CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL DOLORE Docente: Sr. Antonella Guarini ANNO ACCADEMICO 2008/2009
COS’E’ IL DOLORE? E’ una sensazione di malessere e di sofferenza, provocata dalla stimolazione di terminazioni nervose specifiche.
DOLORE ACUTO CRONICO
DOLORE ACUTO E’ un dolore di breve durata e ha il significato di avvertimento relativo ad un pericolo immediato: si tratta di un evento del quale si riesce a vedere un possibile termine.
DOLORE CRONICO E’ un dolore che perdura nel tempo. E’ una situazione piuttosto che un evento. Esso può essere avvertito dal paziente come un’esperienza interminabile. Il dolore cronico non minaccia la vita del paziente, ma la sua qualità.
quella del “DOLORE VISSUTO”. PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche La dimensione reale del dolore NON è quella del “DOLORE PARLATO” o del “ DOLORE RACCONTATO”, ma quella del “DOLORE VISSUTO”.
A volte risulta difficile essere consapevoli del PROBLEMA DOLORE, PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche A volte risulta difficile essere consapevoli del PROBLEMA DOLORE, perché il malato non è in grado di comunicarlo, allora è necessario “CERCARE LA PRESENZA DEL DOLORE”, con l’intuito, l’esperienza e una certa sensibilità!
Il dolore riguarda sempre PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche Il dolore riguarda sempre l’altra persona e deve essere questa persona, aiutata e supportata, a decidere che cosa debba essere inteso per dolore e la sua eventuale riduzione o eliminazione.
PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche Oggi, spesso accade che sia solo il medico a decidere se e quando rimuovere il dolore!
Una certa frazione di dolore è spesso attesa e prevista, PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche IL MALATO E IL DOLORE Una certa frazione di dolore è spesso attesa e prevista, ma ci siamo mai chiesti… “quanto del dolore che provano i pazienti potrebbe essere evitabile, e con quali interventi?”
…se ci pensiamo bene, tutti sappiamo che... PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche …se ci pensiamo bene, tutti sappiamo che... …fa parte dei DIRITTI DEL MALATO ricevere un trattamento che preveda la prevenzione o la sedazione del dolore!
…ma qual è il significato del soffrire? PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche …ma qual è il significato del soffrire? La manifestazione del dolore può voler dire tante cose: BISOGNO DI AIUTO BISOGNO DI DIRE QUALCOSA BISOGNO DI ESSERE ASCOLTATI
tutti siamo consapevoli che a volte sono PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche BISOGNO DI CONTARE SULL’AIUTO DEGLI ALTRI BISOGNO DI MODIFICARE ABITUDINI DI VITA Purtroppo però tutti siamo consapevoli che a volte sono i problemi del dolore e della sofferenza che rendono il più delle volte insopportabile un’esistenza già di per sé difficile da comprendere!
…forse anche molti problemi che potrebbero indurre a pensare PIA FONDAZIONE DI CULTO E RELIGIONE CARD. G. PANICO Polo Didattico Formativo Università degli Studi di Bari sede Corsi in Scienze Infermieristiche e Fisioterapiche …forse anche molti problemi che potrebbero indurre a pensare all’EUTANASIA, si dissolverebbero solo se si ponesse più cura nel sollevare le persone dal dolore.
L’INFERMIERE E IL DOLORE Il ruolo dell’infermiere nella lotta alla sofferenza trova origine nella metà dell’ottocento, con la figura di FLORENCE NIGHTINGALE colei che, con i suoi scritti, ha dato vita alla “professione infermieristica” fino alle “scienze infermieristiche” dei nostri giorni.
…MA OGGI, QUALE RUOLO GIOCA L’INFERMIERE NELLA LOTTA CONTRE IL DOLORE?
Dm. 739 del 1994: fa riferimento alla “ natura palliativa dell’assistenza infermieristica”; Codice Deontologico Infermiere ( 2009): art. 34 “ l’infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza . Si adopera affinchè l’assistito riceva tutti i trattamenti necessari”.
RISULTA IMPORTANTE ALLORA: VIVERE UN’ALLEANZA CON IL MALATO. STARE CON… ESSERE A FIANCO DI… VIVERE UN’ALLEANZA CON IL MALATO.
Dobbiamo focalizzare l’attenzione sul concetto di SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DEL MALATO. COME? NECESSITANO COMPETENZE!!!
QUESTE COMPETENZE CONPRENDONO: Conoscenze teoriche SAPERE Conoscenze tecniche SAPER FARE Capacità di relazione SAPER ESSERE
COS’E’ IL DOLORE DAL PUNTO DI VISTA INFERMIERISTICO? Il dolore può essere considerato l’intera risposta di un individuo agli stimoli nocivi, ed è determinato da ciò che questa stimolazione dolorosa significa per lui fisicamente, psicologicamente ed emozionalmente.
IL DOLORE E’ CIO’ CHE IL PAZIENTE DICE DI SENTIRE, ED ESISTE OGNI QUALVOLTA EGLI LO DICE! Non basta credere al dolore del malato, noi infermieri siamo chiamati a metterci in atteggiamento di ricerca e di studio per arrivare ad identificare il dolore.
Ogni infermiere deve saper osservare i comportamenti del malato ed essere attento a... 1. Raccogliere tutti i dati comportamentali evidenti ed individuare quelli nascosti al malato stesso; 2. Scoprire la natura del dolore, la sede, il tipo, la durata e l’intensità;
3. Determinare i significati probabili di quel dolore per il paziente e cogliere le sue reazioni tentando di darne un’interpretazione; 4. Riuscire ad individuare quale tipo di aiuto occorre al paziente e quale aiuto può dare egli stesso.
Inoltre il comportamento del malato può essere quello più imprevedibile, come l’atteggiamento di fuga, o quello della lotta con una vasta gamma si situazioni intermedie, come: la soglia personale di percezione del dolore; il tipo, l’intensità,la durata e la localizzazione; il significato che questa esperienza ha sul malato; le esperienze passate.
Dalle innumerevoli risposte individuali risulta difficile dare una valutazione oggettiva del dolore! CHE FARE ALLORA?
SCALA DI VALUTAZIONE SOGGETTIVA DEL DOLORE Occorre offrire al malato degli strumenti che gli permettano di obiettivare il proprio dolore! QUALI ? SCALA DI VALUTAZIONE SOGGETTIVA DEL DOLORE ( V.A.S.)
V.A.S. NESSUN DOLORE MASSIMO DOLORE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Con questo strumento si possono proporre al paziente le seguenti domande: 1. “ Quale punteggio darebbe al dolore che sente in QUESTO MOMENTO, su questa scala da 0 a 10?”
2. “ Quale punteggio darebbe al DOLORE più FORTE che ha sentito NELLE ULTIME 24 ORE su questa scala da 0 a 10?” NEL BAMBINO?
Per la difficoltà ad esprimersi verbalmente; per lo stato di ansia; Nel bambino classificare l’intensità del dolore diventa più difficile, perché: Per la difficoltà ad esprimersi verbalmente; per lo stato di ansia; per la paura delle cure. Un bambino inoltre può nascondere il suo dolore: perché vuole imitare l’adulto ed essere “grande”; ma può anche esasperarlo perché angosciato.
QUALI ALLORA GLI STRUMENTI DA UTILIZZARE? Il più semplice potrebbe essere la “SCALA CON LE FACCETTE”.
QUALI I VANTAGGI DI QUESTI STRUMENTI? Coinvolge il malato permettendogli di esprimere il SUO punto di vista. Lo si sollecita ad assumere un atteggiamento ATTIVO e RESPONSABILE nella gestione del suo dolore.
QUALI I VANTAGGI DI QUESTI STRUMENTI? Per gli operatori sanitari rappresenterebbe UN MEZZO PER MONITORARE quotidianamente, e nel tempo, l’andamento del dolore, la sua regressione o riacutizzazione…o la risposta al trattamento farmacologico.
QUALE ATTEGGIAMENTO L’INFERMIERE DEVE ASSUMERE DI FRONTE AL DOLORE? PARLARE CON... STARE CON... OFFRIRE CONTATTO FISICO...
PARLATE CON IL MALATO Per ascoltarlo quando esprime il suo dolore; per dargli tutte le informazioni che gli consentono di far fronte al dolore;
PARLATE CON IL MALATO per coinvolgerlo nel formulare decisioni circa le cose da fare per alleviare il suo dolore; per dialogare con lui e creare un rapporto di fiducia.
STATE CON IL MALATO Per ridurre l’isolamento sociale in cui si trova a causa dell’ospedalizzazione; per ridurre l’ansia e promuovere un atteggiamento di adattamento positivo nei confronti della malattia e del dolore;
STATE CON IL MALATO Per aiutarlo ad organizzare il tempo in ospedale in modo che possa utilizzare le energie residue e vincere la noia; per sostenerlo nella ridefinizione e riorganizzazione dei propri ritmi di vita nel dopo malattia.
OFFRIRE CONTATTO FISICO... CON LE MANI CON LO SGUARDO CON I COMUNI GESTI QUOTIDIANI
QUANDO POSSIAMO FARE QUESTO? Durante tutte le nostre prestazioni quotidiane, noi possiamo comunicare accettazione, accoglienza, oppure ripugnanza ed irritazione, solo dal modo con cui procediamo!
IL DOLORE SPESSO NON RIESCE A FARSI SENTIRE….. facciamo in modo che chiami ed abbia risposta attraverso la voce, le richieste e le azioni di noi infermieri!
GRAZIE !