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Una comunità alla scoperta delle proprie origini

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Presentazione sul tema: "Una comunità alla scoperta delle proprie origini"— Transcript della presentazione:

1 Una comunità alla scoperta delle proprie origini
In occasione degli 80 ( ) anni della parrocchia , una lettura della comunità cristiana a partire dagli Atti degli apostoli Parrocchia di S. Giacomo – Carrara

2 Presentazione Atti degli Apostoli
Atti nella Chiesa origini importanza Teologia di Atti idee Schema di Atti testo

3 ATTI nella Chiesa delle origini
L’opera lucana È possibile cogliere una continuità tra il Vangelo di Luca e gli Atti . Nell’interpretazione della Tradizione, sono sempre state concepite come due opere ben distinte: il Vangelo come vita di Gesù e gli At come vita della Chiesa. La Tradizione più antica affianca il Vangelo di Lc a Mc e Mt perché hanno un genere letterario uguale: la narrazione della vita di Gesù; pur riconoscendo un legame con gli At, non ha mai collocato le due opere lucane sullo stesso piano letterario. Anche Lc, d’altra parte, collega le due opere però non le ha agganciate strettamente, infatti racconta due volte l’Ascensione: se, fin dall’inizio fosse stata concepita come un’opera unica, non avrebbe ripetuto la finale, ma avrebbe dato continuità. La lingua e lo stile coincidono, ma il livello letterario del Vangelo è nettamente superiore. Possiamo allora concludere che sono due opere in perfetta continuità ma con una certa autonomia.

4 ATTI nella Chiesa delle origini
Le prime testimonianze storiche sugli Atti Il Canone Muratoriano è il più antico elenco dei libri ispirati del NT, pubblicato da Ludovico Antonio Muratori nel Era stato da lui scoperto una quarantina di anni prima in un codice conservato alla Biblioteca Ambrosiana. Il manoscritto, in un latino sgrammaticato, è dell’VIII sec. e riproduce un probabile traduzione latina fatta nel V o VI sec. di un originale certamente greco della fine del II sec. o dell’inizio del III. In esso sono nominati singolarmente tutti gli scritti canonici del NT I Prologhi Antimarcioniti, testo che risale al 160 circa, cita esplicitamente il Libro degli At. Ireneo di Lione, offre un’altra testimonianza molto importante, infatti, nella sua opera “Contro gli eretici” scritta intorno al 180 circa, cita una quarantina di volte il libro degli At. Dal III sec. in poi si moltiplicano le testimonianze: Clemente Alessandrino, Origene, Tertulliano ecc.

5 ATTI nella Chiesa delle origini
Luca, autore del Libro degli Atti L’unanimità degli studiosi attribuisce allo stesso autore il Vangelo e gli At. I due prologhi, la lingua, il vocabolario, lo stile, sono praticamente identici, e troviamo anche un effettivo riscontro nelle linee tematiche teologiche. Per la Tradizione antica, fin dal principio, l’autore è Luca, nominato anche in alcuni passi delle Lettere paoline. Possiamo dire che non è provato il fatto che Lc sia l’autore degli At e del Vangelo, però è molto probabile, in quanto ci sono molti elementi che lo fanno supporre.

6 ATTI nella Chiesa delle origini
La chiesa lucana e il tempo della composizione degli Atti Per la maggior parte degli studiosi, l’anno di composizione è circa l’80 d.C.. Probabilmente c’è un distacco temporale nella composizione delle due opere. Lo scopo per il quale Lc avrebbe composto gli At è quello di riportare la sua Chiesa alla freschezza e alla vitalità delle origini. La tesi fondamentale del Libro degli At è che nella Chiesa continua a svilupparsi la vicenda salvatrice di Gesù. Nella teologia di Lc, lo Spirito Santo è l’elemento che lega il Gesù terreno al Gesù risorto: c’è davvero una comunione reale con il Risorto e la Chiesa non vive soltanto l’aspetto della morale e della luce che deve illuminare, ma vive una reale consolazione e una comunione profonda nello Spirito, che diventa l’elemento di continuità con Gesù. Lc tende a sviluppare questo tema negli At: l’opera salvatrice di Gesù continua nella Chiesa, mediante il dono dello Spirito.

7 Luca, autore del libro degli ATTI
Luca racconta la storia delle origini cristiane Il materiale principale è costituito dai racconti. Lc racconta i fatti della Chiesa nascente usando un linguaggio evangelico. Quindi, il Vangelo della vita di Gesù rivive la vicenda storica della Chiesa. Lc nella narrazione raggiunge così un duplice scopo: descrive biograficamente i personaggi e nello stesso tempo sceglie quei personaggi che in un determinato periodo incarnano ed esprimono meglio la Chiesa, lo spirito che deve animarla. Nella prima parte si concentra su Pietro, Barnaba, Filippo, Stefano Nella seconda parte Lc si concentra soprattutto su Paolo Nella terza parte offre nella figura di Paolo, una vera e propria biografia del martire di Gesù.

8 Luca, autore del libro degli ATTI
Luca racconta la storia delle origini cristiane Un’altra tipologia di materiali è data dai discorsi. Attraverso i discorsi, Lc presenta la Chiesa che proclama e spiega i misteri della salvezza cristiana incentrati sulla figura di Gesù. Possiamo dire che discorsi e racconti si fondono e si alternano, dando vita ad un genere letterario del tutto originale.

9 Luca, autore del libro degli ATTI
I procedimenti compositivi di Atti Si nota un andamento a quadri successivi, più o meno ampi, ma compiuti in se stessi, che caratterizza il Libro degli At. Questi quadri, aiutano il lettore a prendere progressivamente coscienza dello svilupparsi del racconto. Andiamo ad elencarli

10 Luca, autore del libro degli ATTI
La disposizione geografica del racconto C’è una linea marcata che sembra voler collegare il punto di partenza (Gerusalemme – la Pentecoste) passando per un punto intermedio (Antiochia – lo sviluppo della predicazione in questo importante centro urbano) al punto di arrivo (Roma – dove Paolo conclude la sua missione). Abbiamo perciò uno spostamento netto da un punto di vista geografico in tre quadri chiusi in sé ma con una tensione progressiva (Gerusalemme – Antiochia – Roma); le zone geografiche di competenza, sono a cerchi concentrici sempre più ampi: l’evangelizzazione della Giudea è il punto di partenza per poi arrivare ai viaggi missionari tra i popoli. Questo schema sembra ricalcare quello che ha fatto Gesù: dalla predicazione in Galilea al grande viaggio verso Gerusalemme, e da Gerusalemme alle “genti”.

11 Luca, autore del libro degli ATTI
La centralità dei personaggi. La figura di Pietro è al centro della prima parte mentre quella di Paolo domina la seconda, tanto che si è parlato di “ciclo petrino” e di “ciclo paolino”, anche se, nella seconda parte, bisogna distinguere il Paolo missionario dal Paolo martire.

12 Luca, autore del libro degli ATTI
Lo sviluppo della predicazione. In At 1,8 si dice: “…a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, fino agli estremi confini della terra..”: è il programma dell’opera sviluppato dal punto di vista geografico e realizzato dai personaggi che lo compongono. Lo sviluppo però, non è solo estensivo, ma anche qualitativo. Nella prima parte la predicazione riguarda anzitutto Israele e solo successivamente, nella seconda parte, si diffonde a tutte le genti (At 3,26). Lo sviluppo della predicazione, può essere definito come il cammino vittorioso della Parola attraverso il dramma della persecuzione e del martirio, già chiaro nella prima parte, ma più evidente nella seconda.

13 Luca, autore del libro degli ATTI
Il valore storico degli Atti Bisogna distinguere la prima parte, con evidenti avvenimenti arcaici e lontani, dalla seconda parte, con avvenimenti più vicini e quasi biografici dell’autore. La prima parte ha due caratteristiche : una certa idealizzazione della comunità delle origini (che tra l’altro, dura poco), e una nota trascendente : apparizioni, miracoli, ecc.. Per la seconda parte dobbiamo sottolineare che Lc conosce bene l’ambiente storico e la situazione politica e amministrativa: questo rappresenta una solida garanzia.

14 Luca, autore del libro degli ATTI
Il valore storico degli Atti Un’osservazione a parte meritano i discorsi dal punto di vista della loro attendibilità storica: Lo scopo dei discorsi è di illustrare un dato momento della storia della salvezza e anche del ruolo che ogni personaggio ci gioca dentro. Dobbiamo ammettere un materiale pre-lucano, cioè un materiale sul quale Lc ha lavorato. Nei discorsi troviamo anche una cristologia molto arcaica che accentua la salvezza ricorrendo alla risurrezione e alla glorificazione di Cristo, ma lascia del tutto in ombra la croce. Le sue fonti sono diverse anche se non si possono definire con certezza. Lc opera una specie di ricongiungimento ideale con la comunità dei primi tempi. Questo servizio lo realizza con l’incessante progressione dei suoi discorsi, anima dei suoi racconti, e dei personaggi che vi si muovono.

15 Per una teologia degli ATTI
Gli At sono l’unico libro storico del NT e sono l’unico libro che tematizza la storia della salvezza: una storia colta nel concreto realizzarsi dell’espandersi della Chiesa. È possibile rintracciare nel nostro testo almeno 3 nodi: cristologico pneumatologico storico-salvifico

16 Per una teologia degli ATTI
La Cristologia: la gloria del Signore Risorto Il Libro degli Atti si apre con i 40 giorni in cui Gesù sta con i suoi, sembra quasi una profezia sulla storia della Chiesa. Il punto di congiunzione con il Vangelo, che ci racconta la storia di Gesù, e gli At, che ci raccontano la storia della Chiesa, è proprio la glorificazione di Gesù: è l’anello che tiene insieme questi due momenti. Gli At pongono l’accento quasi esclusivo sulla risurrezione e non sulla passione. Notiamo infatti che nella forma kerigmatica essenziale, la morte è vista come una fatalità “…voi l’avete ucciso ma Dio lo ha resuscitato..” La morte non è un incidente: è prevista e prestabilita da Dio ma è certamente minoritaria, come importanza, rispetto alla risurrezione. La risurrezione viene proclamata come fatto divino e salvifico, oggetto unico della testimonianza missionaria della Chiesa: non è che Lc si sia dimenticato della morte ma accentua di più la risurrezione. Questa scelta è quella operata dalla prima comunità cristiana. In origine infatti, fede, confessione, testimonianza ecc. gravitano intorno al mistero pasquale, cioè all’intervento imprevedibile di Dio nella storia, segno di una realtà nuova e preannuncio di salvezza. Lc richiama alla sua Chiesa il fondamento, cioè la comunione gioiosa e comunicativa con il Signore risorto.

17 Per una teologia degli ATTI
La Cristologia: la comunione con il Signore Risorto Questo tema percorre tutto il libro degli At: è presente sia nella predicazione petrina che paolina, sia nella predicazione missionaria ai pagani come in quella ai giudei. Il gesto liturgico-eucaristico, come ci viene narrato da Lc nel Vangelo caratterizza la Chiesa ideale primitiva e ritorna nel racconto missionario. La comunità si nutre gioiosamente del pane misterioso che il Risorto, spesso, ha spezzato per i suoi. Un altro elemento che indica la comunione con il Risorto è l’uso del nome di Gesù. Il Battesimo viene amministrato nel nome di Gesù Cristo. Nel nome di Gesù, gli apostoli compiono prodigi. Il nome di Gesù, non è soltanto il nominare la persona di Gesù, ma è indicare la sua presenza operosa e potente; essere battezzati “nel nome”, significa partecipare della vita di Colui che si nomina. Un altro elemento che esprime la comunione con il Risorto è dato dalle apparizioni misteriose di Gesù. La figura di Paolo diventa un esempio per questo fatto, poiché la sua conversione è causata da un incontro con il Risorto. Inoltre la missione di Paolo fra le genti è provocata da una visione di Gesù (22,17,21). La travagliata fondazione della comunità di Corinto : è Gesù che invita Paolo a stare lì (18,9-11). La sua destinazione a Roma come testimone (23,9-11) Un altro elemento sono le manifestazioni del Risorto alla Chiesa : la visione del martire Stefano (7,35-36) si inserisce in questo quadro.

18 Per una teologia degli ATTI
La Pneumatologia: la forza dello Spirito Santo È attraverso la pneumatologia che Lc esprime la cristologia. Il dittico Ascensione- Pentecoste, raccontata due volte, forma una cerniera dell’opera lucana. Infatti la promessa dello Spirito Santo conclude il Vangelo e apre gli Atti. Questa forza divina attua il passaggio tra la vita di Gesù e la storia della Chiesa, assicurandone la continuità. Il primo grande evento descritto è proprio la Pentecoste. La discesa dello Spirito Santo però, si rinnova di continuo: al momento delle prime gravi difficoltà, in occasione della conversione dei primi pagani, nel recupero dei primi discepoli dissidenti della comunità. Per Lc la storia della Chiesa è segnata da questo rinnovato manifestarsi dello Spirito Santo: è grazie alla sua forza divina che la comunità dei credenti porta avanti efficacemente il mistero e l’opera di Gesù nella storia. Animata dalla presenza dello Spirito Santo la storia della Chiesa acquista una dimensione divina, riflettendo e continuando sulla terra la presenza del Signore glorificato. Nella Chiesa, mediante l’azione dello Spirito Santo si compie una storia, o meglio, il progetto salvifico di Dio trova il suo compimento e la sua espansione. La Chiesa dunque, vive già nella storia il mistero degli ultimi tempi.

19 Per una teologia degli ATTI
La Pneumatologia: lo Spirito Santo e la missione La dimensione divina della storia della Chiesa viene orientata da Lc in una dimensione ben determinata. Questa direzione è la diffusione irresistibile della Parola di salvezza in tutto il mondo. Per Lc è il discorso missionario a sviluppare la teologia dello Spirito Santo. L’incredibile diffusione della Chiesa rende divina e anticipatamente escatologica, la storia della Chiesa. Possiamo cogliere il volto divino della Chiesa nel suo prodigarsi e nel suo svilupparsi, animata dallo Spirito Santo, per la missione che Cristo gli ha dato; cioè nel suo generare vita.

20 Per una teologia degli ATTI
La Pneumatologia: lo Spirito Santo e la Parola La Pentecoste adempie la promessa del Padre, inviare il suo Spirito e cioè la sua stessa persona operante nel cuore di tutti coloro che accolgono la sua Parola. Per questo l’espansione della sua Parola è possibile solo in forza dello Spirito. è il prodigio dello Spirito Santo che inizia l’espansione della Parola.

21 Per una teologia degli ATTI
La Pneumatologia: l’evento pentecostale Anche la “piccola Pentecoste” manifesta la tensione missionaria: la franchezza della Chiesa che non si lascia ridurre al silenzio, è effetto di questa potenza divina che continua a riversarsi sui discepoli. In questo modo, Lc prepara il racconto della terza Pentecoste: la conversione dei primi pagani è dovuta allo Spirito Santo contro ogni umana resistenza, anche della Chiesa; Pietro, nella sua difesa, rivela l’assoluta iniziativa dello Spirito Santo. Tutta l’impresa missionaria della Chiesa, si svolge dunque sotto il segno dello Spirito Santo : Paolo e i suoi collaboratori vengono scelti ed inviati dallo Spirito Santo; nel secondo viaggio missionario, lo Spirito Santo stesso traccia il cammino apostolico; lo Spirito Santo indicherà il senso ultimo della missione di Paolo. Per Lc l’espansione missionaria non è spiegata da nessuna iniziativa umana, ma è il prodigioso cammino di Gesù risorto a costituire il cammino della Chiesa da Israele a tutte le genti. Per questo Lc sottolinea così la dimensione cristologica del tema dello Spirito Santo, che diventa la suprema promessa di Gesù; lo Spirito Santo è il dono del Signore glorificato è il testimone per eccellenza. La sua azione è talmente legata alla persona di Gesù, che Lc non teme di definirlo “lo Spirito di Gesù”.

22 Per una teologia degli ATTI
La Pneumatologia: la missione del discepolo Tutta l’impresa missionaria della Chiesa, si svolge dunque sotto il segno dello Spirito Santo : Paolo e i suoi collaboratori vengono scelti ed inviati dallo Spirito Santo; nel secondo viaggio missionario, lo Spirito Santo stesso traccia il cammino apostolico; lo Spirito Santo indicherà il senso ultimo della missione di Paolo. Per Lc l’espansione missionaria non è spiegata da nessuna iniziativa umana, ma è il prodigioso cammino di Gesù risorto a costituire il cammino della Chiesa da Israele a tutte le genti. Per questo Lc sottolinea così la dimensione cristologica del tema dello Spirito Santo, che diventa la suprema promessa di Gesù; lo Spirito Santo è il dono del Signore glorificato è il testimone per eccellenza. La sua azione è talmente legata alla persona di Gesù, che Lc non teme di definirlo “lo Spirito di Gesù”.

23 Per una teologia degli ATTI
La Rivelazione di Dio Dagli Atti emerge una rivelazione profonda e nuova del volto di Dio, e c’è una interessante ricchezza di testi dell’azione di Dio e della sua presenza nella storia. Le catechesi su Dio, per esempio quelle del primo viaggio a Listra o ad Atene, hanno una matrice biblica ma non partono subito da Gesù, se non preparando l’annuncio con le essenziali nozioni religiose su di lui. Non ci sono neppure riferimenti al popolo eletto, a Israele. Le numerose citazioni bibliche non ci sono, invece affiorano citazioni della letteratura filosofica e poetica del mondo greco. Il nesso tra questa catechesi su Dio ai pagani e l’annuncio della salvezza è in Gesù risorto. Questa “cerniera” è sia nella predicazione a Israele che in quella di Paolo. Tutte le numerose citazioni bibliche che troviamo nei discorsi agli ebrei, sono finalizzate a far comprendere a Israele che la sua storia di elezione va verso Gesù risorto. Possiamo dire che esiste un nuovo rapporto tra Gesù e Dio espresso dalla formula kerigmatica ripetuta più volte. Anche se la risurrezione è presentata come l’azione di Dio su Gesù bisogna comunque dire che è Gesù che dispone dello Spirito Santo.

24 Uno schema teologico di ATTI
PRODROMO Capp. 1‑5 : la Chiesa di Gerusalemme. PRIMA PARTE : Capp. 6‑12 : da Gerusalemme ad Antiochia : gli evangelisti. SECONDA PARTE : Capp. 13‑21 : Paolo e l'evangelizzazione delle genti. TERZA PARTE : Capp. 21‑28 : Paolo prigioniero e martire.

25 Uno schema teologico di ATTI
PRODROMO Capp. 1‑5 : la Chiesa di Gerusalemme. capp. 1‑2 : gli eventi fondanti: il Risorto, ascensione e Pentecoste. capp. 3‑4 : prime manifestazioni missionarie a Gerusalemme ‑ guarigione al tempio, conversioni, persecuzioni. cap. 5 : la comunità di Gerusalemme e i suoi problemi ‑ confronto con le autorità dei sinedrio.

26 Uno schema teologico di ATTI
PRIMA PARTE Capp. 6‑12 : da Gerusalemme ad Antiochia : gli evangelisti. capp. 6‑7 : Stefano: crisi della Chiesa a Gerusalemme. cap. 8 : Filippo ‑ evangelizzazione di Samaria e Fenicia. cap. 9 : Saulo ‑ vocazione dei futuro apostolo. capp. 10‑11 : Pietro a Cesarea ‑ conversione dei primi pagani. capp. 11,19 ‑ 12,25 : fondazione della comunità di Antiochia ‑ ultimi eventi: martirio di Giacomo, prigionia e liberazione di Pietro.

27 Uno schema teologico di ATTI
SECONDA PARTE Capp. 13‑21 : Paolo e l'evangelizzazione delle genti. capp. 13,1 ‑ 14,28 : primo viaggio missionario: Cipro e la Pisidia. capp. 15,1‑ 35 : il concilio di Gerusalemme e l'evangelizzazione dei pagani. capp. 15,36 ‑ 18,22 : secondo viaggio: Macedonia e Grecia. capp. 18,23 ‑ 21,16 : terzo viaggio: Efeso e la provincia d'Asia.

28 Uno schema teologico di ATTI
TERZA PARTE Capp. 21‑28 : Paolo prigioniero e martire. capp. 21,17 ‑ 23,22 : prigioniero a Gerusalemme ‑ davanti al sinedrio. capp. 23,23 – 26,32 : prigioniero a Cesarea ‑ davanti al potere politico. capp. 27‑28 : a Roma, viaggio e prigionia ‑ suprema testimonianza.


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