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HERZOG + Partner BDA, Monaco

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Presentazione sul tema: "HERZOG + Partner BDA, Monaco"— Transcript della presentazione:

1 HERZOG + Partner BDA, Monaco
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° SOSTANABLE HEIGHT HERZOG + Partner BDA, Monaco Deutsche Masse AG Administration Building Hannover

2 DATI TECNICI Progettista: Herzog+Partner BDA, Monaco Committente:
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° DATI TECNICI Progettista: Herzog+Partner BDA, Monaco Committente: Deutsche Messe AG, Hannover Data di commisione progetto: Estate 1997 Data di termine lavori: Primavera 1999

3 IL COMMITTENTE I PROGETTISTI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° IL COMMITTENTE I PROGETTISTI Il progetto va improntato sulla capacità degli spazi lavorativi di adattarsi all’organizzazione e all’infrastruttura tecnica. Il piano tipo deve permette la combinazione di diverse tipologie di ufficio individuali, combinazione di unità e open space. I posti di lavoro vengono definiti dal committente di ‘’alta qualità ’’, gli ambienti devono garantire la socializzazione e lo svolgimento delle diverse attività in condizioni di benessere. Viene richiesta una particolare attenzione alla progettazione e all’uso di tecnologie che possono diminuire i consumi di energia mantenendo efficienza e i comfort all’interno dell’edificio. Messe AG di Deutsche, istituzione che gestisce l’organizzazione e lo sviluppo della fiera commerciale di Hannover, ha rimarcato l’importanza che il nuovo edificio sia visto all’interno del piano più complesso di rinnovamento dell’area fieristica. Il progetto consiste nella costruzione di un nuovo edificio indipendente per l’ampliamento degli attuali uffici, già presenti nell’area di progetto. I progettisti devono confrontarsi con il complesso paesaggio urbano del luogo. Lo stesso progettista afferma ‘’ L’architettura non può essere reinventata ogni lunedì, nella città di Hannover l’architettura non deve essere spettacolare tuttavia deve distinguersi per chiarezza e moderazione’’. Il lavoro è improntato sulla ricerca di efficienza e in un uso convincente dei materiali e delle tecnologie. L’edificio deve inserirsi nella zona fieristica prevista per l’expo L’orientamento in diagonale fa si che il corridoio d’ingresso dell’edificio diventi anche collegamento tra la fiera e la città. Il progetto viene sviluppato in altezza, è l’edificio più alto della città, in quanto la superficie disponibile risultava limitata rispetto alle richieste del progetto.

4 IL SITO IL SITO 40m Pad.1 Pad.18 Ing. nord
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° Pad.1 IL SITO Il progetto ha luogo nella città di Hannover in Germania. E’ situato all’ingresso nord del complesso fieristico della città L’area si estende in diagonale per una lunghezza di 40 m in direzione nord-sud tra gli uffici esistenti e il padiglione 18. In precedenza era presente un altro edificio destinato agli uffici dell’amministrazione, che è stato demolito per far posto alla nuova costruzione. Il nuovo edificio deve collegarsi a sud con il padiglione 18. Il viale centrale è stato progettato per assolvere alla duplice funzione di ingresso all’edificio e di luogo di distribuzione per l’accesso nord della fiera. Il dislivello tra la diagonale nord e sud è di 0,40 m. 40m IL SITO Pad.18 Uff. esistenti Ing. nord

5 4 7 2 1 3 5 8 6 1 ingresso nord 2 uffici esistenti 3 nuova costruzione
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 4 7 2 1 3 5 8 6 1 ingresso nord 2 uffici esistenti 3 nuova costruzione 4 stazione della metropolitana 5 viale centrale di ingresso 6 zona verde 7 pad.1 8 pad. 18

6 DATI DIMENSIONALI N° di piani:20 Altezza:82m
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° DATI DIMENSIONALI N° di piani:20 Altezza:82m Livello ultimo piano: +58,32m Superficie del piano: m2 Volume totale: m3 Dimensione torre per uffici: 24m x 24m Dimensioni facciata: m2 Dimensione pelle esterna: m N° posti di lavoro: 250

7 PIANO TERRA 6 5 4 2 1 7 2 3 8 7 1 entrata 2 bussola di entrata
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° PIANO TERRA 6 5 4 2 1 7 2 1 entrata 2 bussola di entrata 3 accesso veicoli 4 corridoio accesso ascensori 5 collegamento con gli edifici esistenti 6 uffici esistenti 7 scale di emergenza 8 montacarichi 3 8 7

8 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 La hall di ingresso è caratterizzata da un’altezza tripla rispetto a quella degli altri piani. Questo piano ha la funzione di collegare e distribuire il flusso di utenti all’ interno dell’intero complesso. Risulta il collegamento orizzontale principale e fa si che il flusso di utenti venga distribuito in maniera razionale all’interno del complesso di uffici. I collegamenti verticali vengono localizzati nelle due torri laterali. 2 3 1ingresso piano terra:particolare della bussola di entrata 2 particolare del parapetto scale antincendio. 3 ingresso: particolare dell’attacco delle colonne con il solaio superiore.

9 PIANO TIPO 3 6 7 2 1 3 5 7 4 1 area comune 2 uffici
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° PIANO TIPO 3 6 7 2 1 1 area comune 2 uffici 3 facciata doppio strato 4 elementi di ventilazione 5 centralino telefonico 6 centrale elettrica 7 condotto di ventilazione 3 5 7 4

10 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 2 Gli uffici si appoggiano alla facciata doppio strato che ha lo scopo di mantenere il benessere bioclimatico. A seconda del numero di postazioni di lavoro richieste,15-20 al massimo per piano, gli spazi vengono suddivisi in uffici singoli, collettivi e open space. Le partizioni interne avvengono per mezzo di pannelli removibili prefabbricati in legno che vengono agganciati sul pavimento allo scopo di garantire la massima flessibilità del piano tipo rispetto all’organizzazione aziendale. La zona centrale ha la funzione di sala riunioni. 3 1 particolare della facciata doppio strato 2 zona centrale di riunione e confronto 3 ufficio singolo

11 PIANO DIRIGENZIALE 3 2 4 2 6 2 1 3 2 4 3 5 3 1 visitatori 2 segreteria
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° PIANO DIRIGENZIALE 3 2 4 2 6 2 1 3 2 4 3 5 1 visitatori 2 segreteria 3 uffici 4 sala riunioni 5 cucina 6 guardaroba 3

12 HERMES LOUDGE 2 2 3 5 1 4 6 1 entrata 2 sala conferenze 3 guardaroba
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° HERMES LOUDGE 2 2 3 5 1 4 6 1 entrata 2 sala conferenze 3 guardaroba 4 cucina 5 bar 6 audiovisivi

13 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 2 1 Nel piano dirigenziale il numero degli uffici diminuisce ve ne sono solo tre molto spaziosi e con un grado di finitura raffinato. Il resto dello spazio viene usufruito per permettere il confronto e l’aggregazione del personale. All’ultimo piano Hermes Lounge si svolgono funzioni aggregative e di rappresentanza. Le variazioni proposte negli ultimi due piani dell’edificio dimostrano come l’obbiettivo dei progettisti, di creare uno spazio versatile in grado di trasformarsi a seconda delle esigenze del committente, sia stato raggiunto 3 4 1 Hermes Lounge 2 Sala riunioni del piano dirigenziale 3 servizi igienici del piano dirigenziale 4 Bar del piano Hermes Lounge

14 PROSPETTI ovest sud 5 collegamento ingresso ingresso veicoli
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ovest sud PROSPETTI collegamento ingresso ingresso veicoli facciata doppio strato facciata Möding Argeton tetto giardino ripetitore torre di ventilazione aperture sulla facciata doppio strato per la ventilazione naturale corridoio di ventilazione feritoie elettroniche per la ventilazione naturale 5

15 3 2 1 MÖDING ARGETON 3 5 1 2 4 6 1 lastre Argeton in laterizio 30 mm
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 3 MÖDING ARGETON 2 1 3 5 1 2 1 lastre Argeton in laterizio 30 mm 2 montante in alluminio preformato 3 staffa di aggancio della lastra 4 intercapedine d’aria 5 giunto di protezione alle infiltrazioni d’acqua 6 isolante termico 70 mm 4 6 1 particolare dell’aggancio delle lastre 2 particolare sistema Möding Argeton 3 particolare del montante prima della posa

16 1 2 5 3 4 1particolare della vetrata
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 2 1particolare della vetrata 2 particolare della facciata del blocco centrale 3 particolare delle scanalature delle lastre in laterizio 4 particolare del sistema parasole in facciata 5 montacarichi per pulitura facciate Le facciate del blocco centrale sono l’espressione del concetto di facciata a doppio strato, ed è costruita in acciaio e vetro. Un sistema di parasoli modifica la facciata a seconda delle esigenze di confort interno. Le due torri laterali sono rivestite da lastre in laterizio con scanalature orizzontali, questo nuovo sistema costruttivo viene chiamato Möding Argeton ha lo scopo di riparare e rivestire la struttura portante in calcestruzzo. Le scanalature orizzontali riducono il flusso d’acqua e le aggressioni dei venti sulla facciata. 5 3 4

17 SEZIONE A-A’ fondazioni locale tecnico impianti ingresso piano uffici
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° SEZIONE A-A’ fondazioni locale tecnico impianti ingresso piano uffici Hermes Lounge montacarichi condotte d’aria ascensore facciata doppio strato sala macchine ventole+scambiatore ventilazione locale tecnico ascensori torre di ventilazione

18 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° LOCALE TECNICO 1 Il piano seminterrato svolge la funzione di locale tecnico, il suo interno è progettato per contenere la strumentazione meccanica necessaria per il funzionamento degli impianti. 2 3 1 centrale termica caldaia pressurizzata 2 sistema ibrido di condizionamento 3 centrale trattamento dell’aria

19 FACCIATA DOPPIO STRATO
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° FACCIATA DOPPIO STRATO 1 pelle esterna in alluminio e vetro tipo U 2 corridoio di ventilazione 3 colonna portante 4 pelle interna in legno e vetro tipo U 5 ventola di estrazione dell’ aria 6 pavimentazione progettata per contenere gli impianti elettrici e di comunicazione 7 solaio in calcestruzzo 8 parasole interno 9 parasole esterno 10 vetro elettronico che regola il flusso di entrata dell’aria 11 protezione del vetro 9 8 1 2 3 4 11 10 6 5 7

20 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 2 La facciata a doppio strato è progettata per sfruttare gli apporti naturali che l’edifico stesso può dare attraverso l’attivazione termica dei volumi solidi della costruzione. Il corridoio di ventilazione che si viene a creare tra la pelle esterna e quella interna ha la funzione di evitare le perdite di calore nel periodo invernale, non consentendo l’apertura delle finestre direttamente con l’esterno, l’aria prelevata viene preriscaldata dal corridoio di ventilazione prima di essere immessa nella zona interna. Mentre nel periodo estivo per controllare il surriscaldamento, il calore viene rimosso nel corridoio di ventilazione per mezzo degli speciali serramenti e delle ventole che favoriscono il ricambio dell’aria tramite la differenza di pressione tra i due ambienti. Il comfort viene mantenuto con bassi consumi energetici nonostante la personalizzazione individuale. 3 4 1 particolare della ventilazione all’interno dei serramenti 2 particolare della ventola per la ventilazione naturale 3 vista della facciata interna 4 particolare dei serramenti a doppio vetro di tipo U

21 1 ATTIVAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 ATTIVAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO Gli architetti per poter sfruttare al meglio la capacità dell’edificio di limitare i consumi energetici hanno studiato le condizioni climatiche dell’area di progetto per valutare quali di queste avrebbero apportato benefici o svantaggi. Lo studio del vento e della pressione che esercita sulle facciate ha dato esiti positivi in quanto questo fattore climatico diventa parte integrante del sistema di ventilazione naturale dell’edificio. L’aria incanalata all’interno dell’edificio per mezzo di un condotto di 300 mm di diametro, collega orizzontalmente e verticalmente ogni piano, viene sospinta naturalmente dalla differenza di pressione che si viene a creare all’interno del condotto. < di 2m/s 2 m/s > 5 m/s > 5 m/s 1 velocità e direzione dei venti in rapporto con l’edificio

22 1 2 ATTIVAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 sud est ATTIVAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO Questo sistema apporta benefici sia in inverno preriscaldando l’aria prima di essere immessa negli ambienti che in estate immettendo aria raffrescata all’interno del sistema. Le finestre-feritoie elettroniche poste in facciata sono collegate con la stazione metereologica situata sul tetto dell’edificio e a seconda dei dati rilevati regola i flussi d’aria d’entrata nell’edificio. Sono possibili sei differenti regolazioni. Ogni piano rappresenta una zona termica autonoma che viene regolata in base alle attività svolte all’interno, solo il corridoio di ventilazione permette il collegamento verticale dei flussi d’aria. L’aria espulsa viene incanalata e aspirata dal camino aerostatico posto nella torre DMAG. 2 nord ovest 1 coeff. di pressione del vento in direzione nord-est 2 coeff. di pressione del vento in direzione sud-est

23 1 2 3 4 1 schema dei flussi d’aria in sez.
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 2 1 schema dei flussi d’aria in sez. 2 schema dei flussi d’aria nel periodo estivo 3 schema dei flussi d’aria nel periodo invernale 4 finestra-feritoia di aerazione elettronica 3 4 >>> aria in entrata >>> aria preriscaldata aria espulsa

24 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 2 >>> aria in entrata >>> aria preriscaldata aria espulsa +..++ pressione vento aspirazione del vento ventole di aspirazione sensore di temperatura ingresso aria esterna bypass canale di estrazione 3 4 5 1 diagramma dei flussi di ventilazione naturale nel periodo invernale 2 diagramma dei flussi di ventilazione naturale nelle stagioni intermedie 3 diagramma dei flussi di ventilazione naturale nel periodo estivo 4 solaio termoattivo capace di rilasciare calore nel periodo invernale 5 solaio temoattivo capace di abbassare la temperatura quando supera i 21° nel periodo estivo

25 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 3 4 2 SOLAIO TERMOATTIVO 1 collegamenti verticali delle tubazioni per la climatizzazione 2 corridoio di distribuzione 3 tubazioni del solaio termoattivo 4 canale sotto il pavimento per gli impianti elettrici e di telecomunicazione

26 1 4 5 2 3 1 grafico delle temperature
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 1 grafico delle temperature 2 grafico di valutazione degli scambi termici 3 grafico di valutazione degli apporti provenienti dai macchinari e dalle persone presenti nel locale 4 posa in opera dell’impianto 5 posa in opera dell’impianto 4 5 temperatura esterna temperatura interna con solaio termoattivo temperatura interna senza solaio termoattivo 2 Il pavimento termoattivo è caratterizzato dal passaggio al di sotto del piano di calpestio da una serie di tubazioni all’interno delle quali passa dell’acqua. All’interno dei tubi nel periodo invernale passa l’acqua riscaldata a una temperatura di 30°C 40° C distribuendo in maniera uniforme il riscaldamento, la temperatura interna non scende mai al di sotto dei 20°C. In questo progetto oltre all’impianto vengono considerati per raggiungere la temperatura di benessere nel locale anche le persone e i macchinari presenti. Nelle stagioni intermedie il liquido all’interno recupera l’energia di raffreddamento notturna rilasciandola gradualmente durante il giorno se le temperature sono superiori ai 21°C mentre rilascia il calore accumulato nelle ore diurne nella notte se la temperatura scende al di sotto dei 21°C. Nel periodo estivo l’acqua all’interno viene raffrescata con un sistema di refrigerazione ibrido ad una temperatura di 18°C l’abbassamento della temperatura superficiale interna raffresca l’ambiente. Un sistema di condizionamento ad aria è previsto come supporto alle tecnologie alternative e nel piano dirigenziale . temperatura stanza temperatura solaio temperatura di ritorno 3 temperatura interna con gli apporti temperatura interna senza gli apporti

27 2 1 3 4 5 CAMINO DI VENTILAZIONE
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 2 1 CAMINO DI VENTILAZIONE Il camino di ventilazione posto sulla torre nord permette la circolazione dei flussi d’aria all’interno dell’edificio. Il camino garantisce un ricambio massimo di 1,5 volumi orari. Tale ricambio varia a seconda delle esigenze di ogni piano dell’edificio. Per limitare le perdite di carico i condotti sono dotati di estrattori meccanici che entrano in funzione quando il tiraggio naturale scende al di sotto di 1-2 m/s. Le forze naturali soddisfano 85% dei ricambi di aria necessari all’interno dell’edificio. 3 4 5 1 camino di ventilazione 2 sezione interna del camino 3 particolare dell’anemostato 4 base con stazione metereologica 5 trasporto su gomma del camino

28 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 1 preparazione al trasporto del camino di ventilazione 2 montaggio della struttura metallica del camino posa in opera del camino 6 trasporto - 7 montaggio - 8 ancoraggio - 9 fissaggio della struttura 3 4 5 2 9 8 6 7

29 SCHEMA DEI SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° SCHEMA DEI SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE 24 23 17 18 10 21 14 19 16 15 20 3 4 6 5 8 9 11 12 2 1 7 9 11 13 1 stazione metereologica 2 estrattore d’aria 3 aspiratore d’aria 4 cucina 5 bar 6 pannelli fonoassorbenti 7 cabina di servizio impianti 8 estrattore meccanico 9 piano Hermes Loudge 10condotto di immissione aria per piano 11condotto di estrazione aria per piano 12 estrattore d’aria del nucleo centrale 13 corridoio di ventilazione 14 apporti d’aria provenienti dalle finestre feritoie 15 pavimentazione termoattiva 16 canale per gli impianti elettrici 17 collegamento verticale impianti elettrici 18 collegamento verticale impianti di comunicazione 19 colonne impianti idrosanitari 20 pelle esterna in acciaio e vetro 21 pelle interna in legno e vetro 22 ingresso torre sud 23 ingresso torre nord 24 tetto giardino

30 DATI TECNOLOGICI Sistemi di riscaldamento e raffreddamento:
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° DATI TECNOLOGICI Sistemi di riscaldamento e raffreddamento: - tramite attivazione termale degli elementi strutturali - raffreddamento libero notturno (sistema di raffreddamento ibrido) Specifici bisogni annuali: - riscadamento < 50 kWh/m2 - 43 kWh/m2/a (stimato) - riduzione approssimativa del 25% dei requisiti necessari (edificio a basso consumo energetico)

31 DATI TECNOLOGICI Ventilazione: Facciata doppio strato:
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° DATI TECNOLOGICI Facciata doppio strato: doppio vetro di tipo U 1.1 W/m2/K ventilazione attraverso i vetri data dalla facciata doppio strato uso della radiazione solare per preriscaldare l’aria getto d’aria orizzontale dal lato sud al lato nord per mezzo di ventole uso di sistemi solari passivi Ventilazione: massimo valore di scambio dell’aria meccanico 1.5/h scambio d’aria, CO2 regolato

32 ANALISI STRUTTURALE FONDAZIONI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI STRUTTURALE FONDAZIONI Le due torri laterali hanno una fondazione a platea che poggia su dei pali di fondazione. Il nucleo centrale dell’edificio ha una zattera di fondazione simile ad una scatola vuota con all’interno una griglia di muri che ripartiscono i carichi sui pali di fondazione posizionati in corrispondenza dei pilastri scavata all’interno sono solidamente connesse alla struttura del basamento con una fondazione che comprende il solaio del piano terra, una griglia di muri ed il loro basamento. 1 setto murario della fondazione 2 doppia soletta di fondazione di 75 cm distanziate di 300 cm 3 platea di fondazione 4 pali di fondazione

33 ANALISI STRUTTURALE FONDAZIONI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI STRUTTURALE FONDAZIONI Su questi muri vengono trasmessi i carichi verticali delle 16 colonne tonde che sorreggono i solai di cemento armato di 30 cm. La trasmissione dei pesi dalla struttura al suolo avviene attraverso una combinazione di setti e colonne. 1 setto murario della fondazione 2 doppia soletta di fondazione di 75 cm distanziate di 300 cm 3 platea di fondazione 4 pali di fondazione

34 3 4 5 1 2 6 1armatura verticale dei setti murari
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 3 4 1armatura verticale dei setti murari 2 posa in opera dei manicotti tubolari sui muri esterni del basamento 3 armatura orizzontale della prima soletta 4 rinforzo della soletta attraverso connettori per evitare la perforazione dei carichi di punta 5 armatura di ripresa della colonna 6 tiraggio dell’armatura della colonna 5 1 2 6

35 ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI VERTICALI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI VERTICALI Le colonne tonde nei dodici piani più bassi dell’edificio sono eseguite in cemento ad alta resistenza (B 95) armate da un nucleo centrale in acciaio del diametro di 200 mm. Questo nuovo tipo di cemento permise di minimizzare la sezione delle colonne e di mantenerla per tutta l’altezza dell’edificio. 1 lastra piana in cemento armato 30 cm spessore (B 45) 2 colonne centrali del diametro di 70 cm (B 45/B 95) 3 colonne perimetrali del diametro di 50 cm (B 45/B 95) 4 solaio portante 20 cm torri laterali 5 muro portante cm (B 45)

36 ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI VERTICALI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI VERTICALI E’ stato possibile adattare le colonne al carico crescente a cui erano sottoposte dalla cima alla base, in maniera invisibile all’osservatore, aumentando la resistenza del materiale utilizzato. 1 lastra piana in cemento armato 30 cm spessore (B 45) 2 colonne centrali del diametro di 70 cm (B 45/B 95) 3 colonne perimetrali del diametro di 50 cm (B 45/B 95) 4 solaio portante 20 cm torri laterali 5 muro portante cm (B 45)

37 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 1 sezione dell’armatura della colonna poste al di sopra del dodicesimo piano 2 3 posa in opera delle colonne prefabbricate dei primi dodici piani 4 struttura di sostegno per la posa in opera del solaio 1 chiodi di connessione tra il nucleo centrale in acciaio e il rivestimento in calcestruzzo 2 armatura verticale 3 staffe 4 calcestruzzo B 95 4 2 3

38 ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI ORIZZONTALI
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI STRUTTURALE ELEMENTI ORIZZONTALI Per evitare l’interruzione delle travi in prossimità dei pilastri è stata creata un’armatura in acciaio che permette all’intero solaio di comportarsi come un unico elemento strutturale indipendente dagli elementi verticali. Questo fa si che i pilastri siano sottoposti al solo carico verticale permettendo quindi sezioni minori in quanto non è presente la pressoflessione. 1 solaio da 30 cm in CLS B35 2 rinforzo del solaio in prossimità delle colonne con un’armatura in acciaio del diametro di 200 mm

39 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° 1 Per questo motivo vennero utilizzate due differenti consistenze di cemento per la realizzazione dei solai: cemento ad alta resistenza (B 95) lo stesso utilizzato per le colonne dovette essere usato per le aree dei pavimenti circostanti le colonne, le rimanenti aree furono eseguite con cemento di consistenza normale (B 45). 2 1 rinforzo del solaio in prossimità delle colonne con un’armatura in acciaio del diametro di 200 mm 2 in posa in opera del solaio

40 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° IL CARICO DEL VENTO Il carico del vento non dipende solo dalla velocità del vento e dalla forma esterna dell’edificio ma dallo spostamento dinamico della struttura stessa. Nel calcolare il carico del vento nella struttura, è stato necessario determinare la minima frequenza di risonanza del sistema di costruzione. Le torri ricevono solo una piccola porzione dei carichi vivi dai solai dei piani. D’altra parte, il centro di gravità dell’edificio (S) – e le risultanti dei carichi del vento – e il centro torsionale della sezione a croce di tutti gli elementi di costruzione sono relativamente distanziati. 1 centro di gravità dell’edificio 2 centro di torsione 3 diagramma di carico 4 risultante dei carichi del vento direzione est-ovest

41 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° IL CARICO DEL VENTO I carichi di vento, non solo sottopongono il sistema costruttivo a piegamento; ma comportano anche una torsione del sistema attorno il suo asse verticale. Inoltre, a causa della posizione delle torri esterne e il basso grado di carico dei solai dei piani i carichi possono ripercuotersi nelle sezioni costruttive delle torri che non sarebbero altrimenti soggette ad eccessivi carichi di vento. I calcoli rivelano un potenziale cedimento orizzontale degli elementi costruttivi. Anche se questo è tipico dei movimenti dovuti al carico su elementi di cemento armato soggetti a piegamento. 1 centro di gravità dell’edificio 2 centro di torsione 3 diagramma di carico 4 risultante dei carichi del vento direzione est-ovest

42 NORMATIVA ANTINCENDIO
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° NORMATIVA ANTINCENDIO 4 3 1 2 I collegamenti verticali ascensori e montacarichi sono posti nelle due torrette laterali come anche le uscite di emergenza. Sono previste 2 uscite di emergenza per piano e 2 elevatori antincendio che arrivano a 62,3 m di altezza. L’affollamento previsto per piano è di 20 persone Le scale hanno la dimensione di 2 moduli (1,2 m) e la distanza massima per raggiungere la via di fuga e di 27 m. Non sono previsti luoghi compartimentati. 1 bussole di entrata 2 scale antincendio 3 elevatore antincendio 4 luogo sicuro

43 ANALISI DEI COSTI Costi di costruzione: € 7020/m2
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° ANALISI DEI COSTI Costi di costruzione: € 7020/m2 Costi operativi (energia): € 23 m2 Costi operativi (energia) per edifici con tecnologia convenzionale: € 29 – 73/m2

44 CONCLUSIONI NON SOSTENIBILE SOSTENIBILE 100%
I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° CONCLUSIONI NON SOSTENIBILE SOSTENIBILE PROCESSO 100% Sin dalle prime richieste del committente si percepisce la necessità di una progettazione più attenta ai consumi energetici e al comfort degli ambienti progettati. Il progetto è caratterizzato da una partizione interna salubre smontabile e che garantisce la massima flessibilità funzionale. I progettisti si sono impegnati a rispettare i tempi previsti per la consegna dell’edificio. CANTIERE 30% Molte parti dell’edificio essendo prefabbricate anno richiesto lunghi trasporti su gomma dato che non era possibile reperirli in luogo. 70% Durante tutto il periodo di costruzione dell’edificio si sono effettuate prove sui materiali e collaudi delle parti strutturali per garantire che il processo edilizio avesse alti standard di qualità. TECNOLOGIE 20% Per la scelta di usare materiali non riciclabili o comunque non smontabili. Le tecnologie adottate spesso vengono prodotte attraverso processi che richiedono il consumo di molta energia. Un altro problema sono le emissioni dei gas che vengono scaricate nell’atmosfera dai prodotti industriali. 80% Le tecnologie adottate per evitare le dispersioni termiche e per contenere i consumi energetici hanno ottenuto il successo sperato infatti questo edifico è in grado di ridurre drasticamente i consumi se confrontato con edifici tradizionali. GESTIONE In caso di deficit impiantistico l’edificio deve ricorrere all’uso di sistemi tradizionali e le eventuali riparazioni richiedono l’intervento di personale specializzato e un una tempistica di recupero della funzionalità piuttosto lunga. La gestione dell’ edificio ha come scopo la riduzione dei consumi energetici e la manutenzione efficiente della struttura. Non sono necessari particolari opere di manutenzione se non il monitoraggio costante del sistema impiantistico integrato e gli interventi di ordinaria manutenzione All’interno dell’edificio viene effettuata la raccolta differenziata dei rifiuti. DEMOLIZIONE I materiali impiegati non sono riciclabili fatta eccezione di alcune parti, pertanto al momento della demolizione vi sarà una consistente quantità di rifiuti non riutilizzabili. L’edificio è stato progettato per avere un lungo periodo di vita ed inoltre la flessibilità degli interni permette un eventuale riuso funzionale.

45 I.U.A.V. a-a Clas Arch Laboratorio Integrato per la SOSTENIBILITA’3 TECNOLOGIA delle COSTRUZIONI Prof.V. Manfron - Coll. D. Manzan Studenti: Ilaria Gobesso n° Anna Omodeo n° BIBLIOGRAFIA Nachhaltige Hohe. Deutsche Messe AG Hannover Verwaltungsgebaude. Munchen ; London ; New York : Prestel, 2000 Thomas Herzog. Architektur + Technologie Munchen; London; New York: Prestel, 2001 Battisti Alessandra. Torre sostenibile: Thomas Herzog a Hannover. In Modulo: edilizia industrializzata e tecnologie in progresso . - N. 264 (2000), p Tucci Fabrizio. L’integrazione impiantistica nell’edificio “intelligente”. In Modulo: edilizia industrializzata e tecnologie in progresso . - N. 264 (2000), p


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