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10.00 3-11 dicembre 2011 di P. Pierangelo Casella.

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6 Betania Palestina Gesù riscuscita lazzaro Giudea

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10 Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno Giovanni 11, 25-26.

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12 Gesù ha voluto relazionarsi con altre persone non solo in generale, ma anche con legami di amicizia profonda. Infatti ogni persona trova la sua identità nella relazione che riesce a stabilire con gli altri e più la relazione è profonda, più stabilisce legami significativi e duraturi che rendono la vita proiettata in un tempo senza fine.

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14 Così a Betania, vicino a Gerusalemme, Gesù si era legato con amicizia profonda con Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria. Era stato ospite nella loro casa e aveva conversato con loro dopo le fatiche del viaggio e nei momenti di tranquillità infondendo in loro il desiderio di conoscere quelle realtà che solo Gesù poteva far loro conoscere.

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16 Quando le sorelle mandano a dire a Gesù che Lazzaro, colui che ama, è malato, egli si trattiene ancora qualche giorno prima di partire per la Giudea. Dice ai discepoli che questa malattia non porta alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato.

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18 Lazzaro invece muore e quando Gesù arriva da Marta e Maria si commuove profondamente e scoppia in pianto.

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20 Il cuore umano di Gesù conosce i legami dellaffetto e le lacerazioni profonde della separazione che la morte infligge sprofondando nel buio della tomba ogni gioia del cuore. Ma Gesù è venuto per non lasciare che la coltre che copre tutti i popoli regni sprofondando ogni persona nella notte della morte.

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22 Il dialogo con Marta rivela la vera identità di Gesù: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno (Gv 11, 25-26). È in Gesù che risiede la potenza per vincere la morte e liberare luomo dalle tenebre eterne, credere in lui e nella potenza della sua parola significa accogliere la potenza di Dio che per mezzo di Gesù dona la vita.

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24 Lamicizia di Lazzaro con Gesù e la preghiera delle sorelle Marta e Maria permettono a Gesù di poter agire per la liberazione dalla morte. Udire con fede la parola di Gesù significa quindi accogliere la sua potenza di risurrezione che dona la vita in pienezza.

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26 Ognuno che ode la sua voce che salva si sente chiamare alla vita. Lazzaro, vieni fuori! è lopera che Gesù compie con ognuno che ascolta la sua voce e crede in colui che lha mandato.

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28 Signore Gesù, tu che hai pianto sulla morte di Lazzaro, tu che amavi Marta e Maria e ti eri legato con affetto profondo alla loro casa e sentivi il loro amore come dono che allietava la tua vita, Signore Gesù, tu che hai pianto sulla morte di Lazzaro, tu che amavi Marta e Maria e ti eri legato con affetto profondo alla loro casa e sentivi il loro amore come dono che allietava la tua vita,

29 entra anche nel nostro cuore perché ci possiamo legare a te con i vincoli di un amore che non viene spezzato dalla morte. entra anche nel nostro cuore perché ci possiamo legare a te con i vincoli di un amore che non viene spezzato dalla morte.

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31 Apri il nostro cuore perché possiamo ascoltare sempre la tua voce che ci chiama ad uscire fuori da ciò che ci tieni prigionieri della morte. Apri il nostro cuore perché possiamo ascoltare sempre la tua voce che ci chiama ad uscire fuori da ciò che ci tieni prigionieri della morte.

32 Donaci la grazia di vivere nella Chiesa perché il credo che professiamo sia di aiuto a ognuno per accogliere Gesù che vince la morte e dona la vita. Donaci la grazia di vivere nella Chiesa perché il credo che professiamo sia di aiuto a ognuno per accogliere Gesù che vince la morte e dona la vita.

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