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I Dispositivi di Protezione Collettiva: l’esempio dei trattori

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Presentazione sul tema: "I Dispositivi di Protezione Collettiva: l’esempio dei trattori"— Transcript della presentazione:

1 I Dispositivi di Protezione Collettiva: l’esempio dei trattori
Giornata di Studio “Nuovi orizzonti nella prevenzione in agricoltura” ASSOCIAZIONE ITALIANA DI INGEGNERIA AGRARIA – 5^ Sezione – Ergonomia ed organizzazione del lavoro I Dispositivi di Protezione Collettiva: l’esempio dei trattori Prof. Ing. Danilo Monarca Università degli Studi della Tuscia Laboratorio di Ergonomia e Sicurezza del Lavoro Progetto “CROPS” Resp. Scientifico: Prof. Danilo Monarca - Proff. P. Biondi, M. Cecchini, A. Colantoni, - Dott. M. Pagano Progetto “CROPS” La gestione del rischio nelle lavorazioni agricole meccanizzate: analisi dei requisiti di sicurezza per la protezione del conducente e del passeggero contro il pericolo di capovolgimento nei trattori agricoli o forestali

2 Agricoltura e lavoro

3 Mietitrebbiatrici trainate disponibili negli Stati Uniti sin dagli anni ’80 del XIX secolo

4 A. Tominetti: Aratura a Miazzina, 1899 ca.

5 La meccanizzazione in Italia: una lunga tradizione

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7 LA RICERCA NEL SETTORE DELLA SICUREZZA DEL LAVORO
Best model 30 (1923)

8 Università e Centri di Ricerca in Italia
Ingegneria Agraria Università e Centri di Ricerca in Italia Una rilevante task force: 21 Università Numerosi istituti di ricerca 8 8

9 ASSOCIAZIONE ITALIANA DI INGEGNERIA AGRARIA
Mission: portare il suo contributo tecnico e scientifico in questioni di interesse generale nell'ambito dell’Ingegneria Agraria; favorire relazioni fra studiosi e operatori; promuovere lo sviluppo e le ricerche in tema di Ingegneria Agraria; favorire la formazione di tecnici specializzati; organizzare attività e manifestazioni; curare i collegamenti con istituzioni affini italiane ed estere e le manifestazioni di studio.

10 DA ALGHERO 2002 A … RAGUSA SHWA 10

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14 IL LABORATORIO DI ERGONOMIA E SICUREZZA DEL LAVORO
UNIVERSITA’ DELLA TUSCIA Si occupa dello studio dell’ergonomia delle macchine e dei luoghi di lavoro, della rilevazione di agenti fisici, chimici e biologici negli ambienti lavorativi, con particolare riferimento ai luoghi di lavoro agricoli, forestali ed agroindustriali 14 14

15 Da sempre, uno degli infortuni più gravi in agricoltura (spesso mortale), è il ribaltamento della trattrice agricola e il conseguente sbalzamento dell’operatore che, non trattenuto al posto di guida, finisce schiacciato dalla trattrice stessa Occorre fare una distinzione ben precisa: per “ribaltamento” si intende una rotazione trasversale o longitudinale, o in una direzione combinata fra le due, superiore ai 90°, per “rovesciamento” si intende una rotazione della trattrice inferiore ad un quarto di giro

16 Sono rischi che non riguardano soltanto le aziende con terreni in pendenza. Infatti, il ribaltamento può avvenire anche in pianura: per caratteristiche del terreno: eccessiva pendenza, sconnesso, cedevole, bagnato, scivolamento lungo un argine, presenza di fossi, presenza di neve/ghiaccio, ecc. per errore umano (scarsa formazione, stanchezza, calo di concentrazione, ecc.) per errore di manovra con carichi sollevati, mancato rispetto della portata, carichi oscillanti, ecc. per manovre effettuate ad alta velocità durante la circolazione stradale

17 Ne deriva che tutte le trattrici agricole debbono avere i ROPS (o telaio antiribaltamento), la cui presenza deve essere assolutamente accompagnata dalle cinture di sicurezza La cabina della trattrice agricola, infatti, non garantisce la “trattenuta dell’operatore” in quanto, in caso di ribaltamento, si deforma, i vetri si infrangono e l’operatore, se non trattenuto da cinture di sicurezza, viene comunque sbalzato fuori

18 Nel 2011 prosegue e si conferma ulteriormente l’andamento decrescente degli infortuni sul lavoro che è in atto nel nostro Paese dalla fine degli anni sessanta. Sul calo degli infortuni sul lavoro più recente ha certamente influito, in una certa misura, la crisi economica che ha colpito il Paese dal 2009 in poi con pesanti riflessi sul piano produttivo e occupazionale.

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21 Adeguamento delle macchine già in uso

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23 Metodologia didattica
Garantire un equilibrio tra lezioni frontali con supporto laddove possibile di materiale multimediale. Prevedere dimostrazioni e prove pratiche, nonché simulazioni di gestione autonoma da parte dell’allievo dell’attrezzatura in condizioni normali di utilizzo, comprese le situazioni anormali e di emergenza. Favorire metodologie di apprendimento innovative che consentano l’utilizzo di strumenti informatici

24 Grazie per la vostra attenzione
Bernardino Ramazzini (Carpi Padova 1714) Padre della medicina del lavoro Dottore in ducato di Castro (Viterbo) dal 1660 al 1680 circa Prof. Ing. Danilo Monarca


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