La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Pedagogia Generale Michele Pellerey Anno Accademico 2006-2007.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Pedagogia Generale Michele Pellerey Anno Accademico 2006-2007."— Transcript della presentazione:

1 Pedagogia Generale Michele Pellerey Anno Accademico

2 Struttura e obiettivi del corso
Testo adottato Metodologia Impegni degli studenti Valutazione Anno Accademico

3 Struttura del corso Prima parte:
1. La Pedagogia come scienza pratico-progettuale 2. Il concetto di pratica educativa come pratica umana sociale 3. Azione umana e azione educativa 4. Progettazione educativa intesa come soluzione di problemi 5. Le dimensioni della domanda educativa 6. Modelli di pratica educativa Seconda parte: 7. La definizione degli obiettivi educativi 8. La pratica educativa come conversazione 9. La comunità luogo della conversazione educativa 10. Le forme della conversazione educativa 11. La valutazione dei e nei progetti educativi 12. La formazione degli educatori Anno Accademico

4 Testo adottato M. PELLEREY, Educare, Roma, LAS, 1999.
Letteratura di approfondimento Anno Accademico

5 29 novembre Mc  1° Prova scritta
Prima parte: 9 Ottobre – 22 Novembre 29 novembre Mc  1° Prova scritta Seconda parte: 27 Novembre – 15 Gennaio 2005 17 Gennaio Mc  2° Prova scritta Anno Accademico

6 Metodologia del corso Il corso è articolato in due parti Al termine di ciascuna parte verrà somministrata una prova di valutazione tramite un questionario comprendente domande con risposte a scelta semplice e a scelta multipla. Al termine del corso ogni studente dovrà presentarsi per un colloquio orale in sede di esame finale. Durante l’esame orale si possono usare le seguenti lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese. Anno Accademico

7 Impegni degli studenti
Gli studenti sono invitati non solo a seguire le lezioni e a studiare i vari capitoli del libro, ma anche a svolgere gli esercizi proposti alla fine dei capitoli e altri che verranno proposti. E’ necessario seguire il corso, per questo siete invitati a redigere un diario delle lezioni, con cadenza almeno settimenale. La bibliografia del corso è indicata al termine di ogni capitolo nella rubrica Letture di approfondimento e alla fine del manuale del corso. Anno Accademico

8 Valutazione degli studenti
La valutazione sarà basata: sulla qualità della frequenza e della partecipazione alle lezioni, sul risultato delle due prove scritte, sulla qualità del diario, e sul colloquio che avrà per argomento un’analisi critica del corso, anche legata al diario, e il contenuto del 12° capitolo. Anno Accademico

9 Alcune parole chiave: PRATICA AZIONE ESPERIENZA RIFLESSIONE
SENSO/SIGNIFICATO PROGETTO SCHEMA COMPETENZA Anno Accademico

10 La pedagogia come scienza pratico-progettuale
Obiettivi del capitolo: definire i termini di metodo e di metodologia; analizzare criticamente il concetto di pedagogia come scienza pratico-prescrittiva; esaminare una possibile definizione di pedagogia come scienza pratico-progettuale; elencare i criteri che permettono di affermare che la pedagogia intesa come scienza pratico-progettuale è una scienza; descrivere alcuni metodi di ricerca applicati allo studio della pratica educativa; indicare il tipo di rapporto che collegano la pedagogia alle altre scienza dell’educazione. Anno Accademico

11 Scienza pratico-progettuale:
È guidata dalla razionalità pratica Si occupa di pratica educativa Il campo della pratica educativa è assai vasto E’ diretta a impostare l’azione educativa E’ di natura progettuale Implica collaborazione con le altre scienze dell’educazione Anno Accademico

12 La Pedagogia come scienza
Una revisione attenta e consapevole non solo dei modelli di pratica educativa proposti e attuati, ma anche delle risorse, degli strumenti, dei metodi, dei dispositivi, dei congegni in essa sviluppati e che sono disponibili oggi per progettare e attuare un intervento educativo. Anno Accademico

13 Natura della Pedagogia come scienza
Pedagogia  Metodologia pedagogica (Met. dell’educazione) Meqodos + logos Analisi logica o organizzazione logica del metodo, cioè del percorso o itinerario educativo. Scienza Scienza pratica Scienza pratico-progettuale Scienza pratico-prescrittiva Anno Accademico

14 Pedagogia - scienza che i problemi posti siano rilevanti (teoricamente e praticamente) che l’argomentazione riferita alla pratica educativa sia internamente coerente ed esternamente valida che i problemi, le argomentazioni e le conclusioni siano disponibili per una discussione pubblica. Anno Accademico

15 Sulla metodologia di ricerca in campo pedagogico
Design Based Research Anno Accademico

16 Possibili metodologie di indagine di riferimento
Idiografiche (prevale l’aspetto descrittivo) Sperimentali (prevale l’aspetto metodologico) Di ricerca-azione (prevale l’istanza istituzionale) Basate su progetti (prevale l’aspetto progettuale) Anno Accademico

17 Come superare nell’ambito di ricerche legate a contesti educativi:
l’ antinomia tra metodi idiografici di natura prevalentemente descrittiva e interpretativa e metodi sperimentali di natura prevalentemente manipolatoria di variabili ben controllate Le difficoltà inerenti alla considerazione di contesti reali segnati da dinamicità, complessità, interazioni, intenzionalità, ecc. La proposta di A. Brown e A. Collins del 1992 Anno Accademico

18 Ricerca basata su progetti
a) Gli obiettivi fondamentali di progettare ambienti di apprendimento e di sviluppare teorie o «prototeorie» dell’apprendimento sono strettamente interconnessi. . Anno Accademico

19 b) Lo sviluppo del progetto sul piano pratico e quello della ricerca legata al controllo delle sue qualità e all’enucleazione dei suoi caratteri specifici hanno luogo attraverso continui cicli di progettazione, attuazione, analisi e riprogettazione Anno Accademico

20 c) La ricerca progettuale deve condurre a teorie condivisibili che aiutino a comunicare agli operatori e ai progettisti implicazioni rilevanti sul piano della progettazione e dell’azione educativa. Anno Accademico

21 d) La ricerca deve render conto di come il progetto funziona in contesti autentici, documentando successi e fallimenti, focalizzando l’attenzione sulle interazioni che affinano la nostra comprensione delle problematiche d’apprendimento coinvolte. Anno Accademico

22 e) Lo sviluppo di tali rapporti e rendiconti si basa su metodi che documentino e colleghino i processi di attuazione con i risultati pertinenti Anno Accademico

23 Collins et alii (2004): Gli esperimenti progettuali mettono insieme due apporti critici al fine di guidarci verso migliori affinamenti educativi: una focalizzazione dell’attenzione sul progetto e una valutazione dei suoi aspetti critici. L’etnografia fornisce metodi qualitativi per osservare attentamente come un progetto funziona in pratica e come variabili sociali e contestuali interagiscono con variabili cognitive. Studi su larga scala indicano metodi quantitativi per valutare gli effetti delle variabili indipendenti sulle variabili dipendenti. Anno Accademico

24 Gli esperimenti progettuali sono contestualizzati a specifici ambienti educativi, ma con l’obiettivo di generalizzare a partire da essi per fornire indicazioni al processo progettuale. Essi riempiono una nicchia nel quadro dei metodi sperimentali che è necessaria per migliorare le pratiche educative Anno Accademico

25 La ricerca: A) ha luogo in ambienti confusi e complessi, nei quali si attua gran parte dell’apprendimento; B) coinvolge una molteplicità di variabili dipendenti (clima, risultati, di sistema); C) intende caratterizzare la situazione in tutta la sua complessità, non conoscibile a priori; D) Implica revisioni flessibili di progetti, visti come tentativi iniziali di impostazione da rivedere in base ai risultati della pratica; Anno Accademico

26 E) Coinvolge frequentemente interazioni sociali complesse, con partecipanti che condividono idee, le confutano, ecc.; F) Implica attenzione ai molteplici aspetti del progetto, sviluppo di un profilo che caratterizza il progetto in pratica; G) Coinvolge partecipanti differenziati nella progettazione, così da valorizzare la loro differente competenza nel produrre e analizzare progetti. Anno Accademico

27 Il metodo condivide la natura interventista dell’impianto della ricerca-azione lewiniana. Tuttavia, i due metodi differiscono sostanzialmente per il punto di partenza dell’indagine e per alcuni caratteri specifici che li caratterizzano ulteriormente. Nel caso della ricerca-azione la presa di consapevolezza e la definizione degli obiettivi dell’intervento nascono a partire dal contesto pratico nel quale sono coinvolti operatori e consulenti e da una ben guidata costituzione e dinamica del gruppo collaborativo coinvolto. Anno Accademico

28 C. Dede (2005): “… etnografia interventista, attraverso la quale le ricerche perturbano i contesti educativi tipici introducendo progetti influenzati da quadri teorici, perché intendono trarre implicazioni per nuove teorie sull’insegnamento, l’apprendimento e la scolarizzazione” Anno Accademico

29 Apporti: a) esplorare nuovi ambienti di apprendimento e di insegnamento verificandone la validità ed efficacia, in particolare sviluppare nuovi materiali, nuovi strumenti, nuovi metodi, nuove forme organizzative, nuove modalità di interazione sociale; Anno Accademico

30 b) sviluppare teorie dell’apprendimento e dell’insegnamento che siano contestualizzate, cioè teorie che prendono in considerazione i processi di apprendimento che hanno luogo in specifiche situazioni sia scolastiche, sia extrascolastiche e che si riferiscono a particolare contenuti e obiettivi formativi; Anno Accademico

31 c) sviluppare un accumulo di conoscenze sulla progettazione educativa, in altre parole si tratta di promuovere una cultura progettuale a partire dalla considerazione e confronto di progetti validamente ed efficacemente realizzati in una varietà di contesti; d) migliorare la capacità umana di innovazione migliorativa nei differenti contesti educativi. Anno Accademico

32 Il metodo condivide la natura interventista dell’impianto della ricerca-azione lewiniana. Tuttavia, i due metodi differiscono sostanzialmente per il punto di partenza dell’indagine e per alcuni caratteri specifici che li caratterizzano ulteriormente. Nel caso della ricerca-azione la presa di consapevolezza e la definizione degli obiettivi dell’intervento nascono a partire dal contesto pratico nel quale sono coinvolti operatori e consulenti e da una ben guidata costituzione e dinamica del gruppo collaborativo coinvolto. Anno Accademico

33 La ricerca basata su progetti mira a verificare la bontà di un progetto operativo elaborato soprattutto da esperti sulla base di un insieme coerente di assunzioni teoriche. Ambedue cercano di verificare la qualità dell’intervento realizzato a partire dai riscontri che si possono cogliere nella pratica attivata. A questo fine possono essere adottati sia metodi quantitativi ispirati a modelli classici di elaborazione dei dati, sia metodi qualitativi di tipo etnografico. Anno Accademico

34 Levin e O’Donnell (1999) hanno riassunto quattro esigenze che dovrebbero contraddistinguere la valutazione della plausibilità di accettazione di una ricerca di tipo interventista e delle sue risultanze. Anno Accademico

35 In primo luogo rimane l’istanza di confrontabilità dei risultati ottenuti con i partecipanti all’intervento con quelli di un appropriato gruppo parallelo. Nella tradizione sperimentale il primo gruppo viene definito gruppo sperimentale, mentre il secondo costituisce il cosiddetto gruppo di controllo. Anche se in forme diverse da quelle rigidamente definite dall’approccio quantitativo statistico, deve comunque emergere il fatto che l’azione migliorativa o innovativa ha avuto un esito più o meno soddisfacente. Anno Accademico

36 La seconda qualità riguarda la replicabilità non solo del tipo di intervento, ma anche dei risultati che attraverso di esso si possono ottenere. In sostanza è la questione della generalizzabilità dei risultati ottenuti. Qui si pone la richiesta di una attenta lettura della dinamica tra generalizzazione e particolarizzazione o tra decontestualizzazione e ricontestalizzazione. Anno Accademico

37 Che cosa di quanto conseguito come elemento positivo dall’attuazione pratica del progetto può essere estrapolato come criterio o principio di riferimento per l’elaborazione di progetti di intervento che risultino coerenti e/o analoghi a quello realizzato. Anno Accademico

38 La terza esigenza riguarda la possibilità di sostenere che i risultati ottenuti possono essere attribuiti alle qualità essenziali che caratterizzano l’intervento progettato e attuato. Anno Accademico

39 La quarta richiesta è strettamente collegata alla terza: che spiegazioni alternative a quella prospettata possano essere respinte con argomenti convincenti. Sotto questo profilo l’aspetto iterativo che è intrinseco alla ricerca basata su progetti può fornire alcune risposte a queste esigenze, ma ben difficilmente riuscirà a falsificare spiegazioni alternative e a evidenziare quali aspetti del progetto sono necessari per un intervento efficace. Anno Accademico

40 Da quest’ultimo punto di vista viene anche segnalata la massa di elementi documentari che ricerche di questo tipo mettono insieme e di conseguenza la grande difficoltà nel selezionare con chiari e giustificabili criteri le informazioni pertinenti, valide e affidabili a favore delle conclusioni avanzate. Anno Accademico


Scaricare ppt "Pedagogia Generale Michele Pellerey Anno Accademico 2006-2007."

Presentazioni simili


Annunci Google