Di Campara Daniele. STORIA Tra il 14° e il 16° secolo la Polonia che passò diverse dinastie di re, fu una delle più potenti formazioni politiche dell’Europa.

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Transcript della presentazione:

Di Campara Daniele

STORIA Tra il 14° e il 16° secolo la Polonia che passò diverse dinastie di re, fu una delle più potenti formazioni politiche dell’Europa centro-orientale. Andata poi incontro a un progressivo smembramento, scomparve del tutto come entità statale alla fine del 18° secolo. Rinata come Repubblica indipendente dopo la Prima guerra mondiale, nella seconda metà del Novecento fu governata da un regime comunista dal blocco sovietico, che crollò nel 1989 grazie al movimento popolare noto come Solidarnosc. Nel 1815 il Congresso di Vienna ricostituì lo stato polacco, affidandone il controllo alla Russia zarista, che mise in atto una spaventosa oppressione nel paese. Percorsa da forti spinte, la Polonia fu ricostituita come Stato indipendente sotto la guida del generale Jozef Pilsudski, che tra il 1926 e il 1935 instaurò un regime dittatoriale. Nel 1939, al principio del secondo conflitto mondiale, essa fu invasa dalla Germania e subito dopo dall’Unione Sovietica. Gli anni della guerra e dell’occupazione furono drammatici per il paese, che subì perdite umane pesantissime, soprattutto nella componente ebraica della popolazione, massacrata in massa nei ghetti e in numerosi campi di sterminio nazisti, tra cui quello di Auschwitz (Shoah). I Tedeschi furono cacciati dalla Polonia dai Sovietici, che al termine del conflitto stabilirono il proprio controllo sul paese. Dopo le elezioni del 1947, i comunisti assunsero il potere e abolirono qualsiasi pluralismo partitico. La Polonia divenne in tal modo un paese di stampo sovietico, pienamente integrato nel sistema politico e militare.

GEOGRAFIA

La Repubblica parlamentare polacca si estende per una superficie di km2, confinando con la Germania a ovest, la Repubblica Ceca e la Slovacchia a sud, l’Ucraina, la Bielorussia e la Lituania est, la Russia a nord. Il confine settentrionale si affaccia inoltre sul mar Baltico, con un tratto costiero sabbioso di 524 km. Il paese conta circa ab. La capitale è Varsavia ( ab.), seguita da Łódź, Cracovia, Breslavia, Poznan e Danzica. Nel paesaggio della Polonia distinguiamo tre grandi fasce longitudinali: I. A nord la costiera baltica (il Litorale Baltico Meridionale) e il retroterra lacustre (Pomerania e Masuria). La costiera consiste da spiagge ampie e sabbiose, dune, formazioni lacustri, bacini, cordoni litorali, fiumi, isole e foreste. Domina il litorale basso, ma vi sono anche punti di alta scogliera. Le zone di maggior valore naturalistico godono della protezione di due parchi nazionali, il Park Woliński e il Park Słowiński. La regione dei laghi denota un tipico paesaggio postglaciale. II. La fascia comprende le grandi pianure di Slesia, Wielkopolska e Masovia e occupa una parte consistente della superficie del paese. Il paesaggio è dominato da prati, ampie vallate fluviali e tettoniche. Ma sono presenti anche rilievi, contrafforti morenici, laghi, terreni paludosi e complessi forestali compatti detti “puszcze”. I più importanti sono compresi all’interno di parchi nazionali, la Puszcza di Białowieże e la Puszcza Kampinoska. III. Al sud della Polonia il paesaggio muta completamente d’aspetto. Vi dominano gli altipiani (Slesia, Cracovia-Częstochowa, Kielce-Sandomierz e Monti Świętokrzyskie, Lublino con il massiccio del Roztocze), le montagne (Sudati, Carpazi), ma sono presenti anche vallate come quella di Oświęcim e di Sandomierz.

Idrografia: L'azione di deposito esercitata dai ghiacciai scandinavi ha influito in modo decisivo sulle caratteristiche della rete idrografica polacca. I principali fiumi sono la Vistola e l'Oder, nei cui bacini si identifica pressoché tutto il territorio. Tali fiumi mantengono in linea di massima la generale direzione Sud Nord. Il più grande è la Vistola, fiume polacco per eccellenza, che, nato dai Beschidi, attraversa il Paese per oltre km, ricevendo un largo ventaglio di affluenti (San, Bug, Narew ecc.), che confluiscono nella vasta pianura centrale dove il fiume bagna Varsavia. Il suo corso inferiore si incassa profondamente tra le alture della Pomerania e della Masuria, superate le quali sfocia nel Baltico con un ampio delta molto ramificato. L'Oder si origina dai Sudeti, in territorio ceco; superata la cosiddetta Porta Morava, entra in Polonia, dove è arricchito da tutti i suoi affluenti e nel tratto finale segna il confine del Paese con la Germania. I laghi di origine glaciale sono situati prevalentemente al nord, non hanno dimensioni importanti, ma sono numerosi a molto ravvicinati

ECONOMIA – AMBIENTE – CLIMA Il clima: estati calde e inverni rigidi e nevosi, con precipitazioni contenute. La vegetazione è caratterizzata dalla steppa e dalle foreste sulle dorsali montuose, mentre la fauna è quella tipica dell’area centro-europea e paleoartica (nelle foreste sopravvive ancora il bisonte europeo). La rete stradale è assai sviluppata, vi sono 8 principali aeroporti, ma conserva sempre una vitale importanza la navigazione fluviale e marittima. Le principali risorse economiche sono costituite dall’agricoltura dei cereali, dall’altissima produzione di luppolo, da ricchissimi giacimenti carboniferi e dall’industria siderurgica, cantieristica e tessile.

CULTURA A dispetto della sua posizione geografica, la Polonia, unita alla chiesa cattolica romana sin dal 966, si è sempre rivolta spontaneamente verso la cultura occidentale. Per questo, per molti secoli della sua storia, si tende a parlare di arte “in Polonia” piuttosto che di arte realmente “polacca”. Quando poi il Paese fu per due volte cancellato dalla mappa dell’Europa, la coscienza nazionale, non potendosi incarnare nello Stato, mantenne la sua unità esprimendosi attraverso una cultura autentica, ma ampiamente influenzata dalle tendenze occidentali. È iniziato così un eterno dibattito, nel quale alcuni arrivano a considerare l’arte contemporanea polacca come un’arte imitatrice; dar loro ragione, tuttavia, significherebbe dimenticare che la Polonia si è aperta anche alle influenze dell’Oriente, plasmando così una propria cultura. Lo stemma della Polonia, usato già da centenni, raffigura un’aquila bianca con corona. Secondo la leggenda, Lech il presunto fondatore dello stato polacco un giorno vide sul suo cammino un nido d’aquila e decise di costruire un borgo in quel luogo. Dalla parola polacca “nido” (“gniazdo”) proviene il nome dell’antica capitale della Polonia, Gniezno, mentre l’aquila è il simbolo dello stato. L’immagine dell’aquila è stata soggetta a varie modifiche nel corso dei secoli: ai tempi del regime comunista fu addirittura privata della corona.

La bandiera polacca nacque verso la fine del ‘700, quando dopo le spartizioni del paese i patrioti e gli eroi delle insurrezioni avevano bisogno di un simbolo facilmente riconoscibile. A tal fine sono stati scelti i colori rosso e bianco, presi dallo stemma. La bandiera è stata approvata ufficialmente nel 1831, ma già nel 1792, durante le celebrazioni del primo anniversario della Costituzione del 3 maggio, i partecipanti portavano abiti e nastri bianco-rossi, per simboleggiare la fedeltà alla patria. La bandiera polacca, vietata dagli zar russi, è rientrata come simbolo ufficiale della Polonia solo nel 1918, dopo la riconquista dell’indipendenza. Dopo la seconda guerra mondiale le autorità comuniste introdussero molte restrizioni quanto all’uso della bandiera e degli altri simboli nazionali, e mostrare la bandiera senza autorizzazione era considerato un segno di protesta verso il regime. Appariva quindi durante gli scioperi, e Solidarnosc la mise nel suo simbolo. Oggi viene issata obbligatoriamente il 1 maggio (Festa del Lavoro), il 2 maggio (Giorno della Bandiera), il 3 maggio (Festa della Costituzione del 3 maggio) e l’11 novembre (Festa dell’Indipendenza). Una curiosità: la bandiera ceca aveva un tempo gli stessi colori della bandiera polacca di oggi. Attualmente la bandiera più simile ce l’hanno il Principato di Monaco e l’Indonesia, dove però le strisce bianca e rossa sono capovolte. L’inno nazionale della Polonia è il “Mazurek Dabrowskiego”, approvato ufficialmente nel Il canto è stato scritto alla fine del XVIII secolo e veniva usato dalle Legioni di Dabrowski stanziate in Italia per la lotta all’indipendenza sotto il comando di Napoleone.

LO SAPEVATE CHE? Tutti lo chiamavano Karol Woitila, ma il cognome del papa polacco in realtà si legge Woitiua; Il polacco è una lingua slava che ha molto in comune con il latino; non esistono infatti gli articoli, ma esistono i casi e le declinazioni; In Polonia esiste la cosiddetta foresta storta a Gryfino, gli alberi nascono spontaneamente storti e piegati di 90°; La fede nuziale i polacchi la portano sul dito anulare della mano destra e non su quella sinistra; Quando si sposano le donne perdono completamente il loro cognome e prendono quello del marito,cambiano anche tutti i loro documenti personali; I colori in onore dei nuovi nati sono esattamente l’opposto dei nostri: azzurro le femmine, rosa i maschi. Azzurro perché è il colore della madonna e rosa perché è l’esatto opposto.