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GLI ACCORDI DI MAASTRICHT

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Presentazione sul tema: "GLI ACCORDI DI MAASTRICHT"— Transcript della presentazione:

1 GLI ACCORDI DI MAASTRICHT
Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani GLI ACCORDI DI MAASTRICHT Il nuovo trattato dell’Unione europea viene ratificato dai Paesi membri nel 1992

2 GLI ACCORDI DI MAASTRICHT
Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani GLI ACCORDI DI MAASTRICHT Il nuovo trattato prevede Ampliamento del campo d’azione Istruzione, formazione professionale, salute, innovazione e tecnologie, trasporti e comunicazioni, ambiente, protezione dei consumatori. Affermazione del Principio di Sussidiarietà: L’Unione interviene quando gli obiettivi non possono essere conseguiti in modo soddisfacente dagli Stati membri Istituzione di un Fondo di coesione Per i paesi con reddito pro capite inferiore al 90% della media CEE si rafforzamento le politiche strutturali e regionali (raddoppio dei finanziamenti) Accordo sulla Politica sociale siglato da 11 paesi (Regno Unito escluso)

3 L’ACCORDO DI MAASTRICHT
Corso di politica economica europea- Prof. Roberto Fanfani L’ACCORDO DI MAASTRICHT Si avvia l’Unione economica e monetaria (UEM) costituzione dell’Istituto monetario europeo nel 1994 per coordinare le politiche monetarie degli stati membri. Introduzione dell’EURO come moneta comune (dal 1996 al 2001) la politica monetaria sarà affidata al SEBC formato dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale Europea che dovrà assicurare la stabilità dei prezzi

4 GLI INDICATORI DI CONVERGENZA DI MAASTRICHT
Gli Stati membri debbano rispettare i seguenti parametri per partecipare all’UME Tasso di inflazione non superiore dell’1,5% (rispetto a quello medio dei tre paesi meno inflazionistici) Disavanzo pubblico non superiore al 3% del PIL Debito pubblico non superiore al 60% del PIL Tassi di interesse nominali a lungo termine non superiori del 2%(rispetto a quello medio dei tre paesi meno inflazionistici) Rispetto per almeno due anni della banda stretta di fluttuazione per il tasso di cambio delle monete

5 SCADENZE PER L’UNIONE MONETARIA EUROPEA
Entro il 1° Luglio 1998: Approvazione dei Capi di Stato e di Governo del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea 1°Gennaio 1999: Entrano in vigore i cambi fissi con l’Euro fra 11 Paesi e la politica monetaria viene gestita dalla Banca Centrale Europea 1° Gennaio 2002: Messa in circolazione delle banconote in Euro e ritiro delle banconote nazionali 1° Luglio 2002: Abolizione del corso legale delle banconote e monete nazionali Anticipata al 1° Marzo 2002 l’adozione dell’EURO

6 L’ACCORDO DI MAASTRICHT

7 L’ACCORDO DI MAASTRICHT
Valli, V., Politica economica europea, Carocci ed (Paragrafo 2.3, p.51) Letture integrative su Maastricth: Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 Per ulteriori approfondimenti si veda il volume: Padoa-Schioppa Tommaso, La lunga via dell’Euro, Il Mulino, Saggi, Bologna 2004

8 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 La moneta unica rappresenta il punto di incontro di tre diversi percorsi: Economico, Politico, Monetario L’economia: da Roma a Maastricth La politica: dalla guerra al “dolce” commercio La moneta: da vecchie a nuove ancore

9 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 L’economia: da Roma a Maastricth Passaggio dal Dollaro (moneta implicita degli anni ’50 e ’60) all’Euro (moneta esplicita) dell’Unione Il principale obiettivo del Trattato di Roma era la creazione del Mercato comune (poi Mercato unico) con la libera circolazione di Beni, Servizi, Capitali, Persone Il trattato di Roma aveva il dollaro come moneta implicita in un sistema di cambi fissi (Bretton Woods )

10 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 Il passaggio da dollaro all’euro è stato favorito Messa in discussione della corrispondenza biunivoca fra monete e Stati nazionali Inconciliabilità del così detto “quartetto Inconciliabile” Libero scambio Mobilità dei capitali Tassi di cambio fissi Indipendenza delle politiche monetarie nazionali Il sistema monetario internazionale adotta i cambi flessibili dopo il 1973 L’Europa adotta i cambi fissi SME Serpente Il marco come moneta di riferimento La moneta unica

11 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 La moneta unica viene decisa con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht (1 novembre 1993) e nel 1998 viene istituita la Banca centrale europea La stabilità macroeconomica viene ripristinata con i criteri di convergenza L’Euro entra in vigore nei primi mesi del 2002 negli 11 paesi che aderiscono alla moneta unica Ogni Stato resta costantemente sotto esame nel rispetto dei criteri di convergenza

12 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 La politica: dalla guerra al “dolce” commercio La costruzione dell’Unione europea è un atto essenzialmente politico, sebbene le realizzazioni siano prevalentemente di natura economica L’inizio della costruzione europea si basava sulla volontà di “Mai più una guerra fra noi” (Shuman, Adenauer, De Gasperi) CECA (Jean Monnet)- 1951 Comunità europea di difesa Trattato di Roma del 1957 Con la creazione del Mercato comune (1968) e del Mercato unico (1993) il commercio sostituisce la bellicosità dei rapporti fra gli Stati La creazione della moneta unica è probabilmente il passo più avanzato compiuto nell’integrazione europea (La moneta e l’esercito sono la principale espressione della sovranità nazionale)

13 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 La moneta: da vecchie a nuove ancore Tra il 1957 ed il 1992 le monete perdono le due ancore a cui erano vincolate L’oro Il potere dello Stato Il valore della moneta si basa sulla fiducia e non più sul suo valore intrinseco Cambia il ruolo della moneta nella politica economica L’effetto della politica monetaria sull’economia era quello di un trade-off fra inflazione e disoccupazione (curva di Philips) Si afferma la neutralità della moneta nel modificare il tasso di disoccupazione di lungo periodo (tasso naturale di disoccupazione) Si apre la strada alla minore influenza politica della moneta e ciò facilita il trasferimento a livello sopranazionale del controllo della moneta L’indipendenza delle banche centrali si afferma come elemento indispensabile per regolare l’emissione di moneta (evitare l’eccesso di moneta, il finanziamento senza costi, l’affermarsi della spesa in disavanzo)

14 L’ACCORDO DI MAASTRICHT E L’EURO
Padoa-Schioppa Tommaso, L’Euro in prospettiva storica, il Mulino, n.399, 1/2002 I tre elementi fondamentali dell’Unione economica e monetaria (Uem) sono il risultato dei cambiamenti economici , politici e monetari degli ultimi decenni. A) La stabilità dei prezzi è l’obiettivo principale della politica monetaria B) La piena indipendenza della Banca centrale europea C) Il carattere costituzionale dello statuto della Banca centrale e della moneta Il Trattato di Maastricht sostituisce queste nuove ancore a quelle vecchie che in passato avevano regolato la politica monetaria

15 Debito/PIL nei paesi dell’UE - 2004

16 Debito pubblico e deficit in % del PIL (2004-2005)

17 Deficit-PIL nei paesi dell’UE - 2004

18 Debito pubblico in % del PIL -1996-

19 ITALIA- Debito PA/ PIL- 1990-2005

20 ITALIA – FINANZA PUBBLICA 1990 -2005: Indebitamento, spesa per interessi, Avanzo primario

21 ITALIA – FINANZA PUBBLICA 1990 -2005: Indebitamento PA/ PIL %


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