LA VALUTAZIONE D’ INCIDENZA AMBIENTALE. La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi.

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LA VALUTAZIONE D’ INCIDENZA AMBIENTALE

La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito della rete Natura La valutazione d’incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito della rete Natura Tale procedura è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE "Habitat“ con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti Tale procedura è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE "Habitat“ con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti

E’ bene sottolineare che la valutazione d’incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all’interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito. E’ bene sottolineare che la valutazione d’incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all’interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito.

Alla luce delle conclusioni della valutazione dell'incidenza sul sito, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l'integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell'opinione pubblica.

Incidenza positiva – si intende la possibilità di un piano o progetto di incidere significativamente su un sito Natura 2000, non arrecando effetti negativi sull’integrità del sito, nel rispetto degli obiettivi della rete Natura Valutazione d’incidenza positiva – si intende l’esito di una procedura di valutazione di un piano o progetto che abbia accertato l’assenza di effetti negativi sull’integrità del sito (assenza di incidenza negativa).

La Valutazione di Incidenza (VINCA) nella normativa italiana La valutazione d’incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del DPR 120/2003(G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l’art.5 del DPR 357/1997 che recepiva le norme della Direttiva Habitat. La valutazione d’incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del DPR 120/2003(G.U. n. 124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l’art.5 del DPR 357/1997 che recepiva le norme della Direttiva Habitat. L’art. 6 della direttiva Habitat introduce, per le aree della Rete Natura 2000, la valutazione d’incidenza, riferita agli habitat e alle specie per i quali i siti in questione sono stati individuati e non a particolari categorie di opere come nel caso della VIA. L’art. 6 della direttiva Habitat introduce, per le aree della Rete Natura 2000, la valutazione d’incidenza, riferita agli habitat e alle specie per i quali i siti in questione sono stati individuati e non a particolari categorie di opere come nel caso della VIA.

In base all’art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei SIC e delle ZPC. In base all’art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella pianificazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei SIC e delle ZPC. Ciò per evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Ciò per evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Il comma 2 dell’ art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, compresi i piani agricoli e faunistico-venatori. Il comma 2 dell’ art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, compresi i piani agricoli e faunistico-venatori. Il comma 3 fa sottoporre a valutazione di incidenza tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Il comma 3 fa sottoporre a valutazione di incidenza tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi.

Riferimenti normativi Direttiva 79/409/CEE "Uccelli"del 2 aprile Concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Direttiva 79/409/CEE "Uccelli"del 2 aprile Concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Direttiva 92/43/CEE "Habitat"del 21 maggio Relativa la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Direttiva 92/43/CEE "Habitat"del 21 maggio Relativa la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Legge 124/1994 (ratifica Rio). Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla biodiversità, con annessi, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno Legge 124/1994 (ratifica Rio). Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla biodiversità, con annessi, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno DPR 357/1997. Relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche DPR 357/1997. Relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche DPR 120/2003. Concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. DPR 120/2003. Concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.

La procedura di VINCA e lo Studio di Incidenza Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un Sito Natura 2000, presentano uno “studio di incidenza” volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l’intervento può avere sul sito interessato. Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indirizzi dell’allegato G al DPR 357/97. Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un Sito Natura 2000, presentano uno “studio di incidenza” volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l’intervento può avere sul sito interessato. Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indirizzi dell’allegato G al DPR 357/97.

Esso prevede che lo studio per la valutazione di incidenza debba contenere: Esso prevede che lo studio per la valutazione di incidenza debba contenere: una descrizione dettagliata del progetto che faccia riferimento alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, all’uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all’inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate; una descrizione dettagliata del progetto che faccia riferimento alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, all’uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all’inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate; un’analisi delle interferenze del progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche e abiotiche un’analisi delle interferenze del progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche e abiotiche

Schema riassuntivo Fonte: 'La gestione dei siti Natura Guida all‘ interpretazione dell'art.6 della dir. Habitat 92/43/CEE';

Le fasi della VINCA La metodologia procedurale proposta si compone di 4 fasi principali: La metodologia procedurale proposta si compone di 4 fasi principali: FASE 1: verifica (screening) - identifica la possibile incidenza significativa su un sito della rete Natura 2000 di un piano o un progetto; FASE 1: verifica (screening) - identifica la possibile incidenza significativa su un sito della rete Natura 2000 di un piano o un progetto; FASE 2: valutazione "appropriata" - analisi dell'incidenza del piano o del progetto sull'integrità del sito, e individuazione delle misure di mitigazione eventualmente necessarie; FASE 2: valutazione "appropriata" - analisi dell'incidenza del piano o del progetto sull'integrità del sito, e individuazione delle misure di mitigazione eventualmente necessarie; FASE 3: analisi di soluzioni alternative - individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano; FASE 3: analisi di soluzioni alternative - individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano; FASE 4: definizione di misure di compensazione - individuazione di azioni, anche preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, se per motivi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano venga comunque realizzato. FASE 4: definizione di misure di compensazione - individuazione di azioni, anche preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, se per motivi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano venga comunque realizzato.

FASE DI SCREENING Obiettivo della fase di screening è quello di verificare la possibilità che dalla realizzazione di un progetto, non direttamente connesso o necessario alla gestione di un sito Natura 2000, derivino effetti significativi sugli obiettivi di conservazione del sito stesso. Obiettivo della fase di screening è quello di verificare la possibilità che dalla realizzazione di un progetto, non direttamente connesso o necessario alla gestione di un sito Natura 2000, derivino effetti significativi sugli obiettivi di conservazione del sito stesso.

a) Gestione del sito - In primo luogo si verifica se il progetto è direttamente connesso o necessario alla gestione del sito a) Gestione del sito - In primo luogo si verifica se il progetto è direttamente connesso o necessario alla gestione del sito b) Descrizione del piano/progetto - la procedura prevede l'identificazione di tutti gli elementi del progetto che possono avere un'incidenza significativa sugli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000 b) Descrizione del piano/progetto - la procedura prevede l'identificazione di tutti gli elementi del progetto che possono avere un'incidenza significativa sugli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000 c) Caratteristiche del sito - L'identificazione della possibile incidenza sul sito Natura 2000 richiede la descrizione dell'intero sito, con particolare dettaglio per le zone in cui gli effetti hanno piú probabilità di manifestarsi. c) Caratteristiche del sito - L'identificazione della possibile incidenza sul sito Natura 2000 richiede la descrizione dell'intero sito, con particolare dettaglio per le zone in cui gli effetti hanno piú probabilità di manifestarsi. d) Valutazione della significatività dei possibili effetti: per valutare la significatività dell'incidenza, possono essere usati alcuni indicatori chiave quali, ad esempio: d) Valutazione della significatività dei possibili effetti: per valutare la significatività dell'incidenza, possono essere usati alcuni indicatori chiave quali, ad esempio: perdita di aree di habitat (%) perdita di aree di habitat (%) frammentazione frammentazione perturbazione perturbazione cambiamenti negli elementi principali del sito (ad es. qualità dell'acqua) cambiamenti negli elementi principali del sito (ad es. qualità dell'acqua) FASE DI SCREENING

FASE 2 valutazione appropriata In questa fase si valuta se il progetto possa avere un'incidenza negativa sull'integrità del sito Natura a) Informazioni necessarie: si verifica la completezza dei dati raccolti nella prima fase ed eventualmente si integrano le informazioni mancanti. b) Previsione degli impatti: Gli effetti possono essere elencati secondo le seguenti tipologie: diretti o indiretti; diretti o indiretti; a breve o a lungo termine; a breve o a lungo termine; effetti dovuti alla fase di realizzazione, di operatività, di smantellamento del progetto; effetti dovuti alla fase di realizzazione, di operatività, di smantellamento del progetto; effetti isolati, interattivi e cumulativi. effetti isolati, interattivi e cumulativi. c) Obiettivi di conservazione: individuati i possibili impatti, è necessario stabilire se essi possano avere un'incidenza negativa sull'integrità del sito. d) Misure di mitigazione. Possono riguardare, ad esempio: tempi di realizzazione (ad es. divieto di interventi durante il periodo di evoluzione di un habitat o di riproduzione di una specie); tempi di realizzazione (ad es. divieto di interventi durante il periodo di evoluzione di un habitat o di riproduzione di una specie); tipologia degli interventi da realizzare (ad es. l'uso di una draga speciale ad una distanza stabilita dalla riva per non incidere su un habitat fragile); tipologia degli interventi da realizzare (ad es. l'uso di una draga speciale ad una distanza stabilita dalla riva per non incidere su un habitat fragile); individuazione di zone non accessibili all'interno di un sito (ad es. tane di ibernazione di una specie animale); individuazione di zone non accessibili all'interno di un sito (ad es. tane di ibernazione di una specie animale); uso di specie vegetali autoctone uso di specie vegetali autoctone

Fase 3 analisi delle alternative Qualora permangano gli effetti negativi sull'integrità del sito, nonostante le misure di mitigazione, occorre stabilire soluzioni alternative attuabili a) Identificazione delle alternative: è compito dell'autorità competente esaminare la possibilità che vi siano soluzioni alternative basandosi anche su altre fonti. Le soluzioni alternative possono essere,ad esempio: ubicazione/percorsi alternativi ubicazione/percorsi alternativi dimensioni o impostazioni di sviluppo alternative; dimensioni o impostazioni di sviluppo alternative; metodi di costruzione alternativi; metodi di costruzione alternativi; mezzi diversi per il raggiungimento degli obiettivi; mezzi diversi per il raggiungimento degli obiettivi; modalità operative diverse; modalità operative diverse; modalità di dismissione diverse; modalità di dismissione diverse; diversa programmazione delle scadenze temporali. diversa programmazione delle scadenze temporali. b) Valutazione delle soluzioni alternative: ciascuna delle possibili soluzioni alternative individuate viene sottoposta alla procedura di valutazione dell'incidenza sull'integrità del sito.

Fase 4 Misure di compensazione Nel caso non vi siano adeguate soluzioni alternative e contemporaneamente siano presenti motivi di rilevante interesse pubblico, è possibile autorizzare la realizzazione del piano o progetto, solo se sono adottate adeguate misure di compensazione che garantiscano la coerenza globale della rete Natura 2000 (art. 6, comma 9, DPR 120/2003). Le misure di compensazione possono, ad esempio, essere: ripristino dell'habitat nel rispetto degli obiettivi di conservazione del sito; ripristino dell'habitat nel rispetto degli obiettivi di conservazione del sito; creazione di un nuovo habitat, in proporzione a quello che sarà perso, su un sito nuovo o ampliando quello esistente; creazione di un nuovo habitat, in proporzione a quello che sarà perso, su un sito nuovo o ampliando quello esistente; miglioramento dell'habitat rimanente in misura proporzionale alla perdita dovuta al progetto; miglioramento dell'habitat rimanente in misura proporzionale alla perdita dovuta al progetto; individuazione e proposta di un nuovo sito (caso limite). individuazione e proposta di un nuovo sito (caso limite).

Incidenza negativa Se, a seguito della valutazione di incidenza, un progetto risulti avere conseguenze negative sull’integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l’intervento può essere realizzato solo: Se, a seguito della valutazione di incidenza, un progetto risulti avere conseguenze negative sull’integrità di un sito (valutazione di incidenza negativa), si deve procedere a valutare le possibili alternative. In mancanza di soluzioni alternative, il piano o l’intervento può essere realizzato solo: per motivi di rilevante interesse pubblico e con l’adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art. 6, comma 9). per motivi di rilevante interesse pubblico e con l’adozione di opportune misure compensative dandone comunicazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DPR 120/2003, art. 6, comma 9). se nel sito interessato ricadono habitat naturali e specie prioritarie, l’intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l’ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione. se nel sito interessato ricadono habitat naturali e specie prioritarie, l’intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l’ambiente, oppure, previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione.

INDICE SCHEMATICO PER RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 1.Dati generali del piano/progetto 2. Motivazioni del piano/progetto 3. Relazione tecnica descrittiva degli interventi 4. Relazione tecnica descrittiva dell’area di intervento e del sito con particolare riferimento agli habitat ed alle specie dei siti Natura 2000 potenzialmente interessati 5. Descrizione delle interferenze tra opere/attività previste ed il sistema ambientale (habitat e specie animali e vegetali presenti nel sito) 6. Valutazione della significatività dell’incidenza ambientale del piano/progetto (rapporto tra le opere/attività previste e le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche presenti nell’area e nel sito)

7. Indicazione di eventuali ipotesi progettuali alternative emersi a seguito della stesura della Valutazione d’Incidenza 8. Indicazione di eventuali misure di mitigazione dell’incidenza delle opere/attività previste emerse a seguito della stesura della Valutazione d’Incidenza 9. Indicazione di eventuali misure di compensazione, se necessarie, emerse a seguito della stesura della Valutazione d’Incidenza

E' molto importante non confondere le procedure di VIA e di VINCA. Spesso non risulta abbastanza chiaro che, sebbene possano utilizzare le stesse metodologie di analisi, la finalità e la filosofia delle due procedure, sono completamente diverse, hanno richieste diverse e spesso vengono valutate da Enti Competenti diversi. E' molto importante non confondere le procedure di VIA e di VINCA. Spesso non risulta abbastanza chiaro che, sebbene possano utilizzare le stesse metodologie di analisi, la finalità e la filosofia delle due procedure, sono completamente diverse, hanno richieste diverse e spesso vengono valutate da Enti Competenti diversi. Ciononostante per i progetti già assoggettati alla procedura di VIA, la valutazione d’incidenza viene ricompresa nella procedura di VIA Ciononostante per i progetti già assoggettati alla procedura di VIA, la valutazione d’incidenza viene ricompresa nella procedura di VIA

PROVINCIA DI GROSSETO Piano delle attività estrattive di recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della provincia (PAERP) RELAZIONE PER LA VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA (DPR 120/03 e LRT 56/2000)

Il documento qui prodotto è così strutturato: 1. motivazione del Piano 2. le principali normative di riferimento 3. aspetti metodologici 4. descrizione ambientale dei SIR e delle misure di conservazione 5. incidenza del Piano sui Siti 6. elenco delle possibili misure di mitigazione

Motivazione del Piano Il Piano Cave Provinciale ai sensi della LRT 78/98, “Testo unico in materia di cave, torbiere, miniere, recupero di aree escavate e riutilizzo di residui recuperabili” disciplina le attività estrattive delle sostanze minerarie appartenenti alla categorie cave e torbiere, favorendo ed incentivando il recupero delle aree di escavazione dismesse ed in abbandono ed il riutilizzo dei residui provenienti dalle attività estrattive e di quelli ad essi assimilabili derivanti da altre attività, anche al fine di minimizzare il prelievo delle risorse non rinnovabili.(art.1)

DESCRIZIONE AMBIENTALE DEI SIR E DEI PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITA’ SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 119 Alto corso del Fiume Fiora (IT51A0019) CARATTERISTICHE DEL SITO HABITAT SPECIE ANIMALI Altre emergenze Lunghi tratti di medio corso con alveo naturale ed estesi terrazzi fluviali non antropizzati, con formazioni vegetali caratteristiche e in buono stato di conservazione. Principali elementi di criticità interni al sito

Incidenza del Piano sui Siti La individuazione di nuove zone estrattive e la coltivazione delle cave già esistenti potrebbe comportare effetti di un certo rilievo sui SIR. Eventuali incidenze significative potrebbero interessare gli habitat e le specie animali e vegetali, tali quindi da alterare gli obbiettivi di conservazione previsti per il SIR 119 “Alto Corso del Fiume Fiora”, ed elencati nella Del.G.R. 644/04. Incidenze sugli habitat Le possibili ripercussioni derivanti dalle più generali attività di cantiere (per esempio: diffusione di polveri), tali comunque da assumere carattere di reversibilità temporale, pongono una ulteriore potenziale incidenza sugli habitat e sui prospicienti corpi idrici. La necessaria apertura di piste provvisorie per il traffico veicolare legato ai mezzi di cantiere costituisce una interferenza momentanea che raggiunge livelli di significatività modesta, comunque tale da non arrecare una effettiva frammentazione degli ambienti naturali. La distruzione del bosco rappresenta sempre una perdita importante e irreversibile, almeno nel breve-medio periodo, sia come componente biotica vegetale che animale.

Principali misure di Conservazione da adottare per ogni SIR Scheda riassuntiva screening cave interne o limitrofe ai SIR/SIC/ZPS SIR/SIC/ZPS DENOMINAZIONE CAVA TIP. IMPATTO DIRETTO IMPATTO INDIRETTO PARERE SINTETICO Medio Corso Pian del Bischero A Fossa del Fiume Albegna” SI Negativo ai sensi della DGR 454/2008 (Assente nel PRAE 1995 e PRAER 2007) Scheda riassuntiva Relazione di Incidenza cave limitrofe ai SIR/SIC/ZPS Scheda riassuntiva Relazione di Incidenza cave lontane dai SIR/SIC/ZPS

CONCLUSIONI ED ELENCO DELLE POSSIBILI MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE MISURE DI MITIGAZIONE - Insonorizzazione delle macchine operatrici; - Realizzazione di siepi e alberature con specie autoctone soprattutto lungo il lato verso i corsi d’acqua e strade o abitazioni limitrofe Si indicano le specie più adatte -Attraversamenti appositi sotto strada per anfibi, rettili e micromammiferi, nel caso di realizzazione ex novo di strade e di quelle esistenti; - Realizzazione di alberature e siepi come sopra, lungo le viabilità di servizio e in prossimità di abitazioni o luoghi frequentati; - Raccolta differenziata dei rifiuti, operando nelle massime condizioni di sicurezza evitando ogni fuoriuscita di materiale, tale da procurare l’inquinamento dei suoli circostanti e corpi idrici. - Adeguata riduzione, orientazione e dimensionamento delle luci notturne di servizio, evitandone la direzione verso i SIR/SIC/ZPS; - Predisposizione, negli edifici di servizio, di bat-box, nidi artificiali ed altri accorgimenti per favorire la presenza di avifauna (rondini, rondoni ecc.) e rettili come geki e mammiferi come chirotteri.

LINEE GUIDA PER RECUPERO DELLE AREE INTERESSATE DALL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA (ATTIVITÀ COMPENSATIVE) In questa sezione si descrivono le linee guida per la compensazione dell'impatto ambientale delle cave, in occasione della loro dismissione, ai fini dell'incremento della qualità territoriale dei siti interessati.