Dott.ssa Barbara Cicconi

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Transcript della presentazione:

Dott.ssa Barbara Cicconi La riabilitazione nei pazienti con Demenza. Differenze di genere sulla compliance? Dott.ssa Barbara Cicconi Donne in Neuroscienze 1/12/2017

key points 2. Differenze di genere 1. Compliance Donne in Neuroscienze 1/12/2017

INTERVENTO DI TIPO BIOPSICOSOCIALE 1. Compliance? INTERVENTO DI TIPO BIOPSICOSOCIALE Disabilità? Disabilità? Ambiente Individuo -menomazione -perdita funzione Non è una classificazione che riguarda soltanto le condizioni di persone affette da particolari anomalie fisiche o mentali, ma è applicabile a qualsiasi persona che si trovi in qualsiasi condizione di salute, dove vi sia la necessità di valutarne lo stato a livello corporeo, personale o sociale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione della percezione delle disabilità, che tiene conto per la prima volta di fattori ambientali. L'ICF rappresenta uno strumento importante per i professionisti del campo sanitario. Le informazioni ricavabili dall’ICF sono utili non solo per studiare la disabilità ma anche e soprattutto per scegliere gli interventi più appropriati. Ad esempio se il problema è una menomazione o una limitazione dell’attività, l’intervento sarà focalizzato sull’individuo e potrà essere un trattamento medico o chirurgico della menomazione o un trattamento riabilitativo per migliorare la capacità della persona (es. potenziamento forza muscolare, tecniche di apprendimento, modalità di controllo delle emozioni ecc..) (10). Se il problema è collegato invece più a restrizione della partecipazione a causa di discriminazione, allora l’intervento sarà diretto alla eliminazione di queste cause. L’ICF permette la descrizione delle differenze nella esperienza di disabilità e favorisce la ricerca fatta in maniera globale. Permette inoltre lo sviluppo di chiare e precise strategie di intervento e di valutazione non solo migliorando la capacità della persona ma cambiando l’ambirete così da favorire facilitatori e ad eliminare barriere. I riabilitatori sono capaci di misurare le capacità cognitive e fisiche e di pianificare una strategia di intervento che in genere si focalizza principalmente sul miglioramento delle capacità o abilità residue in maniera da poter svolgere le attività della vita quotidiana. L’ambiente e i fattori personali possono grandemente condizionare l’espressione di queste capacità nella vita di tutti i giorni. Si evidenzia quindi la necessità di uno strumento universale per classificare e di strumenti di valutazione ad esso correlati, in tutte le arre ( basilari e sociali) che possano fornire le basi per una valutazione e una ricerca interdisciplinare e che siano gli strumenti che rendono questa ricerca comparabile e confrontabile. Questo è ciò che può fare l’ICF (11,12) E’ inoltre particolarmente interessante la possibilità di paragonare gli outcomes di interventi su popolazioni simili, o tra popolazioni con condizioni di salute diverse. L’ICF infatti permette questo tipo di ricerca distinguendo chiaramente gli interventi e codificando gli outcomes alla luce degli aspetti della disabilità su cui agiscono gli interventi. La riabilitazione è forse il campo in cui l’ICF offre uno dei suoi più rilevanti contributi. La riabilitazione tende a voler ridurre un deficit fisico, cognitivo, emozionale, sociale, le restrizioni e le limitazioni. A livello della funzione o della struttura del corpo, o della menomazione, gli interventi sono principalmente medici o riabilitativi e tendono a prevenire o migliorare le limitazioni del funzionamento a livello della persona o della società correggendo o modificando le funzioni intrinseche o le strutture del corpo e intervenendo potenziando il livello di capacità. Interventi che focalizzino sulla performance attuale della persona possono essere o rivolti al miglioramento della capacità o anche attraverso modificazioni dell’ambiente, eliminando barriere o fornendo facilitatori (ausili, tecnologie innovative ecc.ecc.) così da migliorare la performance nella vita quotidiana (13) Donne in Neuroscienze 1/12/2017

1. Compliance? Intervento bio-psico-sociale Paziente Caregiver primario Ambiente Area funzionale -aspetti funzionali (mobilizzazione, postura, equilibrio, coordinazione motoria, deambulazione, terapia occupazionale) -autonomia nelle AVQ Sostegno psicologico Modifiche Ambientali -Prescrizione di ausili Adeguata stimolazione ambientale Presenza di calendari, foto Ambienti ben illuminati Addestramento/ Educazione Area cognitiva Efficacia delle Riabilitazione è dimostrata..non da approfondire e serve per miglirare la qaualità di vitmigliorare il controllo dei disturbi comportamentali e mantenere le funzioni il più a lungo possibile e quindi il rallentamento della progressione di malattia …intervento psicosociale BPSD Donne in Neuroscienze 1/12/2017 5

2. Differenze di genere ? Donne in Neuroscienze 1/12/2017

2. Differenze di genere Donne in Neuroscienze 1/12/2017

? INTERVENTO RIABILITATIVO BIOPSICOSOCIALE Donne in Neuroscienze 1/12/2017

1. Differenze di genere- il paziente Ideazioni depressive Paranoia Allucinazioni Disturbi affettivi Ansia e fobia Aggressività Alterazioni del ritmo circadiano Aggressività Alterzioni del ritmo Circadiano Donne in Neuroscienze 1/12/2017

1. Differenze di genere- il paziente Donne in Neuroscienze 1/12/2017

1. Differenze di genere- il paziente Donne in Neuroscienze 1/12/2017

2. Differenze di genere-il caregiver Donne in Neuroscienze 1/12/2017

2. Differenze di genere-il caregiver Donne in Neuroscienze 1/12/2017

3. Differenze di genere- l’ambiente Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Donne in Neuroscienze 1/12/2017 BIAS: -piccolo campione -Studio osservazionale BIAS: -piccolo campione -Studio osservazionale -le differenze osservate non raggiungono il livello di significatività. Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Psycosocial inteventions in dementia Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Donne in Neuroscienze 1/12/2017 Suddivisa in 5 sezioni, consente di valutare fattori diversi dello stress: carico oggettivo, carico psicologico, carico fisico, carico sociale, carico emotivo. 1 - il burden dipendente dal tempo richiesto dall’assistenza (item 1-5), che descrive il carico associato alla restrizione di tempo per il caregiver; 2 - il burden evolutivo (item 6-10), inteso come la percezione del caregiver di sentirsi tagliato fuori, rispetto alle aspettative e alle opportunità dei propri coetanei; 3 - il burden fisico (item 11-14), che descrive le sensazioni di fatica cronica e problemi di salute somatica; 4 - il burden sociale (item 15-19), che descrive la percezione di un conflitto di ruolo; 5 - il burden emotivo (item 20-24), che descrive i sentimenti verso il paziente, che possono essere indotti da comportamenti imprevedibili e bizzarri. Donne in Neuroscienze 1/12/2017

1-DIFFERENZE DI GENERE - INDIVIDUO Ricapitolando: 1-DIFFERENZE DI GENERE - INDIVIDUO Differenza di espressione dei deficit cognitivi Differente espressione dei disturbi comportamentali -Compromissione delle ADL 2-DIFFERENZE DI GENERE – CAREGIVER -Stili di accudimeto differenti -Stress del caregiver diverso -Diversa efficacia del counseling 3-DIFFERENZE DI GENERE – AMBIENTE -Non indagato L’ evidenza crescente di differenze genere-specifiche sia nell’espressione della malattia che nella modalità di vivere il ruolo di caregiver merita, in futuro, di esser maggiormente integrata nella pianificazione e strutturazione del progetto riabilitativo. Donne in Neuroscienze 1/12/2017

Grazie per l’attenzione… Donne in Neuroscienze 1/12/2017