Interviste e Focus group

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Transcript della presentazione:

Interviste e Focus group

Intervista

Intervista/interviste Intervista aperta, intervista chiusa, intervista standardizzata, intervista non-standard, intervista individuale, intervista di gruppo, intervista pilota, intervista in profondità, intervista motivazionale, intervista clinica, intervista focalizzata, intervista discorsiva, intervista ermeneutica, intervista strutturata, intervista semi-strutturata, intervista non-strutturata, intervista direttiva, intervista non-direttiva, intervista qualitatitiva, intervista libera, intervista narrativa, intervista biografica, racconto di vita, storia di vita…

Intervista come: come interazione che si produce tra chi studia un fenomeno sociale e chi è ritenuto, dallo studioso, idoneo a fornire informazioni utili e adeguate all’operazione conoscitiva messa in atto. L’intervista può essere considerata come un insieme di atti di interrogazione intesi come azioni sociali durante le quali si svolge uno scambio finalizzato a scopi cognitivi (rilevazione delle informazioni).

Alcuni tratti che qualificano l’intervista: è un’interazione sociale; è causata da uno dei partecipanti all’interazione; si sviluppa in una situazione relazionale; ha finalità conoscitive di tipo scientifico;

è guidata dall’intervistatore; l’intervistatore usa una traccia di interrogazione; è proposta a soggetti scelti in maniera ragionata.

Modalità di effettuazione con questionario telefonica faccia a faccia Approccio metodologico intervista quantitativa, standardizzata intervista qualitativa, non standardizzata

Funzione terapeutica (intervista clinica, intervista non direttiva) conoscitiva terapeutica (intervista clinica, intervista non direttiva) ma anche: selezione del personale, testare o sviluppare ipotesi,…..

Intervista colloquio soggetto che raccoglie le informazioni (intervistatore) soggetto/i che fornisce/forniscono le informazioni (intervistato/i) intento di tipo conoscitivo livelli diversi di flessibilità

Nella intervista ‘qualitativa’: non solo raccolta di informazioni, ma «cornice entro la quale gli intervistati possono esprimere il loro proprio modo di sentire con le loro stesse parole» (Michael Patton) comprensione di una specifica realtà (individuale, sociale, educativa)

profondità vs estensione non campionamento, ma ‘copertura’ delle varietà sociali (non rappresentatività statistica) centralità dei soggetti vs centralità delle variabili

Standardizzazione e direttività Al crescere della standardizzazione cresce anche la direttività e viceversa.

La triangolazione dello strumento-intervista

Interviste strutturate Interviste semistrutturate Interviste non strutturate Interviste focalizzate Storie di vita Tipologie di intervista

Scelta del tipo di intervista obiettivi fenomeno studiato scala (numero intervistati, numero intervistatori)

Interviste ‘biografiche’ Interviste individuali e interviste di gruppo (focused interview → focus group) effetto interazione argomento circoscritto conduzione (intervistatore + osservatore) Interviste ‘biografiche’

Ruolo dell’intervistatore Formazione dell’intervistatore Conduzione dell’intervista (formulazione delle domande, effetto rilevatore, resistenze e meccanismi di difesa, …) Ruolo dell’intervistatore Formazione dell’intervistatore Conduzione dell’intervista

Interventi mirati dell’intervistatore per: stimolare l’andamento del colloquio; migliorare la quantità e la qualità delle informazioni raccolte; favorire la cooperazione. Tecniche di probing Conduzione dell’intervista

Analisi e presentazione dei risultati, in relazione a: impostazione teorico/metodologica obiettivi tipo di intervista numero degli intervistati

Problemi etici (es.: consenso, confidenzialità, accesso ai dati, conduzione, verifica delle trascrizioni, ‘ownership’ dei dati, verifica delle interpretazioni, pubblicità dei risultati, …) Scelte del ricercatore: oggetto e obiettivi della ricerca; approccio teorico e metodologico adottato

Focus group

S. Corrao, Il focus group, Milano, FrancoAngeli, 2000 “Tecnica di rilevazione per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un piccolo gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori, focalizzata su un argomento che si vuole indagare in profondità”. S. Corrao, Il focus group, Milano, FrancoAngeli, 2000

Focus group Acocella: tale definizione «sembra riporre troppa fiducia nelle potenzialità della tecnica, attribuendole la capacità di indagare sempre un fenomeno in modo approfondito» (I. Acocella, I focus group: teoria e tecnica, Milano, FrancoAngeli, 2008, p. 31). La «qualità delle informazioni non deriva dalla tecnica usata, ma dal tipo di situazione che si crea durante la rilevazione stessa» (ibidem).

Focus group livello di approfondimento connaturato alla tecnica; Discussione terminologica legata alla “definizione” del focus group, imperniata su tre questioni: livello di approfondimento connaturato alla tecnica; grado di naturalezza; essere o meno un’intervista.

Focus group No Sì

Esistono vari tipi di focus group, diversi per: grado di strutturazione; composizione dei gruppi; ruolo del moderatore.

Le differenti forme di focus group presentano, tuttavia, alcuni elementi comuni: la rilevazione è basata sulla discussione tra un ristretto gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori; diversamente da quanto avviene nell’intervista di gruppo, durante i focus group i partecipanti non rispondono individualmente ad una serie di domande poste dall’intervistatore, ma discutono e si confrontano sul tema oggetto d’indagine.

Origini e applicazione Robert K. Merton, USA, anni Quaranta del Novecento (efficacia programmi radio) Anni Cinquanta: ricerche di mercato Anni Ottanta: ricerca sociale (ambito sanitario) A partire dagli anni Novanta: ricerca in campo educativo

Punti di forza (vantaggi euristici, rispetto ad altre tecniche di rilevazione) Dimensione dialogico-relazionale connaturata a tale tecnica; Somiglianza del focus group ad processo conversazionale “normale”; Strumento particolarmente utile per raccogliere dati qualitativi in contesti formativi e/o con persone giovani.

Effetto a valanga. Corrao: “l’intervento di uno dei partecipanti innesca una catena di risposte degli altri, attivando in loro dei dettagli dimenticati. Può capitare, ad esempio, che uno dei membri del gruppo parli di una esperienza vissuta, la quale fa affiorare in un altro dei ricordi; questi, a loro volta, possono far evocare ad una terza persona esperienze legate all’oggetto di studio di cui aveva perso memoria, e così via”.

Livello di rappresentatività Il «campione di soggetti coinvolti in una ricerca realizzata con i focus group non può essere rappresentativo di una popolazione, piuttosto può esserlo di un particolare vissuto o di una determinata esperienza» (Albanesi, I focus group, cit., p. 59). I risultati dei focus group non sono generalizzabili.

MODERATORE Guida, sostiene e rilancia la discussione, a partire da una traccia redatta precedentemente in base agli interessi cognitivi del gruppo di ricerca. Il moderatore

Il ruolo del moderatore oscilla tra due poli: strumentale (legato al compito, finalizzato a ottenere informazioni pertinenti agli obiettivi cognitivi); relazionale (teso a controllare/regolare il modo nel quale i partecipanti interagiscono durante la discussione). Il moderatore

Funzioni svolte dal moderatore durante la discussione: delucidare e regolamentare la discussione; sostenere la produzione delle informazioni; facilitare l’interazione tra i partecipanti. Il moderatore

1) Delucidare e regolamentare la discussione. Funzione finalizzata a: Motivare i partecipanti alla discussione (soprattutto, ma non solo, nella parte iniziale dell’incontro); Tematizzare in modo adeguato ai partecipanti gli argomenti che interessa indagare; Chiarire le regole da seguire durante la discussione. Il moderatore

Chiarire le regole da seguire durante la discussione: Parlare ad alta voce, uno alla volta; Ascoltare e rispettare le opinioni degli altri (non ci sono opinioni giuste/sbagliate); Non avere timore di esprimere le prorie opinioni (benvenuti punti di vista diversi su uno stesso argomento); Il moderatore

Opportuno rimanere attinenti agli argomenti da trattare; Non è previsto un ordine di intervento (tutti sono liberi di intervenire più volte); Opportuno rimanere attinenti agli argomenti da trattare; Lecito cambiare idea senza timore di apparire incoerenti. Il moderatore

2) Sostenere la produzione delle informazioni. Funzione che si articola nelle attività di: Stimolo della discussione; Esplicitazione delle informazioni emerse. Il moderatore

Stimolo della discussione: Introduce via via i temi di discussione e vi riconduce i partecipanti in caso di eccessiva divagazione; Ripropone gli argomenti che non sonostati affrontati in modo adeguato; Evita di tornare su quelli già discussi in modo esaustivo; Ravviva il dibattito in caso di stallo; Il moderatore

Per fare tutto ciò, egli deve: Valuta, durante la discussione, l’opportunità di trattare e/o approfondire temi o aspetti non previsti emersi grazie all’interazione di gruppo; Per fare tutto ciò, egli deve: Stare attento e mostrarsi interessato alla discussione durante tutta la seduta; Possedere un’adeguata conoscenza del tema di studio (per fornire stimoli adeguati o rispondere alle domande); Il moderatore

Il moderatore, però, deve esibire una conoscenza solo parziale dell’argomento, in modo da sollecitare un approfondimento da parte dei partecipanti; Non deve condizionare la discussione con le sue opinioni e i suoi atteggiamenti o imporre al gruppo i suoi orientamenti, soffocando l’espressione delle opinioni. Il moderatore

Esplicitazione delle informazioni emerse: Chiarire a tutti i partecipanti ciò che ciascuno di loro sta dicendo; Funzione maieutica; Interpretare tutto ciò che rientra nella comunicazione non verbale (gesti corporei, espressioni facciali, toni della voce, eventuali silenzi). Il moderatore

Favorire la coesione interna al gruppo 3) Facilitare l’interazione, ossia favorire la coesione interna al gruppo e il confronto delle opinioni tra i partecipanti. Favorire la coesione interna al gruppo Favorire l’instaurazione di un clima confidenziale; Garantire la stessa partecipazione a tutti; Il moderatore

In ogni caso, deve facilitare, non sorvegliare: controllo troppo rigido disfunzionale alla buona riuscita della ricerca; Attenzione al tipo di interazione che si instaura nel gruppo, operando per il superamento delle eventuali relazioni di leadership, sudditanza o complicità tra i partecipanti . Il moderatore

Sollecitare il confronto delle opinioni dei partecipanti Sollecitare il contraddittorio tra i partecipanti evitando un subitaneo accordo su posizioni conformiste (desiderabilità sociale); Tenere sotto controllo il livello di conflittualità della discussione. Il moderatore

Neutralità rispetto alla conversazione; Non giudicare! Ascoltare in modo interessato tuitti gli interventi; Evitare di trattare in modo diverso la partecipazione dei soggetti. Il moderatore

Stile di conduzione adottato dal moderatore. Influenzato da: Livello di direttività della conduzione; Grado di standardizzazione delle procedure di rilevazione. Il moderatore

Livello di direttività della conduzione Grado di libertà lasciato al moderatore di decidere la discussione. Direttività “alta” = poca libertà. Direttività “alta” = elevato controllo del moderatore sulle interazioni di gruppo. Il moderatore

Il grado di direttività varia prevalentemente in base agli obiettivi cognitivi e quindi alle funzioni attribuite al focus group. Maggiore direttività, in genere, per conoscere in modo particolareggiato un fenomeno, per rispondere a questioni predeterminate, per interpretare o approfondire i risultati di una precedente rilevazione. Il moderatore

Maggiore direttività consigliata quando i partecipanti al fg si conoscono tra loro. Al crescere del livello di direttività: il fuoco della discussione si sposta progressivamente dai quadri di riferimento dei partecipanti a quelli del ricercatore/moderatore/gruppo di ricerca. Il moderatore

È parte integrante del gruppo di ricerca. OSSERVATORE È parte integrante del gruppo di ricerca. Partecipa all’intero processo di indagine. Anzitutto affidato il compito di preparare il setting della discussione )ad es. occuparsi della registrazione). L’osservatore

Prendere appunti. Osservare l’interazione e i comportamenti non verbali dei partecipanti per integrare e rafforzare l’analisi delle informazioni verbali raccolte durante la discussione. L’osservatore

La composizione del gruppo Omogeneità vs. eterogeneità; Quanti partecipanti? Composizione del gruppo

Il setting, un luogo (stanza): non di passaggio e/o di lavoro; non utilizzato per la pausa; spazioso, ma non ampio; possibilmente confortevole; privo di elementi di disturbo acustico e visivo; Il setting

privo di strumenti di sorveglianza (videocamere); disponibile per il tempo necessario; bene illuminato; dotato di un tavolo rotondo o quadrato dotato di un numero di sedie sufficienti per tutti i partecipanti. Il setting

Trattamento e analisi dei dati Zammuner: «non esiste un unico metodo di analisi dei dati, o un metodo migliore in assoluto: l’approccio scelto dal ricercatore deve dipendere dalla natura e dallo scopo della ricerca» Trattamento e analisi dei dati