COS’È IL RIFIUTO Tre sono le direttive CEE cui si è ispirata la legislazione nazionale: - direttiva CEE relativa ai rifiuti; - direttiva CEE relativa allo.

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Transcript della presentazione:

COS’È IL RIFIUTO Tre sono le direttive CEE cui si è ispirata la legislazione nazionale: - direttiva CEE relativa ai rifiuti; - direttiva CEE relativa allo smaltimento - direttiva CEE relativa ai rifiuti tossici e nocivi .

Il DPR n.915 del 10.09.1982 definisce come rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umana o da cicli naturali, abbandonato o destinato all’abbandono”.

Sistemi di trattamento dei rifiuti Il trattamento dei rifiuti dovrebbe essere realizzato con criteri e con sistemi in via di evoluzione in rapporto alle crescenti dimensioni del problema e degli aspetti d’impatto ambientale connessi. Attualmente i principali sistemi di trattamento dei rifiuti in appositi impianti sono: lo smaltimento in discariche controllate, l’incenerimento, il compostaggio e il riciclaggio.

Discarica controllata La discarica controllata è un metodo di smaltimento che prevede lo stoccaggio dei rifiuti per strati sovrapposti, allo scopo di facilitare la fermentazione della materia organica ed evitare nel contempo l’inquinamento dell’ambiente circostante (con particolare riferimento alle acque, all’aria, al suolo ed al paesaggio) o il disturbo alle persone (odori molesti, rumori, dispersioni di polveri, sviluppi di insetti). Vengono distinti tre tipi di discariche controllate: tradizionale, di rifiuti compattati, di rifiuti pretrattati.

- Discarica tradizionale: si opera in modo da creare le condizioni ottimali per una fermentazione in condizioni anaerobiche della materia organica presente. . Per permettere la fuoriuscita e la dispersione nell’aria dei gas prodotti dalla fermentazione (di biossido di carbonio, acqua, solfati, nitrati, fosfati, ecc.) i rifiuti vengono coperti solo di uno strato di materiale permeabile. Discarica di rifiuti compattati: vengono create le condizioni per una fermentazione anaerobica; Il biogas che si ottiene è il tipico prodotto dei processi che avvengono in ambiente riduttivo e con opportuni impianti di raccolta può essere immagazzinato e riutilizzato. I percolati che si producono vengono recuperati da un apposito sistema di raccolta e mandati ad un impianto di depurazione. Discarica con pretrattamento: prevede la riduzione delle volumetrie necessaria alla messa a dimora del rifiuto..

Con l’evoluzione della composizione merceologica dei rifiuti solidi urbani (RSU)a seguito dell’introduzione negli anni ’50 -‘60 delle plastiche(in modo particolare dei sacchetti), la discarica di tipo tradizionale è stata gradualmente soppiantata da quella di rifiuti compattati, in quanto tali materiali possono impedire all’ossigeno di diffondersi completamente e raggiungere ovunque la materia organica. Per questo motivo, attualmente, il sistema di smaltimento più utilizzato risulta essere quello della discarica di rifiuti compattati.

Incenerimento L’incenerimento è un sistema che richiede la combustione dei rifiuti allo scopo di ridurre considerevolmente il volume ed ottenere un residuo minimo, che dovrà a sua volta essere deposto in discarica controllata. Per questo processo vengono utilizzati speciali forni progettati per le particolari caratteristiche del rifiuto. Per quanto riguarda i tempi necessari alla completa combustione, questi risultano legati al tipo di rifiuto che può presentarsi secco o umido, compatto o areato, ad alto o basso potere calorifico. I gas prodotti dalla combustione, prima di essere lasciati liberi di diffondersi nell’aria circostante, devono essere sottoposti ad un processo, tramite appositi filtri, rivolti ad un abbattimento delle polveri al fine di rientrare nei limiti di emissione previsti dalle norme vigenti . Problemi ancora aperti sussistono sulla formazione di certi composti (come le diossine) e sugli effetti che tali sostanze avrebbero sulla salute dell’uomo, il che rende di difficile attuazione questo tipo di trattamento.

Compostaggio Il compostaggio è un sistema che porta alla costituzione di un prodotto utilizzabile come additivo per i terreni in quanto stabile e igienicamente accettabile. Il processo si compone di due fasi distinte. il rifiuto subisce delle azioni meccaniche che portano alla rottura dei sacchetti di plastica e all’eliminazione dei metalli e delle sostanze non compatibili con il terreno, come vetro, plastica, tessuti, ecc .Nella seconda fase la sostanza organica presente subisce dei processi che portano alla fermentazione aerobica dei rifiuti, con un innalzamento spontaneo della temperatura a 50- 60°C, senza impiego di combustibile, fino al raggiungimento del giusto grado di maturazione che renda il prodotto finale completamente inerte. Gli svantaggi di questo sistema di smaltimento sono legati alla difficoltà di commercializzazione, dato lo scarso valore fertilizzante del prodotto.

Riciclaggio E’ un sistema di trattamento del rifiuto che, tramite tecniche di preselezione molto sofisticate e grazie al buon senso di ogni individuo, porta al recupero dell’80% dei materiali presenti, i quali possono poi venire reimpiegati quali materie prime secondarie. Il restante 20% deve comunque finire in discarica controllata.

Il grafico mette in evidenza la propensione del nostro paese all’utilizzo alla discarica e la scarsa valorizzazione al riciclo di materie prime (dati ISTAT).

Dal grafico risulta imbarazzante il confronto tra il nostro paese ed alcuni stati che hanno investito su una corretta educazione ambientale .

Rifiuti trattati e in attesa di essere avviati alla combustione Rifiuti trattati e in attesa di essere avviati alla combustione. Si evidenzia dalla foto che i rifiuti non sono stati correttamente impermeabilizzati, con la conseguenza di contaminare l’ambiente circostante.