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II° CATECHESI SULLA RICONCILIAZIONE. EXCURSUS STORICO 1.CHIESA ANTICA -“dopo il Battesimo esiste una sola tavola di salvezza” -Dopo le persecuzioni si.

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Presentazione sul tema: "II° CATECHESI SULLA RICONCILIAZIONE. EXCURSUS STORICO 1.CHIESA ANTICA -“dopo il Battesimo esiste una sola tavola di salvezza” -Dopo le persecuzioni si."— Transcript della presentazione:

1 II° CATECHESI SULLA RICONCILIAZIONE

2 EXCURSUS STORICO 1.CHIESA ANTICA -“dopo il Battesimo esiste una sola tavola di salvezza” -Dopo le persecuzioni si pone il problema dei “LAPSI” a cui viene concessa la “penitenza ecclesiale” -Si cominciano a formulare dei cataloghi di peccati:

3 apostasia, adulterio e fornicazione e omicidio. - Nel IV secolo c’è un ampliamento dei cataloghi e cioè: idolatria e sacrilegio, adulterio e fornicazione, omicidio e falsa testimonianza, abbandono della vita monastica, ogni crimine punito dalla giustizia civile con la pena di morte(omicidio, sequestro, falsificazione dei testamenti o monete, attentati alla sicurezza dello stato, corruzione elettorale, concussione…).

4 La penitenza è “gravis et diuturna”, ma senza mai confessare pubblicamente la colpa. Il rito di ammissione nella comunità è il giovedì santo prima della Messa Crismale

5 2. VI-XII SECOLO: PENITENZA TARIFFARIA -A ogni peccato corrisponde una determinata penitenza. La durezza de tariffario può essere commutata con altre cose(dire messe, o sostituzione delle persone) -Confessione – penitenza - Assoluzione -Nel XII “oris confessio maxxima pars satisfactionis” (Pietro il Cantore) inverte l’ordine delle cose: -Confessione – assoluzione -penitenza

6 3. XIII- XVI SECOLO Nasce anche il bisogno di confessione, come garanzia di fronte alla vita eterna Il Concilio. Lat. IV (1251) stabilisce l’obbligo di confessarsi almeno 1 volta all’anno. Si estende la casistica del peccato mortale letto non come una grave non testimonianza, ma come uno scacco alla perfezione personale. Il dovere di confessione deve essere verso il proprio sacerdote Istituto della riserva, per peccati gravi, che vengono assolti dal vescovo o dal papa (ad es. il peccato di sodomia è riservato al vescovo, il maltrattamento di un chierico al papa)

7 a) Comincia ad acquistare valore il riferimento alla coscienza b) La confessione rappresenta il gesto essenziale e l’assoluzione si ottiene con il riconoscimento della colpa: erubescentia vultus c) Il sacramento dunque si chiama: Confessione. d) La contrizione, cioè la coscienza della propria colpa assume una notevole importanza.

8 4. IL CONCILIO DI TRENTO Viene ribadito il legame oggettivo tra confessione e sacramento della Penitenza. Parla di dolore perfetto e imperfetto: l’utilità; la bontà morale. Difende l’assoluzione (potere delle chiavi) cioè è potere esecutivo e non solo dichiarativo. Si tratta di un atto giudiziale in senso ampio e analogico col giudizio; l’assoluzione concede la santificazione sacramentale degli atti del penitente (vita di grazia) e cancella i peccati.

9 5.LA PRASSI ATTUALE L’ordo Paenitentiae prevede tre modi: a)Confessione e assoluzione individuale b)Celebrazione comunitaria, poi confessione e assoluzione individuale c)Celebrazione individuale con assoluzione generale con l’obbligo di andarsi a confessare entro un anno.

10 ALCUNE SOTTOLINEATURE 1)Ministro del sacramento: il vescovo e di conseguenza il presbitero, in virtù del potere delle “chiavi” concesso agli apostoli con a capo Pietro” 2)Gli atti del penitente: confessione, contrizione, soddisfazione 3)Effetti del sacramento: perdono dei peccati

11 La formula dell’ Assoluzione 1) Dio, Padre di misericordia, 2) ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, (dimensione pasquale) 3) ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, (dimensione pneumatologica) 4) concede il perdono e la pace mediante il ministero della Chiesa (dimensione ecclesiale)

12 Il peccato E’ una scelta consapevole cosciente e volontaria che: -Mostra una opposizione a Dio come bene assoluto e verità -Avversione a Cristo unico salvatore -Danno recato agli altri uomini

13 Valutazione del peccato -L’azione in sé e di conseguenza il danno recato -L’intenzione -Le circostanze

14 Perché confessare i singoli peccati? a)Mettere in chiaro la propria posizione davanti a Dio b)Esprimere il proprio distacco o ancora attaccamento al peccato c)Impegno di fronte a un’altra persona d)Consigli necessari per la vita e)Liberazione e tranquillità (attenzione....!!!)

15 Eucaristia e Penitenza 1.Tutti sacramenti dipendono dall’Eucaristia, che il sacrificio per la remissione dei peccati 2.Da essa come una serie di rivoli scaturisce la grazia che è utile nei diversi momenti della vita cristiana 3.Bisogna confessarsi prima di comunicarsi? Si deve prendere la purga prima di mangiare? Allora...

16 4. Nella mancanza di confessarsi ci si comunichi e poi all’opportunità ci si confessi, facendo un atto di vera contrizione. 5. Ogni volta che ci si accosta alla comunione si deve chiedere perdono dei propri peccati.

17 Per celebrare con frutto il sacramento della RICONCILIAZIONE 1.CONFESSIO LAUDIS 2.CONFESSIO VITAE 3.CONFESSIO FIDEI

18 Secondo il cardinale Martini, la Confessio laudis «è cominciare questo colloquio penitenziale rispondendo alla domanda: dall’ultima confessione, quali sono le cose per cui sento di dover maggiormente ringraziare Dio? Quelle cose nelle quali sento che Dio mi è stato particolarmente vicino, in cui ho sentito il suo aiuto, la sua presenza? Fare emergere queste cose, cominciare con questa espressione di ringraziamento, di lode, che mette la nostra vita nel giusto quadro».

19 segue la confessio vitae: a partire dall’ultima confessione che cosa è che, soprattutto davanti a Dio, non vorrei che fosse stato? Che cosa mi pesa? Quindi più che preoccuparsi di far emergere una lista di peccati si tratta di vedere le situazioni che abbiamo vissuto e che ci pesano, che non vorremmo che fossero e che proprio per questo mettiamo davanti a Dio per esserne sgravati, per esserne purificati.

20 Infine, la confessio fidei È la proclamazione davanti a Dio: Signore, io conosco la mia debolezza, ma so che Tu sei più forte. Credo nella tua potenza sulla mia vita, credo nella tua capacità a salvarmi così come sono adesso. Affido la mia peccaminosità a Te, rischiando tutto, la metto nelle tue, mani e non ne ho più paura. Li ho presi tutti su di me, me li sono caricati perché tu ne sia libero».


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