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SCHEDA INFORMATIVA MODULO 2 PERCEZIONE E COGNIZIONE DELL’IMMAGINE

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Presentazione sul tema: "SCHEDA INFORMATIVA MODULO 2 PERCEZIONE E COGNIZIONE DELL’IMMAGINE"— Transcript della presentazione:

1 SCHEDA INFORMATIVA MODULO 2 PERCEZIONE E COGNIZIONE DELL’IMMAGINE
Area X Argomento Y Modulo 00 codice identificativo X.Y 00 Titolo: Percezione e cognizione dell’immagine Macro descrizione: Comprendere le dinamiche base della percezione visiva e della cognizione dei segni e delle immagini Pre-requisiti: Al fine di poter intendere appieno le unità presenti nel modulo sono richieste conoscenze elementari sugli organi del sistema visivo: occhi e cervello. Obiettivi didattici del modulo: Al termine della presentazione delle slide presenti nelle 4 unità del modulo si dovrà possedere una preparazione di base finalizzata ad una maggiore consapevolezza nella percezione e nella cognizione delle immagini Indice sequenziale delle unità: 01: Visione e percezione visiva 02: La percezione come fase attiva della conoscenza visiva 03: Alfred L. Yarbus e gli studi sui movimenti oculari di un soggetto che osserva una immagine fissa 04: I segni: struttura e significazione Autore dei testi: Andrea Terranova Editor: Note: SCHEDA INFORMATIVA MODULO 2 PERCEZIONE E COGNIZIONE DELL’IMMAGINE SCHEDA INFORMATIVA MODULO

2 Obiettivo didattico della slide: Orientamento
Introduzione: Questo modulo descrive le conoscenze di base imprescindibili per la progettazione di un’interfaccia grafica e di artefatti comunicativi in generale. Saranno illustrate, di volta in volta, le dinamiche elementari della visione e della percezione visiva, i processi di “conoscenza visiva” e le modalità con cui un soggetto esplora visivamente una immagine, nonché i principi relativi alla strutturazione e significazione dei segni e dei sistemi di segni, in funzione di un loro utilizzo consapevole ed efficace. 1)Testo audio: Questo modulo illustra le modalità di funzionamento e di interazione degli organi interessati dall’atto del vedere, l’occhio e il cervello. Tutta la trattazione ruota attorno agli assunti teorici principali della psicologia della Gestalt; per questa disciplina, la mente umana opera dei riconoscimenti morfologici nel “mondo esterno” in quanto l’organizzazione complessiva (chiamata “configurazione”) degli elementi che costituiscono una forma (punti, linee, curve, angoli, ecc.) si adatta a uno “schema mentale” (chiamato “pattern”) precedentemente appreso e sperimentato. In questa sede, ci si soffermerà sugli aspetti essenziali di tali “processi minimi” della percezione, che spesso si danno per scontati senza darvi alcun rilievo, ma che costituiscono fattori determinati nell’ambito della progettazione di interfacce grafiche e di artefatti comunicativi in generale. Le tesi della psicologia della Gestalt trovano una conferma nella sperimentazione condotta da Alfred L. Yarbus negli anni sessanta, in Unione Sovietica, grazie alla quale si è appurato che il sistema visivo non esplora una immagine punto per punto e riga per riga come se fosse uno scanner. Al contrario, l’occhio si muove a balzi e si posa solo su alcuni punti rilevanti, come se andasse saggiamente in cerca dei punti dove si addensa il maggior contenuto informativo; il tutto senza bisogno di comandi consci da parte del soggetto. Per concludere il percorso didattico del modulo, si porterà l’attenzione su i “segni fondamentali”, quelle strutture formali che ricorrono nella comunità umana sin dalla notte dei tempi. Si tratta di forme archetipiche, depositate nel subconscio individuale e collettivo, che da sempre influenzano la nostra visione e la nostra immaginazione. 4) Parola chiave: grafico SLIDE INTRODUZIONE DI MODULO Le conoscenze di base imprescindibili per la progettazione di un’interfaccia grafica sono relative a: - le dinamiche della visione e della percezione visiva - le modalità di esplorazione visiva dell’immagine - i principi di strutturazione e significazione dei segni SLIDE INTRODUZIONE DI MODULO

3 Obiettivo didattico della slide: Riepilogo di concetti
Riepilogo: Nel modulo sono state esposte le conoscenze di base ineludibili per l’ideazione e la progettazione di un’interfaccia grafica e in generale di tutti gli artefatti comunicativi. Le quattro unità didattiche hanno consentito di illustrare come il processo di “conoscenza visiva” si basi su differenti piani di esperienza: visione e percezione visiva, dinamiche attentive nell’esplorazione visiva di una immagine, strutturazione e significazione inconscia dei segni e dei sistemi di segni. 1)Testo audio: La consapevolezza che non ci sono elementi casuali intorno a noi o in noi, e che tutte le cose, sia della mente che della materia, seguono strutture ordinate, porta a pensare che anche la più semplice traccia o il più elementare scarabocchio non possano esistere per puro caso e senza un significato. Si tenga presente che, nel nostro inconscio, siamo cresciuti sotto l’impressione di immagini primarie e di schemi che hanno costantemente influenzato la nostra visione e la nostra immaginazione. L’evidenza archeologica mostra che l’umanità ha un senso innato per alcune organizzazioni morfologiche: quadrato, triangolo, cerchio, croce e freccia. Tracce di segni primari di tali forme sono state rinvenute in molte regioni della terra, e si può pensare che esprimessero significati simili per le popolazioni più varie, nei tempi più diversi. Riconoscere e utilizzare consapevolmente tale eredità rappresenta una missione imprescindibile per il progettista grafico e, al tempo stesso, la sua più importante e inesauribile risorsa. SLIDE RIEPILOGO DI MODULO Riconoscere e utilizzare consapevolmente i vari piani della conoscenza visiva rappresentano una missione ineludibile per il progettista grafico e, al tempo stesso, la sua più importante e inesauribile risorsa SLIDE RIEPILOGO DI MODULO

4 Tipo di esercizio: 10 domande a scelta multipla (vero/falso) scelta tra quelle di unità e/o trasversali a tutte le unità Risposte esatte: Domanda 1: falso Domanda 2: falso Domanda 3: vero Domanda 4: vero Domanda 5: falso Domanda 6: falso Domanda 7: falso Domanda 8: falso Domanda 9: falso Domanda 10: falso Feedback: Domanda 1: la visione è relativa all’occhio, la percezione al cervello Domanda 2: il punto cieco è privo di recettori fotosensibili Domanda 3: in italiano il termine può anche esere tradotto con “forma”, “figura”, “sembianza”. Domanda 4: il confronto avviene sulla base dei pattern mentali. Domanda 5: i punti di una immagine che catturano l’attenzione in realtà sono in numero ridottissimo rispetto al potenziale informativo della stessa Domanda 6: avviene esattamente il contrario: la compresena di fattori attrattivi incrementa la densità delle dinamiche attentive Domanda 7: la lettura di una immagine è fortemente condizionata dalle modalità di scrittura e lettura, in tutte le culture: occidentale e orientali. Domanda 8: i primi riferimenti cercati dall’occhio sono relativi alla orizzontalità e alla verticalità. La diagonale si qualifica sulla base del confronto con tali riferimenti. Domanda 9: Gli esperimenti di Yarbus avevano come obiettivo la registrazione dei movimenti delle pupille di un soggetto che osserva una immagine fissa. Domanda 10: Non è vero, tranne nel caso in cui l’unica informazione sul piano dell’immagine occupi una posizione centrale. Criterio di valutazione: (1 punto per ogni risposta corretta?) Servizi: Slide test di modulo Domande a scelta doppia (vero/falso) 1)Visione e percezione sono termini diversi che indicano un identico concetto 2)Il punto cieco è una zona della retina priva di neuroni   3)La parola tedesca”Gestalt” può essere tradotta in italiano con il termine “configurazione”   4)Per la “psicologia della Gestalt”, il cervello organizza le informazioni inviate dall’occhio ricomponendo gli elementi della realtà in forme più semplici che ha in precedenza memorizzato 5)Secondo Yarbus tutti i punti di una immagine hanno uguale valore attentivo. 6)La compresenza di elementi attrattori depotenzia le dinamiche attentive 7)L’osservazione di una immagine non è influenzata dalla modalità di scrittura e di lettura del testo scritto   8)In seguito all’esperimento di Rubin si può affermare che l’occhio umano, nell’esplorare una immagine, ricerchi in prima istanza le linee diagonali. 9) Gli esperimenti di Yarbus avevano come obiettivo la regiatrazione dei movimenti della retina durante la visione di una immagine.   10) L’esplorazione visiva di una immagine inizia sempre dal centro della stessa. SLIDE TEST DI MODULO

5 Consigli di navigazione
Siti Web consigliati Titolo: Society for Gestalt Theory Indirizzo: In questo sito web si possono trovare utili servizi e link che vanno dalle biografie e teorie dei vari teorici della Gestalt. Lingue: Italiano, Inglese, Francese e Tedesco Titolo: Gestalt Theory Indirizzo: Sito interamente curato da Steven Lehar sulla Teoria della Gestalt con articoli informatici relativi alle teorizzazioni gestaltiche e link consigliati dallo stesso Lehar. Lingua: Inglese Titolo: Behavioral Model of Visual Perception and Recognition Indirizzo: Sito di elevata qualità di contenuti dedicato alle ricerche di Alfred Yarbus, curato dal ricercatore statunitense Ilya Rybak. Lingua: Inglese

6 Bibliografia di riferimento
Arnheim, Rudolf, Arte e percezione visiva (1954, 1974), tr. it. Feltrinelli, Milano, 1984. Arnheim, Rudolf, Il pensiero visivo (1969), tr. it. Einaudi, Torino, 1974. Frutiger, Adrian, Il mondo dei simboli (1997), tr. it. Stampa alternativa e Graffiti Editori, 1998. Gombrich, Ernst, Arte e illusione (1960), tr. it. Einaudi, Torino, 1965. Gregory, Richard L., Occhio e cervello (1966), tr. it. Il Saggiatore, Milano, 1979. Kanizsa, Gaetano, (a cura di) Fenomenologia sperimentale della visione, Franco Angeli, Milano, 1984. Koffka, Kurt, Principi di psicologia della forma (1935), tr. it. Boringhieri, Torino, 1970. Legrenzi, Paolo, Come funziona la mente, Laterza, Roma-Bari, 2001. Terranova Andrea e Palmero, Piero, Abitare l’immaginario, Celid, Torino, 1994. Yarbus, Alfred L., Eye movements and vision, Plenum Press, New York, 1967. 


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