S. Raicevich (ISPRA Chioggia) - G. Di Carlo (WWF Med.)

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Transcript della presentazione:

S. Raicevich (ISPRA Chioggia) - G. Di Carlo (WWF Med.) La Conferenza Regionale FAO “Costruire un futuro per la pesca artigianale nel Mediterraneo e Mar Nero “ (Building a future for sustainable small-scale fisheries in the Mediterranean and the Black Sea” (Algeri, 7-9 marzo 2016) S. Raicevich (ISPRA Chioggia) - G. Di Carlo (WWF Med.)

5 Sessioni Tematiche, circa 300 partecipanti 1: Sostenere lo sviluppo sostenibile della pesca artigiananle nel Mediterraneo e Mar Nero nell’ambito della prospettiva della Crescita Blu (CGPM e progetti regionali della FAO nel Mediterraneo) 2: Rafforzare il ruolo dei portatori di interesse nel contesto di approcci gestionali e co-gestionali (WWF) 3: Migliorare l’efficienza delle Aree marine Protette come strumenti gestionali della pesca e benefici dal coinvolgimento del settore della pesca artigianale (MedPAN) 4: Incrementare il valore aggiunto nella piccola pesca (CIHEAM-Bari) 5: Mettere in pratica i principi delle Linee guida per lo sviluppo della piccolo pesca della FAO: il caso studio del Mediterraneo e Mar Nero (Dipartimento Pesca e Acquacoltura della FAO)

Cambiamenti recenti nel contesto istituzionale e legislativo La riforma della Politica Comune della Pesca della Unione Europea (EU) (Reg. (EU) 1380/2013) favorisce lo sviluppo di un approccio regionalizzato, incrementando il ruolo dei Consigli Consultivi (Advisory Councils) al fine di permettere una maggiore capacità di adattare le politiche gestionali a livello regionale e locale. I fondi FEAMP (EMFF; Reg. (EU) 508/2014), che definiscono il settore della pesca costiera artigianale) forniscono una serie di opportunità economiche per lo sviluppo del settore della piccolo pesca.

Cambiamenti recenti nel contesto istituzionale e legislativo Adozione delle “Linee guide volontarie della FAO per assicurare lo sviluppo sostenibile della pesca artigianale nel contesto della tutela del diritto al cibo e della eradicazione della povertà” (FAO, 2015) che tra i vari scopi ha quello di “assicurare il coordinamento (…) dello sviluppo di politiche participative, strategie e percorsi legali per sostenere la pesca artigianale” Attenzione rivolta verso (tra gli altri): Co- gestione; Partecipazione; Controllo e sorveglianza; Sviluppo di competenze.

Cambiamenti recenti nel contesto istituzionale e legislativo La modifica dell’articolo 5 dello statuto della CGPM ‘Articolo 5. Principi generali. Nel dare applicazione agli obiettivi di questo accordo la Commissione dovrà: a) adottare racomandazioni sulle misure per la conservazione e gestione al fine di assicurare la sostenibilità di lungo periodo delle attività di pesca (…). La Commissione dovrà inoltre rivolgere particolare attenzione agli impatti potenziali sulla pesca artigianale e le comunità locali.’

Questi percorsi puntano verso il coinvolgimento delle comunità di pescatori alla gestione delle risorse, secondo un approccio di tipo partecipativo e co-gestionale

Cos’è la co-gestione? Secondo Jentof et al. (2003), la co-gestione è un processo di tipo collaborativo e partecipativo di regolazione delle decisioni gestionali condiviso tra le rappresentative degli utilizzatori delle risorse, agenzie governative, istituti di ricerca, e altri portatori di interesse. La co-gestione si riferisce a una serie di accordi che definiscono diversi livelli di condivisione del potere, permettendo di definire congiuntamente (tra stato e pescatori) le modalità di uso delle risorse in una determinata area. La co-gestione implica una istituzionalizzazione del processo decisionale e di gestione La semplice consultazione nelle decisioni non viene considerata co-gestione.

Elementi principali della co-gestione Stabilire dei diritti di proprietà comunitari (parziale condivisione del potere dal centro alla periferia) Generalmente associate a Diritti di Uso Territoriale per la Pesca (Territorial Users Fishing Rights, TURFs) Legati a restrizioni per l’accesso alle risorse e misure tecniche Tutti i principali portatori di interesse devono essere coinvolti nella definizione delle regole e nel Comitato di co-gestione Gli utilizzatori delle risorse partecipano al monitoraggio, controllo e sorvveglianza della implementazione della co- gestione

Imparare da alcuni empi di co-gestione. Il ruolo dei pescatori

Benefici per i pescatori

Conclusioni della Conferenza in relazione alla co-gestione Condurre un’analisi a livello nazionale e internazionale sugli schemi legali per definire regole e modalità comuni per coinvolgere la partecipazione dei pescatori della pesca artigianale nella co-gestione. Sviluppare line guida interdisciplinari che permettano di incrementare lo sviluppo di pratico di schemi partecipativi e di co-gestione nella pesca artigianale. Stabilire dei programmi di formazione per aiutare i diversi portatori di interesse nel contest dello sbviluppo di programme di co-gestione. Supportare le attuali esperienze di co-gestione per favorire il loro consolidamento e la loro diffusione a livello di Mediterraneo e Mar Nero.

Participatory research process (Mackinson et al. 2015)