Come utilizzare le prove INVALSI in un’ottica di valutazione formativa

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Come utilizzare le prove INVALSI in un’ottica di valutazione formativa Padova, 4 aprile2017 Stefania Pozio - INVALSI

Relazione tra voti scolastici in Matematica e risultati in matematica PISA 2003 Fonte: Elaborazione sul dataset PISA 2003 dell’Italia 2

Il contributo delle prove INVALSI L’uso che si può fare dei risultati delle prove Invalsi è duplice. le prove Invalsi sono state pensate come prove per una valutazione di sistema e forniscono degli standard regionali, di macroarea e nazionali con cui le scuole si possono confrontare, utilizzando i risultati ottenuti nell’ambito dei propri processi di autovalutazione i docenti possono utilizzare i fascicoli delle prove sostenute dalle proprie classi o l’insieme delle prove prodotte negli anni per definire e progettare interventi didattici mirati, finalizzati al potenziamento e al miglioramento dell’azione didattica e per costruire prove da utilizzare nelle varie fasi delle attività. 4

Il contributo delle prove INVALSI In generale non è opportuno utilizzare i risultati delle prove per la valutazione sommativa del singolo studente. I risultati consentono di individuare specifiche aree di intervento se analizzati alla luce delle attività svolte in classe e degli obiettivi di apprendimento previsti dal docente. Un’attenta lettura dei protocolli delle risposte fornite dagli studenti nelle domande aperte e un’analisi della distribuzione delle opzioni scelte nei quesiti a scelta multipla consentono di individuare errori ricorrenti, misconcenzioni diffuse e procedimenti errati. I quesiti Invalsi hanno caratteristiche misuratorie robuste e misurano effettivamente quello che dicono di misurare, perché hanno subito un lungo processo di preparazione e un ampio pretest. Per i quesiti già somministrati a livello nazionale sono disponibili i risultati territoriali che possono costituire un utile parametro di riferimento. 5

Il contributo delle prove INVALSI E’ importante che i risultati di questa analisi siano condivisi in modo sistematico con la classe affinché ogni studente abbia la possibilità di elaborare l’esperienza costituita dallo svolgimento della prova e di analizzarne i risultati, opportunamente guidato nel suo percorso dal docente, fino ad arrivare a riconoscere gli ostacoli che ha dovuto affrontare e i nuovi apprendimenti a cui ciò lo ha condotto. Dall’errore ha origine buona parte dell'apprendimento (Zan), in particolar modo per quel che riguarda la matematica. L’accettazione degli errori come fonti essenziali di regolazione e di avanzamento (Astolfi, 1997) si realizza infatti solo a condizione che essi vengano analizzati e compresi, preferibilmente in una situazione diversificata, perché non tutti avranno incontrato gli stessi ostacoli. Lo studente, attraverso la consapevolezza del misconcetto o della lacuna che ha generato l’errore, può realizzare un recupero autentico. 6

Il feedback nella valutazione formativa La valutazione formativa ha essenzialmente una funzione di miglioramento. Il feedback, qui inteso come l’insieme delle informazioni fornite dal docente o da un pari in relazione ai diversi aspetti di una di prestazione, è parte integrante del processo di valutazione. Il feedback non ha effetti nel vuoto: per essere efficace deve esistere un contesto di apprendimento, degli obiettivi specifici di apprendimento, a cui esso è riferito. Il feedback è più o meno efficace in relazione al livello e alle modalità con cui lo si attua.

Un modello di feedback per il miglioramento degli apprendimenti Il feedback risulta particolarmente efficace se è indirizzato a correggere errori (di comprensione, di interpretazione, di applicazione), corrective feedback, mentre non è utile per colmare una profonda mancanza di conoscenze o di comprensione. L’impatto è maggiore quando gli obiettivi sono ben definiti e challenging ma la complessità è bassa. [The Power of Feedback, John Hattie and Helen Timperley, 2007]

Le strategie chiave per la valutazione formativa [Developing the theory of formative assessment, Paul Black and Dylan Wiliam, 2009]

Il metodo di lavoro Scelta dell’obiettivo di apprendimento del quale si vuole valutare l’acquisizione da parte degli studenti Selezione dei quesiti INVALSI ed eventuale composizione della prova Compilazione da parte del docente della prima parte della griglia di progettazione e analisi della prova Somministrazione della prova e analisi dei protocolli di risposta degli studenti Compilazione da parte del docente della seconda parte della griglia di progettazione e analisi della prova Restituzione dei risultati agli studenti con relativo feedback e nuove proposte di lavoro

La scelta dei quesiti e dell’obiettivo di apprendimento Conoscere: conoscere concetti, algoritmi, procedure e farne un uso consapevole. III sec. I grado

2016 MATEMATICA PN

La scelta dei quesiti e dell’obiettivo di apprendimento Risolvere problemi: risolvere problemi riferibili sia ad aspetti interni alla matematica sia ad aspetti applicativi III sec. I grado

L’ analisi dei protocolli di risposta degli studenti

L’ analisi dei protocolli di risposta degli studenti

L’ analisi dei protocolli di risposta degli studenti

La scelta dei quesiti e dell’obiettivo di apprendimento Argomentare: Produrre, verificare e giustificare affermazioni, in modo formale o non formale III sec. I grado

L’ analisi dei protocolli di risposta degli studenti Il «può essere 90» per lo studente è equivalente a «può essere almeno 90»

L’ analisi dei protocolli di risposta degli studenti

I quesiti da proporre in classe Il feedback è più efficace se si ampliano i compiti proposti allo studente in modo che possa assumere una più profonda consapevolezza dell’obiettivo di apprendimento da raggiungere.

La scelta dei quesiti e dell’obiettivo di apprendimento Argomentare: Produrre, verificare e giustificare affermazioni, in modo formale o non formale III sec. I grado

La griglia di progettazione e analisi della prova In fase di progettazione e di predisposizione della prova si compila la prima parte della griglia, con lo scopo di chiarire gli obiettivi di apprendimento di cui si intende verificare il raggiungimento e le attese, in relazione all’attività già svolta in classe.

La griglia di progettazione e analisi della prova Dopo l’analisi dei protocolli di risposta si compila la seconda parte della griglia, con lo scopo di riassumere le difficoltà effettivamente incontrate dagli studenti e di progettare l’attività di restituzione dei risultati ed eventuali attività di approfondimento e/o recupero.

GRAZIE stefania.pozio@invalsi.it