NUOTO PINNATO.

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Transcript della presentazione:

NUOTO PINNATO

LE ORIGINI Le origini del Nuoto Pinnato sono legate allo sviluppo e alle ricerche che l’uomo ha compiuto per dominare l'ambiente acquatico. In modo particolare il Nuoto Pinnato segue il filone evolutivo che cerca di impiegare nell'acqua, per la locomozione, quella parte del corpo umano che è più naturalmente deputata a questo scopo, e cioè gli arti inferiori. Il primo passo che porta al Nuoto Pinnato è il progressivo affinarsi del nuoto con le pinne. Nuotare con tali strumenti è un tipo di attività recente anche se fin dai tempi di Leonardo da Vinci possiamo osservare in alcuni disegni strani calzari che potremmo definire come i precursori delle attuali pinne. Nel corso della II Guerra Mondiale, alcuni reparti specializzati della Marina Militare furono attrezzati con le pinne e alla fine del conflitto mondiale si svilupparono gli impieghi subacquei delle pinne stesse. Si dovette attendere la metà degli anni '50 per vedere il Nuoto con le pinne divenire attività agonistica.

Il movimento è di tipo ESPLOSIVO La tecnica La tecnica è fondamentale! Il movimento, pur partendo dagli arti inferiori, influenza tutto il corpo Quello delle gambe è composto di tre fasi: DISTENSIONE delle gambe, FLESSIONE del ginocchio e la sua DISTENSIONE Il movimento è di tipo ESPLOSIVO

FASI DI NUOTATA 1-5 Fase Ascendente 6-9 Fase Discendente https://www.youtube.com/watch?v=Q0C32QVAUkI

L’ASSETTO Il capo è flesso avanti, bloccato dagli arti superiori estesi al massimo Mani sovrapposte in modo da formare il vertice di un triangolo, la cui base è data dalle spalle

L’ATTREZZATURA Pinnatisti Pinne Tubo Monopinnatisti Monopinna

IL TUFFO Le fasi: Reazione : capacità di reagire nel minor tempo possibile al segnale di partenza Distacco: si realizza grazie alla spinta degli arti inferiori, al movimento degli arti superiori e all’azione di tutta la muscolatura dorsale Volo: ha lo scopo di far entrare il pinnatista con un angolo di incidenza e di spinta ottimale assumendo una posizione distesa, soprattutto della pinna rispetto al corpo Ingresso: deve avvenire in modo da sfruttare tutta l’energia accumulata nelle fasi precedenti. l’angolo d’ingresso è maggiore che nel nuoto puro Immersione: durante questa fase il pinnatista dovrà cercare, dopo un brevissimo scivolamento, di acquistare la frequenza massima di pinneggiata nel minor tempo possibile

LA VIRATA E’ l’azione con cui l’atleta termina una vasca ed inizia quella successiva rallentando meno possibile la velocità di nuotata

Le gare Possono essere in Piscina Velocità per i metri 50, 100, 200 Mezzofondo per i metri 400, 800, 1500 Lago Fondo per i metri 2000, 3000, 6000, 12000

UN ESTRATTO DI UNA MIA GARA IN PISCINA

Sentirsi un delfino … Il gesto tecnico del nuoto pinnato si realizza grazie al movimento propulsivo degli arti inferiori, i quali compiono un’azione simultanea e simmetrica simile al delfino. La resistenza che l’acqua oppone alla pala della monopinna rallenta il movimento e lo rende più armonioso e più simile a quello della pinna dei delfini. La spinta ottenibile con la monopinna unita all’assunzione della migliore posizione idrodinamica, consentono di raggiungere velocità elevatissime.

IO E LA MIA SQUADRA

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