“ Il linguaggio , l’udito e scrittura “ A.S.L.Na1 – Ospedale dei Pellegrini U.O. di Otorinolaringoiatria – Audiologia Direttore : Prof. Vincenzo Pucci “ Il linguaggio , l’udito e scrittura “ Francesco Bevilacqua
da essere sensibili in esseri pensanti I disturbi cognitivi sono quelle difficoltà che il bambino incontra nel processo che ci porta a trasformarci … da essere sensibili in esseri pensanti
… nell’evoluzione fisiologica normale L’esperienza sensorio – motoria è il primo e il più arcaico modo di comprensione e relazione con il mondo . Il bambino molto piccolo guarda l’oggetto , lo tocca , lo mette in bocca e può emettere dei vocalizzi che testimoniano , oltre ad un’abilità motoria già raggiunta , una intenzione di comunicazione .
A un livello più evoluto il bambino… Anche in assenza di una esperienza sensoriale (cioè dell’oggetto da vedere o da toccare ) attraverso processi di memorizzazione e interiorizzazione , mantiene l’immagine dell’oggetto nella mente proprio comunicandone il nome : questo è il livello rappresentativo della conoscenza . Questo livello rappresentativo costituisce il presupposto indispensabile dell’evoluzione successiva della mente
Infatti l’uso del linguaggio permette e promuove tutte le operazioni di … Concettualizzazione . Categorizzazione . Ordinamento dell’esperienza percettiva Ordinamento dell’esperienza motoria .
La parola quindi … Come rappresentante astratto dell’oggetto , permette , ad esempio , di confrontare due esperienze , una passata e una futura , una in un luogo una in un altro , e di archiviarle secondo i parametri di : Spazio Tempo Causalità
… essendo il linguaggio il regolatore e l’organizzatore di tutta l’attività intellettiva , la sua patologia esprime quella più o meno vasta sequela di disorganizzazioni e/o deficit delle funzioni che sono preliminari ad esso .
Le caratteristiche del bambino con disturbi del linguaggio riguardano , a grandi linee ,i problemi: del comportamento e dell’apprendimento .
Problemi primari del comportamento Povertà di linguaggio orale . Iperattività Ipoattività. Ridotta capacità attentiva : ridotta capacità di giudizio . Disorganizzazione . Reazioni catastrofiche . Impulsività , paura ingiustificata. Mancata coordinazione motoria. Tendenza all’isolamento e all’esibizionismo .
Problemi secondari al comportamento Ostilità . Aggressività. Oppositività. Ansia.
Problemi dell’apprendimento Difetti della percezione uditiva. Difficoltà nella discriminazione degli elementi di una figura e degli elementi stessi rispetto allo sfondo . Difficoltà nell’uso dei simboli : lettura , scrittura , calcolo . Difficoltà nelle prassie ( disegnare , tagliare , scrivere, lanciare , abottonare etc) Ridotta capacità attentiva .
Fattori di sordità che ostacolano l’acquisizione linguistica La data di comparsa La profondità La natura
In caso di sordità congenita non si hanno ritardi significativi nel linguaggio se la sordità è leggera. La sordità è facilmente correggibile con terapia protesica e le disartrie (difficoltà nell’articolazione del linguaggio , i bambini presentano spesso una difficoltà nel pronunciare la consonanti ) sono eliminabili con rieducazione logopedica .
Se la sordità , pur leggera , si combina con altri danni … disturbi psicotici o neurologici Il ritardo linguistico assume forme spesso imprevedibili e non facilmente delineabili , con conseguente incertezze di come pianificare gli interventi riabilitativi .
Ma … La carenza linguistica può diventare per lo più grave ,nonostante i buoni residui uditivi ,qualora le situazioni familiari , sociali e scolastiche non sono affatto stimolanti .
In caso di sordità acquisite Situazioni diverse a seconda dell’età di insorgenza : anteriore o successiva all’acquisizione del linguaggio verbale anteriore o posteriore all’apprendimento di acquisizioni strumentali di lettura scrittura .
Se la sordità compare fra i 3 ed i 6 anni ( quando il bambino si è già impadronito del linguaggio ) Essenziale è un piano di conservazione della parola e di di rieducazione funzionale uditiva mediante terapia protesica.
Bisogna fare attenzione a quei bambini , con sordità acquisita tardi , affinchè non regrediscano perché colpiti da trauma psichico , in quanto coscienti di un “ paradiso “ almeno in parte temporaneamente perduto . Se l’insorgenza della sordità precede la comparsa del linguaggio , la situazione non è dissimile da quella delineata per la sordità congenita.
Attenzione … Le nevrosi o i disturbi di personalità sono inevitabili in chi diventa sordo quando ha gia strutturato un minimo di personalità da udente ed ha sperimentato un po’ di esistenza uditiva , tanto da avere precisi ricordi di normalità comunicativa.
Se invece un soggetto è nato sordo , o lo è diventato nei primi anni di vita , se precocemente rieducato , è un bambino con infanzia e fanciullezza serena , salvo trovare i problemi di nevrosi nel momento di maggior coscienza del suo particolare stato sociale , e questo nell’adolescenza .
Ma nel sordastro ? In lui vi è fin dall’inizio un discreto sviluppo del linguaggio verbale . Si trova , tuttavia , in una situazione di inferiorità perché la sua capacità comunicativa verbale è incerta ed imperfetta . Può essere , quindi , un bambino un po’ nervoso perché in continuo equilibrio instabile fra sentire e non sentire .
… in genere definiamo una sordità medio lieve quando : Vi è una perdita inferiore ai 50 dB. Non và dimenticato che la perdita uditiva è un dato relativo in quanto la valorizzazione dei residui uditivi , a compensazione del deficit accertato dipende anche da altri fattori . Quali ….
Il grado di maturità del soggetto . L’età . L’esposizione al linguaggio verbale . La data di insorgenza della sordità . L’iter protesico e di riabilitazione acustico-linguistico che ha alle spalle . Il ruolo delle figure parentali come inibenti o promoventi il linguaggio stesso .
Anche per il sordastro si può affermare un principio estendibile a tutti i soggetti sordi… Egli impara a comprendere il linguaggio verbale e ad esprimersi con esso più per l’intensità e continuità delle stimolazioni verbali ( casa , famigli , scuola , riabilitazione etc.. ) che per la quantità di residui uditivi disponibili .
È necessario a questo punto richiamare alcuni modelli di linguaggio Reali … Virtuali … Conoscitivi …
Il linguaggio dei segni
Il linguaggio dei gesti
Il linguaggio della musica
Il linguaggio dei rumori
Il linguaggio della natura
Il linguaggio dell’arte
Il linguaggio del degrado
Il linguaggio della gente
Il linguaggio dell’innocenza
Il linguaggio della speranza
Il bambino muto Cercava la sua voce L’ha rubata il re dei grilli … In una goccia d’acqua Il bambino cercava la sua voce. …E … lontano … la voce prigioniera …