La Direttiva Bolkestein

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Transcript della presentazione:

La Direttiva Bolkestein Francesco Pareti – Eurosportello Veneto

La Direttiva Bolkestein La Direttiva rientra nel quadro della “Strategia di Lisbona" e propone quattro obiettivi principali in vista della realizzazione di un mercato interno dei servizi: facilitare la libertà di stabilimento e di prestazione di servizi nell'UE; rafforzare i diritti dei destinatari dei servizi in quanto utenti di tali servizi; promuovere la qualità dei servizi; stabilire una cooperazione amministrativa effettiva tra gli Stati membri. La presente direttiva mira a stabilire: un quadro giuridico generale favorevole all'esercizio della libertà di stabilimento dei prestatori di servizi e della libera circolazione dei servizi; un livello di qualità elevato per i servizi.

Qual è il contesto che ha portato alla nascita della Direttiva?

Nel quadro della " strategia di Lisbona " la Commissione ha risposto all'invito del Consiglio europeo ad elaborare una politica volta a sopprimere gli ostacoli alla libera circolazione dei servizi e alla libertà di stabilimento dei prestatori di servizi. La Commissione ha adottato il 13 gennaio 2004 una "proposta di direttiva relativa ai servizi nel mercato interno" (COM(2004) 2), nota anche come direttiva "servizi".

Il 16 febbraio 2006, il Parlamento europeo ha adottato, ad ampia maggioranza, in prima lettura un certo numero di emendamenti alla proposta. Il compromesso raggiunto dal Parlamento è stato ripreso dalla Commissione nella sua proposta modificata di direttiva in data 4 aprile 2006 (COM(2006) 160 def.), e ha costituito la base della posizione comune del Consiglio adottata il 24 luglio 2006. Il Parlamento si è pronunciato in seconda lettura il 15 novembre 2006, senza modifica sostanziale della posizione comune, e il Consiglio ha definitivamente adottato la direttiva il 12 dicembre 2006. L'attuazione da parte degli Stati membri deve avvenire entro la fine del 2009.

Qual’é il campo di applicazione della Direttiva?

Qualsiasi servizio fornito dietro corrispettivo economico, tenuto conto della specificità di talune attività o professioni. Sono esclusi i servizi seguenti: i servizi non economici d'interesse generale; i servizi finanziari; i servizi di comunicazione elettronica; i servizi nel settore dei trasporti, ivi compresi i servizi portuali; i servizi delle agenzie di lavoro interinale; i servizi sanitari; i servizi audiovisivi; le attività di azzardo che implicano una posta di valore pecuniario; le attività connesse con l'esercizio di pubblici poteri; taluni servizi sociali; i servizi privati di sicurezza; i servizi forniti da notai e ufficiali giudiziari nominati con atto ufficiale.

Cosa prevede la Direttiva?

Secondo la Direttiva, gli Stati membri esaminano ed eventualmente semplificano le procedure e formalità applicabili per accedere ad un'attività di servizi ed esercitarla. In particolare, essa prevede: l'istituzione di sportelli unici; l'obbligo di rendere possibile l'espletamento di tali procedure per via elettronica; l'eliminazione degli ostacoli giuridici e amministrativi allo sviluppo del settore dei servizi.

Per facilitare la libertà di stabilimento, la Direttiva prevede: l'obbligo di valutare la compatibilità dei regimi di autorizzazione alla luce dei principi di non discriminazione e di proporzionalità e di rispettare taluni principi quanto alle condizioni e procedure di autorizzazione applicabili al settore dei servizi; il divieto di taluni requisiti giuridici che esistono nelle legislazioni di determinati Stati membri e non possono essere giustificati, ad esempio i requisiti di nazionalità; l'obbligo di valutare la compatibilità di un certo numero di altri requisiti giuridici alla luce dei principi di non discriminazione e di proporzionalità.

In che modo la Direttiva facilita la libera prestazione temporanea di servizi transfrontalieri?

Per rafforzare la libera prestazione di servizi, la Direttiva prevede che gli Stati membri garantiscano il libero accesso a un'attività di servizi nonché il suo libero esercizio sul loro territorio. Lo Stato membro nel quale il prestatore di servizi si reca potrà imporre il rispetto dei propri requisiti solo a condizione che siano non discriminatori, proporzionati e giustificati per ragioni relative all'ordine pubblico, alla pubblica sicurezza, alla salute pubblica o alla tutela dell'ambiente. La Direttiva prevede un certo numero di deroghe: in materia di qualifiche professionali In materia di distacco dei lavoratori per i servizi di interesse economico generale.

Come vengono trattati i diritti dei consumatori?

Nel quadro della tutela dei diritti dei destinatari dei servizi, la direttiva: precisa il diritto dei destinatari ad utilizzare servizi in altri Stati membri; stabilisce il diritto dei destinatari ad ottenere informazioni sulle regole applicabili ai prestatori (qualunque sia il loro luogo di stabilimento) e sui servizi offerti dai prestatori di servizi.

Come si pronuncia la Direttiva in merito alla qualità dei servizi?

Nel quadro della qualità dei servizi, la Direttiva mira a: rafforzare la qualità dei servizi incoraggiando ad esempio la certificazione volontaria delle attività o l'elaborazione di carte di qualità; incoraggiare l'elaborazione di codici di condotta europei, in particolare da parte di organismi o associazioni professionali.

Il 16 febbraio 2006, il Parlamento europeo ha adottato, ad ampia maggioranza, in prima lettura un certo numero di emendamenti alla proposta. Il compromesso raggiunto dal Parlamento è stato ripreso dalla Commissione nella sua proposta modificata di direttiva in data 4 aprile 2006 (COM(2006) 160 def.), e ha costituito la base della posizione comune del Consiglio adottata il 24 luglio 2006. Il Parlamento si è pronunciato in seconda lettura il 15 novembre 2006, senza modifica sostanziale della posizione comune, e il Consiglio ha definitivamente adottato la direttiva il 12 dicembre 2006. L'attuazione da parte degli Stati membri deve avvenire entro la fine del 2009.

In che modo viene promossa cooperazione tra Stati membri?

Per facilitare lo stabilimento e la libera circolazione dei servizi nell'Unione europea, la Direttiva: stabilisce un obbligo legale vincolante per gli Stati membri di collaborare con le autorità di altri Stati membri per garantire un controllo efficace delle attività di servizi nell'Unione, evitando una moltiplicazione dei controlli; crea un meccanismo di allerta tra Stati membri; costituisce la base per lo sviluppo di un sistema elettronico di scambio di informazioni tra Stati membri, indispensabile alla realizzazione di una effettiva cooperazione amministrativa.

Grazie per l’attenzione! Francesco Pareti Eurosportello Veneto