IDROCHINESITERAPIA: QUANDO E PERCHE’.

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IDROCHINESITERAPIA: QUANDO E PERCHE’

ALGODISTROFIA sindrome dolorosa 40-60% dei casi evento scatenante è un trauma di entità variabile (fratture, interventi chirurgici, microtraumi ripetuti) Situazioni cliniche predisponenti: infarto del miocardio, diabete, emiplegie, immobilizzazione prolungata L’ Algodistrofia non si colloca entro i confini di una precisa competenza specialistica ma richiede un approccio multidisciplinare che si estrinsechi sia in ambito diagnostico che terapeutico

LIMITE…….. difficoltà nel descrivere il profilo clinico. In termini generali è possibile dire che i pazienti lamentano DOLORE sproporzionato rispetto a quanto atteso in base all’evento scatenante DOLORE associato a disturbi: Sensitivi Autonomici Trofici Motori COMPLEX REGIONAL PAIN SYNDROME (CRPS)

Validation of proposed diagnostic criteria (the «Budapest Criteria») for CRPS. Harden et al. Pain 2010 Maggior specificità dei parametri identificativi Riduzione errori di sovrastima diagnostica

Compromissione endotelio Disturbi rappresentativi Disturbi motori Neuroplasticità maladattiva Sensibilizzazione centrale Disturbi vasomotori Iperalgesia Iperpatia Allodinia Dolore irradiato Accoppiamento simpato-afferente Neuroflogosi Sensibilizzazione simpato-afferente Edema, arrossamento, calore, limitazione funzionale Risposta infiammatoria Evento iniziale (trauma, intervento chirurgico)

SEGNI E SINTOMI Dolore urente spontaneo e progressivo, anche a riposo, sproporzionato per l’evento lesivo Tumefazione, edema, alterazione temperatura e colore cutanei Alterazione degli annessi, iperidrosi Allodinia, iperpatia, iperalgesia, ridotta sensibilità tattile Rigidità articolare, iperiflessia tendinea, tremori, spasmi muscolari, pseudo paralisi Complex regional pain syndrome in adults: concise guidance. Turner-Stokes L, Goebel A. clin Med 2011;11:596-600

Corteo di manifestazioni locali così imponenti da essere definite «pseudo flemmonose» Forma CLASSICA o COMPLETA Dolore come unica manifestazione clinica Forma INCOMPLETA TRE FASI TEMPORALI FASE ACUTA (3 mesi) Dolore, tumefazione, iperidrosi, modificazione di colore e temperatura cutanei, spasmi, perdita di movimento senza limitazioni fisse

TRE FASI TEMPORALI FASE DISTROFICA (3-6 mesi): Alterazioni dismorfiche della cute (fredda e cianotica), perdita di elasticità, ipotrofia muscolare, retrazione capsulo-legamentosa, rallentamento crescita pilifera e ungueale TRE FASI TEMPORALI FASE ATROFICA (dopo 6 mesi e potenzialmente irreversibile): Riduzione del dolore, atrofia della cute e annessi, rigidità articolare, irradiazione del dolore all’intero arto o controlateralmente

DIAGNOSI DIFFERENZIALE Lesioni ossee (fratture da stress) Disturbi metabolico-vascolari dell’osso (edema dell’anca, edema midollare) Neuropatie (sd. di G. Barré, lesioni spinali) Disordini vascolari (morbo di Raynaud) Malattie autoimmuni (artrite reumatoide, sclerosi multipla) Intossicazione da sostanze nocive, infezioni Disturbi psicologici

RUOLO DEL FISIATRA Ridurre il dolore mio fasciale Migliorare l’edema Aumentare il ROM Eliminare le contratture muscolari Contenere il grado di atrofia muscolare Correggere le anomalie posturali Migliorare la funzionalità dell’arto coinvolto Ridurre la disabilità nello svolgimento delle attività quotidiane RUOLO DEL FISIATRA Does evidence support physiotherapy management of adult complex regional pain syndrome type one? A sistematic review. Daly AE, Bialocerkowski AE. Eur J Pain 2009

IDROCHINESITERAPIA L’idrochinesiterapia come strumento riabilitativo rappresenta la metodica di miglior integrazione tra le proprietà fisiche dell’acqua e i principi neuromotori della riabilitazione

PRINCIPIO DI ARCHIMEDE Permette di alleggerire il peso gravante sulle articolazioni, svolgendo movimenti a carico parziale o nullo Migliora l’irrorazione del tessuto cartilagineo Consente l’eliminazione o la forte riduzione di eventuali compensi antalgici presenti Permette la pratica di esercizi che effettuati in condizioni normali risulterebbero faticosi o dolorosi Favorisce l’esecuzione di movimenti con corretto lavoro muscolare anche in condizioni di ridotto tono-trofismo e di limitazioni di carico

PRESSIONE IDROSTATICA Viene esercitata perpendicolarmente in ogni punto della superficie corporea migliorando l’equilibrio e la propriocezione Esercita un effetto mobilizzante sui tessuti superficiali (cute, adipe, tessuto muscolare, tessuto connettivo) e stimola i recettori cutanei. I movimenti vengono percepiti e ridefiniti con una miglior conoscenza dei propri confini corporei La percezione della pressione esercitata dall’acqua permette una miglior consapevolezza della posizione corporea e del senso di movimento con maggior sicurezza nell’esecuzione dei movimenti

Durante la terapia in acqua il paziente è obbligato ad attivare una serie di adattamenti sensoriali e motori per mantenere equilibrio e controllo del movimento.  Riduce il calibro dei vasi circolatori periferici superficiali facilitando il reflusso venoso, linfatico e dei liquidi interstiziali (favorendo il riassorbimento di eventuali edemi). Lo stato di rilascio delle tensioni muscolari e psichiche permette lo sblocco del muscolo diaframma agevolando così una respirazione fisiologica. La pressione idrostatica costringe a un lavoro contro resistenza i muscoli inspiratori e facilita una maggior espirazione

VISCOSITA’ L’acqua è più densa dell’aria e per questo motivo fornisce una maggior resistenza al movimento Possiamo rinforzare la muscolatura senza utilizzare pesi che sottopongano a sollecitazioni eccessive le articolazioni La resistenza rende i movimenti corporei lenti e controllati facilitando il rilassamento fisico e psichico e mantenendo una tensione muscolare uniforme. In tal modo migliorano tono e flessibilità muscolare e articolare anche in presenza di rigidità. 

TEMPERATURA L'acqua delle vasche riabilitative viene mantenuta ad una temperatura leggermente superiore (31-35°C) rispetto alle piscine tradizionali. Ciò consente di sfruttare a pieno le proprietà vasodilatanti del calore Migliora la circolazione e l'ossigenazione dei tessuti Favorisce il rilassamento muscolare Insieme allo stimolo pressorio agisce sulla percezione del dolore aumentandone la soglia

IL VALORE DELLE ACQUE TERMALI SOLFUREE L'acqua termale svolge il ruolo di vero e proprio farmaco, riconosciuto dal Ministero della Salute: azione antiinfiammatoria, antidolorifica, miorilassante e rivitalizzante

IL VALORE DELLE ACQUE TERMALI SOLFUREE Lo ZOLFO risulta l’elemento con maggiori proprietà terapeutiche. Svolge azione antiinfiammatoria e rigenerante nelle patologie osteoarticolari Lo ZOLFO è l'elemento chimico base di molti farmaci condroprotettori. Va a localizzarsi nei siti del nostro corpo quali le cartilagini articolari e i tessuti periarticolari Azione sedativa del BROMO sul SNC con riduzione della percezione del dolore e rilassamento muscolare Le acque termali ipertoniche svolgono una maggior attività drenante, inoltre oppone una resistenza al movimento 20 volte superiore a quella dell’acqua dolce.

In conclusione L’approccio terapeutico per il trattamento dell’algodistrofia deve essere di tipo multiprofessionale Risulta necessaria l’applicazione di un trattamento riabilitativo da instaurarsi precocemente con l’obiettivo di prevenire deformità e limitazioni funzionali Le proprietà fisiche dell’acqua ci permettono di ottenere benefici effettivi sui sintomi caratteristici dell’algodistrofia, dal dolore alla tumefazione alla rigidità articolare Fondamentale l'utilità delle acque termali calde salso solfureo bromoiodiche nel potenziare gli effetti benefici dell’idrochinesiterapia

GRAZIE