Prof.ssa Stefania Cavagnoli Uniroma2

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Transcript della presentazione:

Prof.ssa Stefania Cavagnoli Uniroma2 Tecniche per lo sviluppo delle attività linguistico-comunicative: la produzione e l’interazione orale e scritta Prof.ssa Stefania Cavagnoli Uniroma2

Parlare e scrivere… nel totale dell’attività linguistica di un parlante adulto medio (?): (Rivers & Temperly, 1978) 45%: ascoltare 30%: parlare e dialogare 16%: leggere 9%: scrivere

Ruolo glottodidattico delle attività produttive abituano l’allievo a considerare la comunicazione come sistema, (scopo, argomento, canale, luogo, momento dell’evento ecc.) abituano l’allievo a considerare il testo, come unità di base della comunicazione stimolano l’allievo a riflettere sulle regole proprie del genere comunicativo che deve produrre (regole di carattere costitutivo, culturale, ecc.) Permettono all’allievo di svolgere le attività secondo i propri ritmi

Attenzione però… a non effettuare una richiesta intempestiva e precoce di produzione linguistica: DOP o Delayed Oral Practice - Krashen & Terrell (anni ’80: approccio umanistico-affettivo) “periodo del silenzio” (ricerca psicolinguistica, anni ’90)

La produzione come processo neurolinguistico Implica la successione di Tecniche facilitanti Pianificazione (codificazione semantica e concettuale) Brainstorming, costellazioni scalette, mappe concettuali, ecc. Esecuzione (produzione linguistica) Monologo/dialogo su traccia  libero; composizione scritta, ecc. Controllo (funzione di monitor sui processi produttivi in base al feedback dell’interlocutore) Lavoro di riparazione e/o di autocorrezione QCR, 2002

L’interazione orale: un’attività complessa Saper dialogare significa: conoscere gli script o “copioni situazionali”, cioè delle sequenze prevedibili di atti comunicativi; saper definire il proprio ruolo all’interno della situazione sociale in cui avviene il dialogo; prepararsi a comunicare le proprie intenzioni, che rimandano a una “competenza strategica” che cerca di organizzare il discorso in modo da raggiungere i propri fini pragmatici; cercare di interpretare le intenzioni degli interlocutori, per vedere se esiste un punto di accordo; negoziare i significati quando questi non sono chiari. Balboni 2002

Insegnare a dialogare (1) Drammatizzazione: fissare le espressioni linguistico-comunicative (atti comunicativi, strutture morfosintattiche, lessico, elementi fonologici, aspetti paralinguistici…) Dialogo a catena: esercitare e fissare gli atti comunicativi e le relative strutture morfosintattiche; altamente ludico per i più piccoli, soprattutto se organizzato come gara a squadre. Dialogo aperto: rafforzare la competenza sociolinguistica (formule di cortesia, registro) e pragmatica (coerenza globale del “testo” e coesione con le battute precedenti e seguenti)

Insegnare a dialogare (2) Role-taking: per de-condizionare l’allievo dopo le fasi di ascolto e tenere viva la motivazione (personalizzazione del dialogo) Role-making: per reimpiegare in modo creativo il “materiale” acquisito, e per scoprire le regole costitutive di un dialogo come genere comunicativo Role-play (propriamente detto): con liste di istruzioni A/B, per acquisire le intenzioni comunicative (“chiedere e dare informazioni”…) e le routines conversazionali (saluti, ringraziamenti, scuse, ecc.) Macro-roleplay (simulazione globale): permette la fissazione delle formule comunicative in modo creativo e ludico, coinvolgendo l’intero gruppo in un’attività comune.

Sviluppo delle abilità di trasformazione e manipolazione dei testi (scritti) Dettato (dettato-cloze, dicto-comp) Stesura di appunti (guidata vs. libera) Riassunto (a dimensione libera o meno, riassunto a catena, ecc.) Parafrasi (competenza lessicale, morfosintattica, pragmatica…) Traduzione (un punto di arrivo + che una tecnica vera e propria per apprendere/insegnare la lingua)

Principali tecniche per lo sviluppo/verifica della produzione scritta Lettere personali Descrizioni dietro stimolo iconico o verbale Composizioni (saggio, articolo di giornale, testo argomentativo, ecc.)

Riferimenti bibliografici Balboni P.E. (1998), Tecniche didattiche per l’educazione linguistica, UTET Libreria, Torino Balboni P.E. (2002), Le sfide di Babele, UTET Libreria, Torino Council of Europe (2002), Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione, La Nuova Italia-Oxford, Firenze. De Benedetti A., Gatti F. (1999), Routine e rituali nella comunicazione, Paravia, Torino Rivers W.M. & Temperly M.S. (1978), A Practical Guide to the Teaching of English as a Second or Foreign Language. New York: Oxford University Press.