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LA FILOSOFIA DI JEAN JACQUES ROUSSEAU.

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Presentazione sul tema: "LA FILOSOFIA DI JEAN JACQUES ROUSSEAU."— Transcript della presentazione:

1 LA FILOSOFIA DI JEAN JACQUES ROUSSEAU

2 ROUSSEAU è un classico secondo la definizione di Bobbio perchè
Ha costruito teorie-modello di cui ci si serve per comprendere la realtà, e che divengono vere e proprie categorie mentali È interprete autentico del proprio tempo, la sua opera è uno strumento indispensabile per comprenderla È sempre attuale, si sente il bisogno di rileggerlo e reinterpretarlo

3 La teoria modello di ROUSSEAU
Ha il compito di far capire quali sono le parti essenziali, le articolazioni e le connessioni fondamentali di un COSTRUTTO COMPLESSO Che in questo caso è La realtà delle relazioni umane, con i suoi problemi sociali e politici

4 ROUSSEAU è vicino al MODELLO GIUSNATURALISTICO STATO DI
Che si compone di 3 concetti fondamentali STATO DI NATURA CONTRATTO SOCIALE SOCIETA’ CIVILE

5 “ciò che è spontaneo e non costruito”
CONDIZIONE NATURALE che , secondo Aristotele, indica “ciò che è spontaneo e non costruito” STATO DI NATURA Condizione di esistenza in cui gli uomini si trovano prima che essi la modifichino Condizione in cui non c’è STATO

6 SOCIETA’ CIVILE Termine con cui, da Aristotele a Kant, si indica una
REALTA’ POLITICA SOCIETA’ CIVILE Nozione di un ENTE COLLETTIVO in cui è implicito il vincolo di ogni singolo verso il collettivo di cui fa parte

7 CONTRATTO SOCIALE DELLA SOCIETA’ CIVILE
Non è una condizione di esistenza Indica un accordo attraverso il quale i soggetti si obbligano ad obbedire a un potere riconosciuto ed è ATTO DI NASCITA DELLA SOCIETA’ CIVILE ATTO DI MORTE DELLO STATO DI NATURA

8 È un progetto che regola le relazioni umane
IL CONTRATTO SOCIALE È un progetto che regola le relazioni umane È la soluzione razionale al problema della convivenza tra gli individui È una costruzione umana per cui non esiste alcuna autorità naturale legittima sugli uomini

9 LIBERTA’, UGUAGLIANZA e FELICITA’
L’ingresso nella società politica comporta la subordinazione a un potere coattivo attraverso l’ALIENAZIONE delle libertà: Il popolo si ALIENA solo a SE STESSO Nella società, e non fuori di essa, si realizzano per gli individui le condizioni di LIBERTA’, UGUAGLIANZA e FELICITA’

10 I diritti vanno nelle mani della COMUNITÀ
e non, come per HOBBES, di un POTERE ASSOLUTO: ciascuno cede tutti i suoi diritti individuali per riprenderli come collettività La democrazia di Rousseau non è di tipo fiduciario come per LOCKE o MONTESQUIEU, ma è di tipo diretto, non divisibile

11 “L' uomo é nato libero e ovunque é in catene”
Con questa amara considerazione inizia il Contratto Sociale. Rousseau si ripropone di trovare una forma di contratto sociale, mediante la quale gli uomini, pur entrando necessariamente e giustamente nella società civile e godendo della sicurezza che essa offre, conservassero l' eguaglianza propria dello stato naturale e non entrassero in uno stato caratterizzato da disuguaglianze e soprusi . “Bisogna trovare una forma di associazione che con tutta la forza comune difenda e protegga le persone e i beni di ogni associato, e mediante la quale ciascuno, unendosi a tutti, obbedisca tuttavia soltanto a se stesso, e resti non meno libero di prima .”

12 LO STATO DI NATURA SECONDO ROUSSEAU
“Tutto è buono che esce dalle mani del creatore, tutto si corrompe nelle mani dell’uomo.” Un ottimismo di fondo segna la concezione dell’uomo naturale, con cui Rousseau respinge sia l’idea cristiana della natura umana corrotta dal peccato, sia quella di HOBBES del carattere egoistico della natura umana, un uomo che sia “homo homini lupus”. Lo stato di natura è il modello di integrità e autenticità dell’essenza umana, poi perduta dall’uomo civilizzato. OTTIMISMO antropologico, relativo alla bontà della natura umana, convive dunque con il PESSIMISMO storico sui danni che l’umanità ha prodotto a se stessa nel corso della sua storia.

13 IL CONTRATTO SOCIALE PER ROUSSEAU
Dà luogo al governo della VOLONTA’ GENERALE che è un CORPO MORALE COLLETTIVO teso al bene comune Non è un PACTUM SUBIECTIONIS: non è possibile all’uomo rinunciare alla propria libertà perché sarebbe incompatibile con la sua natura Non genera SUDDITI ma UGUALI CITTADINI

14 “ La VOLONTÀ GENERALE non è la semplice addizione
di tutte le VOLONTÀ PARTICOLARI, è invece ciò che è giusto per il bene in sé, senza alcun egoismo e particolarismo a favore di un gruppo o di un certo interesse personale. Deve essere un cambiamento di atteggiamento condiviso da tutta la comunità e da ogni singolo individuo: solo se tutti gli uomini si impongono di escludere il proprio egocentrismo in favore di un sentimento collettivo universale la società umana avrà modo di redimersi e fondarsi su più giusti valori. ” C'è chi ha visto in Rousseau, con un po’ di forzatura, il teorico del totalitarismo: nella sua concezione, infatti, il popolo non è tanto un insieme di individui, quanto un organismo, un'unità profonda. La tesi per cui la giusta forma di governo deve fondarsi sulla rinuncia dell'individualità dei cittadini in favore della volontà generale dello Stato e della società, è alla base di numerose forme dittatoriali quali, ad esempio, il Terrore di Robespierre o altri totalitarismi più moderni.

15 CHI RIFIUTA DI OBBEDIRE
Scioglie il legame che lo tiene avvinto al corpo politico fuori dal quale c’è lo stato di natura È sottratto alle condizioni precarie dello stato di natura ed è confermato nella posizione di libero cittadino cioè è “costretto ad essere libero”

16 “Noi nasciamo due volte, per così dire: nasciamo all'esistenza ed alla vita; nasciamo come esseri umani e come uomini.” J. Jacques Rousseau Francesca Toscano Liceo Classico “P. Colletta” II E 2006/07


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