Il Contratto di apprendistato

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Transcript della presentazione:

Il Contratto di apprendistato Le domande

Cos’è l’apprendistato? L’apprendistato è un contratto di lavoro di speciale natura (c.d. a causa mista), in quanto al suo interno convivono un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e un rapporto di formazione a tempo determinato. Il D.lgs 81/2015 (art. 41 comma 1 ) lo definisce“un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani”.

Quali sono le norme che disciplinano l’apprendistato? L’apprendistato è regolato dagli artt. 41 ss del D.lgs 81/2015 ss.i.m. (“Disciplina Organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, dellal legge 10 dicembre 2014 n. 183”) nonchè dagli accordi interconfederali, dai contratti collettivi di settore e dalle leggi regionali.

Chi sono i destinatari del contratto di apprendistato? L’apprendistato, a seconda della tipologia, è un contratto dedicato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. 18-29 anni e gg.364 Apprendistato Professionalizzante o di mestiere 17 anni se in possesso di qualifica professionale (D.Lgs. 226/05) Senza limiti di età se beneficiari Ind.Mobilità/Tratt.di disocc.

Quante e quali sono le tipologie di apprendistato? Per la qualifica o per il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore Professionalizzante o di mestiere Di alta formazione e ricerca

L’apprendistato professionalizzante può essere utilizzato sia nel settore privato che nel settore pubblico? Il Dlgs 81/2015, all’art. 47 comma 6, prevede espressamente che il contratto di apprendistato professionalizzante sia utilizzabile anche nel settore pubblico demandando ad un D.P.C.M. (“la disciplina del reclutamento e dell’accesso nonché l’applicazione del contratto di apprendistato.”)

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro e dell’apprendista nel contratto di apprendistato? 1) Nell’ambito del contratto di apprendistato il datore di lavoro deve rispettare tutte le obbligazioni tipiche di qualsiasi rapporto di lavoro subordinato (pagare la retribuzione, rispettare la contrattazione collettiva…) e, in più, attuare tutti gli obblighi formativi previsti dalla legge o dal contratto collettivo. 2) L’apprendista deve rispettare tutte le obbligazioni discendenti dal rapporto di lavoro nonché rispettare tutti gli obblighi finalizzati al corretto adempimento del percorso formativo.

Che forma deve avere il contratto di apprendistato? La legge prevede che il contratto sia redatto in forma scritta ai fini della prova (art. 42 comma 1) Contenuti tipici del contratto: luogo orario retribuzione inquadramento tutor Pfi periodo prova

Qual è l’orario di lavoro dell’apprendista? L’orario di lavoro viene fissato dai contratti collettivi nel rispetto di quanto previsto dal D.lgs 66/2003 e ss. i .m. Le ore destinate all’addestramento pratico ed all’insegnamento complementare si considerano, a tutti gli effetti, ore lavorative computabili nell’orario di lavoro

E’ possibile stipulare un contratto di apprendistato professionalizzante part time? Il contratto di apprendistato può essere a tempo pieno o part-time, valutando, però, che la durata delle prestazioni lavorative sia tale da permettere il conseguimento della qualifica professionale oggetto del contratto.

Al termine del periodo di apprendistato il rapporto si trasforma automaticamente in rapporto a tempo indeterminato? Al termine dell’apprendistato, se entrambe le parti non esercitano la facoltà di recesso di cui all’art. 2118 c.c. (con preavviso) il rapporto prosegue come un ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Durante l’apprendistato, il datore di lavoro può recedere in qualsiasi momento dal rapporto di apprendistato? Durante l’apprendistato trovano applicazione le sanzioni previste dalla normativa vigente per il licenziamento illegittimo. Il recesso è sempre possibile “ad nutum” durante il periodo di prova.

Quanto dura l’apprendistato professionalizzante? Gli accordi interconfederali e i contratti collettivi stabiliscono la durata, anche minima, del contratto che, per la sua componente formativa non può comunque essere superiore a tre anni ovvero cinque per le figure professionali dell’artigianato. Fatto salvo il caso delle *attività stagionali, il contratto di apprendistato ha una durata minima non inferiore a 6 mesi. 

Quanti apprendisti può assumere un datore di lavoro? Ai sensi dell’art. 42 comma 7 del D.lgs 81/2015 il numero complessivo di apprendisti che un datore di lavoro può assumere, direttamente o indirettamente per il tramite delle agenzie di somministrazione di lavoro autorizzate non può` superare il rapporto di 3 a 2 rispetto alle maestranze specializzate e qualificate in servizio presso il medesimo datore di lavoro; tale rapporto non può superare il 100 per cento per i datori di lavoro che occupano un numero di lavoratori inferiore a dieci unita`. E` in ogni caso esclusa la possibilità di assumere in somministrazione apprendisti con contratto di somministrazione a tempo determinato. Il datore di lavoro che non abbia alle proprie dipendenze lavoratori qualificati o specializzati, o che comunque ne abbia in numero inferiore a tre, puo` assumere apprendisti in numero non superiore a tre. Tali disposizioni non si applicano alle imprese artigiane per le quali trovano applicazione le disposizioni di cui all’articolo 4 della legge 8 agosto 1985, n. 443.

Quanti apprendisti può assumere un datore di lavoro? Dimensione aziende N. Apprendisti che possono essere assunti Da 0 a 2 lav. qualificati 3 Apprendisti Fino a 9 dipendenti di cui 3 lavor.qualificati 1 Apprendista per ciascun qualificato Oltre 9 dipendenti di cui 3 lavor.qualificati 3 Apprendisti ogni 2 lavoratore qualificato

Sono previsti incentivi per il datore di lavoro che assuma apprendisti Il sistema di incentivazione economica dell’apprendistato è costituito da: Incentivi contributivi: Per le aziende sino a 9 dipendenti l’aliquota è pari al 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (con il 5,84 % a carico dell’apprendista) . Per le aziende con un numero di dipendenti inferiore a 9 l’aliquota è pari al 1,5% nel primo anno, 3% nel secondo anno, 10% per gli anni successivi al secondo(con il 5, 84% a carico dell’apprendista). Per le assunzioni dal 1° gennaio 2012 sino al 31 dicembre 2016 la legge di stabilità 2012 (art. 22, comma 1) ha previsto lo sgravio contributivo del 100% per una durata massima di 3 anni (Circ. Inps 128/2012). Incentivi economici ovvero la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria spettante, in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, ai lavoratori addetti a mansioni o funzioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al conseguimento delle quali è finalizzato il contratto ovvero, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e in modo graduale all’anzianità di servizio.

E’ possibile assumere con contratto di apprendistato un lavoratore in mobilità o un disoccupato? E’ possibile assumere in apprendistato lavoratori beneficiari dell’indennità di mobilità o di trattamento di disoccupazione ai fini della loro qualificazione o riqualificazione. Per essi trovano applicazione le disposizioni in materia di licenziamenti individuali nonché, per la mobilità, il regime contributivo agevolato e l’incentivo di cui agli articoli 25, comma 9 e 8, comma 4 della legge 223/91.

Nel caso di mancato recesso del datore di lavoro al termine dell’apprendistato il datore di lavoro continua a godere dei benefici contributivi? I benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale sono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di formazione, con esclusione dei lavoratori in mobilità e i disoccupati. (art.46 comma 7 D.lgs 81/2015)

Sono previsti incentivi per il datore di lavoro che assuma apprendisti Incentivi normativi: gli apprendisti non rientrano nel computo dei limiti numerici previsti da leggi e contratti collettivi per l’applicazione di particolari normative e istituti. Incentivi fiscali: il costo formativo dell’apprendista si deduce dalla base imponibile su cui si calcola l’IRAP.

L’apprendista può essere retribuito a cottimo? La disciplina generale del contratto di apprendistato prevede, quale principio generale, il divieto di retribuire a cottimo l’apprendista ( art. 42 comma 5 lett. a) D.lgs 81/2015)

Esistono aree/funzioni aziendali in cui non è possibile inserire apprendisti? L’individuazione di aree/funzioni di inammissibilità dell’apprendistato è demandata alla contrattazione collettiva.

I datori di lavoro che hanno sedi in più regioni a quale disciplina fanno riferimento in materia di formazione? Ai sensi dell’art. 47 comma 8 del D.gs 81/2015 i datori di lavoro che hanno sedi in piu’ Regioni o province autonome possono fare riferimento al percorso formativo della Regione dove e’ ubicata la sede legale. In forza dell’art. 2, comma 2 D.L.76/2013 con L. 99/2013, a decorrere dal 1 ottobre 2013, in caso di imprese multi localizzate la formazione finalizzata all’acquisizione di competenze di base e trasversali avviene nel rispetto della disciplina della Regione ove l’impresa ha la propria sede legale. (Circ. Min. Lav. n. 35 del 29 agosto 2013). Le Linee guida sull’apprendistato professionalizzante del 20 febbraio 2014 stabiliscono che“Le imprese che hanno sedi in più regioni per l’offerta formativa pubblica possono adottare la disciplina della Regione dove è ubicata la sede legale o, a seguito della piena operatività delle presenti linee guida e, quindi, dell’uniformità in termini di durata e contenuti della formazione per l’acquisizione di competenze di base e trasversali, le imprese multilocalizzate possono avvalersi dell’offerta formativa pubblica disponibile presso le Regioni in cui hanno sedi operative”.

Che ruolo hanno le Regioni nell’apprendistato professionalizzante? Con riferimento all’apprendistato gli enti bilaterali svolgono un’attività di programmazione di attività formative e di determinazione di modalità di attuazione della formazione professionale in azienda. I ccnl di settore posso prevedere un obbligo, per i datori di lavoro, di sottoporre all’ente bilaterale di riferimento, il piano formativo individuale ai fini dell’ottenimento del parere di conformità.

E’ ammesso l’apprendistato professionalizzante in aziende che svolgano attività organizzate su cicli stagionali? L’art. 43 comma 8 stabilisce che per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano che abbiano definito un sistema di alternanza scuola-lavoro, i contratti collettivi di lavoro stipulati da associazioni di datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possono prevedere specifiche modalità di utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per lo svolgimento di attività stagionali.

Come viene retribuito l’apprendista? La retribuzione dell’apprendista è disciplinata D.lgs 81/2015 che da un lato afferma il divieto di retribuire l’apprendista a cottimo e dall’altro prevede la possibilità per il datore di lavoro di possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria spettante, in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, ai lavoratori addetti a mansioni o funzioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al conseguimento delle quali è finalizzato il contratto ovvero, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale proporzionata all’anzianità di servizio.

Cos’è il Piano Formativo Individuale? Il Piano Formativo Individuale definisce il percorso formativo dell’apprendista. IL Piano Formativo Individuale è contenuto nel contratto di apprendistato, in forma sintetica. Il piano formativo individuale è definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali.

Cosa sono i profili formativi? Il profilo formativo definisce gli obiettivi/contenuti del percorso di formazione formale che deve realizzarsi nell’ambito del contratto di apprendistato.

Chi è il tutor? Il tutor è una figura prevista dalle norme di legge e di contratto cui spetta il compito di affiancare l’apprendista durante il periodo di apprendistato e di trasmettere le competenze necessarie all’esercizio delle attività lavorative, favorendo l’integrazione tra le iniziative formative esterne all’azienda e la formazione sul luogo di lavoro. La legge stabilisce che il tutor debba avere “formazione e competenze adeguate”, secondo le previsioni della normativa regionale o, in assenza, della contrattazione collettiva.

Come si svolge la formazione durante il rapporto di lavoro in apprendistato professionalizzante? Nel nostro ordinamento è prevista la possibilità di tre tipi di percorsi formativi per l’apprendista: uno, con formazione tutta esterna all’azienda; un secondo “misto” , e cioè con formazione sia interna, sia esterna all’azienda; infine uno esclusivamente aziendale.

Al termine dell’apprendistato viene consegnata una certificazione? Al termine del periodo di apprendistato il datore di lavoro attesta le competenze professionali acquisite dall’apprendista, dandone comunicazione alla struttura territoriale pubblica competente in materia di servizi all’impiego e rilasciandone copia al lavoratore, ciò dimostrerà l’assolvimento dell’obbligo di formazione da parte dell’azienda e dell’apprendista. La registrazione della formazione effettuata e della qualifica professionale eventualmente acquisita deve essere effettuata su un documento avente i contenuti minimi del modello di *libretto formativo del cittadino di cui al D.M. 10 ottobre 2005 (. Min La. 35/2013) *la Regione Campania non ha istituito il libretto (registro delle attività)

Nell’apprendistato in somministrazione chi è responsabile della formazione dell’apprendista? L’agenzia per il lavoro è responsabile del corretto adempimento degli obblighi formativi dell’apprendista e, per il tramite del Tutor di Agenzia (TDA) svolge le seguenti attività: Definisce, prima dell’avvio in missione e di comune intesa con lavoratore e impresa utilizzatrice, il piano formativo individuale comunicando il nominativo del tutor Monitora lo svolgimento e il rispetto del piano con cadenza semestrale dandone conseguente comunicazione all’utilizzatrice Attesta periodicamente l’effettivo svolgimento della formazione e attribuisce qualifica professionale Al termine dell’apprendistato attesta l’avvenuta formazione dando comunicazione all’apprendista della raggiunta qualificazione.

E’ possibile ricorrere al finanziamento dei percorsi formativi dell’apprendista? L’art. 42, comma 5 lett. b) stabilisce espressamente la possibilità di finanziare i percorsi formativi aziendali degli apprendisti per il tramite di fondi paritetici interprofessionali di cui all’art. 118 della legge 23 dicembre 2000 n. 388 e all’articolo 12 del D.lgs 276/2003 anche attraverso accordi con le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

In caso di inadempimento degli obblighi formativi quali sanzioni sono previste? L’art. 47, comma 1 del D.lgs 81/2015 stabilisce espressamente che in caso di inadempimento nell’erogazione della formazione di cui sia esclusivamente responsabile il datore di lavoro e che sia tale da impedire la realizzazione delle finalità del contratto è previsto l’obbligo di versamento della differenza tra la contribuzione versata e quella dovuta con riferimento al livello di inquadramento contrattuale superiore che sarebbe stato raggiunto dal lavoratore al termine del periodo di apprendistato maggiorata del 100% con esclusione di qualsiasi altra sanzione per omessa contribuzione.

In caso di controlli… senza formazione? Accertamento durante il primo anno di apprendistato Accertamento durante il secondo Accertamento durante il terzo La disposizione va sempre emanata La disposizione non è emanata in caso di formazione formale effettuata meno del 40% di quella prevista sommando le ore richieste nel PFI nel primo anno + la “quota parte” delle ore previste nel secondo anno effettuata meno del 60% di e nel secondo anno + la “quota parte” delle ore previste nel terzo anno

La disposizione, un esempio: Data di assunzione 1° anno 2° anno 3° anno 120 ore 120+120 ore 120+120+120 ore 21.10.2015 21.11.2016 21.11.2017 21.11.2018 In caso di accertamento Disposizione sempre 21.04.17 120+60 ore da svolgere 60 ore svolte 33% svolta 40% dovuta Disposizione non ammessa 21.04.18 120+120+60 ore da sv. 220 ore svolte 73% ore svolte 60% dovuta Disposizione emanata Recupero del debito formativo

Qual è la durata massima del piano formativo? La durata del percorso formativo dell’apprendista, contenuto nel piano formativo individuale, è rimessa agli accordi interconfederali o alla contrattazione collettiva di settore. In ogni caso non potrà essere superiore a 3 anni (ovvero cinque per le figure professionali dell’artigianato).