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La valutazione continua… inserimento lavorativo e modelli di valutazione nella sperimentazione 2015 sulle cooperative sociali Trentine.

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Presentazione sul tema: "La valutazione continua… inserimento lavorativo e modelli di valutazione nella sperimentazione 2015 sulle cooperative sociali Trentine."— Transcript della presentazione:

1 La valutazione continua… inserimento lavorativo e modelli di valutazione nella sperimentazione 2015 sulle cooperative sociali Trentine

2 Dove eravamo rimasti: Nel 2012 analisi costi-benefici realizzata:  Sui soggetti inseriti tra il 2003 e il 2006 con il sostegno dell’Azione 9  8 cooperative sociali, per 194 soggetti inseriti (43 tossicodipendenti, 40 psichico-sensoriale, 35 detenuti, 32 assistiti dai servizi sociali, 19 salute mentale, 18 disabilità fisica, 7 alcolisti)  calcolati possibili benefici di lungo periodo (per i 111 soggetti occupati a 3 anni e mezzo)  Raccolti i dati reali sul diverso uso dei servizi sociali e dei servizi invianti/di supporto grazie alla collaborazione con il pubblico Risultati emersi: Beneficio al primo anno: Media di +4.500 € a soggetto inserito; per il 46% costo > risparmio (ma costo max 7.000 vs. beneficio max 37.000) Beneficio nel triennio di riferimento: Media 19.300 € nel triennio (variabile da -15.000 a +100.000) Beneficio nel lungo periodo: rispetto ai 111 inseriti di lungo risparmio totale di 15.650.000 € (da 48.000 degli psichiatrici a 86.000 per le disabilità fisiche)

3 I dati dietro a questi risultati: surplus a livello aziendale VariabileNote esplicativeMedia per cooperativa Costi e benefici totali Benefici IVA generata Gettito fiscale sul valore aggiunto × nr. ore lavorate dai lavoratori svantaggiati / nr. ore lavorate totali 51.0771.481.245 Costi o mancate entrate IRESL’esenzione non e’ computata nella valutazione del risparmio netto per la PA Risultato ante-imposte × 33% (34% nel 2003) 14.373416.828 IRAPbase imponibile IRAP × 1% quota esenzione anni 2003 e 2004 base imponibile IRAP × 4,25% quota esenzione anni 2005 e 2006 valori poi riproporzionati alle ore lavorate dai soggetti svantaggiati 21.718629.819 Contrib. Azione 9 voce A5 del conto economico - voci non relative ai contributi – contributi non Azione 9 - contributi inerenti i singoli soggetti 85.4002.476.623 Contrib. diversi voce A5 del conto economico - voci non relative ai contributi – contributi Azione 9 3.655105.986

4 surplus a livello individuale BeneficiMedia annua per individuo Totale IRPEFEsenzione per i redditi minimi e aliquota media del 9,25% 30849.966 Pensione d’invalidità persa Sulla base del grado di invalidità e se il salario lordo era superiore al limite stabilito dalle politiche previdenziali 387.385 Minimo vitale risparmiato Minimo vitale se disoccupato o inattivo senza pensioni, pari a 245 euro previsti a livello provinciale per gli anni di riferimento 2.419403.955 Risparmi nei servizi Minori uscite nette per servizi socio-sanitari ed assistenziali Da 200€ a 37.000€ 4.100.000 Costi o mancate entrate Esenzione INPS o SCAU Sulla base di aliquota INPS o SCAU : Salario lordo × gg.esenzione × aliquota 538146.380 Contributi individuali Somma per singolo lavoratore in base alle ore lavorate 2.392464.105

5 L’applicazione al 2014 Alla luce dell’obbligatorietà per tutte le cooperative sociali di applicare il modello costi-benefici per una valutazione dell’impatto generato per la PA dagli inserimenti lavorativi: 1.Processo di incontro, formazione e confronto con le cooperative sui modelli precedenti 2.Lavoro di gruppo con le cooperative per decidere le modifiche e semplificazioni da realizzare nel modello. La versione attuale, rispetto alla precedente, ha assunto: Costi medi del minor ricorso ai servizi sociali, sulla base dei dati per categoria di svantaggi 2013 (che erano flussi reali); tutti i valori espressi sulla base di flussi reali ove possibile, e quindi modifica all’IVA, inserita nel nuovo modello come versata di competenza 2014 e non come prodotta dai lavoratori svantaggiati Valori medi e approssimazioni (non sapendo la situazione ICEF o ISEE, sostituito il reddito di garanzia realmente percepito con un valore medio; inserita pensione di invalidità per coloro che ne hanno i requisiti) Due categorie di carcerati (i vincolati all’inserimento al lavoro per uscire dal carcere e gli altri), ma in taluni casi impossibilità ad attribuire ad un’unica categoria il lavoratore (scelta la prevalente)

6 Dati confrontabili con gli altri modelli nazionali? Differenza rispetto a modelli come Valoris: 1.Dati sull’IVA inseriti sull’importo versato non prodotto 2.Valori sui servizi sociali non usati molto inferiori nel nostro modello rispetto all’altro 3.Inseriti nel nostro modello le mancate uscite per sostegno alla gestione utenze e affitti (valori medi precedente ricerca) 4.Fatta l’analisi divisa per lavoratori in Intervento 18, ex-intervento 18 (dato della ricaduta economica di lungo periodo) e sugli altri svantaggiati 5.I soggetti transitati da una posizione all’altra (es. per conclusione copertura Intervento 18) sono imputati in due punti del modello per i rispettivi mesi di competenza 6.Dati Irap calcolati diversamente Confronto in corso per arrivare a un eventuale modello condiviso, anche se ognuno crede nelle sue specificità.

7 I risultati nel test sul 2014: un’impresa campione voce di costo o beneficioIntervento 18 Ex- Intervento 18 Non Intervento 18 Iva netta generata dai lavoratori svantaggiati (+) 18.877,87 18.915,67 276.281,18 esenzione IRAP (-) 5.287,57 5.298,16 77.384,64 contributi ricevuti dall'Intervento 18 (-) 65.932,16 - - altri contributi ricevuti (-) - - - Risultato parte aziendale totale - 52.341,87 13.617,51 198.896,55

8 I risultati nel test sul 2014: un’impresa campione voce di costo o beneficio Intervento 18 Ex-Intervento 18 Non Intervento 18 IRPEF versata (+) 5.498,85 8.982,91 329.311,72 Pensioni di invalidità non erogate (+) - 3.302,04 - Minimi vitali e sussidi al reddito non erogati (+) 90.002,08 78.240,83 1.101.772,00 Risparmi nei servizi sociali (+) 55.873,75 21.715,00 256.956,00 Esenzione INPS o SCAU al netto delle quote versate (+/-)-37.274,08-47.448,27-638.988,09 Contributi individuali ricevuti in ambito Intervento 18 (-)-70.958,56 - - Altri contributi individuali ricevuti (-) - - - Risultato parte individuale medio per individuo 43.142,04 64.792,50 1.049.051,63

9 I risultati nel test sul 2014: un’impresa campione voce di costo o beneficioIntervento 18 Ex-Intervento 18 Non Intervento 18 Risultato medio per individuo- 557,57 6.272,80 11.043,79 Risultato totale anno 2014 - 9.199,8378.410,01 1.247.948,18

10 Un confronto tra cooperative e passata rilevazione 2012Coop 1Coop 2 Parte I – valori aziendali IVA competenza lavoratori svantaggiati + 51,077 18.877,87 30.139,90 − esenzione IRAP − 21,718 -5.287,57 -11.983,92 − contributi dalle politiche locali − 85,400 -65.932,16 -49.258,86 − contributi ricevuti dallo Stato o dalla EU − 3,655 - 353,74

11 surplus a livello individuale Parte II- valori per lavoratore svantaggiato IRPEF+ 308 305,49 364,59 Minori pensioni d’invalidità + 38 (max 8,320) - 0 Minimo vitale risparmiato e sussidi al reddito + 2,149 (max 6720) 5.000,12 6.679,94 Risparmi nei servizi + 23,200 (200 - 37,000) 3.104,10 2.167,56 - Esenzione INPS o SCAU − 538 -2.070,78 -1.300,89 - Contributi individuali − 2,392 -3.942,14 -3.562,60

12 Il risultato finale dalla sperimentazione: le cifre Sinteticamente, rispetto al breve periodo (i.e., periodo di Intervento 18) entrambe le cooperative sociali raggiungono buoni risultati dagli inserimenti lavorativi, poiché nonostante l’importo elevato di contributi da Intervento 18, la prima coop sostanzialmente pareggia i costi con i benefici (-557 a inserito) e la seconda crea un beneficio netto (+2.100) Le cooperative fanno raggiungere una evidente efficienza di lungo periodo: con beneficio netto generato dall’inserimento stabile in coop di alcuni dei soggetti svantaggiati non più in Intervento 18 Ma l’impatto sociale ed economico è anche quello garantito dagli altri, pesanti inserimenti, che portano ulteriori (anche se calcolati per ora con modalità standardizzata) risultati

13 Cosa può fare l’Agenzia di questi dati… Comparazioni tra cooperative? È l’una più efficiente dell’altra e va quindi premiata? Per poterlo dire dovremmo guardare anche ai settori di attività in cui operano, a cosa ha generato differenze interne di voci di costo e beneficio, alla proporzione tra svantaggiati e ordinari… e ancora non ci basterebbe analizzare il dato di breve ma almeno anche quello di lungo Comparazioni con il passato o a livello nazionale? Poco proficue e anche analizzare il futuro ci porterebbe probabilmente a rilevare progressivamente solo pochi cambiamenti – ha quindi senso fare la rilevazione annualmente, imponendo alle cooperative sociali costi e tempi del monitoraggi? Utilizzo de dati quali valutatori dell’impatto sociale generato dalle coop sociali di tipo B? Sì, ma assolutamente non da solo, poiché il dato non considera aspetti di efficacia (se non dove si analizza il lungo periodo) e non valuta le reali e complesse ‘ricadute dell’attività’

14 La risposta autonoma delle cooperative sociali trentine Ci stiamo già muovendo con modelli integrati di valutazione dell’impatto sociale generato (laboratorio 2014/inizio2015 + avvio ricerca sull’impatto sociale con sperimentazione realizzata su 12 coop sociali tipo A e B) Vantaggi di questa iniziativa Modello in cui crediamo: non imposto dall’alto ma co-creato con le cooperative sociali benchè dotato di scientificità Modello che valuta tutte le ricadute generate: non solo le monetarie, ma anche le qualitative; non solo per le PA, ma anche per gli altri stakeholder (lavoratori, utenti e loro famigliari, altre imprese… comunità) Modello critico e di utilità sia esterna per valutare che interna alle coop sociali per decidere le politiche: permette di giudicare se l’efficienza è conseguita a discapito dell’efficacia o le due si rafforzano a vicenda, cerca di identificare punti di forza e debolezza della cooperativa…

15 Cosa quel modello di impatto sociale ci permette di dire in più delle nostre due coop sociali? Non solo inserimento in cooperativa: si collabora e si crea una filiera, lavorando con le A per l’accoglienza utenti, con altre B per percorsi ad hoc degli svantaggiati, con i centri per l’impiego ma anche con imprese for-profit per collocamenti ex-post; Si vendono servizi anche ai privati, ma con bassa incidenza sui ricavi (27%) rispetto alle entrate da vendita al pubblico; comunque buona capacità di diversificazione dei committenti e quindi rischio inferiore Si rendiconta poco la propria attività sociale e va migliorata la comunicazione Si hanno basi sociali multistakeholder che coinvolgono la comunità (donne, giovani, immigrati) e la comunità è coinvolta anche in attività aperte organizzate dalla cooperativa che permettono di farla conoscere e implementare l’integrazione sociale (migliorando la qualità della vita del territorio) Si dà occupazione a 72 ordinari (prevalenza donne, 7 under 30) cui vengono offerti anche benefit quali l’integrazione sanitaria e l’anticipo sullo stipendio Il nr lavoratori svantaggiati inseriti aumenta di anno in anno, il 90% al termine dell’inserimento resta in cooperativa Ma quando si perde un appalto, la nuova cooperativa continua ad offrire lavoro ma si riscontra difficoltà di adattamento del soggetto …. To be continued

16 Quale strada vuole allora intraprendere l’Agenzia del Lavoro nei prossimi anni ? Usare i dati sui benefici netti generati dal sistema come leva per le politiche territoriali? E cosa le cooperative sociali possono fare per aiutare ad una migliore co-progettazione e trasparente valutazione ? Presentazione congiunta di risultati esclusivamente economici e di indicatori di impatto sociale (ma quanto è impegnativo il tutto?)


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