1 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 OBIETTIVO PER LA QUALITÀ: qualcosa cui si aspira o a cui si mira, relativo alla qualità. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ: parte della gestione per la qualità, mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti per la qualità. MIGLIORAMENTO CONTINUO: attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti.
2 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 PRODOTTO: risultato di un processo. AUDIT: processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze della verifica ispettiva e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i criteri della visita ispettiva sono stati soddisfatti. NON CONFORMITÀ: mancato soddisfacimento di un requisito.
3 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 CORREZIONE: azione per eliminare una non conformità rilevata. AZIONE CORRETTIVA: azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata o di altre situazioni indesiderabili rilevate. AZIONE PREVENTIVA: azione per eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni potenziali indesiderabili.
4 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 PROCEDURA: modo specificato per svolgere un’attività o un processo. ISPEZIONE: valutazione della conformità mediante osservazioni e giudizi associati, quando opportuno, a misurazioni, prove e verifiche a mezzo di calibri. VERIFICA: conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento di requisiti specificati.
5 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 VALIDAZIONE: conferma, sostenuta da evidenze oggettive, che i requisiti relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione prevista sono stati soddisfatti. RIESAME: attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia di qualcosa a conseguire gli obiettivi stabiliti.
6 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015 PIANO DELLA QUALITÀ: documento che, per uno specifico progetto, prodotto, processo o contratto, specifica quali procedure, e le risorse associate, devono essere utilizzate, e da chi e quando. SPECIFICHE: documento che stabilisce i requisiti. AUDITOR: persona qualificata a condurre un audit. SOGGETTO DELL’AUDIT: organizzazione sottoposta a verifica ispettiva.
UNI EN ISO 9000:2005 “Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e vocabolario” UNI EN ISO 9000:2005 “Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e vocabolario” descrive l’approccio di base alla gestione della qualità e comprende il vocabolario. UNI EN ISO 9001:2008 “Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti” UNI EN ISO 9001:2008 “Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti” elenca i requisiti che un’azienda deve rispettare per dimostrare la capacità di fornire prodotti che soddisfino il cliente ed è utilizzata per la certificazione del sistema di gestione della qualità da parte di un organismo accreditato. 7 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
UNI EN ISO 9004:2009 “Sistemi di gestione per la qualità – Linee guida per il miglioramento delle prestazioni” UNI EN ISO 9004:2009 “Sistemi di gestione per la qualità – Linee guida per il miglioramento delle prestazioni” Nella sua ultima versione non è più soltanto una guida ma diventa un documento strategico per la costruzione di un SGQ. Non si focalizza più soltanto sul cliente ma anche sui vantaggi che possono derivare a tutte le parti interessate. Propone un modello ben definito per l'autovalutazione delle organizzazioni per meglio utilizzare la norma in combinazione con i modelli di eccellenza (EFQM, Deming Prize, Baldrige Award, ecc.). 8 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
9 L’unica norma della famiglia ISO 9000 per cui una azienda può essere certificata è la ISO La UNI EN ISO 9001 è la norma che definisce i requisiti per i sistemi di gestione per la qualità aziendale, il cui scopo è quello di: 1. consentire alle organizzazioni di capire cosa vogliono i clienti; 2. fissare i propri obiettivi; 3. stabilire con quali processi raggiungere gli obiettivi stessi; 4. e soddisfare i clienti, mediante un sistema efficace che sappia migliorarsi. Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
10 L’edizione 2008 della norma UNI EN ISO 9001 permette di consolidare l’evoluzione del modello di gestione dei sistemi per la qualità avviata nel 2000 ed è il risultato delle attività di monitoraggio ed aggiornamento continuo attuate dall’ISO per definire gli elementi chiave per la revisione della norma. Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
11 Maggiore chiarezza e facilità d’uso. Miglioramenti a fronte delle interpretazioni e chiarimenti richiesti dagli Utilizzatori, attraverso il processo di Interpretazione ISO/TC 176. Maggiore compatibilità con ISO 14001:2004 (l’obiettivo è individuare gli elementi comuni evitando inutili duplicazioni). Principali obiettivi dell’edizione del 2008 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
La nuova edizione ISO 9001:2008, mantiene validi impostazione e requisiti e, paragonata alla precedente, contiene: nessun nuovo requisito alcuni utili chiarimenti sui requisiti preesistenti cambiamenti soprattutto editoriali alcuni esempi per una maggiore compatibilità con la ISO 14001:2004 (sistemi gestione ambientale) 12 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
13 LA NORMA ISO 9001 È COMPOSTA DA 8 REQUISITI A CUI IMPRESE, ENTI E ORGANIZZAZIONI DEVONO ADEGUARSI SE VOGLIONO OTTENERE LA CERTIFICAZIONE DI PARTE TERZA. Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
14 GENERALITÀ Valenza contrattuale della norma e di soddisfazione del cliente “ (…) La progettazione e l’attuazione del sistema di gestione per la qualità di un'organizzazione sono influenzate: a) dal contesto nel quale essa opera, dai cambiamenti in tale contesto, e dai rischi ad esso associati; b) dalle sue mutevoli esigenze, c) dai suoi particolari obiettivi, d) dai prodotti che fornisce, e) dai processi che adotta, f) dalla sua dimensione e dalla sua struttura organizzativa. (…)” Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
15 APPROCCIO PER PROCESSI Riferimento al miglioramento continuo “ (…) Un vantaggio dell’approccio per processi è che esso consente di tenere sotto continuo controllo**) la connessione tra i singoli processi, così come la loro combinazione ed interazione.(…)” **) Nota Nazionale Nella lingua italiana il termine "controllo" ha due distinti significati: - quello connesso ad attività di verifica della conformità di un prodotto o processo; - quello relativo ad attività mirate a tenere sotto controllo, governare, regolare un processo. COMPATIBILITÀ CON ALTRI SISTEMI MANAGERIALI Riferimento esplicito a ISO Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
16 GENERALITÀ Acquisire la soddisfazione del cliente non solo rispetto al contenuto tecnico o tecnologico ma in tutti gli aspetti del rapporto. Di ogni requisito previsto deve essere fornita evidenza oggettiva. “NOTA 1 Nella presente norma internazionale, il termine "prodotto" si applica solamente: a) al prodotto destinato al cliente o da esso richiesto, b) a qualunque elemento voluto risultante dai processi di realizzazione del prodotto.” Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
Dimostrare la capacità di fornire con regolarità prodotti che ottemperino ai requisiti dei clienti ed a quelli cogenti applicabili. Migliorare il livello di soddisfazione dei clienti tramite l’applicazione efficace del sistema. 17 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
Sono possibili esclusioni di alcuni requisiti di cui al punto 7. Le esclusioni possono essere effettuate solo quando non fanno parte dell’organizzazione delle attività e non hanno impatto sui requisiti del cliente o delle normative applicabili. 18 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
La descrizione dello scopo generalmente contiene i seguenti tre aspetti: 1. Attività (ad es. progettazione, produzione, installazione, ecc…) 2. Prodotto o prestazioni (ad es. batterie, autonoleggio, ecc…) 3. Limitazioni (ad es. dimensione, area geografica, ecc…) 19 Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015
Lo scopo del presente Manuale è definire, descrivere e regolamentare tutte le attività necessarie per implementare un efficace Sistema di gestione della Qualità e Sicurezza Alimentare. La scelta è motivata dall’esigenza di ottimizzare l’organizzazione delle risorse e stabilire gli obiettivi qualitativi finalizzati a ridurre il più possibile il verificarsi di situazioni e condizioni di rischio per la salute del consumatore. Oltre a soddisfare questo obiettivo primario, la Direzione ritiene che la diffusione della proprio Politica per la Qualità, attraverso la divulgazione del Manuale, possa contribuire ad elevare la cultura della qualità nelle persone che operano nell’organizzazione e per l’organizzazione, coinvolgendole nella conoscenza e nell’applicazione delle sue procedure, in modo che tutti possano concorrere di sprechi e difetti, riconducibili alla “non qualità”. Il campo di applicazione della certificazione riguarda tutte le attività aziendali che influenzano la qualità del prodotto/servizio svolte dall’azienda, in particolare ai processi di realizzazione dei prodotti in conformità ai capitolati dei clienti ed alle norme e leggi applicabili. Relativamente ai requisiti del sistema di gestione per la qualità contenuti nella norma di riferimento si dichiarano non applicabili i seguenti punti: (…) 20 Esempio di un’azienda alimentare Prof.ssa Cecilia Silvestri - A.A. 2014/2015