al centro per l’impiego Prima della riforma Dopo la riforma Tempi determinati con durata iniziale inferiore a 6 mesi 20 giorni 30 giorni Tempi determinati con durata iniziale superiore a 6 mesi 50 giorni claudio arlati

76 Contratto d’inserimento
Condizione per questo contratto è la definizione di un “progetto individuale di inserimento” (per adeguamento competenze al contesto) Durata min 9 mesi max 18 mesi – non rinnovabile Sottoinquadramento max di 2 livelli – agevolazioni contributive per i disoccupati di lunga durata, ultracinquantenni, lavoratori fuori dal mdl da 2 anni, donne, disabili claudio arlati

77 Interinali Il primo contratto a tempo determinato del lavoratore con l’agenzia purché di durata max 6 mesi senza causale La prima missione possibile senza causale specifica Eliminata la possibilità di trattamenti differenziati dei lavoratori interinali “svantaggiati” nell’ambito di programmi definiti tra agenzie per il lavoro autorizzate e Regioni claudio arlati

78 Contratto d’inserimento
Dovevano servire a re-inserire nel mdl i lavoratori “maturi” ed “anziani” con parziale decontribuzione Inaspettatamente abrogati– ma vedi anche delega specifica sulle politiche attive : riordino incentivi per assunzione lavoratori anziani e donne in aree svantaggiate Possibile far proseguire a termine quelli stipulati entro il 31/12/2012 claudio arlati

79 Part time In caso di part time verticali o misti (si lavora alcuni giorni o si alterna questa formula con orario ridotto in senso orizzontale) : i CCNL protanno definire il diritto al ripensamento / modifica dei lavoratori rispetto alle clausole elastiche – flessibili già firmate la facoltà di revoca del consenso all’apposizione delle clausole nel contratto individuale è riconosciuto comunque agli affetti da patologie oncologiche e ai lavoratori studenti Viene, cioè,regolato l’uso delle : Clausole flessibili : consentono al datore di lavoro il potere di modificare la collocazione temporale della prestazione lavorativa Clausole elastiche : consentono al datore di lavoro il potere di aumentare il numero delle ore di lavoro originariamente pattuiti nel contratto di lavoro claudio arlati

80 A chiamata È necessario che questo contratto venga regolamentato meglio per evitare un suo uso elusivo della norma – specie per il job on call senza obbligo di risposta Previsto l’obbligo da parte del datore di comunicare preventivamente alla DPL (fax o PEC) la durata della prestazione in riferimento ogni chiamata effettuata La riforma prevede che questo contratto non possa più essere utilizzato “in ogni caso” con gli under 25 e over 45 (anche pensionati) Si elimina pure la disposizione del lavoro a chiamata con obbligo di risposta che limitava la corresponsione dell’indennità di disponibilità all’effettiva chiamata in determinati periodi dell’anno (fine settimana, Natale, Pasqua, ferie estive …) claudio arlati

81 A voucher - accessorio È necessario restringere il campo di applicazione di questo contratto, riconducendolo ai lavori effettuati “al margine” A seguito di numerosi interventi l’attuale normativa ne ha eccessivamente ampliato l’ambito di stipulazione : Ambito oggettivo : ampliando il ventaglio di attività nelle quali è possibile farne uso – agricoltura, terziario, … Ambito soggettivo : tutti i lavoratori e non più solo ad alcune fasce marginali Senza limitazione alcuna in termini di durata e di reddito complessivo, anche con più committenti, avendo cura unicamente di non superare il tetto massimo di 5.000,00 euro lordi di compensi nel corso di ciascun anno solare (dal 1° gennaio al 31 dicembre) nei confronti di ogni committente claudio arlati

82 A voucher - accessorio La riforma esclude la possibilità di utilizzare questa tipologia per lavorare per commercianti o professionisti – conferma della possibilità di utilizzarla in agricoltura e nella pubblica amministrazione (se vi sono risorse a seguito del patto di stabilità) La riforma prevede che i euro di compenso annui (rivalutati anno per anno) siano riferiti non più a ciascun committente, ma alla totalità dei committenti Si prevede che questa tipologia possa essere utile per il rilascio o mantenimento del permesso di soggiorno Si prevede un incremento della contribuzione previdenziale sui buoni in coerenza con il lavoro parasubordinato Norme applicate alle prestazioni rese dopo l’approvazione della legge claudio arlati

83 Lavoro a progetto Previsione di un accrescimento dei costi previdenziali associati alla parasubordinazione – il contratto non deve convenire più quale sostituto funzionale del contratto subordinato 2013 2018 Non iscritto ad altra cassa previdenziale 28% 33% Già iscritto ad altra cassa previdenziale 19% 24% claudio arlati

84 Lavoro a progetto La normativa darà una definizione più stringente di progetto (non può essere la ragione sociale del committente) – il progetto dovrà essere associato a un risultato finale misurabile e tangibile Senza progetto : conversione in lavoro subordinato a tempo indeterminato Sparirà il riferimento al programma (non riconducibile a un risultato finale) Presunzione di subordinazione nel caso in cui il progetto sia svolto con modalità analoghe al lavoro dei dipendenti del committente claudio arlati

85 Lavoro a progetto Non potrà più essere stipulato per mansioni operative e ripetitive (definite dai contratti collettivi) Divieto di inserire nel contratto individuale clausole vessatorie di recesso (solo giusta causa, incompetenza manifesta, cessazione del progetto) Se previsto dal contratto individuale : possibilità del collaboratore di recedere con preavviso Le nuove regole applicate ai contratti stipulati dopo l’approvazione della legge claudio arlati

86 Associazione in partecipazione
Regolata dall’art del c.c. prevede questo tipo di rapporto in cui l'associante attribuisce all'associato il diritto ad una partecipazione agli utili della propria impresa dietro il corrispettivo di un apporto da parte dell'associato (anche lavoro) Fonte di possibili abusi (costa meno del contratto subordinato) claudio arlati

87 Associazione in partecipazione
Si prevede la possibilità di attivare tre associazioni in partecipazione con conferimento di prestazione lavorativa per azienda Non ci sono limitazioni particolari relative ai possibili associati familiari (coniugi, parenti sino al terzo grado,affini sino al secondo grado) Viene persino eliminata la norma che tendeva ad applicare le disposizioni della contrattazione collettiva agli associati in partecipazione (d.lgs. 276/03) – ciò per evitare fraintendimento : solo associazioni vere o trasformazione in lavoro subordinato a tempo indeterminato claudio arlati

88 Stages Prevista una delega al Governo per emanare entro 6 mesi dall’approvazione della legge un decreto legislativo d’intesa con le Regioni per ri – regolamentare gli stages Principi di delega : valorizzazione dell’apprendistato prevenzione e contrasto dell’uso distorto degli stages – incremento sanzioni definizione degli elementi qualificanti lo stages previsione della “non assoluta gratuità” – forfait anche in relazione “alla prestazione svolta” (???) claudio arlati

89 Partite IVA Per evitare che venga utilizzata quale sostituito funzionale del lavoro subordinato La riforma prevede la trasformazione in contratto di collaborazione nel caso in cui ricorrano almeno 2 delle 3 seguenti condizioni (salvo prova contraria) : durata oltre i 6 mesi nell’arco dell’anno solare fatturato del collaboratore dal committente prevalente superiore al 75% del fatturato totale del collaboratore nell’anno solare fruizione di una postazione lavorativa stabile Possibile la successiva trasformazione in lavoro subordinato a tempo indeterminato in assenza di progetto – 12 mesi di periodo transitorio dall’approvazione della legge Esclusi dalla nuova normativa gli iscritti agli albi professionali claudio arlati

90 Politiche attive claudio arlati

91 Servizi per l’impiego Riattivazione della delega al Governo per riordinarli Dal 30/6/13 obbligo dell’Inps di mettere a disposizione dei servizi per l’impiego del data base di chi fruisce di ammortizzatori Nei confronti dei beneficiari degli ammortizzatori sociali i centri per l’impiego dovranno offrire i seguenti servizi : tra i 3 e i 6 mesi dalla disoccupazione colloquio di orientamento collettivo (es. come di fa un curriculum, come si cerca lavoro …) entro 3 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione : colloquio di orientamento tra i 6 e i 12 mesi dalla disoccupazione : formazione (durata min 2 settimane) – per riqualificazione del disoccupato per i lavoratori che fruiscono di cassa integrazione di durata superiore a 6 mesi : formazione min 2 settimane entro la fine del trattamento di disoccupazione : un’offerta di occupazione alternativa claudio arlati

92 Patto di servizio Se il lavoratore in sospensione non frequenta la formazione senza giustificato motivo decadrà dal trattamento Il lavoratore percepiente indennità di disoccupazione, ASPI o mobilità perde il trattamento se : rifiuta di partecipare alla “politica attiva” proposta dal servizio per l’impiego senza giustificato motivo non accetta un’offerta di lavoro congrua (con un salario non inferiore al 20% dell’indennità percepita – nel raggio di 50 km – raggiungibile in 80 minuti con tpl) Il servizio per l’impiego è tenuto a comunicare all’Inps i fatti di cui sopra – possibile ricorso del lavoratore presso comitato provinciale Inps claudio arlati

93 Lavoratori ultracinquantenni e donne
Decontribuzione pari al – 50% per 12 mesi a favore dei datori di lavori che assumono (a tempo determinato e in somministrazione) di lavoratori ultra 50enni disoccupati da oltre 12 mesi 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato Nel caso in cui l’assunzione sia prolungata a tempo indeterminato: + 6 mesi di decontribuzione Tali disposizioni si applicano anche a : donne disoccupate da almeno 6 mesi residenti in aree svantaggiate, donne disoccupate da almeno 24 mesi residenti ovunque claudio arlati

94 Tutela della maternità
Maggiore inclusione delle donne nella vita economica : contrasto dimissioni in bianco - modalità semplificate (legge 188/07) e senza oneri aggiuntivi per il datore di lavoro –convalida delle dimissioni e della risoluzione consensuale presso la DPL in alternativa : sottoscrizione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro entro 5 gg. alla lavoratrice modalità ulteriori individuali con d.m. o CCNL estensione da 1 a 3 anni di vita del bambino del periodo entro il quale le eventuali dimissioni della lavoratrice debbono essere vagliate dalla DPL 7 gg. per la lavoratrice per aderire alle nuove disposizioni a tutela (o licenziamento è dato per giustificato) congedo di paternità obbligatorio sperimentale ( ) di 3 giorni non necessariamente continuativi (direttiva UE 18/10) (oggi facoltativo) – entro 5 mesi dalla nascita del figlio/a – 2 gg. in sostituzione della madre – 100% del salario claudio arlati

95 Tutela della maternità
Le neo – mamme che lavorano fuori casa e rinunciano al congedo parentale facoltativo potranno richiedere al datore di lavoro un voucher per fruire dei servizi di una baby sitter (in base all’ISEE della famiglia percepiente) I buoni potranno essere chiesti dalle lavoratrici in maternità dalla fine della maternità obbligatoria e per gli 11 mesi successivi Risorse impiegate per questo servizio limitate allo stanziamento previsto claudio arlati

96 Formazione permanente
La prospettiva è quella dell’UE : favorire l’apprendimento delle persone in modo formale, informale, nelle varie fasi della vita, per migliorare le proprie competenze, accrescere la propria occupabilità Le politiche relative sono decise dal Governo, dalle Regioni e dalle parti sociali Si prevede (finalmente!) la costruzione di sistemi integrati territoriali per la formazione - collegati organicamente a politiche quali : Sviluppo economico Welfare Accesso dei giovani al mdl Invecchiamento attivo Esercizio della cittadinanza attiva (anche da parte degli immigrati) claudio arlati

97 Formazione permanente
I sistemi integrati saranno caratterizzati da : flessibilità organizzativa – anche imprese formative (criteri definiti dalle parti sociali) e parti sociali prossimità ai destinatari capacità di effettuare bilanci di competenze ai destinatari previsione di servizi di orientamento lungo tutto l’arco della vita certificazione delle competenze dei destinatari – previsto un sistema nazionale pubblico specifico generazione di crediti per il rientro nel sistema formale d’istruzione I sistemi si doteranno di piani triennali di intervento claudio arlati


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