Certificazioni di prodotti

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Andrea Martinelli.
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Certificazioni di prodotti Dir CE 2011/65/CE Direttiva RoHS Applicabile a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche

RoHS Categorie di AEE disciplinate dalla RoHS 2 -    Grandi elettrodomestici -    Piccoli elettrodomestici -    Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni -    Apparecchiature di consumo -    Apparecchiature di illuminazione -    Strumenti elettrici ed elettronici -    Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e per lo sport -    Dispositivi medici -    Strumenti di monitoraggio e controllo, compresi gli strumenti di monitoraggio e controllo industriali -    Distributori automatici -    Altre AEE non comprese nelle categorie sopra elencate

RoHS Sostanze con restrizioni d’uso e valori delle concentrazioni massime tollerate per peso nei materiali omogenei -    Piombo (0,1 %) -    Mercurio (0,1 %) -    Cadmio (0,01 %) -    Cromo esavalente (0,1 %) -    Bifenili polibromurati (PBB) (0,1 %) -    Eteri di difenile polibromurato (PBDE) (0,1 %)

RoHS Lo scopo della normativa è quello di limitare la produzione di rifiuti contenenti sostanze pericolose, facilitando le operazioni di smaltimento e recupero. È un raro esempio di normativa che cerca di attuare un contenimento dell’impatto ambientale intervenendo sulla produzione dell’oggetto

RoHS Le analisi devono essere condotte su ogni componente omogeneo fisicamente separabile

RoHS L’approccio analitico è complicato dalla grande varietà di matrici e dalle dimensioni dei vari componenti, occorre quindi una tecnica che consenta di sopperire agli inconvenienti garantendo comunque l’affidabilità dei dati analitici

RoHS Spettroscopia di fluorescenza a i raggi X

RoHS

RoHS Questa analisi serve ad offrire solo uno screening qualitativo, in tempi rapidi e su particolari anche di dimensioni ridotte Ove risulti la presenza di uno o più elementi soggetti a restrizioni occorre fare ulteriori indagini Le metodiche e i quantitativi da analizzare in questo caso dipendono spesso dalla matrice

RoHS Pur non essendo possibile accreditare le prove analitiche per tutte le matrici un laboratorio certificato ISO 17025 dovrebbe, per quanto possibile cercare di operare sempre con lo stesso tipo di impostazione

RoHS Requisiti espliciti del cliente: verificare la conformità del prodotto Requisiti impliciti: verificare che il processo produttivo porti a realizzare prodotti sempre conformi

RoHS Es. analisi di leghe per saldatura contenenti piombo Le leghe per la saldatura vengono analizzate attraverso mineralizzazione acida e successiva analisi in ICP

RoHS In caso di risultati positivi occorre verificare non solo la materia prima usata, ma anche il processo di lavorazione Se la macchina viene usata anche con altre leghe è possibile che restino dei residui

RoHS Es. 2, piombo su vetri L’analisi viene eseguita mineralizzando il vetro con acido fluoridrico in presenza di acido solforico 3SiF4 + (x+2)H2O ⇄ 2H2SiF6 + SiO2 • xH2O.

RoHS L’analisi del piombo viene poi eseguita in ICP o AAS, ma in caso di esito positivo ci si deve porre il problema dell’omogeneità del campione Gli oggetti in vetro vengono prodotto per colata del vetro liquido negli stampi

RoHS I liquidi più densi stratificano sul fondo Se la lampadina viene colata capovolta si accumula il piombo all’estremità

RoHS Il modo corretto di procedere è quindi quello di frantumare e mineralizzare tutto il vetro della lampadina, non limitandosi a prendere a caso alcune aliquote In un’azienda certificata questo modo di valutare le matrici è un requisito fondamentale per le metodiche accreditate, ma viene acquisito come modello comportamentale anche per tutte le altre attività Emerge chiaramente come il chimico non debba essere un semplice analista, ma una figura professionale che possiede profonde conoscenze anche dei processi produttivi e della struttura della materia

ECOLABEL L'Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio dell'Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali. Infatti, l'etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita.  

ECOLABEL A seconda dei prodotti vengono stilate apposite normative di riferimento ecolabel1.pdf ecolabel2.pdf

ECOLABEL Ovviamente a seconda della matrice dovranno essere scelte idonee metodiche analitiche, ma l’attenzione deve essere focalizzata sulla filosofia di valutazione: l’oggetto viene considerato come un componente unico anche con i suoi imballaggi e con le materie prime che l’hanno creato

ECOLABEL La valutazione complessiva del prodotto riguarda quindi anche le metodologie di produzione, con particolare riguardo per i processi che producono emissioni significative

ECOLABEL Es. produzione di suole in gomma, colate in poliuretano in stampi metallici Per estrarre con facilità il materiale colato vengono utilizzati distaccanti siliconici, che devono essere rimossi dal prodotto finito Lavaggio con percloroetilene

ECOLABEL Questa tecnica di lavaggio prevede l’utilizzo di sostanze cancerogene e bioaccumulabili, con un significativo impatto ambientale Realizzazione di un impianto di lavaggio a ciclo chiuso INTERVENTI Sostituzione del prodotto usato per il lavaggio

ECOLABEL Il monitoraggio in questo caso non deve comunque essere limitato al prodotto finito in sé, ma deve essere esteso anche alla valutazione delle componenti ambientali (scarichi, emissioni in atmosfera) ed alla salute nei luoghi di lavoro

ECOLABEL Es. il caso del dimetilfumarato Inserito nelle bustine di gel di silice come antimuffa, può diffondersi e contaminare gli oggetti vicini, provocando possibili reazioni allergiche Il problema è così sentito che è stato limitato per legge l’utilizzo di DMF

Regolamento REACH Il Regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH) e l'istituzione dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche Lo scopo del regolamento è quello di reperire maggiori informazioni sulla natura e sugli effetti ambientali e tossicologici delle sostanze chimiche prodotte o movimentate all’interno della comunità europea

Regolamento REACH Valido per ogni sostanza presente in concentrazioni superiori allo 0,1% in ogni preparato

Regolamento REACH Sulla base delle informazioni recepite viene stilata una lista (ECHA) delle sostanze soggette a restrizioni d’uso echa.xls

Regolamento REACH Principali problematiche: Assenza di un protocollo condiviso per la determinazione delle caratteristiche delle varie sostanze Difficoltà nella scelta dei metodi analitici data l’ampia gamma di matrici Costi elevati per le determinazioni che ricadono anche su strutture di piccola dimensione

Regolamento REACH A livello di controllo analitico risulta quindi conveniente raggruppare per quanto possibile in classi le varie sostanze, procedendo con analisi ad ampio spettro per effettuare uno screening

Regolamento REACH In questo caso le metodologie di lavoro imposte dalla ISO 9001 e ISO 17025 sono fondamentali per consentire valutazioni sempre più precise ed affidabili da parte dei laboratori di prova, che spesso devono sviluppare metodiche interne per le analisi di matrici complesse o inusuali