Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoSebastiana Grossi Modificato 10 anni fa
2
ALIMENTAZIONE LATTE MATERNO Sostanze nutrienti perfette
Facilmente digeribile Protegge dalle infezioni
3
ALLATTAMENTO AL SENO Favorisce lo sviluppo del rapporto madre-bambino Protegge la salute della madre
4
Costa meno dell’alimentazione artificiale
Riduce i costi sanitari e sociali Riduce l’impatto ambientale
5
IN ITALIA 18 BANCHE DEL LATTE NEL 2000
6
TOSCANA FIRENZE azienda ospedaliero-universitaria Meyer
AREZZO ospedale S. Donato GROSSETO ospedale della Misericordia LUCCA ospedale generale provinciale Campo di Marte SIENA Policlinico Le Scotte VIAREGGIO ospedale Versilia
7
STORIA DELLA BANCA DEL LATTE
Allattamento baliatico Codice di Hammurabi (1800 a.c.) Europa 1700 <mortalità nei neonati allattati con latte materno (fine ‘800- inizio ‘900) Primi ‘900 due medici di Boston creano la prima banca del latte (tbc, sifilide)
8
ATTENZIONE!!! Il latte materno rappresenta un terreno dove i germi si moltiplicano molto rapidamente. Linee Guida Società Italiana Neonatologia (SIN)
9
MODALITA’ DI ESTRAZIONE DEL LATTE
Accurato lavaggio delle mani Il seno deve essere deterso con acqua corrente Non è necessario scartare i primi 5-10 ml di latte estratto Utilizzare un tiralatte elettrico che simulano la dinamica di suzione del bambino
10
LAVAGGIO E DISINFEZIONE DEL MATERIALE
Il materiale deve essere lavato con acqua calda e sapone e risciacquato con cura. Successivamente devono essere sottoposti a disinfezione I biberon di vetro devono essere lavati in condizione di termodisinfezione (93°C +/- 1,5°C per 10 minuti)
11
CONTENITORI PER IL LATTE
Si consiglia l’utilizzo di contenitori di vetro o plastica rigida (considerare lo smaltimento di questi ultimi nell’ambiente) Si sconsiglia l’utilizzo di sacchetti morbidi di polietilene (perdita di lipidi e vitamine liposolubili)
12
CONSERVAZIONE DEL LATTE A DOMICILIO
Il latte raccolto deve essere chiuso ermeticamente, raffreddato con acqua e posizionato nella parte più fredda del frigorifero Si conserva per 24 ore; dopo tale periodo occorre mettere il contenitore nel congelatore Il contenitore destinato al congelamento non deve essere riempito fino all’orlo
13
Rispettare la catena del freddo
TRASPORTO DEL LATTE Rispettare la catena del freddo
14
ARRIVO ALLA BANCA DEL LATTE
Valutazione delle caratteristiche organolettiche del latte Accertamenti batteriologici
15
METODICHE DI PASTORIZZAZIONE
Latte da singola donatrice o pool di latte da numero limitato di donatrici (max 6) Trattamento termico su latte fresco o scongelato in biberon chiusi e di quantità equivalenti Metodo Holder (+ 62,5°C per 30 minuti) Fase finale con raffreddamento rapido fino a temp < 10°C
16
CONSERVAZIONE DEL LATTE
Contenitori muniti di etichetta identificativa con data di raccolta e pastorizzazione Il latte pastorizzato si conserva a -20°C per max 6 mesi (somm. al neonato pretermine entro 3 mesi) Il latte scongelato va utilizzato entro 48 ore
17
METODICHE DI SCONGELAMENTO
Lentamente in frigo per non più di 24 ore Rapidamente a bagnomaria con acqua a temp non superiore a 37°C NO MICROONDE!!!!!
19
LA RIANIMAZIONE IN SALA PARTO
20
American Academy of Pediatrics American Heart Association Neonatal Resuscitation Program
Obiettivi del corso Raccolta linee guida in continuo aggiornamento Standardizzazione delle cure Diffusione capillare delle conoscenze Applicazione alla propria realtà
21
Rianimazione neonatale
Primi momenti della vita: critici 7% circa dei neonati: rianimazione in Sala Parto (80% circa se < 1500 grammi) Modalità e tempestività RN: qualità della vita Apparecchiature RN: sempre pronte e funzionanti Persone responsabili: esperte, aggiornate e capaci di lavorare in squadra
22
Polmoni e Circolazione
Nel feto In utero, il feto dipende dalla placenta come organo per gli scambi gassosi Gli spazi aerei sono pieni di liquido polmonare fetale
23
Polmoni e Circolazione
Nel feto: Le arteriole sono costrette Il flusso ematico è ridotto Il flusso ematico devia attraverso il dotto arterioso
24
Polmoni e Circolazione
Dopo il parto I polmoni si espandono con l’aria Il liquido polmonare fetale lascia gli alveoli
25
Polmoni e Circolazione
Dopo il parto Le arteriole polmonari si dilatano Il flusso ematico polmonare aumenta
26
Polmoni e Circolazione
Dopo il parto Il livello dell’ossigeno ematico aumenta Il dotto arterioso si restringe fino a chiusura Il sangue passa attraverso i polmoni e si carica di ossigeno
27
Transizione normale Queste modificazioni maggiori hanno luogo nei primi secondi dopo la nascita: Il liquido alveolare viene riassorbito Le arterie e la vena ombelicale si restringono I vasi ematici polmonari si dilatano
28
Polmoni e Circolazione
Clearance del liquido polmonare fetale Migliorato dal travaglio prima del parto Facilitato dai respiri iniziali efficaci Alterato da Apnea alla nascita senza espansione polmonare Respiri deboli ed inefficaci
29
Polmoni e Circolazione
Flusso ematico polmonare Diminuisce con l’ipossiemia e l’acidosi in seguito alla vasocostrizione Aumenta con la ventilazione, l’ossigenazione e la correzione dell’acidosi
30
Polmoni e Circolazione
• In utero, il feto dipende dalla placenta quale organo per lo scambio dei gas. • L’asfissia insorge quando la funzione della placenta è alterata.
31
Polmoni e Circolazione
L’asfissia è caratterizzata da: Ipossia progressiva Accumulo di CO2 Acidosi
32
Polmoni e Circolazione
Funzione cardiaca e meccanismi compensatori durante l’asfissia Risposta iniziale Costrizione dei letti vascolari di polmoni, intestino, reni, muscoli e cute per ridistribuire il flusso ematico a cuore e cervello Effetti tardivi La funzione miocardica si altera, la gittata cardiaca diminuisce, e possono verificarsi danni a carico di vari organi
33
Depressione alla nascita: cause
Asfissia intrauterina Prematurità Farmaci somministrati o assunti dalla madre Malattie neuromuscolari congenite Malformazioni congenite Ipossia intrapartum
34
Segni di Compromissione nel Neonato
Cianosi Bradicardia Ipotensione Depressione dello sforzo respiratorio Ipotonia
35
Interruzione della Transizione normale: Apnea
Apnea primaria Atti respiratori rapidi Arresto della resp Diminuzione della frequenza cardiaca Pressione arteriosa in genere mantenuta Risponde alle stimolazioni (Stimolazione fisica e somministrazione di O2)
36
Apnea secondaria Apnea secondaria Arresto della respirazione
Diminuzione della frequenza cardiaca Diminuzione della pressione arteriosa Mancata risposta alle stimolazioni Apnea primaria Apnea secondaria Respirations Heart rate Blood pressure
37
Apnea primaria vs secondaria
Sequenza eventi: inizio in utero e prosecuzione dopo la nascita Clinicamente apnea primaria non virtualmente distinguibile dalla secondaria In ambedue: Apnea e FC < 100/min
38
Apnea primaria vs secondaria
L’apnea alla nascita deve essere trattata come apnea secondaria Ventilazione a pressione positiva Apnea
39
Diagramma di flusso della rianimazione
40
Tappe iniziali (Blocco A)
41
Valutazione Dopo questi passi iniziali le azioni successive sono basate sulla valutazione di: Respiro Frequenza cardiaca
42
Punteggio Apgar Non è utile per decidere QUANDO iniziare la rianimazione E’ utile per valutare l’efficacia delle manovre rianimatorie Si assegna a 1 min e a 5 min Se a 5 min < 7: ogni 5 min fino a 20 min o fino a quando si ottengono 2 punteggi > o = a 8
43
Valutazione del neonato
Immediatamente dopo la nascita, ci si deve porre le domande seguenti:
44
Materiale Occorrente per assistenza al neonato
MUCOSUTTORE TELINO TERMICO CLAMP FORBICE
45
Prevenire la perdita di calore!!!
Accendere sorgente di calore Adagiare su un piano Asciugare con telini
46
Calore Prevenire la perdita di calore (evaporazione, convezione, conduzione, irraggiamento) Posizionare il neonato sotto una fonte di calore radiante Asciugare accuratamente Rimuovere i panni bagnati
47
Prevenzione della perdita di calore
Neonati prematuri Problemi particolari Cute sottile Riduzione del tessuto sottocutaneo Superficie cutanea ampia Tappe addizionali Aumentare la temperatura ambientale Coprire con una pellicola di plastica
48
Aspirare le vie aeree Aspirare PRIMA il naso, DOPO la bocca
Aspirazione meccanica NON > 100 mm/Hg (133 cm H2O)
49
Asciugare, posizionare
Togliere i panni bagnati e avvolgerlo con biancheria asciutta Posizionare il neonato estendendo leggermente il collo (sniffing position)
50
Stimolare il respiro…
51
…così!!! Dare colpetti leggeri sulla pianta del piede
Frizionare delicatamente il dorso, il tronco o le estremità del neonato
52
Il cordone ombelicale deve essere clampato
Il neonato inizia a respirare immediatamente, diventa rapidamente roseo e ha un buon tono muscolare… ATTENZIONE!!! Il cordone ombelicale deve essere clampato
53
Valutare frequenza cardiaca, respiro e colore
Se il neonato respira ma presenta CIANOSI CENTRALE somministrare ossigeno a flusso libero a 5lt/min
54
COLORAZIONE BLUASTRA DI CUTE E MUCOSE
Cianosi COLORAZIONE BLUASTRA DI CUTE E MUCOSE Cianosi centrale : Interessa tutto il corpo, incluse le mucose Causa: riduzione O2 nel sangue Cianosi periferica : Limitata a mani e piedi ( Acrocianosi ) Causa: riduzione o rallentamento del flusso ematico alla periferia
55
Ossigeno a flusso libero
Se il neonato respira ma presenta cianosi centrale, somministrare ossigeno a flusso libero. pallone flusso-dipendente maschera tubo
56
Ossigeno a flusso libero
Riscaldato ed umidificato (se somministrato per più di qualche minuto) Flusso a circa 5 litri/min Ossigeno sufficiente per far diventare roseo il neonato
57
Valutare frequenza respiratoria
Il torace deve sollevarsi bene e la profondità dei respiri deve aumentare dopo pochi secondi di stimolazione tattile Il GASPING è un respiro inefficace!!!
58
Valutare frequenza cardiaca
Auscultare le pulsazioni alla base del funicolo Moltiplicare per 10 il numero dei battiti percepiti in 6 secondi La frequenza cardiaca deve essere superiore a 100 bpm
59
…sono passati 30 secondi dalla nascita…
APNEA o FREQUENZA CARDIACA < 100 bpm VENTILAZIONE A PRESSIONE POSITIVA
60
Tipi di pallone da rianimazione
B Capacità: ml Volume corrente: 6-8 ml/kg 2
61
Pallone flusso-dipendente (da anestesia - “va e vieni”)
Vantaggi Somministra ossigeno al 100% Facile ottenimento di buona tenuta “Sente” la rigidità del polmone Può essere utilizzato per l’ossigeno a flusso libero Svantaggi Richiede una tenuta ermetica Richiede una fonte di gas per gonfiarsi Può non avere una valvola “pop-off” di sicurezza
62
Pallone auto-insufflante
Vantaggi Si riempie anche in assenza di una sorgente di gas compresso Valvola di sicurezza Svantaggi Si gonfia anche senza tenuta ermetica Richiede un reservoir per somministrare ossigeno al 100% Non consente la somministrazione di ossigeno a flusso libero con una maschera
63
Pallone flusso-dipendente
64
Pallone auto-insufflante: parti fondamentali
65
Pallone auto-insufflante: Controllo dell’Ossigeno
Senza reservoir: Somministra al paziente ossigeno solo al 40%
66
Pallone auto-insufflante: Controllo dell’Ossigeno
Con reservoir: Somministra al paziente ossigeno al 90%-100%
67
Pallone auto-insufflante con valvola di apertura a pressione:
68
Ventilazione a pressione positiva
Capacità 500 ml circa Volume corrente 6 – 8 ml/Kg
69
LA TENUTA E’ ESSENZIALE PER EFFETTUARE UNA CORRETTA VENTILAZIONE
Maschere facciali La maschera deve coprire: Punta del mento Bocca Naso LA TENUTA E’ ESSENZIALE PER EFFETTUARE UNA CORRETTA VENTILAZIONE
70
Posizionare correttamente il neonato
Non schiacciare la maschera sul volto Non posizionare le dita o parte della mano sugli occhi del neonato Non esercitare pressione sul collo (trachea)
71
Frequenza della ventilazione
40 – 60 atti al minuto
72
…dopo 30 secondi si effettua valutazione dei parametri vitali
FREQUENZA CARDIACA > 100 bpm RESPIRO SPONTANEO: si sospende la PPV e si continua a somministrare ossigeno a flusso libero APNEA: si continua la PPV
73
Il neonato non migliora
FC inferiore a 60 malgrado 30 secondi di ventilazione a pressione positiva
74
Compressioni toraciche
Aumentano temporaneamente la portata circolatoria Devono essere accompagnate dalla ventilazione
75
Compressioni toraciche
Si comprime il cuore contro la colonna Aumenta la pressione intratoracica Il sangue circola fino agli organi vitali
76
Compressioni toraciche: Indicazioni
FC<60 malgrado 30 secondi di efficace ventilazione a pressione positiva
77
Compressioni toraciche: Necessarie 2 persone
Una persona comprime il torace Una persona continua la ventilazione
78
Compressioni toraciche: Tecniche
79
Tecniche di compressione toracica a confronto
Tecnica dei pollici (Preferibile) Meno stancante Migliore controllo della profondità della compressione Tecnica delle due dita Più produttiva se si è da soli Migliore per le mani piccole Accesso libero alla vena ombelicale 2
80
Compressioni toraciche: Posizionamento dei pollici e delle dita
Applicare la compressione sul terzo inferiore dello sterno Evitare il processo xifoideo
81
Compressioni toraciche: Tecnica dei pollici
I pollici comprimono lo sterno Le altre dita sostengono il dorso
82
Compressioni toraciche: Pressione e profondità della compressione
Comprimere lo sterno di un terzo del diametro antero-posteriore del torace
83
Compressioni toraciche: Coordinazione con la Ventilazione
84
Compressioni toraciche: Coordinazione con la ventilazione
Ogni ciclo di 4 eventi dovrebbe durare circa 2 secondi Approssimativamente 120 eventi al minuto (30 respiri e 90 compressioni)
85
Compressioni toraciche: Sospensione delle compressioni
Dopo 30 secondi di compressioni e ventilazione, stop e valutazione della FC per 6 secondi
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.