Traiettorie di povertà ed esclusione: oltre l’esperienza migratoria Gian Luca Battilocchi CIRMIB -Brescia, 17/10/2016
Robert Castel I legami sociali come chiave di lettura Una nuova questione sociale: declino della società salariale diffusione della vulnerabilità sociale L‘integrazione e i legami sociali come fattore determinante nella comprensione dei processi di impoverimento e delle disuguaglianze sociali Due meccanismi fondamentali di integrazione sociale: lavoro e relazioni sociali primarie
“Zone” della vita sociale «Si possono così distinguere, almeno in via metaforica, "zone" differenti della vita sociale a seconda che il rapporto con il lavoro sia più o meno assicurato e che l'appartenenza alle reti di sociabilità sia più o meno consolidata. Gli "esclusi" occuperebbero così la zona più periferica, caratterizzata dalla perdita del rapporto con il lavoro e dall'isolamento sociale. Ma il punto essenziale da sottolineare è che oggi è impossibile tracciare frontiere precise fra queste “zone”» (Castel, 1995)
Traiettorie di impoverimento INTEGRAZIONE - stabilità lavorativa - inserimento sociale VULNERABILITÀ precarietà lavorativa fragilità relazionale DÉSAFFILIATION assenza di lavoro isolamento sociale
La vulnerabilità sociale «uno spazio sociale di instabilità, di turbolenza, popolato da individui precari nel loro rapporto con il lavoro e fragili nel loro inserimento relazionale» (Castel, 1990) «una situazione di vita in cui l'autonomia e la capacità di autodeterminazione dei soggetti è permanentemente minacciata da un inserimento instabile dentro i principali sistemi di integrazione sociale e di distribuzione delle risorse» (Ranci, 2002)
Percorsi e condizioni di désaffiliation Processo di disgregazione dei legami sociali e di scollamento dai sistemi di protezione che si sviluppa lungo due assi: integrazione tramite il lavoro integrazione in una rete sociale/familiare Condizione di accentuata distanza dal mercato del lavoro e di grave isolamento sociale
Tracce di vulnerabilità Nell’ambito lavorativo Segregazione occupazionale dei lavoratori stranieri, differenziale retributivo, maggiore mobilità/precarietà degli impieghi Asset poor: povertà non solo reddituale ma anche di beni e dotazioni patrimoniali Sul versante della socialità primaria Limiti delle reti etniche nei processi di integrazione e mobilità sociale Cerchie parentali "orizzontali", relativamente povere di risorse per le soluzioni di cura e di conciliazione
Segnali di désaffiliation Gli stranieri immigrati sono sovra-rappresentati tra le persone senza dimora e in condizione di povertà estrema Nel 2014 in Italia, l’utenza dei servizi in risposta ai bisogni primari era costituita per il 58,1% da individui di cittadinanza non italiana. Tra questi l’8,4% era privo di regolare permesso di soggiorno.
Serge Paugam Le forme elementari della povertà Povertà integrata I poveri sono numerosi e poco distinti da altre fasce di popolazione; restano ben inseriti nelle reti di socialità primaria e sono scarsamente oggetto di stigmatizzazione; la povertà è una caratteristica diffusa di un territorio o di un sistema sociale complessivo. Povertà marginale I poveri sono una quota largamente minoritaria della popolazione ma sono scarsamente integrati nel tessuto socio-economico e oggetto di interventi sociali fortemente stigmatizzanti. Povertà squalificante I poveri sono numerosi e diffusi nel tessuto sociale, sperimentano questa condizione in modo non statico, scontando un inserimento più fragile che in passato nel mercato del lavoro e nelle reti di socialità primaria.
La povertà squalificante Trasformazioni del mercato del lavoro e crisi della «società salariale» Aumento dei beneficiari di assistenza sociale Nuova rappresentazione della povertà e nuova relazione della società con la povertà La povertà come "caduta" e declassamento, perdita di uno statuto sociale garantito dall’occupazione stabile La povertà come minaccia persistente e pervasiva (di esclusione e squalificazione), oggetto di angoscia collettiva Paura dell’esclusione alimentata dalla concentrazione spaziale della povertà e dall’insicurezza urbana
Povertà squalificante ed esclusione spaziale «Non è più solo la società che si trova invasa dai poveri ma è lei che prende le distanze fisiche in rapporto ad essi, è lei che fugge ogni commistione con loro …» «Le barriere che separano queste frange impoverite dagli altri settori della società sono … sia fisiche (relegazione urbana), sia morali (ricerca di sicurezza in spazi protetti, al riparo dalla delinquenza e lontano da scuole scadenti), sia politiche (crescita del populismo, difesa del retaggio storico …). Questa logica della chiusura, che si propaga per spirali concentriche in tutta la società, è anch’essa espressione di una ricerca di protezione a fronte della crescita del senso di insicurezza. Essa è tanto la causa quanto la conseguenza della povertà squalificante».
Ruth Lister Agire in condizioni di povertà Emergere di una visione dei poveri come soggetti attivi, non mere vittime di processi socio-economici generali Rappresentazione tradizionale dei poveri come oziosi e immeritevoli, piuttosto che come colpevoli, responsabili della propria condizione di povertà Sottolineatura recente della persistenza di un’azione soggettiva autonoma, creativa e intenzionale di fronteggiamento delle avversità socio-economiche
Tirare avanti o cercare di uscirne L’azione soggettiva di fronteggiamento della povertà può avere un orizzonte ristretto alla quotidianità o assumere un carattere strategico, di perseguimento di obiettivi di uscita dalla condizione di povertà (Lister) Getting by (tirare avanti, affrontare le difficoltà quotidiane, con le risorse personali, le risorse delle reti sociali primarie e l’economia sommersa) Getting out (sottrarsi alla povertà, con le leve del lavoro e dell’istruzione) Vs. Uscire dalla povertà significa anche contrastare la trasmissione intergenerazionale degli svantaggi
Minori a rischio di povertà per paese di origine dei genitori in Europa (2014) Nel 2011 i minori erano il settore della popolazione europea più a rischio di povertà ed esclusione sociale L’incidenza di povertà infantile (child poverty) è superiore tra i minori di origine straniera immigrata nella maggioranza dei paesi europei
La povertà dei minori di origine immigrata
La povertà dei minori di origine immigrata Concentrazione in famiglie numerose superiore a quello dei nativi Appartenenza frequente a jobless households e low work-intensity households (ma specificità del caso italiano: in work poverty)
Concentrazione in famiglie numerose superiore a quello dei nativi Appartenenza frequente a jobless households e low work-intensity households (ma specificità del caso italiano: in work poverty)
Le reti sociali dei migranti Caratteristiche strutturali (genesi, composizione, ampiezza) Opportunità e vincoli nei processi di integrazione socio-economica
Assistenza Integrazione lavorativa Autonomia tramite il lavoro Vulnerabilità Integrazione sociale Désaffiliation Assistenza
Erosione della società salariale, emergere dei fenomeni di vulnerabilità sociale e di désaffiliation (Castel) Il degrado del mercato del lavoro e la povertà squalificante (Paugam) La persistenza e le forme dell’agency in condizioni di povertà Povertà e lavoro Povertà minorile
La povertà squalificante (1) «con il concetto di "squalificazione sociale" si indica il processo di espulsione dal mercato del lavoro di frange cospicue di popolazione, nonché il vissuto della relazione di assistenza che ne accompagna le diverse fasi» «L’accresciuto ricorso all’assistenza … si spiega in base a tre fattori principali: un alto livello di sviluppo economico associato a un forte degrado del mercato del lavoro; una maggiore fragilità dei legami sociali, in particolare nell’ambito della socialità familiare e delle reti personali di sostegno; uno stato sociale che assicura al maggior numero di beneficiari un livello di protezione avanzato, ma i cui modi di intervento presso le popolazioni svantaggiate si rivelano in gran parte inadatti»
La povertà squalificante Trasformazioni del mercato del lavoro e crisi della «società salariale» (Castel) Disoccupazione di massa e "sottoccupazione" Precarietà occupazionale (vulnerabilità economica e restrizione delle protezioni sociali) e precarietà del lavoro (accrescersi di competitività, percezione di svalutazione e assenza di riconoscimento) Aumento dei beneficiari di assistenza sociale Nuova rappresentazione della povertà e nuova relazione della società con la povertà La povertà come "caduta" e declassamento, perdita di uno statuto sociale La povertà come minaccia persistente e pervasiva (di esclusione e squalificazione), oggetto di angoscia collettiva Paura dell’esclusione alimentata dalla concentrazione spaziale della povertà e dall’insicurezza urbana
Lavoratori poveri (in work poverty) Crescita della povertà tra gli occupati (trend preesistente e in ulteriore crescita con la crisi) Fenomeno alimentato dai lavoratori a basso salario e dai lavoratori poveri su base famigliare Matrice duplice: precarietà / bassa qualificazione occupazionale / bassa remunerazione squilibrio tra redditi e carichi familiari Elevata quota di immigrati tra i lavoratori poveri per effetto della combinazione di entrambe i fattori
Il lavoro degli stranieri in Italia Tasso di occupazione superiore a quello degli autoctoni (e degli stranieri negli altri paesi EU15) Maggiore instabilità degli impieghi ( maggior rischio di interruzione dei rapporti di lavoro, maggior facilità di ricollocazione) Segregazione occupazionale in settori a più basso contenuto professionale, con ruoli e mansioni scarsamente qualificati Divario retributivo a favore dei lavoratori autoctoni: redditi individuali da lavoro inferiori di circa il 20% reddito familiare disponibile inferiore di circa il 40% Minori capacità di risparmio (anche in relazione alle caratteristiche demografiche delle famiglie straniere): asset poor