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D. Lgs. 233/03.

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Presentazione sul tema: "D. Lgs. 233/03."— Transcript della presentazione:

1 D. Lgs. 233/03

2 D. Lgs. 233/03 Generalità

3 A chi si applicano le misure di tutela introdotte dal D. Lgs. 233/03

4 Prevenzione e protezione contro le esplosioni
Obblighi del Datore di lavoro

5 Prevenzione e protezione contro le esplosioni
Obblighi del Datore di lavoro

6 Prevenzione e protezione contro le esplosioni
Obblighi generali

7 Prevenzione e protezione contro le esplosioni
Obblighi del Datore di lavoro Prevenzione e protezione contro le esplosioni

8 Protezione contro le esplosioni.
ossigeno fonte di ignizione Infiammabile/combustibile

9 Definizioni Sostanza infiammabile: sostanza che, alle normali condizioni di T e P, emette vapori capaci di iniziare e mantenere una combustione con fiamma in condizioni normali di T e P Sorgente di emissione: un punto o parte da cui può essere emesso nell’atmosfera un gas, un vapore, un liquido infiammabile o delle polveri combustibili Grado di emissione: continuo: che può avvenire per lunghi periodi primo: che può avvenire periodicamente o occasionalmente secondo: non è prevista in funzionamento normale Innesco: fonte di energia che permette di raggiungere la temperatura di accensione

10 Definizioni Limite d’infiammabilità: concentrazione min o max di combustibile rispetto al comburente perché una miscela sia infiammabile Temperatura d’infiammabilità: T min alla quale la sostanza emette vapori in quantità tale da formare con l’aria (comburente) una miscela infiammabile Temperatura di accensione: T min che la miscela combustibile + comburente deve raggiungere, almeno in un punto, per accendersi

11 Temperature di infiammabilità
di sostanze liquide

12 Principali fonti di ignizione di un’atmosfera esplosiva
Impianti elettrici Sigarette, mozziconi, fiammiferi Uso negligente di fiamme libere o di apparecchi generatori di calore Superfici calde (es. surriscaldamento motori) Cariche elettostatiche Scintille dovute a lavorazioni meccaniche (es. smerigliatura, ecc.)

13 Esempi delle fonti di ignizione potenziale più frequenti

14 Esempi di separazioni di carica che possono dare luogo a una carica elettrostatica

15 Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
Zone per i gas ZONA 0 Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di gas, vapori o nebbie di sostanze infiammabili è presente continuamente o per lunghi periodi o frequentemente ZONA 1 Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di gas, vapori o nebbie di sostanze infiammabili è presente periodicamente o occasionalmente durante il funzionamento normale ZONA 2 Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di gas, vapori o nebbie di sostanze infiammabili non è prevista durante il funzionamento normale e che se avviene è possibile solo poco frequentemente e per brevi periodi

16 Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione
Zone per le polveri ZONA 20 Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di nubi di polveri combustibili nell’aria è presente continuamente o per lunghi periodi o frequentemente ZONA 21 Luogo in cui un’atmosfera esplosiva sotto forma di di polveri combustibili nell’aria si presenti periodicamente o occasionalmente durante il normale funzionamento ZONA 22 Luogo in cui è improbabile che un’atmosfera esplosiva, sotto forma di di polveri combustibili nell’aria si presenti durante il normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per breve periodo

17 Valutazione dei rischio di esplosione
L’analisi dei rischi può essere costituita dalle seguenti fasi logiche: Identificazione dei pericoli: materiali combustibili e/o infiammabili, sorgenti di innesco, particolari lavorazioni, carenze impiantistiche e/o costruttive e/o gestionali

18 Valutazione dei rischio di esplosione
Stima dei rischi: determinazione della probabilità e magnitudo con la quale i pericoli identificati potrebbero realizzarsi, livelli di gravità degli eventuali danni. Valutazione dei rischi: pesare il rischio stimato e rischio residuo. Es: rischio residuo R<Ra rischio accettabile, condizione di sicurezza. Analisi delle opzioni di riduzione dei rischi: identificazione, selezione e modifica delle modifiche impiantistiche e/o gestionali per ridurre il rischio (raramente essi possono essere ridotti a zero).

19 Misure tecniche di protezione

20 Misure tecniche di protezione

21 La prevenzione Misure comportamentali: informazione e formazione
analisi delle cause di esplosione più comuni controllo dell’ambiente di lavoro e delle attrezzature manutenzione ordinaria e straordinaria pulizia e ordine nei luoghi di lavoro materiali infiammabili/combustibili lontani da inneschi o fonti di calore divieto di fumo liquidi infiammabili in contenitori chiusi e attenzione agli sversamenti (arrestare eventuali perdite, pulire prontamente, etc.)

22 La prevenzione Misure strutturali:
impianti elettrici a regola d’arte e a norma C.E.I. (apparecchiature con modo di costruzione adatto alla classificazione della zona - Es. Ex d, Ex e, Ex n, ecc.) collegamento a terra di impianti, strutture, serbatoi, etc. dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze infiammabili ventilazione dei locali pavimenti e attrezzi antiscintilla segnaletica di sicurezza prodotti infiammabili in luoghi adeguati

23 Misure organizzative

24 Consigli di prudenza S9: conservare il recipiente in luogo ben ventilato S15: conservare lontano dal calore S16: conservare lontano da fiamme e scintille - non fumare S17: tenere lontano da sostanze combustibili S21: non fumare durante l’impiego S33: evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche S47: conservare a temperatura non superiore a…°C S51: usare soltanto in luogo ben ventilato

25 Saldature ossiacetilenica
Valvole di non ritorno sulla torcia: impediscono una risalita di gas ed il conseguente rischio di ritorno di fiamma. L’arrestatore di fiamma (o para fiamma): impedisce la propagazione di un ritorno di fiamma nella tubazione o nella bombola. Valvole di non ritorno Arrestatore di fiamma

26 Saldature ossiacetilenica
Verifiche di sicurezza Ai fini della sicurezza, la norma UNI 8454 raccomanda una verifica annuale delle valvole di sicurezza allo scopo di verificare: perdite di gas giunzioni raccorderie scarico della sovrapressione intasamenti

27 Esempio di schermatura nel corso della produzione di scintille

28 Eliminazione dei depositi di polveri
Operazione di corretta pulizia Operazione non corretta

29 Principali cause di formazione di atmosfere esplosive
Deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili o combustibili (es. stracci per pulizia con solventi) Accumulo di polveri combustibili (inadeguata pulizia) Guasti e difetti degli impianti: es. distribuzione gas infiammabili, polveri combustibili Scarsa manutenzione Negligenza o mancato coordinamento nei lavori di appalto

30 Esempi di formazione di miscele polvere/aria in procedimenti di riempimento e trasporto

31 Strato della polvere troppo alto Copertura di protezione
Depositi di polveri Strato della polvere troppo alto Copertura di protezione

32 Esempi di come si crea un'atmosfera esplosiva.

33 Modalità di propagazione dei gas liquefatti (esempio)
NOTA: Densità relativa di un gas: > 1.0 gas più pesante dell’aria < 0.9 gas più leggero dell’aria

34 Esempio di disposizione corretta delle aperture per l'aerazione di gas e vapori più pesanti dell'aria

35 Anche piccole quantità di liquidi infiammabili possono, evaporando, causare una massiccia quantità di vapori infiammabili (ad esempio, propano liquefatto). Nota: 1 l di propano liquido, trasformato in gas e diluito nell'aria al limite di esplosione inferiore, darà origine a l di atmosfera esplosiva.

36 Classificazione sostante pericolose
Esplosivi (E): anche senza ossigeno possono reagire con formazione di gas e calore detonare deflagrare esplodere sono sensibili agli urti e attriti sono sensibili a fiamme e scintille

37 Classificazione sostante pericolose
Comburenti (O): a contatto con altre sostanze, soprattutto infiammabili, provocano un forte sviluppo di calore facilitano o mantengono la combustione vanno mantenute isolate dai prodotti infiammabili

38 Classificazione sostante pericolose
Estremamente infiammabili (F+) e facilmente infiammabili (F): punto di infiammabilità' estremamente basso punto di ebollizione basso a temperatura e pressione ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria vanno mantenute al riparo da calore e fonti di innesco

39 Esempio di una classificazione in zone di un serbatoio di liquidi infiammabili

40 Esempio di una ripartizione in zone per le polveri infiammabili

41 Esempio di marcatura

42 Segnale di avvertenza per indicare aree a rischio di esplosione

43 Eventi

44 Eventi

45 Eventi


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