LA RESISTENZA IN ITALIA
LE DIVERSE STRATEGIE PER USCIRE DALLA GUERRA Mussolini vuole continuare a combattere a fianco dei tedeschi, ma vuole convincer Hitler a fare pace con L’URSS e concentrare le forze contro UK e USA I gerarchi fascisti vogliono convincere Hitler a lasciare uscire l’Italia dalla guerra, deporre Mussolini ma salvare il regime fascista Il Re vuole scaricare sia Mussolini che il fascismo, trattare la resa con gli alleati e “tenere a bada” i tedeschi
TUTTI I PIANI FALLISCONO Il Re fa cadere il fascismo, arresta Mussolini e affida al generale Badoglio il governo Tenta di ingannare i tedeschi mentre tratta la resa con gli alleati Intanto i tedeschi fanno scendere in Italia molte truppe Quando viene annunciata la resa i Tedeschi occupano l’Italia da Napoli in su
8 SETTEMBRE: LA CATASTROFE DELL’ITALIA Re, governo e stati maggiori si salvano fuggendo in territorio occupato dagli alleati L’esercito si sfalda con disonore: un milione di soldati italiani fatti prigionieri e 650.000 deportati in Germania Pochi eroici punti di resistenza: Cefalonia, Roma, gruppi sporadici in Jugoslavia e Albania Mussolini fonda la Repubblica Sociale Italiana che si mette al servizio dei nazisti occupanti Continua la guerra tra: tedeschi e fascisti RSI al Nord contro alleati ed esercito regio
L’ITALIA SOTTO IL GIOGO TEDESCO I nazisti sottoposero il paese ad uno sfruttamento economico spietato (industria al servizio della guerra di Hitler, agricoltura rapinata per nutrire la Germania, finanze prosciugate, deportazione di lavoratori nelle fabbriche tedesche) Per costringere all’obbedienza instaurarono il terrore: dieci per uno (in Polonia e URSS era 100 per uno!)
LA RISPOSTA DEGLI ITALIANI Alcuni continuarono a seguire Mussolini (cioè, ora, a combattere contro l’esercito regio italiano, gli alleati, i partigiani, a catturare gli ebrei italiani e a consegnarli ai tedeschi e alle camere a gas) Altri impugnarono le armi per liberare l’Italia da tedeschi e fascisti, combattendo a fianco delle democrazie occidentali (i cui eserciti stavano liberando l’Italia) e dell’URSS
LA ZONA GRIGIA La maggioranza, pur odiando tedeschi e fascisti, soffriva ma non prendeva le armi e sperava che la guerra finisse presto (con la sconfitta del nazi-fascismo) Era la «zona grigia» del non coraggio MA CI FURONO ANCHE ALTRI MODI PER RESISTERE
MOLTI MODI PER RESISTERE Con le armi in pugno (partigiani combattenti) Proteggendo i partigiani (contadini che davano ospitalità, cibo, informazioni) Boicottando nelle fabbriche la produzione bellica per la Germania Resistendo nei lager di deportazione 650.000 soldati internati non collaborando
LA DIGNITÀ FU LA SCELTA DELLA MAGGIORANZA Anche sopportare il freddo, la fame, i bombardamenti senza perdere la dignità, senza maledire tutto e tutti, continuando a credere nell’Italia e nella possibilità di riscatto (anche senza prendere parte alla lotta) fu una scelta di dignità LA ZONA GRIGIA NON FU POI COSI’ GRIGIA
LA RESISTENZA SALVÒ L’ONORE DELL’ITALIA I partigiani si meritarono il rispetto e in molti casi l’ammirazione degli alleati Le sofferenze della popolazione ne rinforzò l’autostima e la volontà di ricostruire Dopo la pace gli alleati (soprattutto gli americani) aiutarono l’Italia economicamente e diplomaticamente L’ITALIA RITROVO’ IL SUO POSTO TRA I POPOLI LIBERI
FU UNA GUERRA CIVILE? Sì, perché si combatté anche tra italiani Ma i resistenti erano patrioti che combattevano per la libertà, i fascisti per mantenere il potere totalitario di Hitler e Mussolini Ci furono comportamenti crudeli da tutte le parti: ma furono sporadici tra i partigiani, abituali tra i fascisti Tutti i morti meritano il rispetto, ma solo i morti tra i patrioti meritano il ricordo e l’onore del paese
DOPO LA RESISTENZA LA COSTITUZIONE La nostra Costituzione è fondata sui valori della Resistenza Primo tra tutti la libertà (difatti anche i fascisti, dopo i primi giorni dalla fine della guerra, in cui avvennero tra di loro uccisioni anche immotivate, furono lasciati liberi e costituirono addirittura un partito neofascista) La democrazia, l’uguaglianza, la pace