VIA VERDI, 8 – SAN POLO DI TORRILE TEL
“Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare” Bruno Munari
La realtà della nostra scuola è quella di una scuola di provincia, lontana dal traffico cittadino e ancora immersa in una dimensione di “paese”. E’ una scuola piuttosto grande, formata da 8 sezioni all’interno delle quali (quasi in tutte) sono presenti 29 bambini. La frequenza è alta e coinvolge il territorio in modo capillare, in quanto scuola di San Polo ma anche delle frazioni limitrofe. IL CONTESTO
Partendo dal presupposto che nella cooperazione si trovano elementi di arricchimento reciproco, abbiamo pensato ad un percorso che vedesse coinvolti tutti i bambini in attività a piccolo gruppo e/o di intersezione. La dimensione del piccolo gruppo, anche dove è presente l’eterogeneità anagrafica, consente di sperimentare momenti di comunicazione, attraverso vari linguaggi, agevolata dalla dimensione ridotta del numero dei partecipanti. Un contesto simile diventa così un mediatore/facilitatore di esperienza anche per i bambini con disabilità intellettiva e relazionale. LE PREMESSE
IL PROGETTO Edicola 3.6
Un’edicola dentro alla scuola … e la scuola si fa conduttrice di un’esperienza nuova, nella quale scoprire i significati che sono racchiusi nelle pagine di un giornale. Il senso della comunicazione nelle sue mille sfaccettature. I bambini sono protagonisti dell’esperienza perché diventano autori, illustratori, ideatori e, in un lavoro di cooperazione e supportati dal sostegno delle insegnanti, hanno progettato le riviste che, con cadenza periodica, sono state presentate e “vendute” in una vera edicola costruita all’interno della scuola. “L’edicola è quella dove compri i giornali e le figurine, ma devi andare con la mamma se no non hai i soldi per pagare” Nicolò 5 a.
GLI OBIETTIVI Conoscere e saper padroneggiare i diversi linguaggi della comunicazione. Sostenere la cooperazione e la socializzazione. Accrescere il senso di appartenenza ad una comunità. Favorire lo sviluppo della creatività utilizzando codici simbolici diversi. Sperimentare diverse modalità di espressione. Arricchire la propria conoscenza della realtà. Ritrovarsi e immedesimarsi in varie situazioni di vita, quotidiana e immaginaria. Sentirsi partecipi e attivi, secondo il proprio stile e le proprie necessità.
LA METODOLOGIA Gioco quindi apprendo GIOCO Esperienza totalizzante Morfologia complessa e variegata Funzione esplorativa Funzione costruttiva Funzione comunicativa Funzione creativa - inventiva Funzione simbolica
LE ESPERIENZE Uscita didattica per visitare l’edicola del paese. “Leggiamo” i giornali per scoprire che ne esistono di tipologie diverse: formati, tipi di carta, contenuti. Scegliamo il tema della “nostra” rivista e, attraverso una didattica laboratoriale: ideiamo, sperimentiamo, ipotizziamo, progettiamo, manipoliamo e tanto altro ancora. Creiamo la nostra rivista, ogni sezione con un tema diverso, e insieme concordiamo un titolo, un layout, una copertina. E, finalmente, una mattina la nostra Edicola 3.6 apre i battenti e le riviste sono pronte per essere acquistate. Dal giardinaggio, alla cucina, alla rivista per imparare a costruire giochi con materiale di recupero. Venditori d’eccezione, ovviamente, i bambini e le bambine !!!
IL MOSTRO MANGIATAPPI Cosa occorre: Scatole di cartone, una grande e due piccole. Tempera. Tappi di plastica. Carta di giornale. Come si procede 1.Colorare le scatole con la tempera e poi attaccarle una sopra e una sotto 2.Poi tagliare la bocca nella scatola grande e tagliare un buco per fare passare le mani 3. Fare asciugare bene e poi disegnare gli occhi e fare le decorazioni Colorare con la tempera una scatola per metterci dentro i tappi che sono il cibo del mostro Mangiatappi
PALLONE … GONFIATO Cosa occorre: Una bottiglietta di plastica, aceto, bicarbonato, un palloncino, un imbuto, un cucchiaino Come si procede 1. Prendiamo una bottiglia di plastica e ci mettiamo un po’ di aceto (circa 1/3 di una tazza) Attacchiamo un palloncino all’imbuto e ci mettiamo dentro due cucchiaini di bicarbonato. 3. Attacchiamo il palloncino alla bottiglietta, ma dobbiamo stare attenti a non far cadere il bicarbonato. Quando il palloncino è attaccato bene facciamo scendere il bicarbonato nell’aceto e aspettiamo … COSA SUCCEDE Quando il bicarbonato e l’aceto si incontrano formano un gas che si chiama “anidride carbonica”. Il gas occupa tutto lo spazio che ha a disposizione e, proprio per questo motivo, occupa tutto lo spazio dentro al palloncino e il palloncino … si gonfia.
LE RIVISTE
… e per concludere …che cosa ci siamo proposte… -Stimolare l’innata curiosità dei bambini e dare voce alla loro fantasia -Favorire situazioni che aiutino il bambino a collaborare, cooperare e condividere esperienze -Abituare i bambini all’ascolto e ad essere in grado di formulare pensieri propri -Favorire l’autonomia e lo spirito di iniziativa -Stimolare la capacità di ragionare in modo critico con la formulazione di domande aperte -Sostenere lo sviluppo di una pluralità di linguaggi per comunicare
Il bambino diventa protagonista e co-costruttore del percorso educativo quando l’esperienza assume per lui un significato, quando abbraccia il suo interesse, risponde alle sue domande e lo coinvolge in un percorso di esplorazione e scoperta. Il gioco e l’esperienza laboratoriale sono sentieri aperti per un cammino di apprendimento e crescita. In un viaggio che non si esaurisce ma che, anzi, rappresenta sempre un nuovo, stimolante punto di partenza…
“Non cesseremo mai di esplorare E la fine delle nostre esplorazioni Sarà arrivare al punto di partenza E per la prima volta conoscere quel luogo” T.S Eliot Sabrina Settimini