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LEZIONE N° 2 03/02/2009.

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Presentazione sul tema: "LEZIONE N° 2 03/02/2009."— Transcript della presentazione:

1 LEZIONE N° 2 03/02/2009

2 LA NOSTRA SEDE

3 MEZZI E ATTREZZATURE

4 La nostra associazione ha a
disposizione una buona dotazione di attrezzature. Oltre a quelle proprie del gruppo, in caso di necessità, può usufruire di quelle convenzionate con il comune. Fisicamente questi mezzi e attrezzature sono parcheggiati nella nostra sede e mantenuti in efficienza da alcuni volontari che si occupano anche della logistica.

5 Il volontario è tenuto ad usarle secondo le prescrizioni d’uso ed a riconsegnarle, dopo l’intervento, nelle migliori condizioni denunciando eventualmente malfunzionamenti o danni subiti dalle medesime compilando, in tutte le sue parti, la “Scheda Guasti” esposta in bacheca.

6 Mezzo Attrezzatura Guasto /Anomalia Data Firma La “SCHEDA GUASTI” deve rimanere sempre esposta in bacheca.

7 Nelle nostre attività questi materiali sono fondamentali per la risoluzione dei problemi che si presentano, va da sé che è fondamentale utilizzarle nel migliore dei modi, con la massima efficienza e con la massima cura. Oltre alla disponibilità di mezzi e materiali è quindi fondamentale conoscerne il funzionamento ed il corretto utilizzo al fine di sfruttarne al massimo l’efficacia, ottenere il massimo dell’efficienza ed evitare di danneggiarle a causa di un uso non appropriato.

8 Durante l’utilizzo delle attrezzature è sempre fondamentale avere la massima attenzione e conoscenza rispetto ai rischi che si corrono, e mettere al primo posto la propria ed altrui sicurezza. In questa breve lezione prenderemo una prima conoscenza di alcuni materiali, nel tempo seguiranno corsi più mirati e approfonditi che ci permetteranno di operare secondo le migliori condizioni, nel frattempo, qualora venissimo chiamati ad utilizzarli, chiediamo sempre il supporto di un collega più esperto.

9 Norme generali di utilizzo e di comportamento
Ogni strumento, dalla semplice torcia elettrica ad una grande motopompa, deve per legge essere corredata da un manuale di utilizzo. Questi documenti, troppo spesso, vengono immediatamente archiviati e non degnati nemmeno di uno sguardo. Questo è il modo più sbagliato di agire in quanto in essi sono contenuti tutti gli aspetti fondamentali per il loro corretto utilizzo, per il mantenimento della piena efficienza e soprattutto le norme per il corretto uso in sicurezza.

10 Ciò premesso sarebbe quindi opportuno che ogni volontario leggesse almeno una volta tali cataloghi in quanto da essi può scoprire se i materiali in dotazione sono utilizzabili in ambienti aperti o chiusi, che tipo di resistenza agli agenti atmosferici hanno (pioggia, temperatura,ecc.) qual è il modo corretto di trasporto e di posizionamento operativo, che tipi di interventi di manutenzione necessitano ma soprattutto quali sono le norme di sicurezza e che tipo di dispositivi di protezione individuali (D.P.I.) occorre indossare o avere a disposizione durante l’utilizzo. Nell’armadio presso l’ufficio del Presidente, troverete un raccoglitore di colore blu contenente i cataloghi delle attrezzature principali in dotazione al gruppo. La prima norma fondamentale è quindi quella di non utilizzare niente se non si è presa visione del documento sopra menzionato. Qualora non vi sia la disponibilità del documento esigiamo di essere informati, generalmente da un collega più esperto, su tutte le norme di utilizzo della apparecchiatura che ci è stata affidata.

11 APPARECCHIATURE ELETTRICHE
Le apparecchiature elettriche presentano sempre il grave rischio di danni di folgorazione. Al fine di minimizzare tale rischio è bene verificare che tutti i cavi elettrici siano protetti mediante sistemi di isolamento, che non esistano spelature o danni sugli stessi ed in caso affermativo non utilizzarli e portare a conoscenza del problema riscontrato. Contrariamente a quanto comunemente si pensa esiste la possibilità di utilizzare apparecchiature elettriche in ambienti particolarmente umidi o bagnati ed in certi casi in immersione. Per questo tipo di utilizzo occorre che siano vere le diverse condizioni fra le quali ricordiamo: 01-L’apparecchiatura deve essere omologata per questo tipo di utilizzo. 02-Tutti i cavi, le spine, le prese ed ogni altro sistema di trasporto e di distribuzione di energia elettrica deve essere costruito e cablato al fine di permetterne l’uso in ambienti ostili. 03-Chi utilizza tali strumenti deve essere a conoscenza di tutte le norme e di tutti i rischi che si corrono.

12 04-In assenza di almeno le sopraccitate condizioni non
vanno utilizzate apparecchiature elettriche in ambienti particolarmente umidi, ambienti bagnati, in condizioni atmosferiche avverse (pioggia, nebbia, neve, ecc.) o comunque in situazioni in cui i medesimi, anche accidentalmente, potrebbero venire a contatto con acqua o altri liquidi. 05-Non manovriamoli se non siamo in una condizione stabile di equilibrio. 06-Non torcere i cavi, non calpestiamo i cavi, non tiriamo i cavi, o comunque non sollecitiamoli oltre il necessario in quanto quasi sicuramente si danneggeranno. 07-Alle prime avvisaglie di malfunzionamento, uscita di odori acri o di fumo, eccessivo ed anomalo riscaldamento interrompiamo immediatamente il loro utilizzo e togliamo tensione alle apparecchiature. 08-Diamo tensione solo quando siamo assolutamente certi che tutto il sistema di distribuzione e di funzionamento elettrico sia integro ed efficiente. 09-Teniamo presente che alcune apparecchiature elettriche, ed in particolare le lampade, possono essere una forte fonte di calore causando il rischio di ustioni o di incendi. 10-Non utilizziamo mai acqua per spegnere principi di incendi quando vi sono presenti apparecchiature elettriche sotto tensione.

13 APPARECCHIATURE CON MOTORI A SCOPPIO
Le apparecchiature che prevedono il funzionamento con motori a scoppio, siano essi a benzina o a gasolio, presentano sempre un grave rischio di ustioni, incendio o intossicazione da ossidi di carbonio. La presenza di un motore endotermico (processo chimico o fisico che avviene con assorbimento di calore) in funzione, inevitabilmente genera la presenza di parti ad alta temperatura con le quali si può inavvertitamente venire a contatto. In aggiunta a tale pericolo poiché, per il loro utilizzo, occorrono carburanti facilmente infiammabili, occorre fare attenzione che questi ultimi non vengano in contatto con le parti calde.

14 In tale eventualità potrebbe immediatamente svilupparsi un incendio con gravi conseguenze per la propria ed altrui incolumità. Il loro utilizzo in zone con scarso ricambio d’aria provoca la concentrazione di gas nocivi dovuti alle emissioni del motore. La loro inalazione provoca gravi danni alla salute portando, nei casi più estremi, alla morte. Dal tubo di scarico del motore escono gas ad altissima temperatura, residui di combustione, olio lubrificante, oltre che, in taluni casi, fiamme accese. Occorre quindi fare grande attenzione a non mantenere in prossimità di tale zona materiali che potrebbero subire dei danni da queste emissioni con particolare riguardo a tutti i materiali infiammabili. Un motore a scoppio per funzionare necessita, oltre che del carburante e del comburente (ossigeno presente nell’aria), di lubrificanti. Quindi è necessario accertarsi che i livelli dei carburanti siano entro i limiti indicati dalla casa costruttrice. Tale verifica, oltre ad essere necessaria prima dell’accensione, deve essere fatta periodicamente anche durante l’utilizzo, specialmente qualora si stia facendo un impiego gravoso dell’attrezzatura.

15 Grande attenzione va fatta anche al fine di individuare eventuali perdite. Un tubo lesionato, una guarnizione logora, un tappo svitato, ecc. possono portare alla fuoriuscita di liquidi che, fra le varie conseguenze, possono provocare incendi, inquinamento ambientale, pericolo per le persone o le cose in loro prossimità oltre a danneggiare gravemente il motore stesso. In caso si verificassero tali anomalie è necessario arrestare immediatamente l’apparecchiatura ed avvisare chi di dovere. L’avviamento di un motore, apparentemente, è una attività piuttosto semplice se non banale. Attenzione però che se non si rispetta la giusta sequenza delle operazioni, così come indicato nelle istruzioni di utilizzo, tale operazione risulterà estremamente difficile se non penosa, arrivando nei casi più estremi alla necessità di interventi meccanici al fine di poter ripristinare il corretto funzionamento del sistema di avviamento. Ricordiamoci sempre che un motore, anche se apparentemente non sembra, è una macchina molto complessa e facilmente danneggiabile. Non intraprendiamo alcuna azione se non siamo sicuri, nel dubbio un collega più esperto può fornirci le giuste nozioni di utilizzo.

16 Una ulteriore raccomandazione è quella di fare molta attenzione ad eventuali organi meccanici in movimento quali alberi di trasmissione, pulegge, ventole, ecc. Questi elementi, anche se contenuti in appositi sistemi di protezione, in diversi casi possono essere completamente isolati o irraggiungibili dall’esterno quindi, inavvertitamente, si potrebbe arrivare al contatto con essi di parti del corpo causandoci gravi ferite o si potrebbe verificare una introduzione di corpi estranei generando dei gravi danni all’apparecchiatura. Un’ultima raccomandazione. I motori a causa del loro principio di funzionamento, sono sempre macchine che producono una grande quantità di vibrazioni. Posizionando una macchina di questa natura su un terreno scosceso il minimo che ci possiamo aspettare è di trovarla, dopo breve tempo, ben distante dal luogo in cui è stato posizionato arrivando, nei casi più estremi, a rendere irrecuperabile l’apparecchiatura stessa.

17 APPARECCHIATURE DA TAGLIO
In questa categoria oltre alle motoseghe e decespugliatori, facciamo rientrare altri attrezzi che,se pur semplici, altrettanto pericolosi come asce, roncole e falciole. Motoseghe e decespugliatori sono macchine che oltre a presentare tutti i rischi connessi all’utilizzo di un motore a scoppio quale fonte di energia meccanica, presentando ulteriori rischi dovuti alla presenza di lame o altri organi da taglio in movimento che necessariamente non sono protetti contro il contatto accidentale. Per l’utilizzo di tali attrezzature occorre avere una buona conoscenza del funzionamento ed essere dotati di D.P.I. (Dispositivi Protezione Individuale)

18 PROVE PRATICHE DI UTILIZZO
Oltre alle norme generali sopra esposte sarebbe bene entrare nel merito delle caratteristiche di ogni singola famiglia di apparecchiature, lo scopo di questo corso non è comunque quello di fornire una formazione specifica ma di dare le informazioni di base per l’utilizzo delle apparecchiature. Rimandiamo quindi a corsi specifici tutti gli approfondimenti supplementari del caso. Non esitiamo, durante le prove pratiche, a chiedere chiarimenti o informazioni supplementari ai nostri colleghi.

19 BARCA IN FERRO (Barbotta)
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Posti Motore Carrello 5500 mm. 1600 mm. 6 Evinrude 15 Cv AD 02505 Prima di salire a bordo è OBBLIGATORIO indossare il giubbotto salvagente e, una volta saliti, è OBBLIGATORIO rimanere seduti al proprio posto.

20 BARCA IN VETRORESINA (Motoscafo)
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Posti Motore Carrello 4500 mm. 1600 mm. 6 Johnson 25 Cv BO

21 BARCA IN VETRORESINA (Motoscafo)
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Posti Motore Carrello 3800 mm. 1600 mm. 4 Mercury 20 Cv BS 30250

22 BARCA IN ALLUMINIO (Starcraft)
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Posti Motore Carrello 4500 mm. 1600 mm. 6 Yamaha 25 Cv AB 26075

23 RIMORCHIETTO MONOASSE “SMOLL 300”
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza sponde Portata 2000 mm. 1160 mm. 310 mm. Kg 300

24 RIMORCHIO “PEDRETTI 1500” SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza
Altezza sponde Portata Targa 3660 mm. 2120 mm. 410 mm. Kg 1500 MI

25 RIMORCHIO DUE ASSI “SATELLITE 1800”
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza sponde Portata Targa 3650 mm. 1860 mm. 380 mm. Kg 1800 AB 26243

26 RIMORCHIO MONOASSE “SATELLITE 1500”
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza sponde Portata Targa 3920 mm. 1460 mm. 380 mm. Kg. 1500 AF 00831 Il basamento su cui è fissata la Pompa Idrovora, all’occorrenza, è rimovibile rendendo il rimorchio disponibile ad altri impieghi.

27 RIMORCHIO MONOASSE “ELLEBI 1290/700”
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza sponde Portata Targa 3180 mm. 1540 mm. 400 mm. Kg. 1500 AB 26103 Il rimorchio “Ellebi 1500” è adibito al trasporto specifico del generatore 12 KVA e del gruppo colonna fari.

28 DEFENDER LAND ROVER 110 HC 2 POSTI
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Cilindrata Targa 4580 mm. 1790 mm. 2495 c³ ZA 161 FD VERRICELLO “WARN PRO 8000” Alimentazione Lunghezza cavo Portata 12 Volt 30 metri Ø 10 Kg. 4080 Il veicolo è provvisto di aggancio rapido e trasporto dello spargisale “SNO WAY 100 lt.”

29 DEFENDER LAND ROVER 110 LD 9 POSTI
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Cilindrata Targa 4599 mm. 1790 mm. 2495 c³ ZA 163 FD

30 DEFENDER LAND ROVER 110 LD 5 POSTI
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Cilindrata Targa 5245 mm. 1790 mm. 2495 c³ ZA 162 FD Il veicolo è allestito con un Modulo Antincendio “BT 400” che, all’occorrenza, può essere rimosso.

31 OM 40 POLISOCCORSO 7 POSTI SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza
Cilindrata Targa 6000 mm. 2000 mm. 3456 c³ ZA 682 HJ Il veicolo è fornito di verricello idraulico con innesto della presa di forza posto in cabina di guida.

32 MODULO SCARRABILE SC4 SCHEDATECNICA Lunghezza Larghezza Altezza
Altezza fari 2630 mm. 2150 mm. 2350 mm. 4200 mm. Modulo Scarrabile allestito per il trasporto di attrezzature necessarie ad Interventi Idrogeologici completo di motopompa, generatore 220 Volt, colonna fari e motosega. Il modulo può essere trasportato dal rimorchio due assi “SATELLITE 1800”.

33 MODULO SCARRABILE SC4/1 SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza
Altezza antenna 2550 mm. 2720 mm. 2300 mm. 6770 mm. Modulo Scarrabile allestito per il trasporto logistico del kit completa della tenda “FERRINO” e, all’occorrenza, della tenda “FERRINO P.I. mod. 1988”. Il modulo può essere trasportato dal rimorchio monoasse “PEDRETTI 1500”.

34 TRATTORE DEUTZ 6006 D SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Cilindrata
Targa Peso rimorchiabile 3720 mm. 1990 mm. 3768 c³ CR 19067 Kg. 5000

35 CARRELLO ELEVATORE LINDE
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza Portata Alzata massima 3300 mm. 1040 mm. 2100 mm. Kg. 4250 4700 mm.

36 TENDA FERRINO “MONTANA 39”
SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza Altezza Capienza 7800 mm. 5100 mm. 2650 mm. 12 posti

37 TENDA FERRINO “P.I. mod. 1988” SCHEDA TECNICA Lunghezza Larghezza
Altezza Capienza 5300 mm. 4000 mm. 2700 mm. 8 posti

38 POMPA IDROVORA “VARISCO J 156.5”
SCHEDA TECNICA Portata Carburante Motore Cilindrata Batteria 5000 lt/min. Gasolio VM-SUN 2105 E 2 1992 c³ 12 Volt

39 FINE PRIMA PARTE

40 SECONDA PARTE

41 LAND ROVER DEFENDER Entriamo nelle funzioni principali degli strumenti e dei comandi guida.

42 1-Apertura ventilatore
4-Portacenere 5-Accendisigari 6-Sganciacofano 7-Apertura ventilatore 8-Comando ventola riscald. 9-Leva luci, frecce e clacson 10-Gruppo spie e strumenti 11-Orologio 12-Comando ventola riscald. 14-Leva cambio principale 15-Leva del riduttore 16-Freno a mano 17-Interruttore principale luci 18-Pedale della frizione 19-Pedale dei freni 20-Acceleratore 21-Leva tergicristallo

43 STRUMENTI 1-Indicatore della velocità: Indica la velocità su strada in Km./ora 2-Contachilometri:Indica i Km. totali della vettura 3-Contachilometri parziale:Riporta i Km. dei singoli viaggi 4-Pulsante azzeramento dei Km. parziali 5-Indicatore livello carburante:Si accende la spia di colore rosso 6-Indicatore della temperatura:Quando il liquido di raffreddamento motore ha raggiunto la temperatura operativa normale (90°), la lancetta deve rimanere tra “C” (freddo) ed “H” (caldo). Se la lancetta passa nel settore caldo “H”, arrestare la vettura prima possibile ed chiamare un meccanico prima di riprendere la guida. 7-Orologio:Per regolare l’orologio, premere e ruotare il pulsante al centro dell’orologio

44 SPIE NOTA: Se la batteria è stata scollegata, l’orologio andrà nuovamente regolato. 8-Spie:Le specifiche sono contraddistinte da codici colori. Rosso: Sono avvisi (bassa pressione olio motore, carica batteria, sistema frenante, freno a mano) Verde e Blu: Indicano il mancato funzionamento di un’unità (indicatori di direzione vettura e rimorchio, abbaglianti, luci di posizione) Arancione: Indicano che l’unità è in funzione e deve essere spenta (o riparata) quanto prima possibile (bloccaggio differenziale, retronebbia)

45 CAMBIO PRINCIPALE La vettura è dotata di cambio principale a cinque rapporti+retromarcia e riduttore a due rapporti. Vi è inoltre un differenziale centrale nella scatola di rinvio che distribuisce la trasmissione ai ponti anteriore e posteriore, assicurando così la trazione permanente su tutte e quattro le ruote. Impiegando la scatola cambio insieme agli ingranaggi di rinvio si hanno dieci marce in avanti e due retromarce (cinque marce in avanti normali + cinque marce in avanti ridotte)--(una retromarcia normale + una retromarcia ridotta).

46 Rapporti gamma alta “H”
SCATOLA DI RINVIO La seconda leva del cambio viene impiegata per selezionare la gamme ALTA oppure BASSA dei rapporti del riduttore: comanda inoltre il differenziale centrale detto “DIFF LOCK” (bloccaggio differenziale). Rapporti gamma alta “H” Impiegare la gamma alta per la guida normale su strada e per la guida in fuoristrada su terreno asciutto e pianeggiante Gamma bassa “L” Impiegare la gamma bassa quando si effettua la partenza da fermo con traino pesante, oppure quando occorre effettuare manovre a bassa velocità, ad esempio per attraversare un letto fluviale con molti massi.

47 Folle “N” Quando la leva del riduttore è in folle, non è possibile portare la trasmissione alle ruote, qualunque sia la posizione della leva del cambio principale. Impiegare il folle del riduttore quando la vettura viene trainata o quando si impiega il verricello. Differenziale centrale “Diff Lock” (bloccaggio differenziale) Impiegare la posizione “sbloccata” per la guida normale. Ricorrere alla posizione “DIFF LOCK” per migliorare la trazione se le condizioni lo richiedono: erba bagnata, fango, sabbia, ghiaccio o neve. Ritornare alla posizione “sbloccata” una volta raggiunto il terreno asciutto e non cedevole.

48 COME IMPIEGARE LA SCATOLA DI RINVIO “L” O “H”
Quando la vettura è ferma con il motore acceso, premere la frizione e poi spostare la leva completamente in avanti “L” o all’indietro “H”. Se si riscontra una certa resistenza nell’inserimento del rapporto, non forzare mai la leva. Tenendo la leva principale in rapporto, rilasciare per alcuni istanti la pressione sul pedale della frizione e ritentare la manovra. Come passare da “low” ad “high” con la vettura in movimento Si può passare da “L” (bassa) ad “H” (alta) senza dovere arrestare la vettura. 1-Esercitare una leggera pressione verso il retro sulla leva di rinvio, pronti per perfezionare il passaggio 2-Ciò fatto, premere il pedale della frizione, rilasciare l’acceleratore e portare la leva del rinvio in folle: queste tre operazioni vanno eseguite contemporaneamente. 3-Rilasciare il pedale della frizione per circa tre secondi prima di premerlo nuovamente e spostare la leva di rinvio nella posizione “hight” con un colpo ben deciso. 4-Selezionare quindi un rapporto idoneo del cambio principale, rilasciare la frizione e continuare la guida nel modo convenzionale.

49 IL BLOCCADIFFERENZIALE
A differenza delle altre vetture a quattro ruote motrici, i modelli Land Rover vantano la trazione permanente su tutte le ruote. Ciò è ottenuto tramite il differenziale bloccabile tra gli alberi di trasmissione delle ruote anteriori e posteriori. Quando il differenziale è bloccato, gli alberi della trasmissione ai ponti anteriore e posteriore sono (a tutti gli effetti) riuniti, pertanto entrambi i ponti ruotano a pari velocità. Questa è una caratteristica tipica di tutte le vetture a quattro ruote motrici. Il blocco del differenziale aumenta la trazione quando la vettura viaggia fuoristrada su percorsi piuttosto ardui. Quando il differenziale non è bloccato, i due ponti possono funzionare a regimi differenti.

50 Come inserire il bloccadifferenziale
Il bloccadifferenziale può essere inserito e disinserito quando la vettura è ferma o in marcia (a qualsiasi velocità su strada). Se però la vettura è in movimento, è ESSENZIALE accertarsi che si stia viaggiando su rettilineo asfaltato, senza rischi di slittamento delle ruote. Per bloccare il differenziale rilasciare per alcuni istanti l’acceleratore e premere il pedale della frizione mentre si sposta la leva del riduttore verso sinistra dalla posizione “H” oppure verso “L”. Rilasciare la frizione non appena il differenziale è bloccato (la spia sul cruscotto si accende). Per sbloccare il differenziale spostare la leva di rinvio verso destra su “H” (alta) oppure “L” (bassa) a seconda del caso; quando il bloccadifferenziale si disinserisce, la spia si spegne.

51 Spia del bloccadifferenziale
Quando si usa il bloccadifferenziale In linea di massima, il bloccadifferenziale va bloccato per la guida fuoristrada su terreni sdrucciolevoli o cedevoli. Sbloccare SEMPRE il differenziale per la guida normale su strada o non appena si passa su terreno che assicura una buona presa, qualunque sia il rapporto selezionato AVVISO IMPORTANTE Se la vettura viene guidata su strade normali e con il differenziale bloccato, lo sterzo risulterà piuttosto duro; inoltre si avrà eccessiva usura dei pneumatici Spia del bloccadifferenziale La spia arancione sul quadro si accende quando il bloccadifferenziale è inserito e non quando è stato selezionato. Ne consegue che si spegnerà solo quando il bloccadifferenziale si è disinserito. Ecco perché vi è sempre un leggero ritardo tra il disinserimento e lo spegnimento della spia: ciò è perfettamente normale.

52 FRIZIONE FUSIBILI E BATTERIA
Fare attenzione a NON impiegare il pedale della frizione come se fosse un poggiapiede!!! Al fine di evitare usura prematura della frizione, ricordare che è bene tenere il piede discosto dal pedale fino a che non si intende cambiare marcia. FUSIBILI E BATTERIA La scatola principale dei fusibili è posta davanti alla leva del cambio principale. Una seconda scatola porta fusibili si trova sotto il sedile lato passeggero. Sotto il sedile di guida si trova la batteria da 12 VOLT. La pressione di gonfiaggio dei pneumatici anteriori deve essere di 2 bar, i pneumatici posteriori di 3,3 bar. La capacità del serbatoio carburante è di 69 litri Per ulteriori informazioni, nel portaoggetti di ogni vettura, è riposto il manuale di “uso e manutenzione”.

53 VERRICELLO “WARN PRO 8000” Nella parte anteriore delle tre Land Rover è fissato il verricello elettrico “Warn Pro 8000”. Alimentato da corrente 12 Volt, ha una forza di traino di 4080 Kg. sul primo giro di fune. Il cavo in acciaio ha una lunghezza di 30 metri e un diametro di 10 mm. Il verricello va usato con il motore del veicolo acceso per non compromettere la carica delle batterie. Attivare il pulsante generale in cabina -Collegare il comando a distanza nell’apposito attacco. -Azionare tramite la pulsantiera facendo attenzione alle manovre di avvolgimento e svolgimento del cavo.

54 -Tramite la leva posta sul lato dx è possibile effettuare lo sfilo rapido del cavo. Prima di riavvolgere o svolgere nuovamente il cavo assicurarsi di aver reinserito correttamente la leva dello sfilo rapido. -Non usare il verricello per lunghi periodi continuativi. Ogni 15/20 secondi è consigliabile effettuare piccole pause che servono per non surriscaldare il motore del verricello. -Non tentare di rimuovere e/o trainare strutture con masse superiori a quella del veicolo di soccorso. -L’impiego del verricello per effettuare sollevamenti, di qualsiasi tipo, è assolutamente vietato. -Quando il cavo è in trazione è consigliabile avvolgere dei tratti dello stesso con strisce di tessuto colorato. -Controllare periodicamente il cavo assicurandosi che non siano presenti strozzature o sfilamenti. USARE I GUANTI PROTETTIVI QUANDO SI IMPUGNA IL CAVO. FINE


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