verso una cura complessa e collaborativa

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Transcript della presentazione:

verso una cura complessa e collaborativa Marco Ingrosso

Aracne, Roma, 2016

L’era della complessità in medicina e sanità Accettare le nuove sfide del contesto contemporaneo Uscire dai paradigmi riduzionisti e utilitaristi tipici di una sanità aziendalizzata a guida tecno-procedurale Uscire da una cultura della professione e della cura prettamente tecnocratica, autoreferenziale, a-relazionale La complessità indica cambio di mentalità e paradigmi, attenzione alla multidimensionalità, combinazione di punti di vista, valorizzazione di varie risorse e della loro composizione

la cura e il curare: significati non più solo atto sanitario ma RELAZIONE SOCIALE FRA UN CURANTE E UN CURATO guidata da una motivazione (Ricoeur la chiama “sollecitudine”) a portare beneficio al secondo, sulla base delle sue necessità più urgenti, ma anche delle sue esigenze complessive ed evolutive L’obiettivo del beneficio comporta il mettere insieme capacità tecnico-operative con capacità relazionali-comunicative: le due dimensioni sono sinergiche, si potenziano

la cura è una “costante antropologica” una necessità per ciascuno in vari momenti della vita (infanzia, malattia, anzianità, disabilità, quotidianità, ecc.) e una necessità imprescindibile dei gruppi umani di ogni tempo Ogni epoca ha sviluppato la cura (necessaria e possibile) secondo le forme sociali e le conoscenze del tempo, sviluppando però motivazioni, idee, forme sociali tipiche e spesso innovative, ad es.: Il mito di cura (Igino, I sec. D.C.) Il medico greco (Ippocrate, Asclepio, ecc.) La cura di sé (nel periodo classico: v. Foucault) La fraternità ospitale (centri di accoglienza gestiti dalle fraternità medioevali, Misericordie, ecc.) I diritti umani e la dimensione personale (Umanesimo e Illuminismo)

la cura è una “costante antropologica” Per questo ha anche una declinazione riflessiva (il “curar-si”, l’aver cura di sé e del sé) la cura si dispiega come un continuum durante tutto il corso della vita, come combinazione di diverse azioni e relazioni di cura

come cambia la forma di questa relazione? Storicamente connotata in modo asimmetrico (cura paterna, cura materna, cura di un’autorità sacrale, di un’autorità scientifica, cura filantropica, ecc.) ma ci sono anche state opzioni per una cura fraterna, ospitale, reciproca (tradizione assistenziale medioevale e teorizzazione moderna dei diritti di cittadinanza) OGGI: Crisi delle autorità (religiose, educative, sanitarie, ecc.) e loro legittimazioni Crisi dell’etica della cura (privata e pubblica) Rapporti sociali prevalentemente connotati in termini di paritarismo concorrenziale e autoreferente in sede privata e di utilitarismo tecnico-procedurale (che agisce sul piano degli strumenti ma è privo di riferimenti e “valori”) sul piano pubblico Le tradizionali forme asimmetriche sono depotenziate e prevalgono opzioni neo- tecniciste e di mercato, marcatamente liquide e parziali

effetti del cambio in atto delle relazioni di cura DEFICIT DI CURA: DEFICIT QUANTITATIVO (diseguaglianza) in termini di copertura, di prestazioni, di categorie sociali escluse dai benefici socio-sanitari DEFICIT QUALITATIVO (in-curia): una mancata accuratezza e completezza di interventi che arriva fino a - sempre più diffuse - situazioni limite (v. bambini, anziani, ecc.)

è possibile un nuovo scenario “della cura complessa e collaborativa”? Valorizzazione e nuovo ruolo del curato Limitazione interferenze triadiche e sviluppo nuove opportunità Collaborazione interprofessionale Collaborazione fra varie risorse di cura Nuova concezione e organizzazione del continuum delle cure

domande latenti dei curati: quale nuovo ruolo? Testamento biologico Consenso informato EMPOWERMENT Paziente attivo e competente Invecchiamento attivo QUALE CURATO? Health Literacy Associazionismo pazienti Medicina narrativa Siti salute SELF-CARE

Relazioni Triadiche Multiple Manager SSN relazione Curante-Curato Aziende bio-medicali Comunicatori Aziende farmaceutiche Decisori politici Associazioni pazienti Associazioni professionali

Relazioni Triadiche Multiple: effetti Limitazioni e interferenze su curanti e curati: guida top-down del management, valutazioni settoriali, incentivazione consumismo sanitario e medicalizzazione, ecc. Nuove opportunità: comunicative e collaborative, gestionali partecipative, sostegno competenze dei pazienti, ecc.

è possibile un nuovo scenario “della cura complessa e collaborativa”? Collaborazione interprofessionale Sistemi dedicati di cura: creazione di sistemi di cura più comprensivi delle dimensioni tecniche, relazionali, comunicative, organizzative, motivazionali Lavoro d’équipe e collaborativo: nuove forme organizzative non gerarchiche Valorizzazione professioni di cura nelle loro specificità, ma anche per il lavoro di interfaccia, di coordinamento e coesione dei sistemi di cura Sviluppo dei percorsi di cura: continuità ed efficacia Collaborazione fra varie risorse di cura cure+care+caring+self-care: effetti sistemici emergenti

nuovo continuum delle cure QUELLO TRADIZIONALE basato sull’intensità della tecnologia medica: Prevenzione MMG gatekeeper Specialisti Ospedali Centri eccellenza uscita dal circuito del paziente cronico e inguaribile NUOVO MODELLO SALUTOGENETICO E COLLABORATIVO: Promozione Salutogenesi Cure di accompagnamento e iniziativa Cure specialistiche Riabilitazione CURA DI SE’ E PDS Contenimento Patogenesi

nuova concezione della salute TRADIZIONALE (statica, utopica, oppositiva) NUOVA ELABORAZIONE (dinamica, co-evolutiva) BENESSERE COMPLETO PATOLOGIA Promozione salutogenesi, resilienza, equilibrio, adattamento nel corso della vita PERCORSI DI CURA INTEGRATI Contenimento patogenesi, cura riabilitativa, medicina personalizzata

Quale contributo del pensiero sistemico-relazionale-complesso? «[L’efficacia dei pacebo dimostra che] la vita, la guarigione e la sofferenza umana appartengono al mondo del processo mentale, in cui le differenze, cioè le idee, le informazioni, e persino le assenze, possono fungere da cause.» (G. Bateson, DAE, p. 105) «Il problema della coerenza è il problema di come le cose si incastrino fra loro, e non se siano identiche. Le idee che abbiamo sulla medicina e sul paziente devono andare d’accordo con l’esperienza del paziente.» (G. Bateson, DAE, p. 110) L’obiettivo del beneficio della cura comporta il mettere insieme capacità tecnico-operative con capacità relazionali-comunicative, promozione della salutogenesi e contenimento della patogenesi: le due dimensioni sono sinergiche, si potenziano

verso una cura complessa e collaborativa Grazie dell’attenzione!