L’impatto della salienza percettiva sulla memoria di lavoro visuo-spaziale in bambini in età scolare Clarissa Cavallina1, Michele Capurso1, & Valerio Santangelo1,2 Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione 2. Laboratorio di Neuroimmagini, Fondazione Santa Lucia, Roma INTRODUZIONE Comprendere quali fattori determinano la rappresentazione interna del mondo circostante è un aspetto centrale nello studio dei processi cognitivi. Studi recenti mostrano che la salienza percettiva gioca un ruolo centrale nel guidare la selezione e la rappresentazione di memoria in setting complessi. Infatti, oggetti ad alta salienza hanno in genere maggiore probabilità di essere codificati in memoria e quindi ricordati successivamente (Santangelo & Macaluso, 2013). Tuttavia non appare chiaro dalla letteratura il grado di maturazione cognitiva richiesto da tale meccanismo di selezione. METODO Stimoli e Mappe di Salienza Procedura Target a massima salienza Target a minima salienza Codifica (4 s) Ritenzione (4 s) Rievocazione della posizione spaziale del target (tempo infinito) 56 bambini tra i 9 e gli 11 anni hanno visionato sullo schermo di un computer una sequenza di 100 immagini raffiguranti sia ambienti esterni che ambienti interni tratti da scene di vita quotidiana. Giudizio di sicurezza della risposta (tempo infinito) Sei sicuro? (si/no) RISULTATI Confronto con i dati normativi Preventivamente, è stata valutata la memoria di lavoro visuospaziale (MDLVS) e verbale del gruppo sperimentale, comparando i dati con quelli del campione normativo (Bisiacchi et al., 2005). Tale confronto non ha evidenziato differenze significative. Campione Normativo Campione Normativo Punteggio al test Gruppo Sperimentale Punteggio al test Gruppo Sperimentale Span di MDLVS in Avanti Span di MDLVS Indietro Span di Cifre in Avanti Span di Cifre Indietro Span di MDLVS in Avanti Span di MDLVS Indietro Span di Cifre in Avanti Span di Cifre Indietro Effetto della salienza percettiva Indipendentemente dalla fascia d’età, quando la posizione dell’oggetto target corrispondeva al punto di massima salienza visiva dell’immagine, la prestazione di memoria dei partecipanti era significativamente più alta rispetto a quando l’oggetto target corrispondeva al punto di minima salienza (effetto principale di salienza). Inoltre, la sicurezza della risposta data, rispetto a quando invece il soggetto diceva di essere “non sicuro”, aumentava nel caso di target a massima salienza rispetto a target a minima salienza (interazione tra salienza e sicurezza della risposta). Massima salienza CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA Questi risultati mettono in luce per la prima volta che anche in bambini in età scolare (9-11 anni) la salienza percettiva modula la rappresentazione di memoria. Complessivamente questo indica che anche a tale livello di maturazione cognitiva, stimoli ad alta salienza catturano le risorse attentive in modo prioritario e di conseguenza accedono ad una rappresentazione di memoria più stabile. Bisiacchi P, et al. (2005). Batteria di valutazione neuropsicologica (BVN5-11). Erickson: Trento. Itti L, et al. (1998). A model of saliency-based visual attention for rapid scene analysis. IEEE Transactions on Pattern Analysis and Machine Intelligence, 20, 1254-1259. Santangelo V, Macaluso E. (2013). Visual salience improves spatial working memory via enhanced parieto-temporal functional connectivity. Journal of Neuroscience. 33, 4110-4117. Clarissa Cavallina, Studente Ph.D.: clarissa.cavallina@libero.it