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Sociologia della famiglia Prima parte del corso: Aspetti generali della famiglia Problemi di definizione dell’oggetto di studio Diversi modelli di nucleo.

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Presentazione sul tema: "Sociologia della famiglia Prima parte del corso: Aspetti generali della famiglia Problemi di definizione dell’oggetto di studio Diversi modelli di nucleo."— Transcript della presentazione:

1 Sociologia della famiglia Prima parte del corso: Aspetti generali della famiglia Problemi di definizione dell’oggetto di studio Diversi modelli di nucleo famigliare nella storia Motivi/significati di entrata in crisi del modello tradizionale di famiglia Emergenza di diversi modi di ‘fare famiglia’ Relazioni famigliari (la coppia; rapporto genitori-figli)

2 Sociologia della famiglia Francescato, D. Figli sereni di amori smarriti, 1997. Thery,I. Le Liens de familles. Sociologie des rapports entre generations, 1997.

3 Sociologia della famiglia Parte II Famiglia e politiche sociali Famiglia: soggetto di bisogni/oggetto di intervento

4 Sociologia della famiglia Definizione di politica sociale. Il ‘welfare state’ Che cosa si intende per ‘politiche sociali’? Che funzione hanno? In che logica di governo si inseriscono?

5 Sociologia della famiglia politica sociale  insieme di disposizioni e misure indirizzate ad affrontare e risolvere problemi di ordine sociale. politiche sociali  una delle principali manifestazioni decisionali e di intervento del cosiddetto ‘welfare state’

6 Sociologia della famiglia Welfare state  sistema socio-politico- economico in cui lo stato si assume il compito di promuovere la sicurezza e il benessere sociale ed economico dei cittadini.

7 Sociologia della famiglia Come si identificano le aree problematiche su cui indirizzare le risorse? Quali sono i problemi sociali di cui uno stato si deve far carico? Che cosa conta come ‘problema sociale’?

8 Sociologia della famiglia Aree problematiche: istruzione lavoro sanità sicurezza, l’assistenza sociale (anziani, infanzia), la casa, la famiglia.

9 Sociologia della famiglia “Piano Beveridge” definizione delle competenze di un welfare state (1942, Inghilterra). ‘Leggi dei poveri’: primo esempio di politica sociale (origine:periodo Tudor, Inghilterra; mantenute in essere fino al XIX secolo)

10 Sociologia della famiglia Welfare state Stato sociale Stato assistenziale

11 Sociologia della famiglia Gestione del welfare pubblico: lo stato affiancato da enti/ strutture private, e/o da altre istituzioni pubbliche (la chiesa)

12 Sociologia della famiglia Policy making: processo complesso Equilibrio politico delle parti Condizioni socio-economiche che indirizzano/creano l’emergenza dei bisogni sociali

13 Sociologia della famiglia Come si articola una politica sociale? Come si costruiscono i programmi di policy? individuiamo un problema pubblico ci diamo come scopo la sua risoluzione raccogliamo i fatti valutiamo i pro e contro analizziamo le opzioni a disposizione scegliamo quella più appropriata. [Blakemore, K. (1998), Social Policy: An Introduction, p.287]

14 Sociologia della famiglia dalla formulazione alla…. ‘implementazione’ (messa in opera).... al monitoraggio

15 Sociologia della famiglia Modello razionale di policy making: grossa semplificazione di cio’ che accade in pratica -Disaccordo su come identificare il problema di partenza -I fatti sono controversi -Incertezze su come calcolare costi/benefici o valutare i rischi -Conflitti politici e ‘bias’ -Ecc.

16 Sociologia della famiglia Obiettivi generali delle politiche sociali Trasparenza (aspettativa di oggettivita’ da parte della governance e degli strumenti pratici con cui questa agisce) ‘Fairness’ (giustizia sociale – inclusività delle parti sociali, responsabilità nei confronti dei soggetti sociali piu’ deboli, ecc.)

17 Sociologia della famiglia Politiche sociali e famiglia Famiglia: risorsa indiscussa del welfare Poco consenso sulla forma che le politiche famigliari debbano prendere

18 Sociologia della famiglia Due domande guida perche’ le questioni famigliari sono difficili da affrontare in termini di politiche sociali come un intervento statale adeguato dovrebbe farsi carico del welfare famigliare. Aiuto da analisi comparativa

19 Sociologia della famiglia Motivi che rendono difficili le politiche sociali sulla famiglia 1) Mancanza di discussione sugli assunti (per es, per lungo tempo si e’ dato per scontato che il ‘soggetto’ delle politiche sociali fosse la famiglia coniugale) ‘le politiche famigliari in larga parte non fanno altro che incorporare i valori sociali delle istituzioni politiche e dei servizi sociali.’ [Strohmeier 2002, p.346]

20 Sociologia della famiglia Motivi che rendono difficili le politiche sociali sulla famiglia 2) Fenomeno della individualizzazione: attenzione della policy si sposta sul lavoratore adulto Competitivita’ economica Difficolta’ crescente all’assistenza Responsabilita’ individuale dei genitori

21 Sociologia della famiglia Cambiamento del rapporto lavoro/welfare famigliare: da sostegno sociale a inclusione/ integrazione sociale da misure di sostegno all’uscita dal contesto lavorativo (per cause definite) ad incentivi per rimanere impiegati da benefici incondizionati a condizionati

22 Sociologia della famiglia Tre reazioni da parte dei governi: desiderio di tornare indietro assecondare i cambiamenti lasciando l’iniziativa agli individui riconoscere i cambiamenti e intervenire attivamente Punto di accordo per tutti: attenzione ai bambini

23 Sociologia della famiglia Motivi che rendono difficili le politiche sociali sulla famiglia 3) Scontro di opinioni (idee che la gente ha sulla famiglia; famiglia come sfera privata)

24 Sociologia della famiglia Due aspetti della piu’ recente ideologia di policy famigliare rispetto delle ‘scelte parentali’ su come bilanciare lavoro e responsabilita’ famigliari promozione di una ‘etica della cura’ (favorire la solidarieta’ sociale, la coesione, il rispetto reciproco)

25 Sociologia della famiglia Rispetto delle scelte parentali Diritto dei genitori di assecondare scelte in grado di bilanciare lavoro e cura della famiglia

26 Sociologia della famiglia Etica delle cura privilegiare scelte di comportamento che favoriscano virtu’ positive (solidarieta’, coesione, rispetto)

27 SOCIOLOGIA DELLA FAMIGLIA RIASSUNTO 1. definire che cosa si intende per ‘politiche sociali’ contestualizzare le politiche sociali nel ‘welfare state’ identificare le aree problematiche che il welfare state indica come i luoghi in cui iscrivere gli interventi a sostegno dei propri cittadini vedere come si costruiscono i programmi di policy

28 SOCIOLOGIA DELLA FAMIGLIA RIASSUNTO 2. che cosa significa individuare e costruire politiche sociali nel campo della famiglia. consenso sul fatto che la famiglia sia un importante risorsa di welfare per lo stato non c’e’ altrettanto consenso su come articolare gli interventi a suo sostegno.

29 Sociologia della famiglia RIASSUNTO 3 due modelli di policy famigliari, e delle priorita’ su cui sono state concepite: primo modello (prima meta’ circa del sec scorso) il soggetto di policy: la famiglia coniugale lo stato interveniva con decisione solo nelle situazioni considerate ‘a rischio’ (per es sospetti di abuso infantile).

30 Sociologia della famiglia RIASSUNTO 4 Secondo modello (anni 60/70) bisogni del lavoratore adulto di entrambi i sessi riconcettualizzazione del rapporto lavoro/welfare famigliare spostamenti di obiettivo: non solo sostenere ma integrare socialmente gli individui attraverso garanzie di occupazione incentivare l’occupazione invece che a favorire l’uscita dal lavoro offrire aiuto dipendente dalle circostanze dell’occupazione.

31 Sociologia della famiglia RIASSUNTO 5 Ideologia piu’ recente della policy famigliare: il rispetto delle scelte parentali su come bilanciare lavoro e famiglia la promozione di una ‘etica della cura’

32 Sociologia della famiglia Politiche famigliari: un oggetto d’analisi comparativo a quali questioni concettuali ci troviamo di fronte nel definire e analizzare il problema del processo di policy famigliare da una prospettiva trans- nazionale, o comparativa quale valore dare a questo tipo di analisi nello studio delle politiche famigliari

33 Sociologia della famiglia oggetto di studio comparativo  analisi sistematica di un fenomeno o gruppi di fenomeni in piu’ societa’ e culture con lo scopo di classificare somiglianze e differenze, o costruire delle tipologie da sottoporre poi a ipotesi di spiegazione

34 Sociologia della famiglia politiche famigliari  la maggior parte degli studi multinazionali sulla famiglia non sono propriamente studi comparativi. Interesse per le politiche famigliari a livello europeo  effetto di un interesse per i trend di sviluppo socio-demografico. ‘Osservatorio di policy famigliare’, Commissione Europea (anni 90)

35 Sociologia della famiglia Comunicazione Comunita’ Europea sulle politiche famigliari, agosto 1989: “la famiglia occupa un luogo e un ruolo indispensabili nella coesione e nell’avvenire della societa’. Essa deve essere quindi protetta e devono essere adottate misure specifiche coem riconoscimento dei servizi che essa rende alla societa’.” (prg.37)

36 Sociologia della famiglia Interesse comunitario: Ruolo economico della famiglia Sua importanza nella solidarieta’ intergenerazionale Raggiungimento della partia’ uomo-donna L’azione cominitaria deve rispettare le singolarita’ delle politiche nazionali gia’ in atto e dei diversi contesti socio economici

37 Sociologia della famiglia Osservatorio Europeo sulle Politiche Famigliari monitorare l’andamento demografico raccogliere informazioni sulla situazione delle famiglie e sulla evoluzione delle politiche famigliari secondo un’analisi comparata

38 Sociologia della famiglia White Paper ‘European Social Policy’ (1994): ‘la demografia ha un impatto consistente sulla formulazione di politiche sia economiche che sociali’. NB. 1994: anno internazionale della famiglia proclamato dalle Nazioni Unite (conferenza di Bonn su ‘L’Avvenire della famiglia’)

39 Sociologia della famiglia Aree problematiche Stabilita’ dei matrimoni Esclusione sociale/disoccupazione Conflitto fra lavoro retribuito e vita famigliare

40 Sociologia della famiglia Problemi di reperimento di dati omogenei (assenza di dati stistici confrontabili) Definizione di famiglia di Eurostat problematica (non sottoscritta da tutti I paesi membri)

41 Sociologia della famiglia Definizione di famiglia delle Nazioni Unite (1987): unita’ basta sul concetto di unita’ coniugale come sottocategoria della ‘household’ (coppie, singles, figli – unioni consensuali e matrimoniali)

42 Sociologia della famiglia Uso di survey longitudinali (per es Eurobarometro 1991 su rapp fra famiglia e lavoro nei 12 stati membri) Analisi fattoriale  ‘ambienti di policy’ [Eurobarometer: strumento di rilevazione dell’opinione pubblica degli stati membri su questione di interesse comune]

43 Sociologia della famiglia Critica dell’uso esagerato di dati quantitativi Per es. uso dati aggregativi Simulazioni di policy

44 Sociologia della famiglia Equilibrio fra Generalizzazione Focalizzazione Importanza fattori contestuali Dipendenza dei risultati di analisi dal campione di stati utilizzati nell’analisi

45 Sociologia della famiglia Importanza fattori contestuali Dipendenza dei risultati di analisi dal campione di stati utilizzati nell’analisi

46 Sociologia della famiglia Due posizioni estreme di policy in quadro comparativo: Dalle famiglie ci si aspetta la responsabilita’ primaria per il loro welfare (posizione minimalista) Le Costituzioni nazionali pongono lo stato in una posizione di obbligo nel sostegno della famiglia e nella promozione del welfare famigliare.

47 Sociologia della famiglia Alternativa cui si trovano di fronte i policy makers: preservare la famiglia legittima a tutti i costi cercare di proteggere gli interessi dei membri individuali all’interno della famiglia, soprattutto i bambini.

48 Sociologia della famiglia comunanza di obiettivi di policy perseguiti dai singoli governi entro l’Unione Europea differenze di perseguimento degli obiettivi da parte dei singoli stati distinzione generale fra politiche ridistributive (orizzontali/verticali) politiche tese a modificare i comportamenti

49 Sociologia della famiglia obiettivi comuni di policy europee 1) come dare sostegno alle differenti tipologie di famiglia 2) come rendere genitorialita’ e attivita’ lavorativa femminili compatibili 3) cura dei bambini, degli anziani, e dei disabili

50 Sociologia della famiglia Quadro comparativo policy famigliari: Austria, Belgio, Danimarca, Francia e Germania: interventi di policy piu’ consistenti Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito: interventi selettivi Paesi area mediterranea: politiche che riguardano famiglie a basso reddito

51 Sociologia della famiglia Comparative Family Policy Database ( http://www.demogr.mpg.de/cgi-bin/databases/FamPolDB index.plx) Database per 22 paesi OECD, dal 1960 al 2008: variabili socioeconomiche (tasso di fecondità, salario, partecipazione femminile al lavoro, tasso di disoccupazione, tasso di mortalità infantile, etc.) interventi di politica familiare (politiche di trasferimento monetario alle famiglie e politiche dei congedi parentali) [OECD: Organisation for Economic Co-operation and Development]

52 Sociologia della famiglia Differenze di implementazione delle policy famigliari piu’ i budget per la protezione sociale si restringono piu’ si tende ad allargare la sfera di intervento della famiglia sulle questioni che la riguardano

53 Sociologia della famiglia European Community Household Panel (ECHP) http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/ microdata/echp http://circa.europa.eu/irc/dsis/echpanel/info/data/in formation.html

54 Sociologia della famiglia Crisi economica e policy famigliari Anne Gauthier, ‘The Impact of the Economic Crisis on Family Policies in the European Union’ (European Commission 2012)

55 Sociologia della famiglia Il caso italiano: ‘non politica’ della famiglia

56 Sociologia della famiglia Modello ‘mediterraneo’ di welfare state: forte frammentazione delle politiche sociali bassa disponibilita’ delle risorse pubbliche per la famiglia scarso sviluppo dei servizi sociali assenza di politiche di conciliazione fra responsabilita’ famigliari e lavoro remunerato.

57 Sociologia della famiglia Fattori che hanno facilitato il blocco delle politiche famigliari: Fino a fine anni 80 in Italia: il piu’ grande partito cattolico d’europa/il piu’ grande partito comunista in occidente Problema della scarsa fecondita’ Disoccupazione strutturale

58 Sociologia della famiglia Investimenti Pil sulle politiche famigliari Portogallo e Paesi Bassi 1,2% Irlanda l'1,9% Grecia 2,1% Regno Unito 2,4% Belgio 2,6% Austria 2,9% Francia e Germania 3% Lussemburgo e Finlandia 3,4% Svezia 3,5% e Danimarca 3,8%. Italia 0,9% Dati Eurispes, ‘Politiche sulla famiglia: l’Italia in grande ritardo’ (2003)

59 Sociologia della famiglia Dati OCSE 2011 (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) L’Italia spende l’1,4% del Prodotto interno lordo per il sostegno alle famiglie con bambini. Quasi un punto in meno rispetto alla media dei paesi Ocse, che si attesta al 2,2% del Pil. “Ma l’Italia rimane nella parte bassa della classifica anche se si resta nell’ambito della sola Europa: basta prendere in considerazione i casi della Gran Bretagna: 3,5% del Pil Francia: 3,8% del Pil

60 Sociologia della famiglia Attenzione alla famiglia  politiche del lavoro All’uomo – padre e marito – viene garantito il diritto al lavoro Alla donna – madre e moglie – non veniva assicurato su una base legale l’accesso a lavori extra domestici (almeno fino agli anni 50).

61 Sociologia della famiglia asimmetria delle politiche del lavoro comincia a scomparire in modo significativo verso la fine degli anni 70 (introduzione del nuovo sistema sanitario nazionale): l’assistenza dei figli nei luoghi di lavoro riconoscimento del lavoro casalingo protezione della maternita’

62 Sociologia della famiglia Congedo per maternita’: tappe legislative per le lavoratrici dipendenti legge 1204 (1971) legge n.53/2000.

63 Sociologia della famiglia La famiglia come problema politico Programmi politici dei partiti dalla meta’ degli anni 80: offerta di servizi sociali sostegno alla maternita’ (spesso in opposizione con rifiuto dell’aborto) trattamento fiscale della famiglia combinazione delle responsabilita’ famigliari e lavorative.

64 Sociologia della famiglia Fino al 1988 non esiste un ministero specifico della famiglia. Ministero degli affari sociali e della famiglia Ministero della solidarieta sociale Dal 2001 fuso con Ministero del lavoro e della previdenza sociale Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

65 Sociologia della famiglia In assenza di un quadro di coordinamento a livello nazionale iniziativa in campo di interventi a sostegno della famiglia ricade quasi interamente a livello di enti locali.

66 Sociologia della famiglia Servizi sociali per la famiglia Opere religiose e di mutuo soccorso (Italia post unita’) Intervento dello stato  legge Crispi, 1890; carattere pubblico di tutte le forme di assistenza

67 Sociologia della famiglia IPAB Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza - L. 17 luglio 1890 n. 6972 ‘prestare assistenza ai poveri, tanto in stato di sanità quanto di malattia, di procurarne l’educazione, l’istruzione, l’avviamento a qualche professione, arte o mestiere, o in qualsiasi altro modo il miglioramento morale ed economico.’ (art.1, L. 17/07/1890, n. 6972)

68 Sociologia della famiglia L’articolo 38 della Costituzione stabilisce la liberta’ dell’assistenza privata DPR 616/1977 ridefinisce la beneficienza come ‘tutte le attività che attengono, nel quadro della sicurezza sociale, alla predisposizione e erogazione di servizi gratuti o a pagamento, ecc.’

69 Sociologia della famiglia sentenza della Corte Costituzionale (7 Aprile 1988)  incostituzionalità dell’articolo 1 della legge Crispi che stabiliva la natura pubblica di qualsiasi forma di assistenza. L 328/2000, articolo 10  opzione o di de- pubblicizzazione delle Ipab o una loro trasformazione in aziende pubbliche.

70 Sociologia della famiglia D.L. n 207 del 2001  requisiti per definire la natura giuridica dei futuri Enti opzione di trasformazione in azienda/privatizzazione opzione di decisione a livello regionale

71 Sociologia della famiglia Emergenza di nuovi bisogni (tossicodipendenza, emergenza della terza e quarta età, aumento delle madri lavoratrici)  ridefinizione dei vecchi servizi e la creazione di nuovi Pluralismo, diversificazione, incertezza L 328/2000, "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"

72 Sociologia della famiglia Articolo 16, comma 1: Il sistema integrato di interventi e servizi sociali riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale; sostiene e valorizza i molteplici compiti che le famiglie svolgono sia nei momenti critici e di disagio, sia nello sviluppo della vita quotidiana; sostiene la cooperazione, il mutuo aiuto e l’associazionismo delle famiglie; valorizza il ruolo attivo delle famiglie nella formazione di proposte e di progetti per l’offerta dei servizi e nella valutazione dei medesimi. Al fine di migliorare la qualità e l’efficienza degli interventi, gli operatori coinvolgono e responsabilizzano le persone e le famiglie nell’ambito dell’organizzazione dei servizi.

73 Sociologia della famiglia Articolo 16, comma 2: I livelli essenziali delle prestazioni sociali erogabili nel territorio nazionale, di cui all’articolo 22, e i progetti obiettivo, di cui all’articolo 18, comma 3, lettera b), tengono conto dell’esigenza di favorire le relazioni, la corresponsabilità e la solidarietà fra generazioni, di sostenere le responsabilità genitoriali, di promuovere le pari opportunità e la condivisione di responsabilità tra donne e uomini, di riconoscere l’autonomia di ciascun componente della famiglia.

74 Sociologia della famiglia Articolo 16, comma 3: Nell’ambito del sistema integrato di interventi e servizi sociali hanno priorità: a) l’erogazione di assegni di cura e altri interventi a sostegno della maternità e della paternità responsabile b) politiche di conciliazione tra il tempo di lavoro e il tempo di cura c) servizi formativi ed informativi di sostegno alla genitorialità d) prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare, in particolare per le famiglie che assumono compiti di accoglienza, di cura di disabili fisici, psichici e sensoriali e di altre persone in difficoltà, di minori in affidamento, di anziani; e) servizi di sollievo, per affiancare nella responsabilità del lavoro di cura la famiglia, ed in particolare i componenti più impegnati nell’acudimento quotidiano delle persone bisognose di cure particolari f) servizi per l’affido familiare, per sostenere, con qualificati interventi e percorsi formativi, i compiti educativi delle famiglie interessate.

75 Sociologia della famiglia Primo Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (2001-2003) Sostenimento delle responsabilità famigliari Diritti dei minori Lotta alla povertà Sostegno domiciliare alle persone non autosufficienti

76 Sociologai della famiglia ‘Integrazione dei servizi sociali’ significa Promuovere la partecipazione attiva di tutte le persone Incoraggiare le esperienze aggregative Potenziare i servizi alla persona favorendo la diversificazione e personalizzazione degli interventi Valorizzare le professioni sociali e il sapere quotidiano Promuovere la progettualità verso le famiglie prevedendo un sistema allargato di governo, più vicino alle persone.

77 Sociologia della famiglia Cambiamenti nelle priorità da dare agli interventi: da interventi categoriali a interventi rivolti alla persona e alle famiglie da interventi prevalentemente monetari a un insieme integrato di trasferimenti monetari servizi di rete da interventi disomogenei inter-intra regionali a interventi essenziali su tutto il territorio nazionale da prestazioni rigide a prestazioni diversificate dal riconoscimento del bisogno di aiuto all’affermazione del diritto all’inserimento sociale da politiche per contrastare l’esclusione sociale a politiche per promuovere l’inclusione sociale.

78 Sociologia della famiglia Politiche di ben-essere Star bene come un diritto Promozione di un welfare della responsabilita’

79 Sociologia della famiglia obiettivi di priorità sociale stabiliti dal piano: valorizzazione e sostegno delle responsabilità famigliari è il primo della lista. Diritti dei minori, lotta alla povertà, sostegno domiciliare alle persone non autosufficienti: ulteriore sostegno e condivisione delle responsabilità della famiglia.

80 Sociologia della famiglia Ambiti di sostegno privilegiati: l’assunzione della responsabilità nei confronti della procreazione e del sostegno di familiari non autosufficienti la valorizzazione delle capacità genitoriali il sostegno alla condivisione delle responsabilità fra uomini e donne la promozione di una visione positiva della persona anziana

81 Sociologia della famiglia Servizi per gli anziani Residenze assistenziali per anziani Comunita’ famigliari Comunita’ socio-riabilitative Comunita’ alloggio

82 Sociologia della famiglia Istituzionalizzazione: fenomeno contenuto, e che riguarda più le donne che gli uomini. Le famiglie non ricevono aiuti adeguati Esigenza di combinare l’assistenza sanitaria con quella sociale (ospedalizzazione a domicilio)

83 Sociologia della famiglia centro-nord sono assistite a domicilio 573 persone ogni 100.000, nel sud solo 61. tasso di utilizzo (indicatore di efficienza) sale all’80% al nord e scende al 48% al sud. 2002, legge Bossi-Fini  riconoscimento istituzionale alla figura del ‘badante’

84 Sociologia della famiglia Servizi per i disabili Disabili categoria composita: persone non autosufficienti sia per malattie psicofisiche o per eta’

85 Sociologia della famiglia anni 60  grande dibattito sulla istituzionalizzazione in discussione la validita’ e legittimita’ di istituzioni che teorizzavano la segregazione degli individui Chiusura dei manicomi

86 Sociologia della famiglia Paradosso: la famiglia come il luogo che favoriva l’emergenza di certe patologie mentali la famiglia come il luogo che doveva accogliere, invece delle istituzioni, questi stessi individui.

87 Sociologia della famiglia sostegno alle famiglie con minori portatori di handicap riconoscimento di indennita’ di invalidita’ o assegni di accompagnamento inserimento nella vita di relazione extrafamigliare, come la partecipazione alla scuola dell’obbligo.

88 Sociologia della famiglia Due leggi hanno ulteriormente ribadito i diritti delle persone portatrici di handicap: la legge quadro sull’handicap n.104/1994 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate la legge n.53/2000 sui congedi per la cura di famigliari disabili e non autosufficienti.


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