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Francesco Lamanna Psichiatra U.F.C.Ser.T. Zona Pisana USL5

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Presentazione sul tema: "Francesco Lamanna Psichiatra U.F.C.Ser.T. Zona Pisana USL5"— Transcript della presentazione:

1 Francesco Lamanna Psichiatra U.F.C.Ser.T. Zona Pisana USL5

2 L’integrazione fra Psichiatria e Ser. T
L’integrazione fra Psichiatria e Ser.T. nei percorsi di autonomia abitativa

3 …Recenti studi su pazienti sia ricoverati che ambulatoriali, indicano una sempre maggiore tendenza alle ricadute depressive. J. Angst, 1988

4 In occasione del grande crac del 2008, costruito su debiti rivenduti per salvarsi dai debiti, il più influente sociologo vivente, Zygmunt Bauman, ha detto che il meccanismo profondo che guida e condiziona la vita sociale contemporanea è la DIPENDENZA, così come il cocainomane diventa spacciatore per pagarsi il suo “vizio”. Lo scriverebbe anche a proposito della Ludopatia, giocatori che vendono il loro gioco per continuare a pagarsi il gioco.

5 RIABILITAZIONE L’insieme di tecniche e di interventi utili a diminuire gli effetti della cronicizzazione del disagio e a promuovere attivamente il reinserimento del paziente nel contesto sociale e lavorativo di riferimento. La riabilitazione presuppone la multidisciplinarietà in quanto i contesti in cui il disagio psico-sociale si manifesta sono diversi. Essa coinvolge il paziente, la famiglia, la comunità e il suo territorio.

6 Dove le strutture in rete possono ben operare: Storia di un giocatore F. LAMANNA*, S. PALANDRI°, D. PAFFI* * U.F.C. SER.T. ZONA PISANA USL 5 PISA ° CASA-FAMIGLIA PARRANA 2   P.B., maschio di 56 anni, divorziato, 1 figlio, diploma di scuola media inferiore, diversi lavori come operaio alle spalle, viene ricoverato nell’Agosto ’08 per un episodio espansivo, con la compresenza di tematiche deliranti e di morte. Durante tale episodio il p. ha perso il lavoro e ha speso le sue ultime risorse finanziarie nel gioco, caratterizzato essenzialmente dalle scommesse sui cavalli e dai videopoker. Viene ricoverato in Clinica Psichiatrica a Pisa per la 3° volta (in passato è stato trattato per episodi simili anche con ECT, oltre ai comuni trattamenti psicofarmacologici) con una diagnosi di Disturbo Bipolare I, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Gioco d’Azzardo Patologico e Abuso di Cocaina in remissione. Chiamati per consulenza, proponiamo che al momento in cui il quadro psicopatologico sia ricompensato, P. effettui un percorso residenziale presso la Comunità Terapeutica Orthos di Siena. Al momento della dimissione P. viene accompagnato presso la struttura e, quindi, giunti al termine di questa prima fase, stante l’impossibilità per il paziente di poter rientrare nel proprio nucleo familiare che per le vicende legate al gioco, lo ha emarginato, concordiamo di inserirlo nella Casa-famiglia di Parrana 2, dove viene ben accolto e lo stesso ben si inserisce. Inizia a tal punto il percorso di reinserimento, durante il quale P., ha regolarmente seguito, nel frattempo, un trattamento farmacologico con Fluvoxamina al dosaggio di 200 mg/die, Valproato di Sodio al dosaggio di 1500 mg/die e Quetiapina al dosaggio di 300 mg/die e continua anche il trattamento psicologico di sostegno. Attualmente sta svolgendo presso la Cooperativa Arca di Cascina uno stage lavorativo-formativo, continuando ovviamente il follow-up di monitorizzazione mensile presso la CT Orthos. Il prossimo obiettivo sarà quello di continuare la fase di riabilitazione-reinserimento attraverso il passaggio in uno degli appartamenti protetti, sempre seguiti dal nostro Ser.T.. Particolare da non trascurare è che durante tutto questo periodo l’unica “ricaduta” nel Gioco è stata di circa 30 Euro a videopoker in una fase di relativo scompenso psicopatologico, prontamente rientrato dopo un adeguamento della terapia. Riassumendo, questo caso può essere preso ad esempio di “cura condivisa” dove, prima la Clinica Psichiatrica, poi la Comunità Terapeutica Orthos, quindi la Casa-famiglia ed in itinere gli appartamenti protetti, grazie al “collante” rappresentato dal Nostro Servizio, hanno effettivamente ed efficacemente lavorato in “rete” nell’interesse del recupero e della riabilitazione di un caso che al momento in cui ci è stato presentato ed in cui abbiamo operato la presa in carico, appariva senza vie di uscita sia in senso di cura che ancor più di riabilitazione. Per tale motivo ci corre l’obbligo di ringraziare il Prof. Cassano e Collaboratori della Clinica Psichiatrica di Pisa, il Prof. Zerbetto e Collaboratori della Comunità Terapeutica Orthos di Siena, gli Educatori Professionali del Ser.T. di Pisa S. Maltese e M. Nocciola che seguono da un punto di vista lavorativo il paziente, gli Psicologi del Ser.T di Pisa, I. Minervini e L. Pieracci, che hanno curato P. sia in modo individuale che nel “gruppo di lettura”, e infine ma non ultimi gli altri Operatori della Casa-famiglia di Parrana 2 che hanno operato una fattiva collaborazione per la piena riuscita del caso.

7 Riabilitazione come approccio globale di trattamento
La riabilitazione non può essere intesa riduttivamente come un aiuto protesico ai pazienti cronici, affinché possano compensare i loro deficit, ma è un metodo importante di trattamento, anzi è parte integrante del trattamento, che ha lo scopo di attivare processi di cambiamento interno e di recupero globale della salute. Ciò costituisce un vero e proprio “paradigma riabilitativo”, del quale fanno parte modelli teorici, tecniche e metodologie di intervento integrato ed anche conoscenze sul ruolo giocato dal paziente come persona, sugli sforzi che egli compie nel proprio interesse, che rappresentano una componente importante del decorso e dell’esito della malattia.

8 Modello riabilitativo
Formulare obiettivi specifici e concreti come strumento di per sé terapeutico Stimolare in modo “ottimale” il paziente (tenendo di conto delle fasi di malattia in cui si trova) Mirare a promuovere autonomia a lunga scadenza (anche spingendo il paziente a fare cose per cui mostra resistenza) Valorizzare le “parti sane” Concentrarsi sulle azioni (“e non sulle spiegazioni”) Sviluppare programmi strutturati in ambiente umano stabile e prevedibile Dare priorità alle abilità sociali necessarie per vivere sul territorio Valorizzare il concetto di “guarigione” come superamento della cronicità attraverso il raggiungimento di vari livelli di autonomia

9 Considerazioni sulla riabilitazione
Concetto di Guarigione Concetto di Cronicità Concetto di Dipendenze Concetto di Doppia Diagnosi

10 Le componenti del comportamento sociale e lavorativo
Autonomia sociale Nutrirsi Vestirsi Abitare con altri Utilizzo mezzi di trasporto Gestione del denaro Cura della salute fisica Conoscenza dei diritti e dei doveri Capacità di osservare le convenzioni sociali Capacità di essere diplomatici COMPORTAMENTO LAVORATIVO Rendimento nel lavoro Quantità di rendimento Qualità di rendimento Comportamento nel lavoro Puntualità Ritmo di lavoro Presenza/assenza Concentrazione Ordine e pulizia Adattamento Iniziativa Interesse

11 Le componenti del comportamento sociale e lavorativo
Attività sociali Interessi sociali Iniziative sociali Motivazione Quantità delle relazioni sociali Contatti con singoli Contatti di gruppo Soddisfazione al contatto Qualità delle relazioni sociali Comprensione degli altri Stabilire nuove relazioni Soddisfazione nelle relazioni sociali COMPORTAMENTO LAVORATIVO Relazioni sociali nel lavoro Contatto con i colleghi Contatto con i superiori Stile di relazione Autonomia

12 Le Strutture Residenziali Socio-Riabilitative
Sono organizzate in unità abitative con caratteristiche di “civili abitazioni” e sono parte integrante del territorio in cui sono ubicate. Si potrebbero definire: mediatori della "restituzione sociale“. Le finalità sono di favorire l'acquisizione della maggiore autonomia possibile per consentire l'uscita dall'ambito dell'assistenza e il possibile reinserimento sociale, attraverso il rientro in famiglia, o in un contesto abitativo autonomo o supportato a livello domiciliare.

13 Per quanto riguarda la nostra esperienza come Ser. T
Per quanto riguarda la nostra esperienza come Ser.T. gli inserimenti effettuati negli ultimi anni sono stati di 8 pazienti

14 La procedura seguita è di parlarne in modo preliminare nelle riunioni mensili effettuate fra Ser.T. e UFSMA, in cui si presenta il caso e, quindi, successivamente lo stesso caso viene presentato all’Associazione Alba

15 8 Pazienti inseriti: 6 Maschi 2 Femmine

16 Attualmente sono 4 i pazienti presenti negli appartamenti
Attualmente sono 4 i pazienti presenti negli appartamenti. La caratteristica di tutti questi inserimenti effettuati, ovviamente, è di persone che presentano entrambe le diagnosi, sia di Dipendenze che di Disturbi Psichiatrici: DOPPIA DIAGNOSI

17 Questi pazienti che sono seguiti da entrambi i Servizi, al Ser. T
Questi pazienti che sono seguiti da entrambi i Servizi, al Ser.T. vengono per compiere il loro programma ambulatoriale, che comprende anche la ricerca degli stupefacenti, attraverso i “controlli urinari”

18 A cadenza periodica vengono svolti incontri fra gli Operatori dei Servizi e quelli della Associazione Alba per valutare l’andamento del programma ed eventualmente rimodulare il programma stesso

19 Critica alle categorizzazioni? DSM 1>>>5

20 Le cosiddette forme delle malattie psichiche non sono le forme delle varie specie di malattia, ma forme di complessi sintomatici. Quindi esse per se stesse non determinano nessuna diagnosi. K.L. Kahlbaum, 1863

21 Grazie per l’attenzione


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