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TERZO MODULO Fasi – Azioni – Prodotti Responsabilità chiamate in causa nel processo programmatorio locale con particolare attenzione agli aspetti di metodo.

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Presentazione sul tema: "TERZO MODULO Fasi – Azioni – Prodotti Responsabilità chiamate in causa nel processo programmatorio locale con particolare attenzione agli aspetti di metodo."— Transcript della presentazione:

1 TERZO MODULO Fasi – Azioni – Prodotti Responsabilità chiamate in causa nel processo programmatorio locale con particolare attenzione agli aspetti di metodo e organizzativi nella fase di avvio Lecce 12 Marzo 2008 Relazione introduttiva di Franco Vernò e Gianluigi Spinelli PROCESSI PROGRAMMATORI LOCALI – MODELLI DI GOVENANCE – STRATEGIE DI QUALIFICAZIONE – NELLA SECONDA ESPERIENZA DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA

2 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 2 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali Il Piano di Zona nella normativa della Regione Puglia Definisce livelli essenziali Stabilisce obiettivi strategici, priorità dintervento, definisce strumenti e risorse; Definisce modalità organizzative dei servizi Implementa il sistema informativo Prevede modalità di integrazione tra servizi e prestazioni Prevede modalità di coordinamento con gli organi periferici dell Amministrazione scolastica, penitenziaria e giudiziaria; Individua modalità di collaborazione tra servizi territoriali e soggetti attuatori; Individua forme di collaborazione con le Aziende USL, Individua interventi e servizi da organizzare sovra ambito Prevede modalità di integrazione con altre politiche sociali; Individua iniziative di formazione e aggiornamento Stabilisce modalità di partecipazione

3 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 3 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali Le responsabilità chiamate in causa: i Comuni TITOLARITA IN CAPO AI COMUNI DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE CONCERNENTI GLI INTERVENTI SOCIALI (Dpr 616/77; DLgs 267/00; L 328/00; LR 19/06 art.16) OBBLIGATORIETA DELLESERCIZIO DELLA FUNZIONE IN FORMA ASSOCIATA TRA I COMUNI DELLO STESSO AMBITO (Regolamento Regionale 18 Gennaio 2007 N° 4 art. 11, c.2) INDICAZIONE PRIORITARIA DELLE FORME DI ASSOCIAZIONE TRA COMUNI La Convenzione Il Consorzio (Regol. Reg. 4 art 11, c.2) ISTITUZIONE DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE NELL AMBITO TERRITORIALE, SPECIFICAZIONE DELLA SUA COMPOSIZIONE E DEI SUOI COMPITI (art. 11,c.3-4)

4 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 4 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali Le responsabilità chiamate in causa: l AUSL e la Provincia L AUSL PARTECIPA AL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE AL FINE DI DEFINIRE LACCORDO DI PROGRAMMA PER LADOZIONE DEL PDZ E DI CONCORRERE ALLATTUAZIONE DELLO STESSO CON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI AD ELEVATA INTEGRAZIONE (art.11,c 4) LA PROVINCIA SOTTOSCRIVE LACCORDO DI PROGRAMMA PER LATTUAZIONE DI SERVIZI DI RILIEVO SOVRA AMBITO (art.13, c.3)

5 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 5 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali Le responsabilità chiamate in causa: la partecipazione e la cittadinanza attiva L AMBITO ASSICURA LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI SINGOLI O ASSOCIATI, DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, DEGLI ORGANISMI DI TUTELA, DEI PATRONATI E DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ALLA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI. IL RUOLO ATTIVO DEI CITTADINI E PREVISTO IN TUTTE LE FASI: PROGRAMMAZIONE; PROGETTAZIONE, ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI; VALUTAZIONE (Art. 16, c 1-2)

6 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 6 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali Le responsabilità tra autonomia e partnership Realizzazione obiettivi assunti dal privato soc. e dal volontariato Obiettivi assunti dal privato soc. e dal volontariato Realizzazione obiettivi assunti dalla istituzione pubblica Obiettivi assunti dalla istituzione pubblica Responsabilità tecnica del privato soc. e volontariato Responsabilità tecnica istituzionale Responsabilità politica del privato soc. e volontariato Responsabilità politica istituzionale Funzione programmatoria locale Obiettivi assunti in partnership Realizzazione degli obiettivi assunti in partnership

7 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 7 Prima Parte Sintesi degli elementi essenziali NATURA DELLE RESPONSABILITACHIAMATE IN CAUSA FASI Politica istituzionale Politica diffusa Tecnica istituzionale Tecnica del priv.soc./ volontariato Avvio processo X Base conoscitiva XX1 Diagnosi XXXX Scelta obiettivi XX1 Allocazione risorse XX1 Approvazione del PdZ X X= Titolarità di funzione X1= Supporto alla funzione principale

8 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 8 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio Premessa Le indicazioni che seguono nascono: In coerenza con quanto definito nel Regolamento Regionale 18 Gennaio 2007, N° 4, Titolo II Organizzazione; In ossequio ai principi generali di responsabilità, trasparenza, partecipazione, concertazione… Ovviamente, fatte salve le procedure e le indicazioni operative che la Regione vorrà definire con propri Atti, in concomitanza dell avvio del secondo processo programmatorio.

9 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 9 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale Analisi, validazione, diffusione della RELAZIONE SOCIALE DI AMBITO sullo stato di attuazione del primo PdZ. Nel citato regolamento si parla dello strumento a cadenza annuale. Certamente è necessario predisporla come momento conclusivo della prima esperienza I Contenuti definiti: Caratteristiche del contesto socio economico Utilizzo delle risorse finanziarie Efficacia delle azioni realizzate Qualità dei processi di partecipazione attivati Raggiungimento dei parametri di copertura dei servizi rispetto ai relativi bisogni sociali e degli indicatori di costo medio delle prestazioni

10 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 10 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale Conferma o ridesignazione del COMUNE CAPOFILA. Nel Regolamento si tratta del Comune sede del Distretto Socio Sanitario. Tuttavia è prevista la possibilità di proposta di modifica dell assetto circoscrizionale dell Ambito, inoltrata alla Giunta Regionale, da parte dei Comuni interessati, previo parere della Provincia territorialmente competente

11 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 11 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale L assunzione dell ATTO DI INDIRIZZO E un atto col quale: Si esprime la volontà di attivare il processo Si descrive loggetto della programmazione Si definiscono i livelli di responsabilità da coinvolgere Si individua la struttura organizzativa, i livelli, del sistema di governance Si attribuiscono i mandati Si determinano i contenuti del lavoro Si definiscono alcune procedure Si individuano i coordinatori dei gruppi di lavoro/tavoli

12 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 12 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale Istituzione, rinnovo, integrazione del TAVOLO DI CONCERTAZIONE e richiamo, integrazione, approvazione del suo REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

13 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 13 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale Indizione e realizzazione di una ASSEMBLEA PLENARIA per dare pubblicamente avvio al secondo processo programmatorio, coinvolgendo tutti i reali e potenziali interlocutori. Sarebbe opportuno in tale sede o in un momento specifico prevedere una sessione di lavoro di tipo seminariale formativo, al fine di richiamare alcuni elementi teorici che devono costituire la BASE COMUNE DI FORMAZIONE, per poter lavorare insieme, in modo informato, consapevole e competente

14 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 14 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro del Coordinamento Istituzionale Successivamente, pubblicazione dell AVVISO DI AVVIO DEL PERCORSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA per la stesura del PdZ. Ovviamente la progettazione partecipata è una fase successiva alla definizione delle priorità strategiche e degli obiettivi specifici della programmazione di Ambito, con le relative risorse assegnate, compiti questi del Tavolo di Coordinamento Istituzionale. E auspicabile che tale avviso sia discusso e concordato col TAVOLO DI CONCERTAZIONE

15 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli 15 Seconda Parte La fase di avvio del secondo processo programmatorio I passaggi da compiere e i contenuti del lavoro dell Ufficio di Piano Predisporre la relazione sociale di Ambito sullo stato di attuazione del primo PdZ Supportare tecnicamente il Coordinamento Istituzionale nellassunzione di decisioni Promuovere connessioni tra i Comuni e facilitare i rapporti con le altre amministrazioni pubbliche Supportare il Tavolo di Coordinamento Istituzionale nellorganizzazione dell Assemblea plenaria iniziale, individuando allinterno delle tipologie di soggetti alle quali garantire linformazione e la partecipazione, i reali interlocutori. Predisporre un diagramma di Gantt per pianificare i tempi di lavoro per la fase di costruzione della base conoscitiva, dei diagnosi e formulazione ipotesi di obiettivi Dare avvio al lavoro dei Tavoli Tematici di area, nominando i referenti coordinatori tecnici e supportandoli Predisporre strumenti di lavoro, griglie, indicazioni metodologiche, da consegnare ai Tavoli Tematici perché ci sia correttezza tecnica nella rilevazione dati e successiva analisi, e perché i diversi Tavoli possano lavorare a partire da canovacci comuni


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