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Seconda Sessione L’impegno politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.

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Presentazione sul tema: "Seconda Sessione L’impegno politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa."— Transcript della presentazione:

1 Seconda Sessione L’impegno politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa

2 Secondo incontro LA POLITICA AL SERVIZIO DEL BENE COMUNE. PER UNA VISIONE NON QUALUNQUISTICA DEL BENE COMUNE

3 Cos’è il bene comune Il bene comune comprende l’insieme di quelle condizioni della vita sociale per le quali gli uomini, le famiglie e le associazioni possono raggiungere più pienamente e più facilmente la loro perfezione. (Gaudium et spes n. 74).

4 Definizione di BC E’ il bene di quel «noi-tutti» formato da individui, famiglie e gruppi intermedi che si uniscono in comunità sociale (CV 7)

5 Bene comune & affini Bene comune: è un concetto morale perché riguarda il bene, e il bene che deriva dal fine (perfezione) Sviluppo: può essere sinonimo di bene comune solo se non equivale a crescita materiale (tutto l’uomo; sua trascendente dignità) Crescita: è un concetto solo materiale Interesse generale: è la somma degli interessi individuali Interesse collettivo: è la somma degli interessi individuale perseguiti da un potere collettivo

6 Alcuni esempi triestini Reddito medio alto Notevole accumulo di risparmio privato Discreto funzionamento apparato pubblico Denatalità e quasi 2 bambini su 3 nati fuori del matrimonio Non esistono politiche di sostegno alla famiglia Ipertrofia della pubblica amministrazione Ateismo ed agnosticismo molto accentuati

7 Il BC è un concetto morale Come l’agire morale del singolo si realizza nel bene, così l’agire sociale giunge a pienezza realizzando il bene comune. Il bene comune infatti può essere inteso come la dimensione sociale e comunitaria del bene morale (Compendio n. 164)

8 Un concetto morale Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi; se ciò si ottiene senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell’essere umano (Sollicitudo rei socialis 9).

9 Dall’altra volta La politica Nei confronti dell’ETICA è DIRETTAMENTE DIPENDENTE Nei confronti della religione è INDIRETTAMENTE DIPENDENTE

10 Come giudicare le varie versioni di BC Sulla scena politica ci sono vari concetti di bene comune. Essendo esso un concetto morale, dipende dalla visione di cosa è bene. Ora nella scena politica esistono varie visioni del bene. Il criterio principale per valutare queste visioni del bene comune è di vedere quale garantisca meglio l’indisponibilità della persona.

11 Il BC implica la trascendenza IL bene comune della società non è un fine a se stante; esso ha valore solo in riferimento al raggiungimento dei fini ultimi della persona e al bene comune universale dell’intera creazione. Dio è il fine ultimo delle sue creature e per nessun motivo si può privare il bene comune della sua dimensione trascendente, che eccede ma anche dà compimento a quella storica… Una visione puramente storica e materialistica finirebbe per trasformare il bene comune in semplice benessere socioeconomico, privo di ogni finalizzazione trascendente ossia della sua più profonda ragion d’essere. (Compendio 170).

12 Dio fa parte del BC Lo sviluppo richiede una visione trascendente della persona, ha bisogno di Dio; senza di Lui lo sviluppo o viene negato o viene affidato unicamente alle mani dell’uomo, che finisce per produrre uno sviluppo disumanizzato (CV 11) Senza prospettiva di vita eterna, il progresso umano un questo mondo rimane privo di respiro (CV 11)

13 BC e autorità politica Esso richiede … Un’autorità che convogli le energie di tutti i cittadini verso il bene comune (Gaudium et spes n. 74)

14 Il concetto di autorità Autorità significa GOVERNARE PERSONE Non AMMINISTRARE COSE

15 Dall’altra volta Non esiste un motivo per cui un uomo possa comandare su un altro uomo che non sia morale e religioso. Il potere politico non si giustifica che per il bene, ma il bene non lo stabilisce la politica, ma la morale e la religione.

16 Potrebbe sembrare di sì Lo Stato ha il compito di sovraintendere al bene comune e di curare che ogni settore della vita sociale contribuisca a promuoverlo, pur nel rispetto della giusta autonomia di ciascuno di essi. (CA 11).

17 Ma non è così Ciò però non deve far pensare che ogni soluzione della questione sociale debba venire dallo Stato, Al contrario egli [Luigi XIII] insiste più volte sui necessari limiti dell’intervento dello Stato e del suo carattere solo di strumento, giacché l’individuo, la famiglia, la società gli sono anteriori ed esso esiste per tutelare i diritti dell’uno e delle altre, non già per soffocarli. (CA 11).

18 Il BC è sussidiario Siccome è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare.L’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle. (QA 80).

19 Il fondamento antropologico della sussidiarietà Siamo tutti diversi, ciò che al bene comune può dare una persona, una famiglia o un gruppo sociale lo può dare solo quella persona, quella famiglia e quel gruppo sociale. Ma siamo anche tutti uguali, quindi le rivendicazioni di spazi di autonomia sussidiaria devono essere moralmente qualificate. La solidarietà deve svolgersi tramite la sussidiarietà, la sussidiarietà deve svolgersi mediante la solidarietà

20 Il BC non è uno solo Le persone, le famiglie e le associazioni perseguono fini propri e quindi hanno il loro specifico bene comune da raggiungere. Non esiste un bene comune ultimo unico per tutti

21 Principio della prossimità al bisogno Sembra che conosce meglio il bisogno e riesce meglio a soddisfarlo chi è ad esso più vicino e si fa prossimo al bisognoso. Si aggiunga che spesso un certo tipo di bisogni richiede una risposta che non sia solo materiale, ma che ne sappia cogliere la domanda umana più profonda. (CA 48) E il principio della autonomia sociale delle comunità.

22 IL BC è partecipativo Quello comune è un bene a cui hanno diritto di partecipare tutti i membri di una comunità politica, anche se in grado diverso e secondo i loro compiti, meriti e condizioni. (PT 34)

23 Il BC non è democratico Sì La Chiesa apprezza il sistema della democrazia in quanto assicura la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e garantisce ai governati la possibilità sia di eleggere e controllare i propri governanti, sia di sostituirli i modo pacifico, ove ciò risulti opportuno (CA 47). Ma Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolpo, come dimostra la storia (CA 46). E quindi I sistemi democratici sembra abbiano smarrito la capacità di decidere secondo il bene comune (CA 47).

24 La democrazia non va scambiata con il il bene comune La democrazia è uno strumento Il bene comune è il fine La democrazia è la procedura Il bene comune è il contenuto La democrazia non è più solo strumento e solo procedura quando si pone a servizio del bene comune

25 Il BC è un concetto organico Non perciò dall’opera sua si debba aspettare tutta la salvezza, ma perché, per il vizio dell’individualismo le cose si trovano ridotte a tal punto che, abbattuta e quasi estinta l’antica ricca forma di vita sociale, svoltasi un tempo mediante un complesso di associazioni diverse, restano di fronte quasi solo gli individui e lo Stato. E siffatta deformazione dell’ordine sociale reca non piccolo danno allo Stato medesimo, sul quale vengono a ricadere tutti i pesi, che quelle distrutte corporazioni non possono più portare, onde si trova oppresso da una infinità di incarichi e di affari (QA 79)

26 Il BC della società civile E’ nel molteplice intersecarsi di rapporti che vive la persona e cresce la “soggettività della società. L’individuo oggi è speso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra talvolta che egli esista solo come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione dello Stato mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. (CA 49).

27 Lo Stato assistenziale non fa il bene comune Disfunzioni e difetti dello Stato assistenziale derivano da una inadeguata comprensione dei compiti propri dello Stato. Anche in questo ambito deve essere rispettato il principio di sussidiarietà: una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità e aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune. (CA48).

28 Critica al Walfere State a partire dal bene comune Intervenendo direttamente e deresponsabilizzando la società civile, lo stato provoca la perdita di energie umane e l’aumento esagerato degli apparati pubblici, dominati da logiche burocratiche più che dalla preoccupazione di servire gli utenti, con enorme crescita delle spese. (CA 48)

29 Un sistema a tre Essa non si oppone al mercato, ma chiede che sia opportunamente controllato dalle forze sociali e dallo Stato, in modo da garantire la soddisfazione delle esigenze fondamentali di tutta la società. (CA35) Ma quale dei tre deve prevalere?


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