IL MERCATO DEI PRODOTTI ITTICI FRESCHI IN ITALIA Passirana di Rho (Milano) 25 ottobre 2011 Produzione, consumi e canali distributivi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le attese degli Italiani in tempi di crisi Bologna, 27 Settembre 2012.
Advertisements

OSSERVATORIO DEL SETTORE TESSILE ABBIGLIAMENTO NEL DISTRETTO DI CARPI
IL WELFARE COMUNITARIO CHE VERRA: CATENE GENERAZIONALI, TERRITORI ED EUROPA IL WELFARE COMUNITARIO CHE VERRA: CATENE GENERAZIONALI, TERRITORI ED EUROPA.
NUOVE FRONTIERE COMMERCIALI PER L’AGRICOLTURA ITALIANA DI QUALITA’
Il monitoraggio della Congiuntura A cura di: Giuseppe Capuano - Economista Treviso, 7 maggio 2010.
Politiche aziendali nellage management una ricerca-intervento in Veneto Renzo Scortegagna, Università di Padova Fonte principale: Progetto EQUAL AGE MANAGEMENT.
Strumenti e metodo per l’analisi dei bisogni
Marco Marini Intervento su La revisione delle serie in volume dei conti nazionali: innovazioni metodologiche e nuovi indici dei valori medi unitari. Coautori:
L’organizzazione sociale della conoscenza
Popolazione, disuguaglianze e immigrazione
Demografia delle Imprese In tutto il periodo aumenta il numero delle imprese registrate La curva rallenta la propria inclinazione nellultimo anno Nel.
Verso nuovi modelli alimentari
AUDINSTORE: analisi audience instore radio ACNielsen per Audinstore 21 ottobre 2004.
Corso di formazione Sorveglianza e Prevenzione

Le 5 forze del modello competitivo di Porter
La domanda di agriturismo in Italia Sintesi dei risultati dellindagine quali-quantitativa Novembre 2009.
Progetto SpIMiP Implicazioni economiche della qualità totale: le Specie Ittiche Minori in Puglia RS: Prof.ssa A. Tartaglia – Università di Bari Comportamenti.
Tecnico superiore per la trasformazione dei prodotti agroindustriali
Federconsumatori Basilicata - Matera Prezzi sotto la lente.
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
I CONSUMI FAMILIARI DI FORMAGGI DOP
GfK GroupConsorzio Tutela Formaggio Asiago21 dicembre 2011.
Un marchio nazionale per la Produzione Integrata: i vincoli e le opportunità AGRICOLTURA INTEGRATA DALLA PRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE Piacenza, 13-novembre.
Progetto Forma -Genere Formazione specialistica lattuazione delle pari opportunità nel processo di contrattazione ( docente Carla Capaldo) LEGGE 28 giugno.
Per..Bacco E voi dove vi piace andate, acque turbamento del vino, andate pure dagli astemi: qui c’è il fuoco di Bacco.
24 settembre 2014 Andamenti produttivi commerciali e dei consumi delle principali specie orticole Luciano Trentini Centro Servizi Ortofrutticoli.
Il mercato dei prodotti biologici: i trend della domanda e la dinamica dei prezzi Enrico De Ruvo – Ismea SANA - Bologna, 10 settembre 2010.
Il mercato biologico in Italia: le prospettive e le debolezze
1 DIREZIONE OPERATIVA COOP ITALIA – SETTORE CARNI e PESCE Prospettive commerciali dei prodotti di acquacoltura Rimini 4 dicembre 2014.
Straordinariamente gluten free Company Profile. Index Chi siamo Cosa facciamo I nostri prodotti Canali di vendita Contatti.
ISMEA IL MERCATO DEI PRODOTTI FLOROVIVAISTICI Rilevazione Luglio 2009 Paola Lauricella Indagine effettuata da ISMEA/Nielsen-CRA a cura di:
Dall’ambiente imprenditoriale al settore dell’impresa
Luigi Bidoia Le prospettive del mercato mondiale delle piastrelle Sassuolo, 12 dicembre 2006.
GLI ORTAGGI DI IV GAMMA NEL RAPPORTO COMPETITIVO CON IL FRESCO TRADIZIONALE Cesena, 7 ottobre 2011.
Lo scenario dei consumi e del retail in Italia
IL MARKETING. MERCATO: DEFINIZIONE E RUOLO DEFINIZIONE: Insieme di relazioni… Un luogo… Un gruppo di compratori con esigenze di acquisto NON SODDISFATTE,
Alimentazione *.
MARKETING. RAPPORTO AZIENDA-MERCATO AZIENDA MERCATO Denaro Informazioni Comunicazioni Beni e servizi Obiettivi:  Profitto  Sviluppo.
Welfare familiare tra autofinanziamento e sostegno pubblico: il futuro delle politiche nazionali ed europee Sostenere il welfare Andrea Toma Censis.
Lo spreco alimentare EXPO 2015.
Convegno L’informazione statistica a supporto della policy: i numeri della presenza straniera in Umbria Perugia, Sala Sant’ Anna, 27 ottobre 2015.
Amycoforest e lo studio delle filiere di tartufi e funghi
MAPPATURA DEI FLUSSI DISTRIBUTIVI NEL SETTORE FLOROVIVAISTICO febbraio 2008.
1. I FOCUS DEL RAPPORTO La deriva demografica, dove ci porta La famiglia italiana e le tante solitudini La domanda di servizi di assistenza generata dalle.
 In questa parte del nostro lavoro andremo ad analizzare i dati relativi ai consumi delle famiglie presenti nel sito ISTAT. I comportamenti di consumo.
Struttura, dinamica e valore economico della produzione cinaricola Mazzarino (CL), 14 maggio 2011.
Lo scenario per nuove imprese e nuovi imprenditori.
Progetto Medicina Predittiva La valutazione psicosociale e la prospettiva di comunità Paride Braibanti Roberta Signorelli Sara Trombini.
INTERVENTI PER IL SETTORE ZOOTECNICO 2°incontro del gruppo di lavoro OSSERVATORIO ECONOMICO ZOOTECNICO – CARNE BOVINA Roma, 18 dicembre 2012.
SETTORE LATTIERO CASEARIO Post quote: importanza degli strumenti per il monitoraggio del mercato Cremona, 24 ottobre 2014.
L’AGRICOLTURA NAZIONALE Quarto trimestre del 2013 Roma 27/02/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
IL SETTORE DEL FRUMENTO TENERO STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 23 novembre 2011.
Il mercato dell’ortofrutta Tendenze e prospettive.
I PREZZI E I CONSUMI DI PRODOTTI BIOLOGICI IN ITALIA Enrico De Ruvo – Ismea Bologna, 9 settembre /09/203.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
LA FILIERA DELLA PATATA IN ITALIA Il quadro attuale e le prospettive della filiera XVI INCONTRO NAZIONALE SULLA PATATA Bologna, 8 novembre 2012.
L’indebitamento delle famiglie italiane oggi e gli scenari di domani Riccardo Brogi Ufficio Valutazioni Economiche Associazione Bancaria Italiana
Il marketing per la vendita diretta Lezioni online di base Lezione 2 – Parte 3 La SWOT analysis e il piano marketing.
Laboratorio di Creazione d’Impresa L-A Strategia, Business, Settore.
Scientific Life Gruppo 3. Organigramma A.D. Giovanni Soardo Responsabile Amm.vo Carmen Vadicamo Responsabile Produzione Cinzia Ilardi Responsabile R&S.
L’AGRICOLTURA NAZIONALE Primo trimestre del 2014 Roma 15/05/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
OSSERVATORIO ECONOMICO PROVINCIALE DI PISTOIA La congiuntura 2007 e le previsioni 2008 : il punto di vista delle imprese Relatore Corrado Martone – Area.
IL SETTORE DEL MAIS STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 23 novembre 2011.
IL SETTORE DEL FRUMENTO DURO STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 27 settembre 2011.
Napoli 26 ottobre 2011 Unione Industriali Riflessioni su: L’economia della Campania 1. Dinamiche dell’economia reale 2. Focus sulla situazione industriale.
L’AGRICOLTURA NAZIONALE: IL PUNTO CON AgrOsserva Terzo trimestre del 2013 Roma 9/01/2014 Fabio Del Bravo - ISMEA.
La situazione economica della Provincia di Pistoia nel 2012.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 4. NUOVE FONTI E DOMANDE Raffaella Cagliano NUOVE FONTI E DOMANDE ISTAT - Rilevazione Multiscopo sulle attività complesse.
Le tendenze degli acquisti di prodotti biologici e l’evoluzione del profilo del consumatore Enrico De Ruvo Bologna, 10 settembre 2012.
Transcript della presentazione:

IL MERCATO DEI PRODOTTI ITTICI FRESCHI IN ITALIA Passirana di Rho (Milano) 25 ottobre 2011 Produzione, consumi e canali distributivi

Il mercato de prodotti ittici freschi 1. GLI STRUMENTI ISMEA AL SERVIZIO DELL’INFORMAZIONE SULL’AGROALIMENTARE 3. I CONSUMI DOMESTICI 2. I PRINCIPALI INDICATORI DEL SETTORE ITTICO ITALIANO 4. LE PERCEZIONI DEI CONSUMATORI ITALIANI 5. LE PROSPETTIVE

1 GLI STRUMENTI ISMEA AL SERVIZIO DELL’INFORMAZIONE SULL’AGROALIMENTARE

Gli strumenti per il monitoraggio costante della filiera Trasformazione Ho.re.ca Consumi extradomestici Dettaglio tradizionale GDA Consumi domestici Export Fase agricola Commercio all’ingrosso Servizi logistici Flusso del prodotto Fornitori Servizi bancari e finanziari Import Rilevazione prezzi mezzi correnti Panel aziende agricole Rilevazione prezzi origine BD Prodotti qualità Rilevazione prezzi ingrosso Studi sulla logistica Credito e assicurazioni Panel GDA BD commercio estero Panel consumi domestici Rilevazione prezzi dettaglio Panel prima e seconda trasformazione Bilanci di approvvigionamento dei prodotti Dati di bilancio delle aziende

2 I PRINCIPALI INDICATORI DEL SETTORE ITTICO ITALIANO

BILANCIO DI APPROVVIGIONAMENTO Produzione, importazioni ed esportazioni di prodotti ittici (2000=100, dati su quantità) Fonte: elaborazione Ismea su dati Mipaaf-Irepa, Api, Istat Principali indicatori economici del settore ittico (%, calcolati sulle quantità) 37%

EVOLUZIONE DEL CONSUMO DI PRODOTTI ITTICI IN ITALIA *) provvisorio; ** produzione ittica + importazioni - esportazioni. Fonte: elaborazione Ismea su dati Mipaaf-Irepa, Api, Istat Evoluzione della popolazione e del consumo di prodotti ittici in Italia

PRINCIPALI SPECIE CATTURATE DALLA FLOTTA NAZIONALE Fonte: elaborazione Ismea su dati Mipaaf-Irepa Incidenza percentuale delle prime dieci specie catturate dalla flotta nazionale nel Mediterraneo (quota in volume)

I PRINCIPALI PRODOTTI ALLEVATI IN ITALIA *) dati provvisori Fonte: elaborazione Ismea su dati Api Incidenza percentuale dei principali prodotti allevati in Italia (quota in volume)

IMPORTAZIONI Importazioni italiane in volume dei principali prodotti freschi (2010) Nota: mitili, salmoni e ostriche anche vivi. Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat

IMPORTAZIONI Principali paesi di provenienza di mitili, orate e spigole freschi (2010) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat

3 I CONSUMI DOMESTICI : IL COMPORTAMENTO DEGLI ITALIANI

EVOLUZIONE DEI CONSUMI DOMESTICI DI PESCE Fonte: Ismea, Panel Famiglie Dinamica dell’indice delle quantità Dinamica dell’indice dei prezzi al consumo Ittico: -2,4%, fresco -5,7% (‘10/’09) Agroalimentare: -0,5% Ittico fresco: +4,4% (‘10/’09) Agroalimentare: -0,5% I sem. ’11: Ittico: -4,8%, fresco -6,4% Agroalimentare: -1,5% II trim.’11/I trim.’11 : Ittico: +2% Agroalimentare: +0,7%

DINAMICA DEI CONSUMI DOMESTICI PER TIPOLOGIA Composizione percentuale dei consumi domestici di prodotti ittici (2010) Tra parentesi la quota del Fonte: Ismea, Panel famiglie Dinamica dell’indice delle quantità acquista- te di prodotti ittici dalle famiglie Fonte: Ismea, Panel famiglie Consumi domestici: 37%

DINAMICA DEI CONSUMI DOMESTICI PER AREA GEOGRAFICA Fonte: Ismea, Panel famiglie Dinamica dell’indice delle quantità acquistate di prodotti ittici dalle famiglie per area geografica

COMPOSIZIONE DEI CONSUMI DOMESTICI PER TIPOLOGIA Composizione percentuale dei consumi domestici di prodotti ittici nel 2005 Composizione percentuale dei consumi domestici di prodotti ittici nel 2010 Fonte: Ismea, Panel famiglie

I PRINCIPALI PRODOTTI FRESCHI ACQUISTATI DALLE FAMIGLIE Fonte: Ismea, Panel famiglie Nel 2010 i primi dieci prodotti freschi acquistati dalle famiglie hanno inciso per il 55,8% in volume sugli acquisti domestici totali dell’ittico fresco. Incidenza percentuale dei primi dieci prodotti freschi sul totale ittico fresco acquistato dalle famiglie (quota in volume)

IL PROFILO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI (1) Fonte: Ismea Profilo delle famiglie acquirenti di prodotti freschi, congelati sfusi e congelati/ surgelati confezionati

IL PROFILO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI (2) Fonte: Ismea Profilo delle famiglie acquirenti di pesce di mare e di pesce d'acqua dolce

QUOTE DI MERCATO DEI PRINCIPALI CANALI DI VENDITA Prodotti ittici freschi (quote % in volume) Fonte: Ismea, Panel famiglie Prodotti ittici lavorati* (quote % in volume) * Comprendono i prodotti congelati, surgelati, conservati e secchi, salati e affumicati Fonte: Ismea, Panel famiglie

L’OFFERTA DEI PRINCIPALI CANALI * La freccia verso l’alto indica che la quota è aumentata rispetto al 2005; la freccia verso il basso che la quota è diminuita; il segno di uguaglianza, che la quota è rimasta stabile. Fonte: Ismea, Panel famiglie Incidenza percentuale in volume dei primi dieci prodotti ittici freschi consumati in Italia per canale di vendita (quota % in volume, 2010)*

4 I CONSUMI DOMESTICI: LE PERCEZIONI DEGLI ITALIANI

INDAGINE QUALITATIVA ATTRAVERSO I FOCUS GROUP ISMEA ha realizzato una serie di focus group presso i consumatori con lo scopo di individuare le preferenze, i comportamenti e le percezioni del consumatore di prodotti ittici. Ismea ha voluto apportare un contributo conoscitivo alle problematiche che coinvolgono il settore ittico, sotto l’aspetto del rapporto con l’utilizzatore finale. Si tratta di problematiche caratterizzate da: aspetti razionali ma anche da elementi emotivi e affettivi. L'indagine è stata condotta tramite metodologie qualitative: dieci focus group con consumatori responsabili degli acquisti alimentari per il proprio nucleo familiare. I focus group sono stati condotti in contesti tra loro differenziati, in base alla dimensione demografica della città, all’area geografica di appartenenza, alla lontananza dalla costa. ISMEA ha realizzato una serie di focus group presso i consumatori con lo scopo di individuare le preferenze, i comportamenti e le percezioni del consumatore di prodotti ittici. Ismea ha voluto apportare un contributo conoscitivo alle problematiche che coinvolgono il settore ittico, sotto l’aspetto del rapporto con l’utilizzatore finale. Si tratta di problematiche caratterizzate da: aspetti razionali ma anche da elementi emotivi e affettivi. L'indagine è stata condotta tramite metodologie qualitative: dieci focus group con consumatori responsabili degli acquisti alimentari per il proprio nucleo familiare. I focus group sono stati condotti in contesti tra loro differenziati, in base alla dimensione demografica della città, all’area geografica di appartenenza, alla lontananza dalla costa.

CONFRONTO FRA IL PESCE FRESCO E LE ALTRE TIPOLOGIE Dalle discussioni condotte con i consumatori è emersa una chiara predilezione per il prodotto fresco rispetto a qualsiasi altra tipologia. Il posizionamento del pesce fresco, congelato, decongelato e surgelato, nella percezione dei consumatori F: fresco; C: congelato; D: decongelato; S: surgelato

CARATTERISTICHE ATTRIBUITE AL PESCE PESCATO E ALLEVATO Se tutto sommato il bilancio fra punti di forza e punti di debolezza relativi al pesce allevato si può concludere a livello razionale su un sostanziale pareggio, quando si entra ad esaminare la sfera emotiva la situazione cambia radicalmente. Al pesce pescato è attribuita una serie di sensazioni positive che vanno dal fascino al prestigio, dalla superiore capacità nutritiva alla qualità migliore nel suo complesso. Caratteristiche attribuite al pesce pescato e a quello allevato, sul piano razionale e su quello emotivo

LE DIVERSE CATEGORIE DI NEGOZIO: IPERMERCATI E SUPERMERCATI… La scelta del punto vendita in cui acquistare pesce e le modalità con cui le diverse tipologie di negozio sono percepite rappresentano fattori caratterizzati da notevoli differenze tra aree costiere e zone interne. Queste diversità coinvolgono sia la sfera razionale sia, e soprattutto, quella emotiva. Ipermercati e supermercati sono i luoghi preferiti di acquisto del pesce da parte di chi vive nelle aree interne. La scelta del punto vendita in cui acquistare pesce e le modalità con cui le diverse tipologie di negozio sono percepite rappresentano fattori caratterizzati da notevoli differenze tra aree costiere e zone interne. Queste diversità coinvolgono sia la sfera razionale sia, e soprattutto, quella emotiva. Ipermercati e supermercati sono i luoghi preferiti di acquisto del pesce da parte di chi vive nelle aree interne. Ipermercati e supermercati: le attribuzioni emotive e razionali

…E MERCATO RIONALE Molto diverso è il contesto percettivo che caratterizza il mercato rionale Mercato rionale: le attribuzioni emotive e razionali

PERCHÉ SI PREFERISCE UNA PROVENIENZA VICINA Le linee tratteggiate indicano legami di rinforzo tra diversi fattori di preferenza Le informazioni sulla provenienza rivestono un’importanza rilevante nell’ambito del set di informazioni richieste o quasi pretese da molti consumatori. Sono tante le variabili che intervengono nel determinare la preferenza per una provenienza tendenzialmente vicina. Le informazioni sulla provenienza rivestono un’importanza rilevante nell’ambito del set di informazioni richieste o quasi pretese da molti consumatori. Sono tante le variabili che intervengono nel determinare la preferenza per una provenienza tendenzialmente vicina. Fattori di preferenza di una provenienza vicina

5 LE PROSPETTIVE

IL CONTESTO Una lenta uscita dalla crisi evidente allineamento della percezione tra le aziende e i consumatori l’uscita dalla crisi non è attesa come prossima la situazione – in chiave prospettica – si complica

LA DOMANDA DEL MERCATO INTERNO Nuove famiglie, nuove condizioni… nuovi bisogni, nuovi consumi Quali saranno i comportamenti e le prospettive di consumo delle famiglie italiane? Considerato il costante declino del risparmio delle famiglie, in conseguenza di disoccupazione, sottoccupazione, perdita di potere d’acquisto, crescente disequilibrio (particolarmente forti nell’ultimo triennio). La ripresa della domanda interna passa attraverso cambiamenti profondi delle politiche del lavoro (occupazione giovanile, femminile, precarizzazione) e dei redditi (disuguaglianze economiche). Quali saranno i comportamenti e le prospettive di consumo delle famiglie italiane? Considerato il costante declino del risparmio delle famiglie, in conseguenza di disoccupazione, sottoccupazione, perdita di potere d’acquisto, crescente disequilibrio (particolarmente forti nell’ultimo triennio). La ripresa della domanda interna passa attraverso cambiamenti profondi delle politiche del lavoro (occupazione giovanile, femminile, precarizzazione) e dei redditi (disuguaglianze economiche). Risparmio netto

LA DOMANDA DEL MERCATO INTERNO crescono le nuove famiglie (ricostituite, allargate, di fatto, straniere …)  5 milioni di nuclei unifamiliari (giovani e anziani)  5 milioni di coppie senza figli  1 milione di famiglie immigrate cambiano le dinamiche culturali (interazione democratica e non gerarchica, valorizzazione dell’autonomia individuale): collegialità delle scelte di consumo; dilatazione della famiglia lunga (4 milioni di anni - reddito medio mensile di euro – vivono con i genitori > target con grande capacità di spesa e influenza intergenerazionale) polarizzazione economica (crescente ineguaglianza economica complessiva) crescono le nuove famiglie (ricostituite, allargate, di fatto, straniere …)  5 milioni di nuclei unifamiliari (giovani e anziani)  5 milioni di coppie senza figli  1 milione di famiglie immigrate cambiano le dinamiche culturali (interazione democratica e non gerarchica, valorizzazione dell’autonomia individuale): collegialità delle scelte di consumo; dilatazione della famiglia lunga (4 milioni di anni - reddito medio mensile di euro – vivono con i genitori > target con grande capacità di spesa e influenza intergenerazionale) polarizzazione economica (crescente ineguaglianza economica complessiva) Sotto il profilo QUALITATIVO: nuove strategie di acquisto (nomadismo, fungibilità di marca, ricerca di sconti/promozioni) gli anziani sperimentano un consumo più moderno, i giovani prodotti più innovativi (servizio) sviluppo dei consumi extra-domestici (destrutturazione dei pasti - domanda di ready meal/snack) sensibilità trasversale verso prod. bio/salutistici e attenzione verso “luxury goods” Sul fronte QUANTITATIVO: depressione dei consumi rilevanza della variabile decisionale prezzo effetto positivo della crescita dei single (young/older) Sotto il profilo QUALITATIVO: nuove strategie di acquisto (nomadismo, fungibilità di marca, ricerca di sconti/promozioni) gli anziani sperimentano un consumo più moderno, i giovani prodotti più innovativi (servizio) sviluppo dei consumi extra-domestici (destrutturazione dei pasti - domanda di ready meal/snack) sensibilità trasversale verso prod. bio/salutistici e attenzione verso “luxury goods” Sul fronte QUANTITATIVO: depressione dei consumi rilevanza della variabile decisionale prezzo effetto positivo della crescita dei single (young/older) impatto Nuove famiglie, nuove condizioni… nuovi bisogni, nuovi consumi

QUALE FILO CONDUTTORE? Secondo noi è il nuovo modello alimentare ad anticipare per più aspetti quelli che saranno i principi- guida del nuovo modello di benessere e di consumo: 1. Crescente consapevolezza del rapporto tra alimentazione e salute/benessere 2. Crescente consapevolezza del rapporto tra alimentazione sana e sostenibilità (cfr. la Doppia Piramide di Barilla) 3. Riduzione quantitativa -> consapevolezza dei problema che nasce dalla sregolatezza e dagli eccessi (obesità) 4. Miglioramento qualitativo -> ricerca di leggerezza e salute senza rinunciare al piacere del gusto e alla gastronomia 5. Arricchimento dell’esperienza di consumo sul piano culturale -> più interesse per cucine straniere e tradizioni regionali, più informazione, più cultura, più competenza alimentare 6. Arricchimento dell’esperienza sul piano sociale -> più convivialità, più voglia di scambiare conoscenze ed esperienze sul tema “cibo” Secondo noi è il nuovo modello alimentare ad anticipare per più aspetti quelli che saranno i principi- guida del nuovo modello di benessere e di consumo: 1. Crescente consapevolezza del rapporto tra alimentazione e salute/benessere 2. Crescente consapevolezza del rapporto tra alimentazione sana e sostenibilità (cfr. la Doppia Piramide di Barilla) 3. Riduzione quantitativa -> consapevolezza dei problema che nasce dalla sregolatezza e dagli eccessi (obesità) 4. Miglioramento qualitativo -> ricerca di leggerezza e salute senza rinunciare al piacere del gusto e alla gastronomia 5. Arricchimento dell’esperienza di consumo sul piano culturale -> più interesse per cucine straniere e tradizioni regionali, più informazione, più cultura, più competenza alimentare 6. Arricchimento dell’esperienza sul piano sociale -> più convivialità, più voglia di scambiare conoscenze ed esperienze sul tema “cibo” Nuove famiglie, nuove condizioni… nuovi bisogni, nuovi consumi Fonte: GFK Eurisko

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Area MERCATI