LA BALBUZIE LA SUA FENOMENOLOGIA, OVVERO: COME IL LINGUAGGIO RIESCE A CREARE LA BALBUZIE.
L’ELOQUIO DEL PARLANTE, IL SUO LINGUAGGIO: HA LA TENDENZA A ESSERE MOLTO VELOCE. L’ABITUDINE, MA ANCHE L’ANSIA, DETERMINANO QUESTA VELOCITA’. INFATTI, LA BALBUZIE VIENE DENOMINATA ANCHE TACHILALIA (“LINGUAGGIO VELOCE”, APPUNTO). RALLENTARE IL RITMO DEL PARLATO E’ IL PRIMO E OGGETTIVO COMPITO DEL BALBUZIENTE: TALE INTENZIONALITA’ LO METTE IN UNA POSIZIONE DI RICERCA VERSO IL PROPRIO LINGUAGGIO. UNA RICERCA ATTIVA. PERCHE’ LA CURA DELLA BALBUZIE E’ PRIMA DI TUTTO RICERCA, PERCORSO.
LE PAUSE RESPIRATORIE TRA UNA FRASE E L’ALTRA DEL LINGUAGGIO PARLATO, SI IMPONE, PER TUTTI, UNA PAUSA INSPIRATORIA: NELLA “LOGICA” DI UN LINGUAGGIO VELOCE, QUINDI ANCHE NELLA BALBUZIE, TALE PAUSA E’ SPESSO MOLTO BREVE, TROPPO BREVE, E COMUNQUE NON “ORGANIZZATA” ALL’INTERNO DEL FLUSSO FONICO-RESPIRATORIO DEL PARLANTE. LA VELOCITA’ DEL LINGUAGGIO VA INTESA, QUINDI, ANCHE COME ECCESSIVA VELOCITA’ DELLE PAUSE INSPIRATORIE.
LA PRONUNCIA DEI SUONI LE CONSONANTI, NELLA BALBUZIE, SONO PRONUNCIATE IN MODO TROPPO FORTE: IL NECESSARIO CONTRASTO TRA LE SINGOLE PARTI DELL’ORGANO FONATORIO, NELLA BALBUZIE SI ESTENUA. E LA PRONUNCIA DEI SUONI DIVENTA DIFFICOLTOSA, BALBETTATA, RIPETUTA, “INCIAMPATA”. ANCHE LE VOCALI DIVENTANO SUONI DURI E GUTTURALI: UNA ESPIRAZIONE TROPPO “ALTA” NE E’ SOVENTE LA CAUSA. LA RICERCA SUL PROPRIO LINGUAGGIO MIRERA’ A UNA PRONUNCIA PIU’ CONSAPEVOLE: PIU’ DOLCE.
ESPIRAZIONE E FONAZIONE LA PRONUNCIA DEI SUONI LINGUISTICI E’ RESA POSSIBILE DALLA FASE ESPIRATORIA DELLA RESPIRAZIONE. NELLA BALBUZIE, PERO’, NON SEMPRE ESPIRAZIONE E FONAZIONE SONO SINCRONIZZATE: I SUONI, ALLORA, MANCANO DEL PROPRIO “CORPO”, OSSIA IL FLUSSO ESPIRATORIO. LA BALBUZIE, QUINDI, E’ LINGUAGGIO VELOCE, DISORGANIZZATO RISPETTO AI TEMPI RESPIRATORI, E CARATTERIZZATO DA PRONUNCIA TROPPO MARCATA DEI SUONI LINGUISTICI (UN’ANTI-ECONOMIA DELL’ENERGIA DEL PARLANTE). .
LA RESPIRAZIONE NELLA BALBUZIE NEL SOGGETTO BALBUZIENTE, LA RESPIRAZIONE PUO’ SUBIRE MODIFICAZIONI ANCHE PESANTI DURANTE L’USO DEL LINGUAGGIO. LA SUA RESPIRAZIONE E’ INVECE NORMALE, SE OSSERVATA AL DI FUORI DELLA FUNZIONE LINGUAGGIO. PERCHE’ IL LINGUAGGIO NON E’ VISSUTO DAL PARLANTE COME AFFIDABILE E L’ANSIA PRODUCE, COME PRIMO EFFETTO SUL CORPO, UNA MODIFICAZIONE RESPIRATORIA: LE SUE FASI DIVENTANO PIU’ CORTE E VELOCI. PER UNA RICERCA SUL PROPRIO LINGUAGGIO: LE FASI RESPIRATORIE; IL RAPPORTO FONAZIONE/RESPIRAZIONE.
LINGUAGGIO E PENSIERO DURANTE LE MANIFESTAZIONI DI BALBUZIE, LA PAROLA DEL PARLANTE NON HA SUFFICIENTE POTERE SUL PENSIERO DA COMUNICARE: IL PARLANTE HA L’ANSIA DI TERMINARE VELOCEMENTE IL PROPRIO “RACCONTO”. SI PUO’ DIRE CHE, PUR INCONSAPEVOLMENTE, VORREBBE PARLARE CON LA STESSA VELOCITA’ CON CUI PENSA. IL CHE NON E’ POSSIBILE. IL LINGUAGGIO PARLATO HA -SEMPRE E PER TUTTI- LA PROPRIA TEMPISTICA, BEN PIU’ LUNGA, RISPETTO AL PENSIERO. PER MOTIVI FACILMENTE INTUIBILI: IL LINGUAGGIO E’ FISICITA’, SINTASSI, GRAMMATICA. IL PENSIERO, INVECE, E’ FLUSSO INTERIORE, LIBERO DA VINCOLI. MA LA SUA COMUNICAZIONE PASSA DA PRECISE REGOLE FISIOLOGICHE E CULTURALI.
IL SAPERE DA’ UN POTERE LA BALBUZIE E’ CARATTERIZZATA, POI, DA UNA SENSAZIONE, SPESSO ANCHE FORTE, DEL PARLANTE: ESSERE “COMANDATO”, PILOTATO DAL LINGUAGGIO. DI NON AVERNE SUFFICIENTE POTERE, DI NON ESSERE LUI A DOMINARE LA FUNZIONE LINGUAGGIO, VISSUTO QUINDI COME INAFFIDABILE. LA CONOSCENZA DELLA FISIOLOGIA DEL LINGUAGGIO RIDA’, AL PARLANTE, POTERE SUL PROPRIO PARLATO: NE POSSIEDE LA BUSSOLA, ACQUISTA LA CAPACITA’ DI ORGANIZZARE, O RIORGANIZZARE, LE RICERCHE SUL PROPRIO LINGUAGGIO. MAGARI CON L’AUSILIO DI UN REGISTRATORE.