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I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo

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Presentazione sul tema: "I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo"— Transcript della presentazione:

1 I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo
La Bilancia dei pagamenti Il cambio La politica agricola e la politica ambientale dell’UE La politica monetaria dell’UE Lo sviluppo economico I caratteri e le cause del sottosviluppo Gli aiuti ai Paesi poveri La globalizzazione

2 Liberismo e protezionismo
I rapporti economici internazionali possono essere improntati al liberismo o al protezionismo. Il liberismo si basa sul libero scambio commerciale tra gli Stati. Liberismo = libero scambio tra gli Stati Il protezionismo prevede l’adozione di misure, come i dazi doganali, volte a limitare le importazioni. Protezionismo = limitazione delle importazioni e agevolazioni alle industrie interne 1

3 La Bilancia dei pagamenti Bilancia dei pagamenti
I rapporti commerciali tra i residenti in uno Stato e i non residenti vengono registrati in un documento contabile: la Bilancia dei pagamenti. Bilancia dei pagamenti = documento che registra le relazioni commerciali tra residenti e non residenti 2

4 il suo valore dipende dalla domanda e dall’offerta delle monete
Il cambio Cambio I rapporti economici tra gli Stati, in relazione alle diverse monete da essi adottate, rendono necessario il cambio, che è la quantità di moneta nazionale necessaria per acquistare un’unità di valuta estera. quantità di moneta nazionale necessaria per acquistare un’unità di moneta estera Il suo valore dipende dalla domanda e dall’offerta delle diverse monete. il suo valore dipende dalla domanda e dall’offerta delle monete 3

5 La politica agricola e la politica ambientale dell’UE
I Paesi dell’UE sono uniti da alcune politiche comuni. Tra queste, la PAC (Politica agricola comunitaria) si propone la moderazione dei prezzi dei prodotti agricoli, la protezione degli agricoltori, la salute degli animali, la tutela del territorio rurale. La politica ambientale dell’Unione europea è basata essenzialmente sul valore dello sviluppo sostenibile, cioè un modello di sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri. Attraverso la PAC l’Unione europea tutela la salute degli animali, il territorio rurale e tende alla moderazione dei prezzi agricoli. 4

6 La politica monetaria dell’UE Criteri di stabilità monetaria
I Paesi dell’UE che aderiscono all’Unione economica e monetaria (UEM) hanno una MONETA UNICA: l’euro. Criteri di stabilità monetaria Tali Stati, a garanzia della stabilità monetaria, devono rispettare i criteri previsti dal Patto di stabilità e crescita, sostanzialmente corrispondenti alla stabilità di prezzi e tassi d’interesse e al contenimento del disavanzo e del debito pubblico. stabilità dei prezzi stabilità dei tassi d’interesse contenimento del disavanzo contenimento del debito pubblico La politica monetaria è gestita dalla Banca centrale europea (BCE), che coordina il Sistema delle banche centrali (SEBC). Per i Paesi che aderiscono all’euro la gestione della politica monetaria compete alla Banca centrale europea, che ha sede a Francoforte. 5

7 Lo sviluppo economico Lo SVILUPPO ECONOMICO corrisponde al processo di crescita economica e sociale di uno Stato. Sviluppo economico Può essere valutato prendendo in esame il reddito medio, la modalità di distribuzione del reddito, il livello dei servizi pubblici, il progresso tecnologico e il livello di occupazione. reddito medio distribuzione del reddito livello dei servizi pubblici progresso tecnologico livello di occupazione 6

8 I caratteri e le cause del sottosviluppo
I Paesi sottosviluppati si caratterizzano per: il basso livello del reddito pro capite la sovrappopolazione il basso livello di istruzione l’alta mortalità infantile la scarsità dei servizi sociali l’elevato debito estero la carenza di infrastrutture Uno dei problemi che occorre risolvere con maggiore urgenza nei Paesi poveri è quello del diffuso analfabetismo. la bassa produttività del lavoro 7

9 Gli aiuti ai Paesi poveri
Per aiutare i Paesi poveri, occorrerebbe fornire loro i capitali e le conoscenze tecnologiche necessari ad avviare attività d’impresa, a impostare su nuovi criteri il commercio internazionale e a migliorare le condizioni di vita della popolazione. Aiuti concreti ai Paesi poveri capitali che consentano di avviare attività d’impresa trasmissione di conoscenze tecnologiche 8

10 La globalizzazione I rapporti internazionali si basano sulla globalizzazione, cioè sull’esistenza di un unico mercato mondiale, caratterizzato dalla rapidità delle comunicazioni, dall’eliminazione di barriere e dal superamento dei confini politici tra gli Stati, con la conseguenza dell’ampliamento degli scambi tra merci, capitali e persone. La globalizzazione da un lato offre ampie possibilità di crescita economica e di sviluppo umano; dall’altro rischia di potenziare, anziché di ridurre, le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri. crescita demografica sviluppo umano aspetti positivi Globalizzazione aspetti negativi aumento delle differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri 9


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