Coordinamento ed Integrazione nel Sistema Agro-Alimentare* *Lezione tratta da: A. Banterle, “Lo studio delle filiere agroalimentari: evoluzione e approcci.

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Coordinamento ed Integrazione nel Sistema Agro-Alimentare* *Lezione tratta da: A. Banterle, “Lo studio delle filiere agroalimentari: evoluzione e approcci metodologici” Progetto INEA SafeBio, Roma 29/10/2010 V. Sodano, “Strumenti di Analisi per l’Economia dei Mercati Agro-Alimentari “, ESI, Napoli, 2004 Economia del Settore Agro-Alimentare Prof. A. Sorrentino – A.A

settore agricolo distribuzione industria alimentare consumo domestico ristorazione transazione scambio offerta domanda offerta domanda transazione scambio transazione scambio domanda finale offerta Relazioni verticali nelle filiere agro-alimentare consumo extra-domestico domanda

Caratteristiche “micro” delle fasi delle filiere

Coordinamento verticale nelle filiere agro-alimentari concetto di coordinamento verticale: “insieme dei modi attraverso cui vengono gestiti gli scambi e coordinati i comportamenti strategici lungo il canale distributivo agro-alimentare” modalità di governance delle transazioni: –mercato –forme intermedie –integrazione verticale principali forme di governance nelle filiere agro- alimentari –strutture di mercato –borsa merci, future markets –mercato ortofrutticolo

coordinamento verticale strutture di mercato contratti, accordi, ecc. cooperative integrazione verticale + - Coordinamento verticale nelle filiere agro-alimentari –forme intermedie –contratti –accordi interprofessionali –organizzazioni dei produttori –integrazione verticale –cooperative –integrazione verticale (sensu strictu) Strategia di sviluppo con la quale l’impresa cerca di acquisire il controllo sui propri input (a monte) o sui propri output (a valle) o su entrambi. L’integrazione verticale riguarda i confini dell’impresa

MERCATOMERCATO - fallimenti limitati a pochi casi - forma prevalente di coordinamento (coordinamento gestito dal sistema dei prezzi) il mercato in concorrenza mediante il prezzo di equilibrio rappresenta il meccanismo di coordinamento fra le preferenze del consumatore e le attività produttive  consente di raggiungere la massima efficienza del sistema economico  ottima allocazione delle risorse  massimo benessere collettivo AGENTIAGENTI della filiera comportamento massimizzante, razionalità, informazione perfetta IMPRESAIMPRESA mera funzione di produzione  “ “black box” (scatola nera) contenente tecnologie atte a trasformare gli inputs in output Approccio neoclassico

L’approccio tradizionale non si nasconde tuttavia che in molte circostanze il mercato non è l’unica forma di coordinamento della Supply Chain – Perché ? Integrazione verticale Ciclo di vita del prodotto Sviluppo: integrazione – Maturità: mercato – Declino:integrazione Determinismo tecnologico: i volumi di produzione in ogni fase tecnologicamente separabile determinano il livello di integrazione; volumi/domanda elevati economie di scala specializzazione lavoro disintegrazione ciclo produttivo Strategia impresa: dinamica tecnologica e processo di definizione del prodotto rischi approvvigionamento esterno (integrazione); prodotto consolidato standardizzato permette fornitori specializzati (mercato); fase di declino aumento della competizione necessità controllo monopolistico (integrazione) Approccio neoclassico – Integrazione verticale

Approccio neoistituzionale MERCATOcosti di transazioneMERCATO : presenza di fallimenti costi di transazione AGENTIAGENTI della filiera - razionalità limitata - conoscenza imperfetta - comportamento opportunistico IMPRESA IMPRESAstruttura di governo e coordinamento dei processi produttivi, istituzione organizzativa costo d’uso del mercato Secondo Coase non sempre il governo tramite il mercato è senza costo  se il costo d’uso del mercato per una transazione è maggiore del costo della burocrazia di impresa  impresa sostituisce il mercato “Il funzionamento del mercato comporta un certo costo e, formando un’organizzazione e permettendo a un’autorità (imprenditore) di dirigere le risorse, possono essere risparmiati taluni costi di contrattazione”(Coase, 1937) Costo burocrazia < costo mercato espansione impresa (integrazione) Costo burocrazia > costo mercato espansione scambi (disintegrazione).. o costo di uso del mercato è il costo necessario per definire. sottoscrivere e salvaguardare le modalità di uno scambio (es. contratto) Istituzione: ogni sistema di regole, fomalizzate o meno, che coordinano il rapporto/comportamento tra/dei soggetti istituzione che governa le transazioni attraverso elementi organizzativi e contrattuali intimamente interconnessi che permettano ai partners di definire ogni elemento utile per lo scambio

Teoria dei contratti specificità delle risorsein presenza di specificità delle risorse il mercato viene sostituito da contratti di lungo periodo  se il contratto non è efficace nell’evitare comportamenti opportunistici prevalgono forme di integrazione verticale obiettivo: determinare il contratto ottimale/efficiente per il governo delle transazioni Teoria dell’agenzia modello principale agente asimmetria informativa  la parte che offre il contratto (principale) ha poche informazioni rispetto alla parte che accetta (agente)  comportamento opportunistico problemi di adverse selection (ex ante) problemi di moral hazard (ex post) Specificità delle risorse investite in una determinata transazione; specificità degli investimenti effettuati per lo svolgimento di una transazione e non riutilizzabili in altre transazioni senza perdita di valore (grado di riutilizzabilità o trasferibilità delle risorse in usi alternativi, senza perdita di valore economico e produttivo). Il problema è quello di individuare lo schema retributivo che spinga l’agente a sostenere il livello di sforzo che renda massima l’utilità attesa del principale

Teoria dei contratti 2 Teoria dei contratti incompleti Incertezza, asimmetria informativa, opportunismo, debole enforcement Contratti Incompleti: non specificano il comportamento delle parti per ogni possibile circostanza Specificità risorse “quasi rendita appropriabile” la parte che sostiene il costo della risorsa specifica per la transazione resta vincolata (locked in) ad operare con quell’unica controparte, quest’ultima può quindi esercitare un potere monopolistico con il contraente (es. modificando a proprio favore i termini dello scambio) Specificità risorse Costi di transazione Integrazione verticale L’incompletezza di un contratto, dovuta alla specificità delle risorse coinvolte nello scambio, determina un aumento dei costi di transazione che può portare ad uno scambio inefficiente nella misura in cui i partners sono disincentivati a effettuare investimenti specifici mirati a massimizzare l’utilità di scambio. La Specificità delle risorse rende possibili comportamenti opportunistici il cui contenimento richiede clausole contrattuali, controlli e sanzioni che aumentano il costo della contrattazione

Economia dei Costi di Transazione Obiettivo scegliere la forma di governo delle transazioni più efficiente  minimizzazione dei costi di transazione Costi di transazione –costi di informazione –costi di negoziazione –costi di monitoraggio Caratteristiche della transazione –grado di frequenza (ricorrente, occasionale) –grado di incertezza –grado di asset specificity (investimento non specifico, misto, idiosincratico) Forme di governance delle transazioni –mercato –forme ibride –gerarchia o integrazione verticale

Caratteristiche della transazione - asset specificity - incertezza - frequenza Costi di transazione - informazione - negoziazione - monitoraggio Forme di governance mercato, ibride, gerarchiche Economia dei Costi di Transazione 2 CT = f (AS, I, F) + + -

Economia dei Costi di Transazione 3 Il modello Make-Fare (β) or Buy-Comprare (M) $$ KK M(K) β(K) K’ K* ∆C ∆G ∆C+ ∆G