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Università degli Studi C. Bo – Urbino Scienze della Formazione Primaria.

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi C. Bo – Urbino Scienze della Formazione Primaria."— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi C. Bo – Urbino Scienze della Formazione Primaria

2 Storia e senso della proposta FASE DELLA FORMAZIONE FASE TERRITORIALE FASE DELLA R/A FASE DELLA R/A LABORATORIO E CURRICOLO Ottobre 2008 SEMINARIO:LA SCUOLA DEI LABORATORI Gennaio 2009 LABORATORIO E CURRICOLO Ottobre 2008 SEMINARIO:LA SCUOLA DEI LABORATORI Gennaio 2009 DIREZIONE DIDATTICA CATTOLICA I.C. VOLPONI URBINO D.D. II° C. SAN BENEDETTO DEL TRONTO DIREZIONE DIDATTICA CATTOLICA I.C. VOLPONI URBINO D.D. II° C. SAN BENEDETTO DEL TRONTO PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DELLA RICERCA/AZIONE (2/3 scuole) a.a. 2009/10

3 LA COMPLESSITA DI UNIDEA/STRATEGIA Problematizzazione e definizione di LABORATORIO Rapporto tra laboratorio e curricolo attenzione allepistemologia delle discipline Interdisciplinarità e progettazione di un sistema formativo integrato

4 Individuazione del PROBLEMA Individuazione del PROBLEMA Formulazione di IPOTESI di CAMBIAMENTO MIGLIORAMENTO Formulazione di IPOTESI di CAMBIAMENTO MIGLIORAMENTO OSSERVAZIONE PROGETTAZIONE ATTUAZIONE RIPROGETTAZIONE ……………….. DOCUMENTAZIONE ---VALUTAZIONE OSSERVAZIONE Modello di RICERCA = R - A

5 Fasi della Ricerca-Azione Adattamento da B. Vertecchi: FASE SOGGETTIVA In tale fase si manifesta una condizione di disagio: una interpretazione, una linea di comportamento, una soluzione tecnica non appaiono più adeguate a soddisfare determinate necessità. FASE DIALETTICA Il disagio viene comunicato ad altri, posto a confronto con stati danimo analoghi avvertiti da chi affronta le medesime difficoltà. E bene che il confronto sia anche mediato, e che si tengano in considerazione casi descritti nella letteratura. FASE PREPARATORIA Vengono analizzate, anche attraverso una sistematica osservazione, le caratteristiche della situazione nella quale si è manifestato il disagio. E se ne delinea un quadro descrittivo accurato, fino a giungere ad una definizione esplicita del problema.

6 FASE METODOLOGICA Vengono formulate le ipotesi della R-A, precisato il piano delle attività, messi a punto gli strumenti e i mediatori didattici, definito a grandi linee il ruolo dei partecipanti FASE OPERATIVA Si dà corso alla attività, attuando le operazioni previste e rilevando le informazioni relative sia alle modifiche che via via intervengono rispetto al quadro iniziale, sia a quelle che si riferiscono alle procedure e alle tecniche sperimentate. FASE VALUTATIVA In tutti i momenti del processo viene mantenuto il controllo delle attività e dei vissuti dei partecipanti, ponendo in essere eventuali adattamenti che, in itinere, si rendessero necessari. Al termine del percorso viene espressa una valutazione complessiva. FASE DELLA COMUNICAZIONE I risultati ottenuti vengono diffusi insieme a tutte le altre informazioni (esplicitazione del problema, ipotesi, soluzioni metodologiche, ecc) utili per arricchire il quadro della conoscenza educativa. E ancora……………………………

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8 motivante Riflessivo cognitivo Riflessivo cognitivo divertente emozionale costruttivo sociale condiviso flessibile creativo attivo cooperativo critico

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10 QUANDO UNESPERIENZA E SIGNIFICATIVA CONTINUUM CONTINUUM Relazione cognitiva tra prima e dopo INTERAZIONE INTERAZIONE - Relazione tra soggetti -Senso e significato -Interiore/esterno EX-PER-IRE = attraversare - processo che porta alla trasformazione procedere di sé e del mondo - orientamento per il futuro

11 ……………………….. La procedura è realmente molto semplice. Prima si sistemano le cose in gruppi differenti. Naturalmente un gruppo può essere sufficiente: dipende da quanto cè da fare…. E importante non eccedere: cioè è meglio far subito poco, piuttosto che troppo. Lì per lì questo non sembra importante, ma, nel caso nascano delle complicazioni, uno sbaglio può essere costoso. Di primo acchito lintera procedura parrà complicata, ma ben presto diventerà un altro aspetto della vita. E difficile prevedere se avrà fine la necessità di questo compito nellimmediato futuro, ma non si può mai dire. Dopo che la procedura è completata, si dispone di nuovo il materiale in vari gruppi, da collocare in luoghi appropriati. Nel caso che vengano usati ancora, lintero ciclo dovrà essere ripetuto. Comunque anche questo fa parte della vita. Sulla significatività Naturalmente un gruppo può essere sufficiente: dipende da quanto cè da fare…. E importante non eccedere: cioè è meglio far subito poco, piuttosto che troppo. Lì per lì questo non sembra importante, ma, nel caso nascano delle complicazioni, uno sbaglio può essere costoso. Di primo acchito lintera procedura parrà complicata, ma ben presto diventerà un altro aspetto della vita. E difficile prevedere se avrà fine la necessità di questo compito nellimmediato futuro, ma non si può mai dire. Dopo che la procedura è completata, si dispone di nuovo il materiale in vari gruppi, da collocare in luoghi appropriati. Nel caso che vengano usati ancora, lintero ciclo dovrà essere ripetuto. Comunque anche questo fa parte della vita.

12 SENSO E SIGNIFICATO SITUAZIONE PROBLEMATICA CONCETTI COMPLESSI RISORSE DEL TERRITORIO QUESTIONI CULTURALMETE SIGNIFICATIVE TEMATICHE SOCIALMENTE CALDE DIMENSIONE DELLA SCOPERTA MAESTRI/E COME REALIZZARE UNESPERIENZA SIGNIFICATIVA ?

13 CURRICULA LABORATORI PROGETTI ABITI MENTALI COMPETENZE apprendimenti strumentali + INDIVIDUAZIONE SELEZIONE di AMBITI ASPETTI CONCETTI…………. INDIVIDUAZIONE SELEZIONE di AMBITI ASPETTI CONCETTI………….

14 = = Ciò che indica una direzione di percorso da seguire, un punto di orientamento, un suggerimento che va perseguito SISTEMA DI INDICATORI: Schema di riferimento ideale, in relazione al quale valutare la propria pratica Qualsiasi situazione, strumento, oggetto, scelto dal gruppo per essere interrogato allo scopo di recuperare informazioni sulla pratica in atto (da P. Zanelli Autovalutazione ed analisi metodologica della pratica educativa )

15 TITOLO


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