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Economia e Organizzazione Aziendale

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Presentazione sul tema: "Economia e Organizzazione Aziendale"— Transcript della presentazione:

1 Economia e Organizzazione Aziendale
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Economia e Organizzazione Aziendale Il Bilancio Aziendale

2 Il Bilancio Aziendale Il Bilancio Ordinario è il reddito prodotto dall'impresa in un dato periodo amministrativo e la sua situazione patrimoniale e finanziaria.

3 Il Bilancio Aziendale Bilancio Consuntivo riguarda il periodo di gestione appena concluso. Descrive quindi il patrimonio dell'impresa e il risultato economico della sua attività in relazione ad una data e ad un periodo d'esercizio stabiliti.

4 I tre documenti fondamentali
Stato patrimoniale Lo stato patrimoniale costituisce una fotografia, ad un dato istante (31 dicembre), della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa Conto economico Il conto economico rappresenta il rendiconto dell'attività dell'impresa svolta nell'esercizio (anno solare) appena concluso, della quale si vuole determi­nare il risultato Nota Integrativa illustra il contenuto delle voci del bilancio, i criteri di valutazione adottati nella rilevazio­ne contabile (con le eventuali deroghe applicate) e le eventuali variazioni dei criteri di valutazione rispetto all'esercizio precedente

5 Stato Patrimoniale L'equazione contabile fondamentale è la seguente:
Costituisce una fotografia, ad un dato istante (31 dicembre), della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa Redatto a sezioni contrapposte, riportando su due colonne separate le fonti di finanziamento dell'impresa e gli impieghi di tali fonti di finanziamento Le fonti di finanziamento dell'impresa sono composte dalle fonti interne o proprie (capitale netto) e dalle fonti di terzi (passività) L'equazione contabile fondamentale è la seguente: Attivo = Passivo + Capitale Netto (A = P + PN)

6 Stato Patrimoniale Le fonti di finanziamento interne costituiscono il capitale di rischio dell'impresa, composto in parte dai contributi finanziari dei soci ed in parte dall'autofinanziamento dell'impresa. Il Rischio è rappresentato: da una mancata ed adeguata remunerazione (reddito) del capitale. da un mancato rimborso totale o parziale del capitale apportato. Le fonti di finanziamento esterne costituiscono invece il capitale di credito, composto dai prestiti di beni o capitali di terzi all'impresa. Il capitale di credito, nel breve o nel lungo termine, deve essere restituito dall'impresa ai finanziatori.

7 L’equazione contabile fondamentale risulta:
Conto Economico Rappresenta il rendiconto dell'attività dell'impresa svolta nell'esercizio appena concluso e della quale si vuole determinare il risultato. Ha per oggetto la determinazione del reddito dell'impresa che viene calcolato come differenza fra ricavi e costi dell'esercizio. Viene redatto in forma scalare attraverso la somma e/o differenza delle diverse voci che ne fanno parte. L’equazione contabile fondamentale risulta: Utile = Ricavi - Costi (U = R - C)

8 Conto Economico I ricavi di un'impresa sono prevalentemente costituiti dai compensi che l'impresa riceve a fronte della cessione dei beni o servizi. I costi d'esercizio sono le spese sostenute dall'impresa per lo svolgimento della sua attività economica. Vengono considerate alcune voci particolari che rappresentano gli incrementi (decrementi) del valore del patrimonio dell'impresa. L’elemento che collega il conto economico con lo stato patrimoniale è l’Utile Netto: il valore calcolato viene ascritto direttamente nel passivo dello Stato Patrimoniale.

9 L’Allegato o Nota Integrativa
E’ un documento che illustra il contenuto delle voci del bilancio, i criteri di valutazione adottati nella rilevazione contabile e le eventuali variazioni dei criteri di valutazione rispetto all'esercizio precedente. E’ una relazione sulla gestione, che ha lo scopo di informare i terzi sulla situazione della società, sull'andamento degli affari e su previsioni e programmi futuri. La nota integrativa e la relazione sulla gestione sostituiscono la relazione degli amministratori che in Italia, con funzioni simili, accompagnava il conto economico e lo stato patrimoniale prima dell'adeguamento alle direttive CEE.

10 Contenuto e struttura Il contenuto del bilancio ovvero l'elenco delle voci riportate nello stato patrimoniale e nel conto economico. La struttura del bilancio ovvero la modalità di rappresentazione sintetica dei dati rilevati dal sistema contabile. La classificazione delle voci in base alla: Natura (credito, debito, costi, ricavi, ecc…); Destinazione (compiti o funzioni particolari che queste rivestono all'interno del processo produttivo e gestionale dell'impresa). La forma del bilancio esprime la rappresentazione concreta di una data struttura prescelta.

11 Principio di redazione del Bilancio
Stato Patrimoniale: Principio del duplice aspetto Principio di omogeneità Principio dell’identità giuridica Principio della continuità di funzionamento Principio del costo storico Conto Economico: Principio della prudenza Principio della rilevanza Principio di realizzazione dei ricavi Principio della competenza

12 Principio del Costo storico
Consente di interpretare in modo semplice ed inequivocabile il valore dei beni il cui acquisto è documentato tramite un documento contabile. Permette di superare la difficoltà nella stima, da parte degli amministratori, di alcune voci del bilancio. Permette di superare le difficoltà legate all'inflazione ovvero alla perdita di valore dei beni contabilizzati al costo storico nel patrimonio dell'impresa. L'utilizzo di regole diverse dal costo storico può tuttavia portare a scelte e stime arbitrarie, che possono rendere meno comprensibili i conti e indurre ad abusi contabili. Molte volte in contrasto con il principio della prudenza.

13 Principio di Competenza economica
Afferma che il complesso dei componenti positivi (ricavi) e negativi (costi) del reddito debbano essere attribuiti all'esercizio cui le operazioni e gli eventi che li hanno generati si riferiscono. Non viene considerato il momento della relativa espressione monetaria. Mette in risalto che non tutti i proventi realizzati (o le spese sostenute) in un dato esercizio costituiscono ricavi (o costi) di competenza dello stesso esercizio. Permette di contabilizzare i ricavi in corrispondenza dell'esercizio in cui avviene la vendita di beni o la prestazione di servizi a clienti. E’ indipendente dai relativi incassi.

14 Stato Patrimoniale Si redige utilizzando la forma a sezioni contrapposte prevista dal decreto legislativo italiano. Attività (Assets): sono risorse di valore delle quali l’azienda beneficerà per lo svolgimento delle attività future. Passività (Liabilities): sono gli obblighi contratti dall’azienda ne confronti dei terzi dai quali ha ricevuto risorse. Patrimonio Netto (Equity): costituito da capitale versato direttamente dai soci e da riserve di utili relative ai profitti prodotti dall’azienda non distribuiti sotto forma di dividendi.

15 Stato Patrimoniale La liquidità di un bene consiste nella rapidità con cui esso può essere trasformato in denaro contante. L’esigibilità di un prestito è la velocità con cui questo viene riscosso da parte del creditore. E’ inversamente proporzionale al termine di scadenza dei debiti

16 Stato Patrimoniale Il contenuto dello stato patrimoniale è disciplinato dall’art c.c. e prevede una classificazione per destinazione dell’attivo e per origine del passivo. Attivo Passivo Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti Immobilizzazioni Attivo Circolante Ratei e risconti attivi Patrimonio Netto Fondi per rischi ed oneri Trattamento di fine rapporto Debiti Ratei e risconti passivi

17 Attivo Accolgono i beni posseduti da un’azienda che soddisfino i requisiti: Essere di proprietà (si riferiscono a beni acquistati dall’azienda per cui ci sia stata una transazione e non presi in affitto da altri aziende). Avere un valore per l’azienda (deve essere riconosciuta in maniera oggettiva l’utilità del bene posseduto dell’azienda e le necessità del suo acquisto). Avere un costo oggettivamente determinabile (deve essere definito in maniera univoca il valore monetario).

18 Attivo Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
I crediti verso soci per versamenti ancora dovuti sono costituiti dalle quote di capitale sociale (azioni) già sottoscritte, ma non ancora versate, dai soci. Ogni qual volta viene sottoscritto un aumento di capitale i soci possono decidere di versare le quote per intero o solo una parte di esse. Questa voce verrà incrementata tenendo conto delle spettanze che i soci devo ancora corrispondere all’azienda.

19 Attivo Immobilizzazioni
Le immobilizzazioni sono gli impieghi delle fonti di finanziamento che l'impresa intende utilizzare per diversi esercizi della sua attività. Rappresentano quindi gli investimenti in beni durevoli, anche detti attività fisse o di medio/lungo termine. Si distinguono in Materiali, Immateriali e Finanziarie.

20 Immobilizzazioni Immateriali
Sono caratterizzate dal fatto che, pur non essendo costituiti da beni fisici, possono essere suscettibili di valutazioni di mercato che ne consentano un'eventuale vendita. Esempio: i brevetti industriali, le licenze, i marchi di fabbrica e di commercio e, nel caso del rilevamento dell'azienda da parte di un'altra impresa, l'avviamento.

21 Immobilizzazioni Materiali
Le immobilizzazioni materiali o tecniche consistono nei beni fisici durevoli quali i terreni, i fabbricati e gli edifici, gli impianti e i macchinari, i mezzi di trasporto, i mobili e le macchine d'ufficio, e così via.

22 Immobilizzazioni Finanziarie
Sono costituite da titoli e da crediti che l'impresa considera investimenti di lungo termine. I titoli sono documenti rappresentativi di quote del capitale di rischio (patrimonio netto) o del capitale di credito (passività) delle aziende. Servono a raccogliere le risorse finanziarie temporaneamente o durevolmente disponibili (in eccedenza) presso i risparmiatori.

23 Immobilizzazioni Finanziarie
I titoli vengono scambiati nel: Mercato primario, dove avviene la contrattazione tra gli operatori finanziati e i risparmiatori; Mercato secondario (Borsa Valori), dove hanno luogo le transazioni dei titoli già emessi. I titoli possono inoltre essere classificati in diversi modi in base alla natura del soggetto emittente: Pubblici: Certificati di Credito del Tesoro (CCT) e i Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP), lunghi tempi di restituzione del capitale, e i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), scadenza non superiore all’anno; Privati: emessi da società di capitale per azioni e possono essere suddivisi in azioni e obbligazioni.

24 Attivo Circolante Composto da beni convertibili in liquidità entro un anno, anche se in realtà l'impresa può egualmente considerare correnti particolari attività convertibili in liquidità in più di un anno. La liquidità massima è garantita dal denaro contante e dai valori presenti in cassa, nonché dagli assegni, dai depositi e dai conti correnti bancari e postali. Con i depositi e i conti correnti l'azienda può disporre del capitale a breve termine con rapidità pressoché analoga alla cassa, usufruendo però anche di un rendimento (interesse).

25 Attivo Circolante - Crediti
Un componente importante dell'attivo circolante è costituito dai crediti. Parte dei crediti verso imprese è considerata attività corrente piuttosto che immobilizzazione finanziaria. I crediti commerciali verso clienti sono generalmente considerati attività correnti in quanto hanno scadenze per lo più di breve periodo. Esempio: dilazioni di pagamento che i clienti, avendo già ottenuto la fornitura dei prodotti o servizi richiesti, devono ancora versare all'impresa.

26 Attivo Circolante - Rimanenze
Le rimanenze rappresentano anche i componenti a minore liquidità tra le attività correnti. Tra le rimanenze si riportano i lavori in corso su ordinazione, che rappresentano lavori in esecuzione da parte dell'impresa per la realizzazione di beni o servizi commissionati. Tra le rimanenze si riportano anche le scorte di beni che, a seconda dello stadio di lavorazione, possono essere distinte principalmente in: Merci Materie prime (di prodotto, sussidiarie e di consumo) Semilavorati Prodotti finiti

27 Attivo Circolante - Ratei e risconti attivi
I ratei e risconti attivi costituiscono un particolare credito dell'azienda nei confronti di terzi. Per la loro particolare natura vengono riportati al di fuori dell'attivo circolante. I ratei e i risconti esprimono contabilmente lo slittamento nel tempo che si verifica, in uno scambio o transazione, al momento del conguaglio tra beni economici e beni finanziari. Si ha un rateo quando il bene finanziario nello scambio segue, in ordine di tempo, quello economico. Si ha un risconto quando il bene finanziario precede quello economico scambiato.

28 Ratei e risconti attivi - esempio
Un’azienda stipula un contratto assicurativo della durata di un anno pagando il corrispettivo in due rate semestrali anticipate. Risconto Attivo al 31/12 Una società di assicurazione stipula un contratto con una azienda e richiede il pagamento posticipato per semestre. Rateo Attivo al 31/12

29 Patrimonio Netto Sono le fonti di finanziamento proprie della società, provenienti cioè dai soci e dai risultati della società stessa. Tre categorie di voci fondamentali: Il capitale sociale riporta il valore nominale del capitale sottoscritto dai soci al momento della formazione della società e comprende gli eventuali successivi aumenti di capitale decisi dall'assemblea degli azionisti ed attuati con nuove emissioni di azioni; Le riserve sono accantonamenti di capitale; Gli utili, suddivisi in utili (o perdite) portati a nuovo e l'utile (o perdita) dell'esercizio.

30 Le riserve La Riserva legale è un accantonamento previsto per legge che non può essere distribuito ai soci (generalmente dell'ordine del 5% degli utili d'esercizio, finché raggiunge il valore del 20% del capitale sociale). Le Riserve statutarie sono gli accantonamenti di una parte di utile allo scopo di rafforzare finanziariamente la società (previste dallo statuto aziendale). La Riserva da sovrapprezzo delle azioni è costituita, per legge, dalla differenza fra l'importo realizzato dall'emissione (sopra la pari) di nuove azioni ed il loro valore nominale.

31 Fondo per rischi ed oneri
Possono essere istituiti per rettificare i valori di alcune voci dell'attivo. Si riferiscono al rischio di un'eventuale perdita economica. Servono per far fronte a particolari situazioni impreviste ed onerose che l'impresa deve fronteggiare. Rappresentano una forma di assicurazione interna: Da un lato sono un costo per la gestione (quota ascritta nel conto economico); Dall’altro sono un accantonamento (conseguente ad una minore tassazione del risultato d'esercizio).

32 Fondo per TFR Il motivo per cui il fondo TFR relativo al lavoro subordinato non viene riportato nei fondi per rischi ed oneri risiede principalmente nel considerevole importo globale, tanto maggiore quanto più l'impresa è anziana, che tale fondo assume nelle aziende. La liquidazione dei propri dipendenti (operai, impiegati, dirigenti) comporta un esborso di denaro sostanzialmente di lungo termine per l'azienda. La quota di tale fondo stanziata ogni anno al personale che interrompe il rapporto di lavoro con l'impresa è infatti quasi sempre piccola rispetto all'accantonamento complessivo.

33 Debiti Costituiscono, insieme ai fondi per spese future, le passività di breve e di lungo termine dell'impresa. La distinzione fra passività di medio/lungo termine e passività correnti è evidenziata solo nell'indicazione a parte degli importi con scadenza superiore a un anno. I debiti obbligazionari, di cui possono usufruire solo le società di capitale per azioni, rappresentano il capitale che l'impresa deve restituire ai sottoscrittori delle obbligazioni emesse dalla società.

34 Debiti Debiti commerciali sono costituiti da posizioni debitorie dell'impresa nei confronti di fornitori e clienti. I debiti verso la pubblica amministrazione sono costituiti dai debiti tributari, che consistono nel capitale da versare al fisco per le gestioni passate e dai debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale.

35 Ratei e risconti passivi
Un rateo si ha quando il bene finanziario nello scambio segue, in ordine di tempo, quello economico. Un risconto si ha quando il bene finanziario precede quello economico scambiato. In altre parole: i ratei passivi sono costituiti da costi (pagamenti) che saranno effettivamente sostenuti in esercizi futuri, la cui competenza è però dell'esercizio trascorso. i risconti passivi sono ricavi (incassi) già realizzati nell'esercizio passato, ma la cui competenza economica è relativa agli anni seguenti.

36 Ratei e risconti passivi
Una azienda paga un canone di locazione annuale per l’utilizzo di un capannone in due rate semestrali posticipate alla fine del periodo. Rateo Passivo al 31/12 Una finanziaria affitta ad un’azienda un capannone attraverso il corrispettivo di due rate semestrali anticipate all’inizio del periodo. Risconto Passivo al 31/12

37 Schema sintetico dello Stato Patrimoniale
ATTIVO PASSIVO A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI. A) PATRIMONIO NETTO: I - Capitale B) IMMOBILIZZAZIONI: II - Riserva da sovrapprezzo delle azioni I - Immobilizzazioni immateriali. III - Riserve di rivalutazione II - Immobilizzazioni materiali. IV - Riserva legale III - Immobilizzazioni finanziarie (indicando a parte gli V - Riserva per azioni proprie in portafoglio importi esigibili entro l'anno successivo). VI - Riserve statutarie Totale immobilizzazioni (B). VII - Altre riserve C) ATTIVO CIRCOLANTE: VIII - Utili (perdite) portati a nuovo I - Rimanenze. IX - Utile (perdita) dell'esercizio. IIa - Crediti a breve termine. Totale patrimonio netto (A). IIb - Crediti a medio-lungo termine. B) FONDI PER RISCHI ED ONERI. III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO IV - Disponibilità liquide. SUBORDINATO. Totale attivo circolante (C). Da) DEBITI A BREVE TERMINE. Db) DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE. D) RATEI E RISCONTI . E) RATEI E RISCONTI. Totale attivo (A+B+C+D). Totale passivo a pareggio (A+B+C+D+E).

38 Conto Economico Secondo il principio contabile n. 12: “il conto economico deve fornire un’espressiva rappresentazione e dimostrazione delle operazioni di gestione, mediante una sintesi dei componenti positivi e negativi di reddito che hanno contribuito a determinare il risultato economico conseguito, raggruppati in modo da fornire significativi risultati intermedi, in conformità ai corretti principi contabili” I risultati intermedi devono essere idonei a rappresentare l’organica conoscenza della gestione ordinaria e straordinaria: Gestione tipica o caratteristica Gestione finanziaria Gestione accessoria L'OIC nasce dall'esigenza, avvertita dalle principali Parti private e pubbliche italiane, di costituire uno standard setter nazionale dotato di ampia rappresentatività, capace di esprimere in modo coeso le istanze nazionali in materia contabile. Nello svolgimento della sua attività l'OIC provvede a: - emanare i principi contabili per la redazione dei bilanci per i quali non è prevista l'applicazione dei principi contabili internazionali (settore privato, pubblico e non profit); - fornire supporto in relazione all'applicazione in Italia dei principi contabili internazionali, operando in stretto contatto con l'Efrag, lo Iasb e gli altri standard setter europei; - coadiuvare il legislatore nell'emanazione della normativa in materia contabile e connessa; - promuovere la cultura contabile

39 Conto Economico Gestione tipica o caratteristica
La gestione caratteristica costituita dalle operazioni che si manifestano in via continuativa nello svolgimento della gestione e che esprimono componenti positivi e negativi di reddito i quali identificano e qualificano la parte peculiare e distintiva dell'attività economica svolta dall'impresa, per la quale la stessa è finalizzata. Gestione finanziaria La gestione finanziaria è rappresentata da proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, svalutazione e ripristini di valore relativi a titoli, partecipazioni, conti bancari, crediti iscritti nelle immobilizzazioni e finanziamento di qualsiasi natura, attivi e passivi e utili e perdite sui cambi.

40 Conto Economico Gestione accessoria
La gestione accessoria ricomprende tutte quelle attività che si affiancano stabilmente all’attività tipica, pur non rientrandovi. Concerne tutti i processi produttivi minori, attivati dall’impresa in funzione del principio della convenienza economica. Comprende tutti gli investimenti estranei all’attività tipica, La gestione accessoria è rappresentata convenzionalmente da proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, anche di origine patrimoniale, tutti relativi a operazioni che fanno parte della gestione ordinaria, ma che non rientrano nella gestione caratteristica, in quella finanziaria e in quella straordinaria.

41 Conto Economico Gestione straordinaria
Permette di distinguere i componenti ordinari del reddito da quelli straordinari che, in quanto tali, sono irripetibili. Il termine straordinario è legato non all'eccezionalità o l'anormalità degli eventi da cui gli stessi derivano, bensì alla estraneità della fonte del provente o dell'onere all'attività ordinaria. La gestione accessoria è rappresentata convenzionalmente da proventi, oneri, plusvalenze e minusvalenze da cessione, anche di origine patrimoniale, tutti relativi a operazioni che fanno parte della gestione ordinaria, ma che non rientrano nella gestione caratteristica, in quella finanziaria e in quella straordinaria.

42 Conto Economico Il conto economico riporta i ricavi (proventi) realizzati ed i costi (oneri) sostenuti dall'impresa nell'ultimo esercizio. La rilevazione dei ricavi e dei costi rappresenta un obiettivo fondamentale della contabilità generale dato che consente di determinare il risultato economico della gestione (utile o perdita).

43 Conto Economico A) Valore della Produzione B) Costi della Produzione
A-B) Differenza tra valore e costi della produzione C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio Utile (perdita) dell’esercizio

44 Conto Economico Le macrovoci A, B, C, D si riferiscono alla gestione ordinaria d’impresa. A e B rappresentano i valori attinenti l’attività caratteristica ed eventuali attività accessorie (escluse quelle di natura finanziaria), inclusi gli investimenti aziendali capaci di produrre autonomamente un reddito (es. gestione immobiliare) C e D sono relative a componenti positive e negative e alle rettifiche di valore di natura finanziaria (gestione titoli e quote, gestione creditizia-finanziaria) E si riferisce alla gestione straordinaria L'OIC nasce dall'esigenza, avvertita dalle principali Parti private e pubbliche italiane, di costituire uno standard setter nazionale dotato di ampia rappresentatività, capace di esprimere in modo coeso le istanze nazionali in materia contabile. Nello svolgimento della sua attività l'OIC provvede a: - emanare i principi contabili per la redazione dei bilanci per i quali non è prevista l'applicazione dei principi contabili internazionali (settore privato, pubblico e non profit); - fornire supporto in relazione all'applicazione in Italia dei principi contabili internazionali, operando in stretto contatto con l'Efrag, lo Iasb e gli altri standard setter europei; - coadiuvare il legislatore nell'emanazione della normativa in materia contabile e connessa; - promuovere la cultura contabile

45 Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) variazione dei lavori in corso su ordinazione 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio

46 Valore della produzione
Una delle principali voci di profitto di un'impresa industriale è costituita dai ricavi delle vendite e delle prestazioni. La vendita dei beni e la prestazione di servizi, che costituiscono il fatturato dell'azienda, rappresentano infatti il risultato dell'attività produttiva dell'impresa e della sua interazione con il mercato. I ricavi dalle vendite possono essere calcolate moltiplicando il prezzo di vendita P di tutti i beni/servizi per la quantità totale di beni/servizi venduti:

47 Ricavi delle vendite e delle prestazioni
I ricavi devono essere indicati al netto di resi, sconti, abbuoni, premi, ecc direttamente connessi con le vendite ovvero sconti di natura commerciale Esempio: sconto quantità (viene espressamente indicato in fattura) Sconto per pagamento in contanti (sconto cassa) non è uno sconto commerciale, in quanto interviene successivamente alla vendita (vengono indicati nella voce C17)

48 Variazione delle rimanenze
Esprime la differenza algebrica tra il valore delle rimanenze finali e di quelle relative ai prodotti risultanti dalla produzione e a quelli in corso di fabbricazione. Le rimanenze finali costituiscono convenzionalmente un profitto per l'esercizio, pari al relativo costo di produzione o di acquisto. Le rimanenze iniziali rappresentano un costo effettivo per l'impresa, in quanto legate, per il principio di competenza, ai corrispondenti ricavi che, presumibilmente, scaturiscono dalla loro vendita nello stesso esercizio.

49 Variazione delle rimanenze
La variazione di rimanenze (finali – iniziali): Se positiva contribuisce al valore della produzione; Se negativa contribuisce ai costi di produzione. Le rettifiche di valore relative a svalutazioni o eventuali ripristini di valore correggono algebricamente la differenza di cui prima La voce è dunque influenzata da variazioni quantitative e da variazioni della valutazione unitaria del bene in rimanenza

50 Altri ricavi e proventi
Ha natura residuale e comprende le voci di ricavi e proventi non compresi nei punti precedenti ma inerenti alla gestione ordinaria (legati alla gestione accessoria) Esempio: Canoni di locazione di immobili civili di proprietà della società Proventi patrimoniali legati alla cessione di beni strumentali impiegati nella normale attività produttiva, commerciale o di servizi, alienati per il deperimento tecnico-economico. Contributi in conto esercizio

51 Costi della produzione
B Costi della Produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale 10) Ammortamenti e svalutazioni 11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Per il personale a)Salari e stipendi b)Oneri sociali c)Tfr d)Trattamento di quiescenza e simili e)Altri costi Ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide

52 Costi della produzione
Include tutti i costi inerenti al valore della produzione ed è quindi espressione dei fattori produttivi impiegati per il suo ottenimento. Le principali categorie dei costi di produzione sono: gli acquisti di beni e servizi (spese, documentate dalle fatture commerciali); il costo per l'uso (godimento), da parte dell'azienda, di beni di terzi ricevuti in fitto ed utilizzati per l'attività produttiva; le spese per il personale, per lavoro subordinato e gli accantonamenti per fondi vari; le quote di accantonamento, fondi vari e altri diversi oneri.

53 Costi della produzione – voci 6 e 7
Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Vengono iscritti a questa voce i costi per l’acquisto delle materie prime, .., al netto di resi, sconti, abbuoni, premi e imposte Per servizi Costi relativi all’acquisizione di servizi legati alla attività ordinaria: Energia Consulenze Assistenza tecnica Pubblicità Royalties

54 Costi della produzione – voci 8 e 9
Per godimento di beni di terzi Vengono indicati i costi per godimento di beni non di proprietà sociale e destiniati all’attività di esercizio dell’impresa Canoni di locazione, affitti, corrispettivi per l’utilizzo di brevetti e marchi Per il personale Comprende le diverse componenti di costo relative al personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) TFR d) Trattamento di quiescenza e simili e) Altri costi

55 Costi della produzione – voce 10
L'ammortamento è un procedimento economico-contabile avente per oggetto i beni a fecondità ripetuta, ossia quei beni strumentali che cedono la loro utilità economica in più esercizi. Il costo pluriennale di tali beni viene ripartito in più esercizi in funzione della loro durata economica e del principio della competenza economica dei componenti reddituali. È prevista la separata indicazione di: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide

56 Costi della produzione – voce 11, 12 e 13
Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci. Accantonamenti per rischi Rischi penali su forniture Rischi per cause in corso Rischi per garanzie prodotto (di natura non ricorrente) Altri accantonamenti Per garanzia prodotti (di natura ricorrente) Per manutenzione ciclica Per operazioni a premio

57 Costi della produzione – voce 14
Oneri diversi di gestione È destinata ad accogliere i costi e gli oneri diversi da quelli indicati nei punti precedenti ma che riguardano la gestione ordinaria (gestione accessoria) Minusvalenza legata alla cessione di un bene strumentale Spese di manutenzione di immobili civili di proprietà sociale

58 Proventi e oneri finanziari
Le attività finanziarie vengono suddivise tra partecipazioni, immobilizzazioni finanziarie (non partecipazioni) e titoli (non partecipazioni) dell'attivo circolante. Principali voci di questa categoria sono: I dividendi delle partecipazioni azionarie I proventi (interessi attivi) relativi ai titoli delle immobilizzazioni e dell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni. Gli oneri finanziari (interessi passivi) dei debiti verso banche, istituti di credito, fornitori, imprese. Le altre spese finanziarie (costi di commissioni bancarie, di cessione di crediti,…).

59 Rettifiche di valore di attività finanziarie
E’ composta da due voci: Svalutazioni Rivalutazioni (Ripristini di valore delle attività finanziarie) La differenza esprime l’influsso che le rettifiche di valore delle attività finanziarie hanno avuto sulla determinazione del reddito d’esercizio.

60 Proventi e oneri straordinari
Rientrano in questo raggruppamento alcune componenti di reddito relative alla gestione straordinaria dell'impresa: Alcune componenti di reddito relative alla gestione patrimoniale dell’impresa Aumenti (sopravvenienze) e diminuzioni (insussistenze) delle fonti o degli impieghi delle risorse finanziarie aziendali I profitti e i costi straordinari di gestione o utilizzo di beni immobili (fitti attivi e passivi di edifici, suoli, ecc.). Le plusvalenze (minusvalenze) patrimoniali consistono nella differenza positiva (negative) tra valore di vendita e valore iniziale.

61 Risultato dell’esercizio
Si ottiene sottraendo al valore della produzione i costi dell'attività produttiva e gli oneri (al netto dei relativi proventi) delle gestioni finanziaria (con le rispettive rettifiche) e straordinaria dell'impresa. Le imposte sul reddito d'esercizio indicate a detrazione dell'utile lordo sono le imposte dirette in parte già versate in acconto all'erario ed in parte accantonate nel fondo imposte dello stato patrimoniale in quanto di competenza dell'esercizio. Sottraendo all'utile lordo le imposte sul reddito d'esercizio si ottiene quindi il risultato dell'esercizio (utile netto).

62 Schema sintetico del Conto Economico
A) Valore della produzione. B) Costi della produzione. Differenza tra valore e costi della produzione (A-B). C) Proventi ed oneri finanziari. D) Rettifiche di valore di attività finanziarie. E) Proventi ed oneri straordinari. Risultato prima delle imposte (A - B ± C ± D ± E). Imposte sul reddito d'esercizio. Risultato d'esercizio. Rettifiche di valore operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie. Accantonamenti operati esclusivamente in applicazione di norme tributarie. Utile (perdita) dell'esercizio.

63 Considerazioni Scelta di classificare le voci del conto economico per natura invece che per destinazione. Il criterio adottato non consente di separare i costi inerenti alla sola produzione o fabbricazione (costo del venduto) dalle spese di altra natura (costi di distribuzione e vendita, d'amministrazione e generali, per la ricerca e sviluppo,…). Necessità di determinare importanti risultati parziali del conto economico, utilizzabili nell'analisi della gestione operativa, amministrativa e finanziaria delle imprese industriali. Alla base della determinazione di questi risultati intermedi vi è una differente struttura delle voci del conto economico, che devono essere prevalentemente classificate per destinazione.

64 Considerazioni Acquisti di beni e servizi + Variazione delle rimanenze
+ Altri costi di produzione Ricavi (Fatturato) - Costo del venduto Margine Industriale Lordo - Spese di vendita e distribuzione - Spese per la ricerca e sviluppo - Spese generali e amministrative Margine Operativo Lordo (EBITDA) - Quote di accantonamento a fondi Utile Operativo (EBIT) +/- Proventi ed Oneri Finanziari +/- Proventi ed Oneri Patrimoniale +/- Proventi ed Oneri Straordinari Utile Ante Imposte (EBT) Imposte Utile (perdita) dell'esercizio. Valore Aggiunto = + Ricavi (al netto delle rimanenze) – Acquisto di beni e servizi Questo valore va a finire direttamente nel passivo dello SP alla voce PN


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